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Versione completa: ATALANTA II - Un refitting degno di nota
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Ieri sera, 31 marzo 2016, il Cantiere Adria Sail di Maurizio Testuzza, a Monterado, ha aperto i suoi cancelli per accogliere un gruppo di amici ed appassionati e presentare loro i lavori in via di ultimazione sul Farr 70 ATALANTA II.

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La barca è nata nel 2004 (cantiere Goetz, Rhode Island, vicino a Newport) ed ha vissuto molte intense stagioni di regate e crociere con il suo armatore, Carlo Puri Negri.
È lo stesso armatore a spiegare i motivi di questo sorprendente intervento di refitting, deciso per dare ad una barca già buona, nuove performances: la barca, nei lati di bolina, restava ancora competitiva e seguiva bene le migliori e più aggiornate rivali, ma poi, appena virata la boa al vento, soffriva eccessivamente le andature portanti rispetto ai progetti più recenti.
Una ricerca molto specialistica e raffinata è stata affidata all’Architetto Umberto Felci, che ha ideato una soluzione originale e nuova: applicare allo scafo una sorta di controstampata molto estesa che modifica le volumetrie degli ultimi 6 m di poppa, disegnando nuove linee d’acqua ed un nuovo transom. Ha inoltre rivisto il piano velico, il piano di coperta, modificato il bulbo, applicato un bompresso importante e studiato una serie di modifiche degli interni per rendere la barca meglio fruibile sia in regata, che in crociera.
Ma l’intervento più sorprendente è certamente l’aggiunta della sezione di scafo di poppa: si tratta di una stampata in carbonio lunga 6 m (sandwich da circa 30 mm) ed a tutto baglio, supportata da una serie di costolature che la collegano allo scafo preesistente mediante bonding strutturale. L’utilizzo di laminati di carbonio di spessore ridottissimo, stampati sottovuoto e postcurati, ha consentito di arrivare ad una zona di raccordo con spessori praticamente tendenti a zero (una sola “pelle” di carbonio residua, con una precisione sorprendente). Il lavoro di carrozzeria successivo ha reso indistinguibile la giunzione su tutto il perimetro dello scafo.
Lo studio delle prestazioni attese, l’attenzione con cui sono stati ricalcolati tutti i carichi derivanti dal nuovo armo, la necessità di tornare alle volanti al posto del paterazzo originale per consentire di adottare le nuove forme della randa con forte allungamento al vertice (“square top” e boma accorciato), il disegno della deriva modificata, con un nuovo bulbo lavorato a controllo numerico (e pescaggio ridotto, pur con migliori prestazioni e guadagno di rating), hanno impegnato l’Arch. Felci con uno lavoro originale, innovativo e molto ben presentato nel corso della serata presso il cantiere.
Il dislocamento di ATALANTA II è di 22 ton.
L’Arch. Testuzza ed il suo cantiere sono probabilmente tra i pochissimi, al mondo, che avrebbero saputo affrontare con successo un refitting di questo genere, garantendo le capacità e la precisione di lavorazione necessarie, per ridare nuova vita a questa barca, che dalla prossima estate rivedremo sui campi di regata.

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Dopo cerco di postare altre foto: ho qualche problema (non me ne lascia postare altre oltre alle prime 4...)
Aggiungo immagini di ieri sera (Grazie Sonmì per l'aiuto)...

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La fase di infusione della resina.

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La controstampata pronta per l'applicazione (con l'adesivo strutturale già applicato)

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Il nuovo bulbo ormai pronto.

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Da sinistra: l'Arch. Felci, l'armatore Puri e l'Arch. Testuzza.
qlcuno più furbo di me mi spiega perchè mettere i mutandoni in carbonio agli ultimi sei metri di scafo e non sostituire gli ultimi sei metri di scafo???
l'unico neurone attivo deve essere già a nanna probabilmente..

b.v.
(01-04-2016 22:25)capatosta Ha scritto: [ -> ]qlcuno più furbo di me mi spiega perchè mettere i mutandoni in carbonio agli ultimi sei metri di scafo e non sostituire gli ultimi sei metri di scafo???
l'unico neurone attivo deve essere già a nanna probabilmente..

b.v.

