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Versione completa: Consiglio stucco poliestere o epossidico?
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Ciao

mettendo mano alla coperta devo stuccare diverse crepe, buchi e rigate. Stessa cosa dovrò fare poi sull'opera morta.

Quando ero ancora più inesperto di quel che sono ora, ho seguito il consiglio di un signore che mi ha detto di acquistare dello stucco, specificamente il polydur cart della lechler e poi, di mia iniziativa, per i "buchi" più grossi ho preso sk40 della slem rinforzato con fibre di vetro. Entrambi sono stucchi poliestere, e mi pare siano per usi automobilistici.

La mia domanda è questa: posso usarli, oppure me li do in faccia e prendo dello stucco epossidico? Oppure rigirando la domanda: cosa succede se si usa stucco poliestere?

Grazie!
Lo stucco poliestere non è il massimo dove ci sia umidità e flessione , anch'io lo usai ,però onestamente su coperta di alluminio. Fin ch'era protetta da vernice ok ,ma quando la vernice veniva scalfita,partiva un deterioramento che mi ha costretto a sabbiare tutto e rifare in epoxid.
Però per piccole microcrepe ...Nun zo !
Ciao, l'epossidico per la sua natura chimica si "attacca" meglio del poliestere, costa di piu' (purtroppo) e si crepa di meno!
Buon lavoro e tienici aggiornati!
secondo la mia ooopppinione usa lo stucco poliestere, poi proteggi con una pitturata di gelcoat magari simile al colore attuale della coperta.
sullo stucco epossidico il gelcoat non attacca bene (forse è meglio dire solo "non attacca!")
Io sono andato direttamente con il gelcoat liquido con più passate nel caso di danni piû profondi ed approfondendo le crepe per far fare presa bene al gelcoat nel caso di graffi e crepe superficiali.
dato il lavoro di restauro che stai facendo, che sono certo non vorrai rifare per almeno 5 anni, perché lesinare sul prodotto rischiando di ritornarci dopo 2 anni?
meglio l'epossidico, e non se ne parla più.
Se proprio vuoi risparmiare, prendi il watertite della International, ottima lavorabilità, facilmente carteggiabile, ma non passa una goccia di umidità
buon lavoro
io ti consiglio i prodotto della cecchi
e comunque resina epossidica
dai un occhio al loro sito
ci sono anche delle guide!!
http://www.cecchi.it
Ecco ora pure l'idea del gelcoat, che non avevo considerato finora! Se ho ben capito il gelcoat sarebbe una buona protezione "meccanica" a ciò che sta sotto, particolarmente indicato se sotto c'è lo stucco poliestere che è più delicato di quello epossidico.

Allora ricapitolando, ora scrivo che cosa mi viene in mente di fare e voi gentilmente mi criticate:

1) per gli interventi più strutturali (es. pezzi di falchetta rotta, buchi di diametro di 1/2cm, ancoraggio di una galloccia) ricostruisco la parte di struttura mancante con resina epossidica e fibra di vetro, (*) poi stucco con stucco poliestere, carteggio, botta di gelcoat per proteggere per benino il tutto e carteggio nuovamente. Diciamo che userei lo stucco per "riempire" dei vuoti tra vetroresina e futuro gelcoat, approfittando pure della pià facile carteggiabilità dello stucco rispetto all'epossidica.

2) per le ragnatele, scalfiture, allargo e riempo di gelcoat, carteggio

3) infine vernicio tutta la coperta così preparata con una bicomponente poliuretanica, e come antiskid ci metto il kiwigrip.

Domande:

- gelcoat paraffinato giusto?
- (*) lo stucco poliestere e gelcoat sono fatti con resina poliestere, e non dovrebbero attaccare su epossidica. Quale fondo potrei frapporre tra epossidica e poliestere?

Che ve ne pare come approccio? Sto dicendo cavolate?
Anni fa usavo stucco poliestere, ma dopo qualche anno intorno alle stuccature si formavano sempre delle microcrepe. Presumo perche, miscelando piccole quantita' si tende ad esagerare il dosaggio dell'induritore e, dopo qualche anno, la nuova resina continua a polimerizzare e diventa sempre piu' dura (e fragile) e si stacca dalla vetroresina originale.
Oggi uso stucco poliestere soltanto per le piccole rigature poco profonde.
Per tutte le altre riparazioni uso stucco epossidico miscellato da me in modo da ottenere le caratteristiche e la viscosita' adatta al lavoro da fare (piu' e' liquida meglio e'). Il grande vantaggio dell'epossidica liquida e' che penetra in profondita' nel laminato (per capillarita' per cui impossibile che si stacca) e resta elastica. L'unico difetto: resiste poco ai raggi UV, per cui e' preferibile ricoprirla con vernice poliuretanica.
Sconsiglio ricoprire l'epossidica con prodotti poliesteri. Il poliestere si attacca male all'epossidica.
(08-06-2015 17:18)ASK Ha scritto: [ -> ]Anni fa usavo stucco poliestere, ma dopo qualche anno intorno alle stuccature si formavano sempre delle microcrepe. Presumo perche, miscelando piccole quantita' si tende ad esagerare il dosaggio dell'induritore e, dopo qualche anno, la nuova resina continua a polimerizzare e diventa sempre piu' dura (e fragile) e si stacca dalla vetroresina originale.
Oggi uso stucco poliestere soltanto per le piccole rigature poco profonde.
Per tutte le altre riparazioni uso stucco epossidico miscellato da me in modo da ottenere le caratteristiche e la viscosita' adatta al lavoro da fare (piu' e' liquida meglio e'). Il grande vantaggio dell'epossidica liquida e' che penetra in profondita' nel laminato (per capillarita' per cui impossibile che si stacca) e resta elastica. L'unico difetto: resiste poco ai raggi UV, per cui e' preferibile ricoprirla con vernice poliuretanica.
Sconsiglio ricoprire l'epossidica con prodotti poliesteri. Il poliestere si attacca male all'epossidica.

