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Versione completa: trattamento osmosi con pialla elettrica
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Salve,
Ho necessità di eseguire un trattamento completo anti-osmosi sul mio Classis 35, acquistato nel 2015 con degli amici, lavoro che avevamo già preventivato a suo tempo (pur sperando che non fosse necessario...). Il cantiere di Fiumicino dove la teniamo ci permette di fare i lavori in proprio (sabbiatura esclusa) e visto che due di noi li hanno già eseguiti in passato avevamo pensato di farla sabbiare e poi eseguire noi il resto del trattamento (Cecchi). Tuttavia in molti ci hanno detto che il sabbiatore deve essere bravo e non siamo sicuri di trovare una persona di cui ci fidiamo. Stavo pertanto valutando di eseguire la rimozione di gelcoat con pialla elettrica tipo Gelplane e poi rimuovere le parti ammalorate sempre con pialla elettrico o frullino. Tuttavia leggo che dopo questo intervento è comunque necessaria una sabbiatura leggera per rendere la superfice rugosa e favorire la presa dell'epossidica. Trattandosi di un intervento piu' semplice avremmo meno remore a farlo fare, ma mi domandavo se non fosse possibile ottenere lo stesso risultato (rugosità) con un altro sistema, per esempio con la roto-orbitale e dischi a grana grossa. Che ne pensate?
La pialla elettrica Gelplane da quello che so costa non poco...roba da cantieri che fanno il lavoro più volte all'anno. Molti raggiungono lo stesso risultato con una normale pialla da brico cambiando le lame più volte.
Quando feci la mia anni fa avevo usato il frullino con platorello e grana da 40. Se hai mano leggera e non spingi quando arrivi alla vetroresina ottieni un più che buono risultato, la mia era liscissima senza avvallamenti. Considera che poi va stuccato e laddove la superfice non sia perfettamente complanare risolvi con lo stucco.
Per quanto riguarda la porosità, una volta "pelata" la carena l'epossidica su vetroresina attacca molto bene se la superfice è pulita e sgrassata, quindi io non farei niente. Altro discorso è se vuoi accelerare l'asciugatura, allora una leggera idrosabbiatura favorisce. Dipende da quanto è bagnata, se vedi che recupera velocemente non farei nulla.
PS: armatevi di tanta buona volontà e tempo da dedicarci, sopratutto la fase di stuccatura e successivo trattamento è la fase più pesante e i tempi devono essere rigorosamente rispettati! Un lavoro che una volta nella vita basta e avanza!
esatto!
io l'ho fatto una sola volta nella mia vita e mi è bastato.
Ti ringrazio intanto dei consigli e del chiarimento sulla idrosabbiatura. La Gelplane mi pare costi sui 700 euro. Credo che il vantaggio sia che lo attacchi a un bidone aspiratutto e così la polvere tossica la respira lui e non te. Il mio socio effettivamente la sua barca la fece con il frullino.

La barca per ora sembra umidissima, il Tramex andava dappertutto fuori scala. Anche da dire che aveva piovuto fino al giorno prima.

(15-03-2016 16:29)acquafredda Ha scritto: [ -> ]La pialla elettrica Gelplane da quello che so costa non poco...roba da cantieri che fanno il lavoro più volte all'anno. Molti raggiungono lo stesso risultato con una normale pialla da brico cambiando le lame più volte.
Quando feci la mia anni fa avevo usato il frullino con platorello e grana da 40. Se hai mano leggera e non spingi quando arrivi alla vetroresina ottieni un più che buono risultato, la mia era liscissima senza avvallamenti. Considera che poi va stuccato e laddove la superfice non sia perfettamente complanare risolvi con lo stucco.
Per quanto riguarda la porosità, una volta "pelata" la carena l'epossidica su vetroresina attacca molto bene se la superfice è pulita e sgrassata, quindi io non farei niente. Altro discorso è se vuoi accelerare l'asciugatura, allora una leggera idrosabbiatura favorisce. Dipende da quanto è bagnata, se vedi che recupera velocemente non farei nulla.
PS: armatevi di tanta buona volontà e tempo da dedicarci, sopratutto la fase di stuccatura e successivo trattamento è la fase più pesante e i tempi devono essere rigorosamente rispettati! Un lavoro che una volta nella vita basta e avanza!
qualcuno afferma che il lavoro fatto con il gelplane genererebbe temperature tali da provocare il rammollimento locale della resina e la conseguente chiusura dei pori attraverso cui dovrebbe uscire l'umidita'; inoltre asporterebbe uno spessore costante di tessuto, indipendentemente dal fatto che la zona sia ammalorata o buona: eppertanto la corretta sabbiatura sarebbe ritenuta essere migliore.
Io feci la sabbiatura, ma il tizio di fianco uso' il Gelplane :questione di opinioni...
Se avete tempo e potete lavorare in coppia, io sono per il frullino:
Uno frulla e l'altro aspira con un bidone
Platorello rigido con velcro e rotolo di carta da 40 da tagliare in dischi, risparmiate 700 euri ed evitate gli inconvenienti della pialla che può anche fare danni...
Il frullino deve essere a velocità regolabile perché così non scaldate troppo la superficie, in ogni caso il disco va cambiato molto spesso
Tuta con cappuccio e mascherina buona...
Ripeto, per mia modesta opinione il frullino non si batte.