Differenza di costi in rapporto 1 a 4, alea (ineliminabile) sulla riuscita ed affidabilità futura dal punto di vista strutturale completamente superata in scioltezza, tempi di refitting dimezzati, ed aggiungo io (nessuno ne ha minimamente accennato durante la presentazione) se qualcosa dovesse andare non nel modo previsto con le nuove linee d'acqua, una ulteriore modifica è fattibile senza distruggere una barca da alcuni milioni di dollari.
(01-04-2016 22:32)Lupo Grigio Ha scritto: [ -> ]
(01-04-2016 22:25)capatosta Ha scritto: [ -> ]qlcuno più furbo di me mi spiega perchè mettere i mutandoni in carbonio agli ultimi sei metri di scafo e non sostituire gli ultimi sei metri di scafo???
l'unico neurone attivo deve essere già a nanna probabilmente..

b.v.

Differenza di costi in rapporto 1 a 4, alea (ineliminabile) sulla riuscita ed affidabilità futura dal punto di vista strutturale completamente superata in scioltezza, tempi di refitting dimezzati, ed aggiungo io (nessuno ne ha minimamente accennato durante la presentazione) se qualcosa dovesse andare non nel modo previsto con le nuove linee d'acqua, una ulteriore modifica è fattibile senza distruggere una barca da alcuni milioni di dollari.

Meglio vendere subito una barca di alcuni milioni di dollari e comprarne un' altra di alcuni milioni di dollari anzichè spendere alcuni milioni di dollari per modificarla, se ti va male hai perso tutti i milioni di dollari, ma forse questo è il bello dello yachting ai livelli alti...

Smiley30Blinksmiley
Testuzza n1: ha esperienza, professionalità ed umiltà.
Sicuramente con questo intervento l'armatore ha speso di meno a ché cambiare barca... A parte, credo, un rapporto affettivo con la propria barca
Non capisco il grafico delle prestazioni
(01-04-2016 22:25)capatosta Ha scritto: [ -> ]qlcuno più furbo di me mi spiega perchè mettere i mutandoni in carbonio agli ultimi sei metri di scafo e non sostituire gli ultimi sei metri di scafo???
l'unico neurone attivo deve essere già a nanna probabilmente..

b.v.

Mi sorprende la decisone con cui si contesta un intervento posto in essere da : un armatore sicuramente esperto , un professionista di chiara fama , la cui professionalità è nota, un cantiere serio e di grande esperienza . È poi in quietante l'uso di toni offensivi della intelligenza altrui, meglio, di professionisti.
(02-04-2016 07:58)renato ciamarra Ha scritto: [ -> ]
(01-04-2016 22:25)capatosta Ha scritto: [ -> ]qlcuno più furbo di me mi spiega perchè mettere i mutandoni in carbonio agli ultimi sei metri di scafo e non sostituire gli ultimi sei metri di scafo???
l'unico neurone attivo deve essere già a nanna probabilmente..

b.v.

Mi sorprende la decisone con cui si contesta un intervento posto in essere da : un armatore sicuramente esperto , un professionista di chiara fama , la cui professionalità è nota, un cantiere serio e di grande esperienza . È poi in quietante l'uso di toni offensivi della intelligenza altrui, meglio, di professionisti.

Sommessamente, avanzo l'ipotesi che ci sia un malinteso e che renato ciamarra abbia letto quella nota di capatosta equivocando sul soggetto-predicato-complemento: credo che capatosta si riferisse ai suoi propri neuroni, non a quelli dei "professionisti". Semplicemente diceva di non aver compreso la ratio che aveva generato un intervento così singolare, forse (diceva lui) per obnubilamento dovuto alla tarda ora; non mi è parso che capatosta mancasse di rispetto a chicchessia. Non inalberiamoci ad ogni piè sospinto. Io ho trovato la soluzione scelta interessantissima, per originalità, sofisticazione costruttiva, risparmiosità, impegno tecnico e non vedo l'ora di conoscere i primi riscontri sui campi di regata da maggio in avanti.

