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Versione completa: Owatrol Deks Olje - Applicazione
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Ciao a tutti!

Da poco proprietario di una Vindo 40, mi appresto a rinnovare per la prima volta il mogano della tuga.
Il precedente proprietario ha sempre applicato Owatrol Deks Olje D1 e D2 e io continuerò così, visti gli ottimi risultati.
L'unico dubbio è che ha detto che lui carteggiava per rimuovere il D2 e poi riapplicava entrambi.
Sulle istruzioni invece dice di rimuovere i precedenti trattamenti con altri prodotti.

Qualcuno di voi per caso ha esperienza a riguardo?

Grazie! 79
Ho adoperato questo prodotto ed e' valido.Una unica avvertenza:bisogna applicarlo in piu' volte,sino che il legno assorbe ed e' assolutamente indispensabile eliminare con uno straccio la quota che non viene assorbita.
Ho applicato il D1 sulle panche di una barchetta che sto attrezzando come tender e devo dire che è un prodotto interessante, quanto meno ha trasformato un banale compensato marino in qualcosa di piacevole.
Ho notato anche io che va messo a più riprese.
Eviterò di D2, sia per vedere quanto resiste il semplice D1 sia perché mi sono davvero stufato di queste vernici che non durano nulla.
(26-06-2015 11:58)praefectum985 Ha scritto: [ -> ]Ciao a tutti!

Da poco proprietario di una Vindo 40, mi appresto a rinnovare per la prima volta il mogano della tuga.
Il precedente proprietario ha sempre applicato Owatrol Deks Olje D1 e D2 e io continuerò così, visti gli ottimi risultati.
L'unico dubbio è che ha detto che lui carteggiava per rimuovere il D2 e poi riapplicava entrambi.
Sulle istruzioni invece dice di rimuovere i precedenti trattamenti con altri prodotti.

Qualcuno di voi per caso ha esperienza a riguardo?

Grazie! 79

Non fare questo errore bestiale. Evita il D2 come il fuoco. Ho già avuto esperienza a mie spese e mi è costato una fatica immane per rimuovere quella porcheria solenne. Te la dico tutta: il D1 è un normale impregnante di buona qualità e lo puoi applicare senza timore, però il colore non è proprio neutro. Il D2 è quanto di peggio tu possa applicare sui legni esterni di una barca; la confezione di questa truffa afferma << prodotto extralucido, NON SFOGLIA ASSOLUTAMENT8E>>. Ebbene, a fine primavera 2011 dopo avere perfettamente carteggiato ho impregnato con il D1 le ampie parti in teck esterne presenti sulla mia barca e successivamente ho applicato a regola d'arte quattro manj del famigerato D2. Mai l'avessi fatto !! A fine luglio dopo due mesi inizia il disastro. Depigmentazione (che è il minimo) ma soprattutto desquamato e sfogliato in maniera orribile. Non ti dico il laviro per levarlo fra sverniciatori e ricarteggiatura. Allora se vuoi un consiglio che ormai mi deriva da cinque anni di esperienza sui legni: il migliore prodotto che ho testato è indiscutibilmente la "finitura cerosa" della Rylard; l'effetto è magnifico, non lucido e non opaco (ceroso appunto); si applica facilmente a pennello in 2-3 mani e puoi a tua scelta passare prima un impregnante oppure direttamentecsul legno carteggiato con la 80. Non sfoglia praticamente mai e quando dopo una stagione di sole dovesse presentare qualche piccolo punto di depigmentazione è sufficiente una leggerissima carteggiata e ridai una pennellata
Anch'io uso impregnante a cera da 20 anni.
Non fare questo errore bestiale. Evita il D2 come il fuoco. Ho già avuto esperienza a mie spese e mi è costato una fatica immane per rimuovere quella porcheria solenne. Te la dico tutta: il D1 è un normale impregnante di buona qualità e lo puoi applicare senza timore, però il colore non è proprio neutro. Il D2 è quanto di peggio tu possa applicare sui legni esterni di una barca; la confezione di questa truffa afferma << prodotto extralucido, NON SFOGLIA ASSOLUTAMENT8E>>. Ebbene, a fine primavera 2011 dopo avere perfettamente carteggiato ho impregnato con il D1 le ampie parti in teck esterne presenti sulla mia barca e successivamente ho applicato a regola d'arte quattro manj del famigerato D2. Mai l'avessi fatto !! A fine luglio dopo due mesi inizia il disastro. Depigmentazione (che è il minimo) ma soprattutto desquamato e sfogliato in maniera orribile. Non ti dico il laviro per levarlo fra sverniciatori e ricarteggiatura. Allora se vuoi un consiglio che ormai mi deriva da cinque anni di esperienza sui legni: il migliore prodotto che ho testato è indiscutibilmente la "finitura cerosa" della Rylard; l'effetto è magnifico, non lucido e non opaco (ceroso appunto); si applica facilmente a pennello in 2-3 mani e puoi a tua scelta passare prima un impregnante oppure direttamentecsul legno carteggiato con la 80. Non sfoglia praticamente mai e quando dopo una stagione di sole dovesse presentare qualche piccolo punto di depigmentazione è sufficiente una leggerissima carteggiata e ridai una pennellata
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Ma il teak non si vernicia mai e, se mi consenti, non ci passerei nemmeno il D1, perché il teak ha il suo olio naturale
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(07-07-2015 09:50)tommy62 Ha scritto: [ -> ]Non fare questo errore bestiale. Evita il D2 come il fuoco. Ho già avuto esperienza a mie spese e mi è costato una fatica immane per rimuovere quella porcheria solenne. Te la dico tutta: il D1 è un normale impregnante di buona qualità e lo puoi applicare senza timore, però il colore non è proprio neutro. Il D2 è quanto di peggio tu possa applicare sui legni esterni di una barca; la confezione di questa truffa afferma << prodotto extralucido, NON SFOGLIA ASSOLUTAMENT8E>>. Ebbene, a fine primavera 2011 dopo avere perfettamente carteggiato ho impregnato con il D1 le ampie parti in teck esterne presenti sulla mia barca e successivamente ho applicato a regola d'arte quattro manj del famigerato D2. Mai l'avessi fatto !! A fine luglio dopo due mesi inizia il disastro. Depigmentazione (che è il minimo) ma soprattutto desquamato e sfogliato in maniera orribile. Non ti dico il laviro per levarlo fra sverniciatori e ricarteggiatura. Allora se vuoi un consiglio che ormai mi deriva da cinque anni di esperienza sui legni: il migliore prodotto che ho testato è indiscutibilmente la "finitura cerosa" della Rylard; l'effetto è magnifico, non lucido e non opaco (ceroso appunto); si applica facilmente a pennello in 2-3 mani e puoi a tua scelta passare prima un impregnante oppure direttamentecsul legno carteggiato con la 80. Non sfoglia praticamente mai e quando dopo una stagione di sole dovesse presentare qualche piccolo punto di depigmentazione è sufficiente una leggerissima carteggiata e ridai una pennellata

