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Versione completa: Cablaggio LOG OLCOS
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Vorrei ripristinare un vecchio Log Elcos del quale non ho trovato lo schema dei cablaggi. Il retro dispone di dodici punti di connessioni che non hanno segnali di riferimento dell'alimentazione 12v (+/-), ne dei segnali del trasduttore (+/-), come da foto retro strumento allegata.
Trovo qualche Amico della Vela che sa dirmi come eseguire il cablaggio dei fili di alimentazione del log? RINGRAZIO ANTICIPATAMENTE!
Ho frugato fra tutti i vecchi documenti, cercato in rete e spolverato i rott.. vecchi strumenti abbandonati in solaio ma nulla assomiglia a quello e l'unico aiuto che ti posso fornire e' una generica ipotesi e una tecnica di analisi del suo funzionamento:

All'epoca in cui fu progettato quello strumento ve ne erano con elettronica all'interno del display e all'esterno in una centralina (scatolotto) separato, propendo per questa seconda possibilita' viste le dimensioni dell'elettronica di allora che non ne avrebbero consentito la realizzazione interna, cio' e' avvalorato dal fatto che il contamiglia e' di tipo elettromeccanico (a rotelle azionate passo-passo) e quindi di per se' gia' piuttosto ingombrante.
Si tratta quindi di trovare le varie linee di collegamento alle tre funzioni presenti : 1) Illuminazione 2) Indicatore di velocita' 3) contamiglia.

1) l'illuminazione dovrebbe essere facile da trovare, si cerca la lampadina e con un tester si verifica a quali terminali arrivano i suoi contatti che si escluderanno dalla successiva ricerca.

2) l'indicatore di velocita' era di due tipi, un semplice galvanometro (molto probabile) in cui l'ago avanza in proporzione alla corrente che arriva ai suoi contatti e di tipo "seno coseno" (ti auguro di no perche', pur essendo migliore, utilizzarlo e' molto complicato) dove due avvolgimenti incrociati producono un campo orientabile sotto tutti gli angoli e un terzo sull'indicatore mobile si dispone di conseguenza.
Si tratta di porre il tester sulla portata di resistenza piu' bassa e passare con pazienza tutte le combinazioni dei contatti a due a due, invertendo pure i contatti e osservare se l'ago si sposta in avanti. Trovata la combinazione in cui l'ago avanza si collega una batteria da 9V (quelle a forma di prisma) con una resistenza variabile in serie (un potenziometro) da 10000 Ohm e, partendo da una posizione a meta' corsa, si regola per vedere se l'ago effettua l'intera escursione del campo di indicazione. Se cio' avviene questo identifica certamente il tipo a galvanometro, se non e' cosi' e' inutile procedere se non si ha a disposizione la sua centralina originale perche' l'altra modalita' richiede discreta competenza per essere resa operativa.

3) Se tutto e' finora risultato positivo si cercano i contatti per il contamiglia, se visibile si identifica la bobina di comando e i suoi contatti e con il tester si agisce come per la lampadina, se non visibile si cerca fra i contatti ancora non identificati una coppia che abbia resistenza fra 100 e 2000 Ohm e si prova a toccarli con la pila da 9V e si osserva se il contamiglia fa uno scatto avanti, se e' cosi' l'identificazione e' certa.


Per ora non serve andare oltre, fai le prove e se trovi la condizione descritta potremo andare avanti a cercare di "resuscitare" l'oggetto.

Buon lavoro

NOTA - e' stato suggerito l'uso di una piletta a 9V tipo quadro perche' hanno correnti di picco in cortocircuito ragionevolmente basse e in caso di errori non producono danni. Un alimentatore e' sconsigliabile per la ragione detta.