LG
(02-04-2016 11:38)Lupo Grigio Ha scritto: [ -> ]Sommessamente, avanzo l'ipotesi che ci sia un malinteso e che renato ciamarra abbia letto quella nota di capatosta equivocando sul soggetto-predicato-complemento: credo che capatosta si riferisse ai suoi propri neuroni, non a quelli dei "professionisti". Semplicemente diceva di non aver compreso la ratio che aveva generato un intervento così singolare, forse (diceva lui) per obnubilamento dovuto alla tarda ora; non mi è parso che capatosta mancasse di rispetto a chicchessia. Non inalberiamoci ad ogni piè sospinto. Io ho trovato la soluzione scelta interessantissima, per originalità, sofisticazione costruttiva, risparmiosità, impegno tecnico e non vedo l'ora di conoscere i primi riscontri sui campi di regata da maggio in avanti.

LG

È la 2ª volta che un mio intervento viene equivocato, poiché non scrivo tantissimo è una percentuale abbastanza importante che mi fa pensare che sia colpa mia.
Comunque veramente continuo a non capire, pur rispettando le professionalità che non ho, perché una volta messi i mutandoni ad esempio non sia possibile asportare la parte di carena che verrebbe sostituita dai mutandoni stessi. È vero che i mutandoni potranno avere caratteristiche strutturali più leggere però è anche vero che a quei livelli di sofisticatezza il peso di qualche metro quadrato di stratificazione non è pochissima cosa, a mio sommesso parere.
E dico veramente sommesso parere....
Scrivendo scrivendo mi viene da pensare che sostituendo 6 m di carena si devono anche rifare tutti gli interni relativi a quei sei metri e agganciare Interni e paratie strutturali alla nuova carena. Mi si è svegliato l'unico neurone!!!!!!!! evviva
(02-04-2016 11:38)Lupo Grigio Ha scritto: [ -> ]
(02-04-2016 07:58)renato ciamarra Ha scritto: [ -> ]
(01-04-2016 22:25)capatosta Ha scritto: [ -> ]qlcuno più furbo di me mi spiega perchè mettere i mutandoni in carbonio agli ultimi sei metri di scafo e non sostituire gli ultimi sei metri di scafo???
l'unico neurone attivo deve essere già a nanna probabilmente..

b.v.

Mi sorprende la decisone con cui si contesta un intervento posto in essere da : un armatore sicuramente esperto , un professionista di chiara fama , la cui professionalità è nota, un cantiere serio e di grande esperienza . È poi in quietante l'uso di toni offensivi della intelligenza altrui, meglio, di professionisti.

Sommessamente, avanzo l'ipotesi che ci sia un malinteso e che renato ciamarra abbia letto quella nota di capatosta equivocando sul soggetto-predicato-complemento: credo che capatosta si riferisse ai suoi propri neuroni, non a quelli dei "professionisti". Semplicemente diceva di non aver compreso la ratio che aveva generato un intervento così singolare, forse (diceva lui) per obnubilamento dovuto alla tarda ora; non mi è parso che capatosta mancasse di rispetto a chicchessia. Non inalberiamoci ad ogni piè sospinto. Io ho trovato la soluzione scelta interessantissima, per originalità, sofisticazione costruttiva, risparmiosità, impegno tecnico e non vedo l'ora di conoscere i primi riscontri sui campi di regata da maggio in avanti.

LG
Scusa Lupo Grigio. Ma il testo di Capatosta non è equivocabile. Critica le scelte che fondano l'intervento direfitting . Io non ho Equivocato nulla, e del resto anche i precedenti interventi dimostrano c he io non ho equivocato nulla !
(02-04-2016 00:25)marcofailla Ha scritto: [ -> ]Non capisco il grafico delle prestazioni

Ti riferisco quello che ho capito durante la presentazione fatta da Felci: si tratta di un modo di presentazione delle prestazioni attese molto pratico e funzionale.