Ma il teak non si vernicia mai e, se mi consenti, non ci passerei nemmeno il D1, perché il teak ha il suo olio naturale

Tommy non penserai veramente che io abbia verniciato il ponte in teck !!! Ho provveduto solo sulle rifiniture in teck esterno quali deck house, tientibene e modanature del pozzetto centrale, che pero' sono particolari presenti solo su alcune barche americane particolarmente curate in questi dettagli (tipo Cabo Rico, Hans Christian, Tartan ecc.); e' ovviamente solo una questione estetica
L'impregnante a cera rallenta moltissimo la perdita di spessore. Sul ponte non è indicato perché si perderebbe la sua qualità antiscivolo.
Riprendo questo argomento per aggiornare l'esperienza.

Complice il gran caldo di inizio luglio, sono riuscito a dare l'olio solo su parte della coperta: bottazzo e intorno al pozzetto che ne avevano maggiormente bisogno (tutto iroko o mogano... il teak che abbonda da me lo lascio volentieri grigio e vissuto). Il resto dovrà aspettare tempi meno roventi pena il mio collasso.

Tutte le parti trattate con il solo D1, 4-5 mani dopo leggera carteggiatura.
Il D2 l'ho acquistato ma per ora giace in un gavone, viste le esperienze riportate.

Il risultato mi piace, ma il falegname che è venuto a vedere alcuni lavoretti da fare sostiene che l'olio per il mogano non va bene, non lo protegge abbastanza da UV e finirà per cuocersi: consiglia di passare a flatting che riflette di più le radiazioni...

Interesse suo o verità!? Boh?
Flatting ..? Per il teak della coperta ? Se proprio devi far lavorare quel falegname ...fagli pitturare i serramenti !! Di casa ..s'intende !
(01-09-2015 09:19)mimita Ha scritto: [ -> ]Flatting ..? Per il teak della coperta ? Se proprio devi far lavorare quel falegname ...fagli pitturare i serramenti !! Di casa ..s'intende !

No no... Calma calma 19

Il teak della coperta è e resta non trattato!

Il flatting sarebbe per la tuga in mogano, correntemente trattata con Deks Olje D1+D2 di Owatrol, lavoro fatto ancora da proprietario precedente e contestato da falegname come non sufficiente a proteggere mogano da UV!
(01-09-2015 10:16)praefectum985 Ha scritto: [ -> ]
(01-09-2015 09:19)mimita Ha scritto: [ -> ]Flatting ..? Per il teak della coperta ? Se proprio devi far lavorare quel falegname ...fagli pitturare i serramenti !! Di casa ..s'intende !

No no... Calma calma 19

Il teak della coperta è e resta non trattato!

Il flatting sarebbe per la tuga in mogano, correntemente trattata con Deks Olje D1+D2 di Owatrol, lavoro fatto ancora da proprietario precedente e contestato da falegname come non sufficiente a proteggere mogano da UV!
Ok ..allora mi scuso...ma a leggere s'intendeva così ! Non ci crederai ,ma c'è stato chi a suo tempo l'ha fatto...a parte il calore ,non stavano in piedi neanche le galline !
Teck, mogano, tughe, finiture, coperte, accessori ... idee confuse, mi pare.
Non è che ognuno parli di cose diverse?

