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Versione completa: controllo prigionieri bulbo
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Ciao a tutti, ad anno nuovo tiro in secco la barca, ringraziando la sorte ( e anche la certosina manutenzione sempre effettuata) stavolta a parte l'anti vegetativa non ho un granché da fare, allora visto che la barca è un EC37 del 1978 vorrei effettuare un controllo ai prigionieri del bulbo, dall'esterno é tutto ok, sentine pulite, niente infiltrazioni, niente ruggine ecc... ma ricordo che si potrebbe fare una specie di tac dall'esterno, con degli ultrasuoni o roba del genere, lessi qualche cosa tempo fa ma ho solo vaghi ricordi e non sono riuscito a trovare niente nel sito, c'è qualcuno con esperienza in merito o che comunque sa darmi qualche consiglio magari su chi effettua questi controlli? Grazie!!!
Allora!!!!... nessuno che sappia niente in merito???22
Chiama un perito e fai prima.
Di sicuro un'officina meccanica di precisione saprà dirti qualcosa in merito, non so quanto aderente alle specifiche esigenze.
qualcosa si potrebbe rilevare con la termocamera e operazioni similari, controlla le discussioni relative a Fibre e resine 2012
ok grazie!
mhm ultrasuoni e termicamera non servono a molto, i perni del bulbo sono infilati in mezzo ad un sacco di altra roba, quegli strumenti si usano per identificare superfici irregolari all'interno del laminato (e sono piuttosto complicati da usare e con risultati da interpretare, se non è uno molto bravo dicono poco)

gli ultrasuoni funzionano come il sonar del sottomarino, mandano impulso e registrano la riflessione, se in una zona dove ti aspetti che sia tutto piano, omogeneo e regolare e invece ti torna indietro una roba strana allora c'è qualcosa che non va. fare un ultrasuono verso un perno non so quanto dia risposte attendibili (a meno che ce ne sia mangiato via dalla corrosione un bel pezzo...)

la termocamera idem, si mette dentro la barca una bella fonte di calore e da fuori si guarda l'omogeneità del riscaldamento, sulla vetroresina se c'è una parte delaminata si vede perchè in quel punto il calore si trasmette più lentamente e resta più freddo. anche in questo caso scaldi metà del bulbo e fotografi dall'altra parte, vedrai una roba a strisce per colpa dei perni ma da lì a capire se son buoni o corrosi o criccati credo che nemmeno il miglio operatore.

sulle strutture in acciaio si usano i liquidi penetranti (tipicamente sulle saldature) ma senza smontare niente guardi solo la testa dei perni oppure gli RX ma devi chiedre ad uno esperto che sono complicati da usare e pericolosi per la salute...

primo link che ho trovato che spiega "onestamente" come funzionano le diavolerie moderne
http://www.perizienautiche.it/?page_id=374
Dante
lassa stare.
hai preso colpi?marettone cattivo cattivo?
hai trasudamenti rugginosi tra bulbo e carena?
nOo?
lassa stare.
Il meglio è nemico del bene. Lascia stare e non fare guai.
ci sono dei tecnici che fanno questo tipo di verifiche con un sistema tipo ecografia
avevo già chiesto su un altro post analogo, se poteva servire misurare la conducibilità elettrica dei prigionieri
sarebbe da provare.
la corrente scorre sulle pareti e se fossero ammalorate si dovrebbe apprezzare in calo di conducibilità.
ma come la mettiamo con la massa della pinna?
noooo... che complicazioni.... apprezzo e accetto i consigli del "lassa perde" e quindi lascio perdere... era solo per un controllo vista l'età della barca, ma effettivamente non ci sono i presupposti per complicarmi la vita, credevo (sbagliando) fosse molto più semplice, immaginavo che arrivava uno con uno strumento x (tipo raggi x) controllava, io pagavo e fine... ma va bene così... mo mi fisso su qualche altra cosa... cioè una volta tirata a secco la barca a parte l'av dovrò fargli pure qualche altro lavoretto.... forse sono un pò masochista! Grazie Andros, Proust2000 e BeppeZ per i consigli!
Mi aggancio al discorso: in tema di "terrorismo psicologico" gli amici e conoscenti sono terribili. Mi hanno fatto venire dei dubbi parlando di "fatica dei metalli". "roba da perdere il bulbo di colpo", "attenzione che è una delle cose più pericolose", e via dicendo. Ora, la mia barca ha 30 anni tondi tondi. Un sacco di bulloni che tengono questo benedetto bulbo e, a parte non aver notato alcuno dei sintomi descritti nel 3d, penso che anche se la "fatica" colpisse questi vitoni, non credo che potrebbe essere così efficace da farli saltare tutti nelle stesso momento o, quanto meno, in rapida successione... Per cui, a fronte del suggerimento di sostituirli uno alla volta, senza quindi bisogno di staccare ill bulbo, la mia intenzione sarebbe di lasciar tutto così, fino a nuove informazioni. Dai, ditemi che ho ragione!!! E soprattutto che non corro rischi... cioè, non più del solito, ovvia!
nella mia ex ci stanno 8 bulloni 8.(chiave 29)
uno solo sostiene il puro peso (a detta di Zangrandi)
e gli altri 7 danno una mano.;-)))
Se la barca è tua da anni sai anche se ha avuto sollecitazioni strane o hai preso secche o scogli..in caso contrario "lascia stare il bulbo che dorme"...
Io, piuttosto, che sto cercando una barca, confesso che quello è una delle cose che guardo prima.
Ne ho visti di tutti i colori, specialmente nelle barche recenti..purtroppo..
La più eclatante in un Sun Odyssey 32 recente: sentina allagata di acqua salate e dadi dei prigionieri talmente arrugginiti che ho sollecitato il perito che mi accompagnava ( e che ovviamente non sapeva niente- non sanno mai niente-) a scendere velocemente..