Ri-NOTA - naturalmente qualche foto ripresa sui fianchi dello strumento per vedere il suo interno puo' aiutare.
Gentilissimo, un sincero cordiale ringraziamento per l'impeccabile spiegazione ed analisi in risposta al mio problema. Purtoppo questa non è proprio la mia materia, ma col questa tua dettagliata traccia proverò a seguire passo, passo le tue istruzioni. Facendo seguito al tuo consiglio, allego alcune foto dello strumento vista da diverse angolazioni e, se vorrai, potrai forse capire meglio come consigliare i collegamenti. Una stretta di mano ed un cordialissimo grazie!
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Visto le fotografie, salvo per la lampada di illuminazione (se c'e', ma non mi pare di vederla), non serve che fai le misure descritte, lo strumento contiene gia' i circuiti per il suo funzionamento.
Si tratta di identificare innanzitutto i terminali di alimentazione, lasciami un po' ragionare e poi faremo un altro passo.


P.S.
Un consiglio: scrivi qualcosa nella sezione "Welcome on Board" e integra un po' il tuo profilo, e' una cosa molto gradita dagli ADV per i nuovi iscritti.
Lo strumento indica massimo 12 nodi ed i contatti sono 12, numerati appunto da 1 a 12 è una coincidenza che conviene analizzare, soprattutto bisogna vedere come sia fatto il traduttore che porta il segnale ed il relativo cavo
Come dicevo il circuito di controllo (la centralina) e' gia' presente all'interno dello strumento, il trasduttore e' quindi del tipo passivo a induzione tradizionale dell'epoca.

Osservando il circuito
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si notano i componenti fondamentali:

AL - "L7805" e' il regolatore di tensione per fornire i 5V alla logica
OP - Amplificatore operazionale (si legge male la sigla) di interfaccia per il trasduttore
F/V - "SAK215" e' un convertitore Frequenza/Tensione per pilotare l'indice (e' usato nei contagiri analogici per auto)
CN - "4020" e' un contatore/divisore di frequenza primo stadio del contamiglia
MV - "NE555" e' un multivibratore usato come divisore a integrazione per generare l'impulso di conteggio
MS - "4538" e' un doppio monostabile forse usato per il reset del contatore
PV - "TIP121" transistore di potenza per pilotare la bobina del contatore meccanico
TAR - Potenziometri (blu) di taratura "Speed" per l'indicazione velocita', "Dist" per contamiglia

NOTA -> Per favore Brunodatv1@gmail.com leggi la sigla di "OP" (o fai una foto migliore) che servira' nelle successive indagini.

Uno strumento del genere utilizza, come ho detto, un trasduttore passivo costituito semplicemente da una bobina di fronte alla quale, trascinata dall'acqua, gira un'elichetta contenente uno o piu' piccoli magneti che cambiando posizione (ruotando) inducono una corrente variabile i cui impulsi sono di cadenza proporzionale alla velocita' di rotazione che, a sua volta, e' proprzionale alla velocita' della barca. Tale tipo di trasduttore utilizza un circuito di "lettura" costituito da un amplificatore seguito da un convertitore Frequenza/Tensione la cui corrente di uscita pilota direttamente l'indicatore ad ago.
In uno strumento cosi' fatto i nuovi trasduttori contenenti dispositivi ad effetto Hall non sono direttamente utilizzabili (non funzionerebbero), e' necessario disporre di un trasduttore del tipo previsto in origine (ne fabbricano ancora).

Ora la prima azione da fare e' identificare i terminali di alimentazione, si tratta di cercare con pazienza, con l'aiuto di un tester impostato sulla scala appena prima della piu' bassa delle resistenze (o, meglio se esiste, sulla scala indicata con accanto il simbolo di un diodo) a quali terminali sul retro dello strumento (tutti, anche quelli senza la vite) corrispondono rispettivamente i punti che ho indicato in rosso con i numeri da 1 a 4. E' probabile che non tutti e 4 abbiano un collegamento, mi attendo che se ne trovino almeno 2.

Fatto questo potremo tentare di procedere oltre.

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La coincidenza fra il numero di contatti e la piu' alta cifra dell'indicatore e' del tutto casuale e non rilevante.
ciao a tutti ho lo stesso problema per le connessioni siete riusciti a venire a capo o trovare il manuale per caso ??

grazie per chi sarà utile alla causa
nessuno ?
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