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Le due curve illustrano rispettivamente la prestazione in un tipico bordo di bolina (upwind - curva rossa) ed in un tipico bordo ad andatura portante (downwind - curva azzurra), ma i parametri mostrati sono il guadagno in secondi per miglio (ordinate), in funzione del vento assoluto in nodi (ascisse), rispetto alla vecchia configurazione della barca.
In pratica quel grafico mostra (dati previsionali) che vantaggio pratico darà il refitting alla barca in regata, quantificando il tempo guadagnato per percorrere un miglio in quella andatura.
Attendo di riuscire a parlare con Felci per farmi spiegare meglio le cose.
Appena posso, vi riferisco.

LG
(02-04-2016 15:49)renato ciamarra Ha scritto: [ -> ]....
Scusa Lupo Grigio. Ma il testo di Capatosta non è equivocabile. Critica le scelte che fondano l'intervento direfitting . Io non ho Equivocato nulla, e del resto anche i precedenti interventi dimostrano c he io non ho equivocato nulla !

che palle!!!!!!
sei l'unico che ha capito fischi per fiaschi e insisti....
ho criticato le scelte e avevo preso un abbaglio...
ho ipotizzato di essere stato poco chiaro..
che devo fare???
inginocchiarmi virtualmente per mancato rispetto del principio di autorità???
prendila facile, va meglio
(01-04-2016 22:25)capatosta Ha scritto: [ -> ]qlcuno più furbo di me mi spiega perchè mettere i mutandoni in carbonio agli ultimi sei metri di scafo e non sostituire gli ultimi sei metri di scafo???
l'unico neurone attivo deve essere già a nanna probabilmente..

b.v.

In quella zona ci sono le strutture di sostegno del timone e del paterazzo/volanti: un intervento strutturale sarebbe costato di più e avrebbe preso più tempo costringendo anche a remolire/ricostruire gli eventuali interni (magari è un antro vuoto ma forse no visto che parlano di crocera) Smiley2
(02-04-2016 19:34)Lupo Grigio Ha scritto: [ -> ]
(02-04-2016 00:25)marcofailla Ha scritto: [ -> ]Non capisco il grafico delle prestazioni
Le due curve illustrano rispettivamente la prestazione in un tipico bordo di bolina (upwind - curva rossa) ed in un tipico bordo ad andatura portante (downwind - curva azzurra), ma i parametri mostrati sono il guadagno in secondi per miglio (ordinate), in funzione del vento assoluto in nodi (ascisse), rispetto alla vecchia configurazione della barca.

Ok, ora ho afferrato e capisco meglio il senso di tutto sta gran quantità di lavoro, Perché fosse stato solo per planicchiare col ventone non avrei capito, mentre in realtà il guadagno migliore (se ho capito bene) é con venti leggerissimi e leggeri e allora ci sta sia per rendimento che per bravura del progettista
(02-04-2016 19:43)capatosta Ha scritto: [ -> ][quote='renato ciamarra' pid='438941254' dateline='1459604999']
....
Scusa Lupo Grigio. Ma il testo di Capatosta non è equivocabile. Critica le scelte che fondano l'intervento direfitting . Io non ho Equivocato nulla, e del resto anche i precedenti interventi dimostrano c he io non ho equivocato nulla !

che palle!!!!!!
sei l'unico che ha capito fischi per fiaschi e insisti....
ho criticato le scelte e avevo preso un abbaglio...
ho ipotizzato di essere stato poco chiaro..
che devo fare???
inginocchiarmi virtualmente per mancato rispetto del principio di autorità???
prendila facile, va meglio
[/quote

Non per amore di polemica, ma non Sono l'unico che ha capito che la tua era una critica all'intervento sulla barca Atalanta. Sei inutilmente suscettibile, e puoi tranquillamente risparmiarti frasi come quelle che usi nei miei confronti. Davvero non ha senso quello che dici. Nel perfetto spirito del Forum ho educatamente espresso una opinione a fronte della tua assurda ed ingiustificata affermazione. Se c'è qualcuno che la deve prendere facile sei tu.