Ciao
(13-11-2014 11:05)Fede55 Ha scritto: [ -> ]Mi aggancio al discorso: in tema di "terrorismo psicologico" gli amici e conoscenti sono terribili. Mi hanno fatto venire dei dubbi parlando di "fatica dei metalli". "roba da perdere il bulbo di colpo", "attenzione che è una delle cose più pericolose", e via dicendo. Ora, la mia barca ha 30 anni tondi tondi. Un sacco di bulloni che tengono questo benedetto bulbo e, a parte non aver notato alcuno dei sintomi descritti nel 3d, penso che anche se la "fatica" colpisse questi vitoni, non credo che potrebbe essere così efficace da farli saltare tutti nelle stesso momento o, quanto meno, in rapida successione... Per cui, a fronte del suggerimento di sostituirli uno alla volta, senza quindi bisogno di staccare ill bulbo, la mia intenzione sarebbe di lasciar tutto così, fino a nuove informazioni. Dai, ditemi che ho ragione!!! E soprattutto che non corro rischi... cioè, non più del solito, ovvia!

Stai tranquillo che la fatica non interessa i perni del bulbo se son fatti come si deve.

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il grafico è abbastanza chiaro, in ordinata c'è la percentuale del carico di rottura del materiale, in ascissa il numero di cicli necessari per portare a rottura il pezzo applicando un carico inferiore al carico di rottura.

banalizzando molto è la legge del fil di ferro, se lo pieghi una volta non succede niente, se lo pieghi molte volte si rompre. succede per tutto, motivo per cui se il tuo perno che diciamo può resistere ad un carico di 100 lo sottoponi a cicli di carico/scarico anche solo a 50 dopo indicativamente 10^4 cicli si rompe.

come vedi però la curva dell'acciaio tende a diventare stazionaria su un valore di circa 45% del carico di rottura, vuol dire che se applichi un carico minore anche infinite volte non subentra la fatica.

i perni di zavorra, se non li ha progettati un demente lavorano ben al di sotto del 45% del carico di rottura, a spanne tra il 10 e il 15% come dice andros.

quindi, stai sereno Wink
Bene, benissimo! Sono contento di sentire che le mie sensazioni non son da buttare... Jean Berret, progettista della Beneteau, non credo sia un demente quindi... lascerò stare il "bulbo che dorme"!
Bene, la teoria ci conforta, ma il rischio più subdolo è sempre la corrosione.
Un metodo un po' empirico sarebbe dare una stretta con una bella chiave
dinamometrica: se regge... Però ho qualche dubbio sulla giusta taratura.
basta dare un occhio ai bulloni.
sulla testa di solito c'è una sigla.
nr di chiave-durezza=carico dinamometrico.
In una barca ci sono altre mille cose che possono rompersi, prima dei bulloni di chiglia.
Quante delle nostre barche da vacanza estiva sono affondate per perdita del bulbo?
È più facile affondare per qualche cavolata di skipper e/o equipaggio, ormeggi fatti male, atterraggi errati, colpi di sonno del timoniere.
Prima di comperare la barca di scafi ne ho visti parecchi. Un'occhiata (anche più di una) andava sempre in chiglia e ho visto cose che voi umani......
Bulloni e dadi coperti di ruggine con conseguenti colature in sentina, stessi elementi coperti in malo modo con tessuto di vetro e resina, ruggine che trafilava generosamente all'esterno dello scafo dalla giunzione scafo/bulbo.
Ma quasi sempre (99%) bulloni e dadi del bulbo si associavano ad un pessimo stato generale della barca.
Dante, sui bulloni nelle condizioni che racconti tu dormirei tranquillo, meglio controllare una volta di più qualche coppiglia in testa d'albero.
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