Buon lavoro
(15-03-2016 23:43)aries 3 Ha scritto: [ -> ]qualcuno afferma che il lavoro fatto con il gelplane genererebbe temperature tali da provocare il rammollimento locale della resina e la conseguente chiusura dei pori attraverso cui dovrebbe uscire l'umidita'; inoltre asporterebbe uno spessore costante di tessuto, indipendentemente dal fatto che la zona sia ammalorata o buona: eppertanto la corretta sabbiatura sarebbe ritenuta essere migliore.
Io feci la sabbiatura, ma il tizio di fianco uso' il Gelplane :questione di opinioni...

Interessante. Forse però la successiva idrosabbiatura li aprirebbe? Il frullino non riscalda altrettanto? Io la sabbiatura la farei fare ma ripeto il dubbio è che non abbiamo trovato (ancora) un sabbiatore di cui ci fidiamo (oppure di cui si fida uno di cui ci fidiamo).
(16-03-2016 08:53)robertobaffigo Ha scritto: [ -> ]Se avete tempo e potete lavorare in coppia, io sono per il frullino:
Uno frulla e l'altro aspira con un bidone
Platorello rigido con velcro e rotolo di carta da 40 da tagliare in dischi, risparmiate 700 euri ed evitate gli inconvenienti della pialla che può anche fare danni...
Il frullino deve essere a velocità regolabile perché così non scaldate troppo la superficie, in ogni caso il disco va cambiato molto spesso
Tuta con cappuccio e mascherina buona...
Ripeto, per mia modesta opinione il frullino non si batte.

Buon lavoro

Uno dei miei soci fece la sua 8 metri con il frullino un 8 anni fa (un giorno lo aiutai anch'io ed eravamo bardati come dici tu. Nu caver). Però adesso lavora sempre e anche se dice di sì non sono sicuro che trovi il tempo di lavorare, e io di frullino non ho esperienza. La pialla mi sembrava piu' semplice. Certo poi devi comunque intervenire con il frullino dove è piu' ammalorata se ho capito bene.
alla fine non è complicato, solo lungo faticoso e molto polveroso.
Il platorello con carta vetrata è di questo tipo http://www.ebay.it/itm/Platorello-per-Sm...4d05f848db
Non è difficile, all'inizio mangia gli strati di antivegetativa, poi il gelcoat, quando intravedi la vetroresina vai oltre, in modo da non intaccarla più di tanto. Muovi continuamente il platorello in maniera circolare (come quando si lucida il gelcoat) in modo da non scaldare troppo. Lavora il più possibile di piatto, direi angolazione sui 15°-20° e quando arrivi alla VTR mano legggerissima ad accarezzare e metti il platorello di piatto. Se hai media manualità scorre via facile
Scusate ma cosa si intende per "frullino" è la smerigliatrice angolare detta anche flessibile? 92
Grazie.
(16-03-2016 13:17)Franc Ha scritto: [ -> ](Grazie.

sì (https://it.wikipedia.org/wiki/Smerigliatrice)
Con la smegliatrice puoi fare danni perchè gira a circa 11000/13000 giri al minuto, forse è meglio una levigatrice orbitale con variatore di giri.
Fatto il lavoro anni fa con frullino, platorello ed adeguata protezione.
Un po' di pazienza e si fa, io ho un 44 piedi. Come ti hanno detto con il frullino ci devi andare con delicatezza, quando comincia a mangiare poco non aumentare la pressione, ma cambia il disco. Io non usai i prodotti Cecchi, ma la metodica si (primo passaggio dello stucco con americana dentata, scartavetratura successiva con tavola e via dicendo e mi sono trovato benissimo). Secondo me la metodica indicata da Cecchi è quella esatta, nel periodo che io feci la mia, un altro velista fece lo stesso lavoro ma saltò il passaggio con l'americana dentata ed usò direttamente quella liscia, il risultato è stato che l'opera viva è risultata tutta un bozzo, la mia è perfettamente pari come l'originale. Buon lavoro.
(16-03-2016 22:50)maurotss Ha scritto: [ -> ]Con la smegliatrice puoi fare danni perchè gira a circa 11000/13000 giri al minuto, forse è meglio una levigatrice orbitale con variatore di giri.