Quoto tutto e complimenti
I prodotti Cecchi sono validissimi.
Tieni conto che il gelcoat può andare benissimo per una piccola riparazione, ma per rifare una coperta è un massacro perché il gelcoat lo devi lisciare a bagnato per ore finché non raggiunge la forma giusta.

Buon lavoro con l'epoxy

Tieni conto che io, finita l'opera morta, se non sono morto prima, passerò a rifare la coperta e userò i prodotti Cecchi che hai visto nel 3d sull'opera morta.
(08-06-2015 20:16)tommy62 Ha scritto: [ -> ]I prodotti Cecchi sono validissimi.
Tieni conto che il gelcoat può andare benissimo per una piccola riparazione,

Infatti il gelcoat lo userei solo in pochi punti, poi rivernicerei tutta la coperta con poliuretanica ... Mi piaceva l'idea che proteggesse anche meccanicamente l'epossidica sotto (un po' come il gelcoat della barca protegge la vtr sotto).
(08-06-2015 16:22)tommy62 Ha scritto: [ -> ]dato il lavoro di restauro che stai facendo, che sono certo non vorrai rifare per almeno 5 anni,

898989
Allora, vada per lo stucco epossidico. Mi avete convinto, e i risultati che ho avuto finora con l'epossidica mi sono piaciuti. Dopo lo vernicio direttamente (insieme al resto della coperta) con la poliuretanica, previo primer. Anzi a questo punto, potrei prendere direttamente la resina epossidica e caricarla con ciò che mi serve, per farmi gli "stucchi" alla bisogna, potendo regolare densità e "pesantezza" dello stucco a seconda che debba riempire un buco oppure una piccola crepa. Può essere una buona idea, per le ragnatele è meglio usare qualcos'altro?
(08-06-2015 20:16)tommy62 Ha scritto: [ -> ]Tieni conto che io, finita l'opera morta, se non sono morto prima, passerò a rifare la coperta e userò i prodotti Cecchi che hai visto nel 3d sull'opera morta.

Pensi di dare il nautilus enamel anche sulla coperta, previo primer epossidico? Anch'io mi sto orientando sugli stessi prodotti ma .. quanto costano! 60

Coraggio che ti sta venendo un gran bel lavoro!
Per le ragnatele e le crepe, il metodo che funziona meglio e' quello di applicare la resina epossidico liquida (senza addittivo) ripassando con il pennello per mezz'ora sempre sulle stesse crepe per ri-riempirle mentre assorbono la resina per capillarita', finche' la resina non viene piu' assorbita perche diventata gelatinosa. A questo punto, strofinando la superficie con uno straccio imbevuto di alcool, per un po' resta ancora possibile asportare la resina in eccesso e pulire la superficie, mentre la resina penetrata nelle crepe solidifica riempiendole.
Eventualmente, se le crepe non sono riempite completamente, si puo' ripetere SUBITO (!!!) l'operazione applicando resina miscelata nuovamente con l'aggiunta di un po' di additivo densificante. A quel punto le crepe saranno sigillate e riempite con resina elastica, probabilmente in modo definitivo.
Ovvio che, prima di iniziare, le crepe devono essere pulite (possibilmente con acqua a pressione) e completamente asciutte (lasciandole asciugare per diversi giorni).
Allego foto di una superficie trattata in questo modo, scartavetrata e verniciata con primer e due mani di poliuretanica bicomponente. Ad oggi, 5 anni dopo, le crepe restano invisibili.
Io spesso metto nelle siringhe la resina liquida per questi lavoretti e mi trovo molto bene, poco sporco e riesco a farlo penetrare meglio.
Mi sembra infatti un'ottima idea. Ci stavo pensando, e mi confermi che funziona Smile
se sono piccole ragnatele sul gelcoat ti consiglio semplicemente di stuccare con gelcoat liquido. ma se sono delle credete usa una siringa media senza ago, le prime volte diventi matto a fare questo lavoro ma poi con un po' di manualità ce la fai e viene bene. in particolare se tipo hai fori vecchi sulla coperta io metto una siringata di resina (tappando da sotto il foro) poi metto un intaso in legno e poi ancora resina.
il cfs 1010 è il migliore in commercio.
Ciao a tutti e aiuto! Ho curato i miei crateri con resina poliestere poi ho dato stucco epossidico.... Sad il lavoro è fresco e lo stucco catalizza molto lentamente... mi sono accorto dopo che la resina era poliestere.... cosa devo fare? Tiro via tutto e ricomincio oppure sto a vedere cosa succede? Grazie Grazie
Ps scusate ho doppiato l intervento
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