P
(02-04-2016 23:11)renato ciamarra Ha scritto: [ -> ].....

Non per amore di polemica, ma non Sono l'unico che ha capito che la tua era una critica all'intervento sulla barca Atalanta. Sei inutilmente suscettibile, e puoi tranquillamente risparmiarti frasi come quelle che usi nei miei confronti. Davvero non ha senso quello che dici. Nel perfetto spirito del Forum ho educatamente espresso una opinione a fronte della tua assurda ed ingiustificata affermazione. Se c'è qualcuno che la deve prendere facile sei tu.

P
ho controllato, non hai precedenti specifici..
non sei un troll volontario, lo sei di fatto...
tutto nasce dall'attribuzione dell'unico neurone...
ho specificato che l'unico neurone è riferito a me...
che devo fare più???


Tornando sul tema mi incuriosisce una cosa:
i 5/6 secondi di miglioramento medio (con venti superiori ai 7-8 nodi) non erano ottenibili a prezzo minore?? viene da pensare che il gioco non valga la candela a meno che non si abbiano elementi per valutare che le regate si giochino mediamente con venti minori di 7-8 nodi (la mia piccolissima esperienza non contraddice qsta ipotesi..)

e un'altra domanda conseguente:
all'unico MIO neurone è sfuggito quali modifiche sono derivate al rating.. a occhio mi sembra decisivo, se vai più veloce ma devi andare ancora più veloce non guadagni nulla... o il mio neurone solitario sta ancora dormendo??
buona domenica
amico mio
se il gioco valesse la candela non ci sarebbero armatori di barche a vela nel mondo
invece ce ne sono tanti che si arrovellano d'inverno per capire cosa fare e cosa migliorare. avrà fatto così anche lui probabilmente. e ha scelto una strada sperimentale, che francamente intriga anche se è veramente particolare. magari ha detto: mi sono rotto le palle di farmi sorpassare al lasco, ma la mia barca mi piace e non voglio cambiarla.
(02-04-2016 00:20)TestaCuore Ha scritto: [ -> ]Testuzza n1: ha esperienza, professionalità ed umiltà.
Sicuramente con questo intervento l'armatore ha speso di meno a ché cambiare barca... A parte, credo, un rapporto affettivo con la propria barca

Certamente spenderà di meno che con una barca nuova, a meno che la barca nello stato precedente non sia stata proprio uno scoglio da dovere svendere, e non credo:
avrebbe potuto vendere la vecchia e con una nuova avrebbe acquisito un nuovo valore.
D' altronde normalmente si fa così.
Ben diverso il caso in cui si cambiano i profili delle chiglie, dei timoni, o delle appendici dello scafo.

D' accordo sul rapporto affettivo.
(03-04-2016 09:30)capatosta Ha scritto: [ -> ][quote='renato ciamarra' pid='438941399' dateline='1459631474']
.....

Non per amore di polemica, ma non Sono l'unico che ha capito che la tua era una critica all'intervento sulla barca Atalanta. Sei inutilmente suscettibile, e puoi tranquillamente risparmiarti frasi come quelle che usi nei miei confronti. Davvero non ha senso quello che dici. Nel perfetto spirito del Forum ho educatamente espresso una opinione a fronte della tua assurda ed ingiustificata affermazione. Se c'è qualcuno che la deve prendere facile sei tu.

P
ho controllato, non hai precedenti specifici..
non sei un troll volontario, lo sei di fatto...
tutto nasce dall'attribuzione dell'unico neurone...
ho specificato che l'unico neurone è riferito a me...
che devo fare più???

se taci non. Sbagli.
Non so cosa significa troll, e no n mi interessa, vedo che non riesci ad evitare riferimenti ad personam. Non replico oltre non ne vale la pena.
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