L'orbitale e' sicuramente una scelta prudente, ma mangia molto molto più lentamente del frullino, e' più scomoda e più pesante da tenere in mano....
Quello che puoi fare con un frullino (rigorosamente a velocità regolabile usato a 1/2) in un giorno, ne richiede 4 con l'orbitale...
Ciao,
io due mesi fa ho finito di portare a vetroresina l'opera viva della mia barchetta di 27 piedi.
Con due flessibili ed un amico volenteroso ci abbiamo messo circa 20 ore.
Carta da 40 e dischi sovradimensionati di 10 cm rispetto alla platorella.
Adesso un paio di settimane di "caldo" e poi si inizia con il trattamento Cecchi.
(15-03-2016 10:48)corto-armitage Ha scritto: [ -> ]Salve,
Ho necessità di eseguire un trattamento completo anti-osmosi sul mio Classis 35, acquistato nel 2015 con degli amici, lavoro che avevamo già preventivato a suo tempo (pur sperando che non fosse necessario...). Il cantiere di Fiumicino dove la teniamo ci permette di fare i lavori in proprio (sabbiatura esclusa) e visto che due di noi li hanno già eseguiti in passato avevamo pensato di farla sabbiare e poi eseguire noi il resto del trattamento (Cecchi). Tuttavia in molti ci hanno detto che il sabbiatore deve essere bravo e non siamo sicuri di trovare una persona di cui ci fidiamo. Stavo pertanto valutando di eseguire la rimozione di gelcoat con pialla elettrica tipo Gelplane e poi rimuovere le parti ammalorate sempre con pialla elettrico o frullino. Tuttavia leggo che dopo questo intervento è comunque necessaria una sabbiatura leggera per rendere la superfice rugosa e favorire la presa dell'epossidica. Trattandosi di un intervento piu' semplice avremmo meno remore a farlo fare, ma mi domandavo se non fosse possibile ottenere lo stesso risultato (rugosità) con un altro sistema, per esempio con la roto-orbitale e dischi a grana grossa. Che ne pensate?
La miglior riuscita in assoluto è la sabbiatura. Permette di rimuovere le parti ammalorate senza incidere su quelle sane che comunque vengono rese rugose per i successivi trattamenti. Non occorre essere "sabbiatore bravo" basta un poco d'occhio durante il lavoro perché a vista si vede la parte danneggiata andar via e emergere la parte sana. Meglio la sabbiatura a secco che quella idro perché per le successive lavorazioni hai bisogno di uno scafo secco senza umidità. Certamente da qualche parte c'è un cantiere che può farti il lavoro. L'ultimo che ho visto è troppo lontano (S.M. Leuca). Sabbiavano un grosso yacht a motore, intorno una gonnella di teli di plastica, dentro un sabbiatore e il tubo di aspirazione di un potente bidone aspiratutto.
Indubbiamente la sabbiatura offre molti vantaggi, è anche possibile affittare la sabbiatrice alimentata da alternatore a benzina, c'é da vedere se te lo fanno fare nel rimessaggio, nel mio no.
La cosa migliore è quella di farsi fare un preventivo per la sola sabbiatura dal Cantiere dove siete con la barca... (valutate poi in base alle vostre tasche)
il risultato sarà comunque certamente migliore di qualsiasi altro, e risparmierete tempo e fatica..
inoltre se vi permettono di eseguire da soli il lavoro di ripristino con resina e stucco ecc. ecc. sarà a quel punto che farete da soli con calma il resto..
Smiley2
il vostro risparmio sarà comunque notevole
ciao
(18-03-2016 09:22)leonardosalvatore Ha scritto: [ -> ]Indubbiamente la sabbiatura offre molti vantaggi, è anche possibile affittare la sabbiatrice alimentata da alternatore a benzina, c'é da vedere se te lo fanno fare nel rimessaggio, nel mio no.
Per sabbiare in modo efficace occorrono strumenti professionali: compressore da 2000 l/m, sabbiatrice professionale, tuta protettiva con casco alimentato aria per evitare appannamento, guanti protettivi. Concordo: meglio farla fare al cantiere su preventivo e fare da se il resto.
Che ne pensate di questo: https://www.svb-marine.it/it/tercoo-disc...tallo.html

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