Smiley26
Smiley4
Anche io a Giugno ho trattato la mia barca in mogano con Deks Olje D1+D2 di Owatrol. Alcuni elementi , come il bottaccio, solo con il D1. Vi faró sapere.
(01-09-2015 12:24)dapnia Ha scritto: [ -> ]Teck, mogano, tughe, finiture, coperte, accessori ... idee confuse, mi pare.
Non è che ognuno parli di cose diverse?

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Per chiarezza:

- tutte le parti in teak (passavanti, pozzetto) sono lasciate al naturale
- tutte le parti in mogano (parte laterale della tuga e tambuci) sono trattate attualmente con D1+D2, steso dal precedente proprietario un anno fa
- alcune parti (bottazzo, falchetta, giro pozzetto) sono con D1 dato da me a luglio

La domanda era se qualcuno ha esperienza sulla protezione offerta da questi prodotti (eventualmente lasciando perdere il D2 visto i pareri non ottimali avuti finora) o se vale la pena e lo sbattone di passare a un flatting come suggerito dal falegname...
Il Flatting ha le stesse caratteristiche e difetti del D2, se non peggio. Il grosso problema di queste vernici lucide è che non reggono assolutamente l'effetto del sole, quindi dopo poco tempo si depigmentano e soprattutto sfogliano, diventando inguardabili e costrigendo ad un faticosissimo lavoro di rimozione. L'unica soluzione accettabile, se proprio si vuol dare una finitura, è costituita dalle finiture cerose che offrono un aspetto compatto, non a specchio, ma certamente neppure opaco come invece avviene quando ci si limita a passare un impregnante tipo il D1. Già in precedenza ho indicato qual è a mio parere quello di migliire qualità
Partiamo dall'assunto cartesiano che le parti in legno, NON DI TECK, lasciate al naturale e protette da una vernice trasparente (o ambrata), sono sensibili al sole più che con altre protezioni; che ogni due anni in genere vanno riprese con un qualche intervento anche leggero; che per durare anni è bene siano protette nelle situazioni peggiori d'insolazione (luglio /agosto), per esempio con dei teli (le storiche mutande sulle fiancate delle barche d'alto lignaggio d'antan, trattate con minimo 7 mani di stucco e 9 mani di smalto); e che ogni graffio deve essere subito ripreso, se no s'infiltra acqua, macchia il legno sotto e provoca il distacco di scaglie di vernice in giro.
Resta il fatto che le parti in legno di una barca (non teck) trattate a flatting, per esempio un mogano biondo, siano quanto di più bello si possa vedere, e la più alta nota e caratteristica distintiva d'una imbarcazione, dopo le linee d'acqua.
Un buon flatting, di qualità (e ne esistono, ma la qualità va a braccetto col prezzo e con la difficoltà di applicazione) che duri nel tempo e resista ai raggi UV, richiede, dopo la preparazione del legno, l'applicazione di 6 mani minimo, date con una diluizione decrescente dal 30% al 10%.
Le prime due mani per impregnazione del legno nuovo (se il legno è vecchio va prima riportato al nuovo) le mani a seguire devono essere omogenee, date con cura e pazienza, interponendo tra una mano e l'altra una carteggiatura ad acqua con carta fine e, volendo fare il massimo e come si faceva una volta, tra le ultime due mani a finire (oltre le sei già citate) con straccio di lino, acqua e polvere di pomice. Nemica della brillantezza finale è la polvere, che va eliminata con scrupolo e sempre, prima del pennello.
Per riportare a nuovo il legno già trattato, dopo il lavaggio con soda, un tempo si usava un ferro da stiro caldo: si appoggiava alla parte da sverniciare per qualche minuto, poi con una lama o con la classica scheggia di vetro (da cambiare spesso) si grattava via la vecchia pelle. In più passate si arrivava al legno quasi nudo, sul quale poi si agiva con carta vetrata a grana vieppiù fine, fino al lavaggio finale con ragia vegetale.
Per la manutenzione, un accurato lavaggio, una leggera carteggiatura ad acqua o una pomiciatura, e due mani molto diluite dello stesso prodotto iniziale.
Complicato? no, di certo lunghissimo, come la lucidatura a pomice della ferramenta in bronzo.
Cose d'altri tempi? Si, e giustificano il trionfo della plastica, dell'alluminio anodizzato e di tutte le cose che il progresso (e la pigrizia) ci hanno dato di bello.
Per il teck, una volta si usava l'olio di teck, quello che si ricavava (colava) mentre si segava il legno dal tronco, dato a straccio; oggi ci sono dei prodotti di buona qualità, a base di olii vari e chiari, che vanno dati molto diluiti, in più passate e sempre a straccio.
Certo le scorciatoie ci sono, la migliore è prendersi un bel plasticone (come ho fatto io, ma per altre ragioni) e abbandonarsi alle diavolerie moderne, che appaiono ancor prima di essere, ma indubbiamente sono comode.
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