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Versione completa: Una idea... cosa dite?
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Riguarda il segmento di albero che va dalla tuga al boma.

Tutte le manovre tranne che quella del carrello per il tangone escono dall' albero all'altezza della mia testa, scendono alla base dell' albero dove girano su dei bozzelli e vengono rinviate al pozzetto.

Qualche volta, quando non ho molto equipaggio, le condizioni sono favorevoli e sono in crocera, ho desiderato molte volte di avere bitte / strozzascotte / winch sull' albero invece che rinviarle.

Pero' non mi va di fare buchi nell' albero.

Ho pensato di costruire un "collare" che circonderebbe l'albero da qualche parte tra la tuga ed il boma. Su questo collare poi avviterei quello che mi pare: bitte, etc. etc.

Il collare potrebbe essere chiuso sull' albero con una o due ganasce, o qualsiasi chiusura a leva che non richieda attrezzi, poi avrebbe due cavi di dynema che arriverebbero fino alla base dell' albero per essere bloccati li' onde contrastare ulteriormente la tensione verso l'alto delle drizze.

per catturare la forma del diametro interno del collare che deve combaciare con l'albero userei il DAS (creta) poi riporterei il profilo su un pezzo di carta. Come materiale di costruzione avevo pensato al legno perche' non ho la minima idea di cosa costi o di come si possa fare una cosa del genere in alluminio. Ad occhio pensavo di farlo di 2-3 centimetri di spessore.

Il collare si deve mettere e togliere facilmente.

Che cosa ne pensate?
Ciao Crafter, il piano di coperta originale credo prevedesse due winches a proravia d'albero, sulla tuga, uno a destra ed uno a sinistra, con relative bitte, per le drizze. Riuscire a ripristinarlo non dovrebbe essere difficile e potrebbe costituire un valido aiuto, il collare a cui stai pensando potrebbe essere altrettanto valido ma andrebbe testato, non sono tanto sicuro della tenuta dei vari punti di fissaggio di bitte o strozzascotte, specie sul legno...
Un saluto e buon vento
sul profilo dici di avere un C&C Mk 1
non so che albero monta
ma di solito gli alberi una volta erano molto robusti ... si insomma, dei pali dell'Enel piuttosto che degli alberi rastremati in testa, e con spessori dell'alluminio decisamente abbondanti
sei sicuro che l'albero soffrirebbe per qualche buco ? buco che tra l'altro sarebbe "riempito" con il corpo delle viti che useresti per fissare stopper e gallocce
...
detto questo, la soluzione migliore è senz'altro quella di rispettare il piano di coperta originale, e se è stato modificato, ripristinarlo.
per l'uno che vale, questo è il mio pensiero
Da buon ignorante, non capisco. Ci sono persone che fanno salti mortali per portare drizze, borose e quant'altro in pozzetto e chi ha già questa soluzione torna indietro... Qual è una valida considerazione per questa situazione? A parte, ovviamente, considerare che sono considerazioni personali... meglio a piede d'albero (ma da solo, con tutto portato a piede d'albero, sto trovando decisamente scomoda, impraticabile e pericolosa questa situazione) o meglio rinviato in pozzetto (obiettivo cui vorrei arrivare e che non capisco perchè evitare)?
BV
(12-10-2016 22:18)Fede55 Ha scritto: [ -> ]Da buon ignorante, non capisco. Ci sono persone che fanno salti mortali per portare drizze, borose e quant'altro in pozzetto e chi ha già questa soluzione torna indietro... Qual è una valida considerazione per questa situazione? A parte, ovviamente, considerare che sono considerazioni personali... meglio a piede d'albero (ma da solo, con tutto portato a piede d'albero, sto trovando decisamente scomoda, impraticabile e pericolosa questa situazione) o meglio rinviato in pozzetto (obiettivo cui vorrei arrivare e che non capisco perchè evitare)?
BV

+1

goditi quello che hai

bv
(12-10-2016 22:18)Fede55 Ha scritto: [ -> ]Da buon ignorante, non capisco. Ci sono persone che fanno salti mortali per portare drizze, borose e quant'altro in pozzetto e chi ha già questa soluzione torna indietro... Qual è una valida considerazione per questa situazione? A parte, ovviamente, considerare che sono considerazioni personali... meglio a piede d'albero (ma da solo, con tutto portato a piede d'albero, sto trovando decisamente scomoda, impraticabile e pericolosa questa situazione) o meglio rinviato in pozzetto (obiettivo cui vorrei arrivare e che non capisco perchè evitare)?
BV

Immagina di dover prendere una mano: devi mollare la drizza, incocciare il corno, di nuovo cazzare la drizza.
Facendo tutto stando all'albero non è comodo?

Ora, se si elimina il problema del corno, tutto rinviato nel pozzetto è perfetto.
Altrimenti, è da vedere se la soluzione "ibrida" sia così vantaggiosa.
Poi, riportare "ab origine" è sempre una gran figata.


Questo è proprio il caso che mi piacerebbe studiare al corso, quando si parla di criteri per l'assetto di navigazione in solitaria.
Visto che arriveranno persone che in solitaria gestiscono lo spi, sono proprio curioso di vedere cosa ci racconteranno.
(12-10-2016 17:00)crafter Ha scritto: [ -> ]Riguarda il segmento di albero che va dalla tuga al boma.

Tutte le manovre tranne che quella del carrello per il tangone escono dall' albero all'altezza della mia testa, scendono alla base dell' albero dove girano su dei bozzelli e vengono rinviate al pozzetto.

Qualche volta, quando non ho molto equipaggio, le condizioni sono favorevoli e sono in crocera, ho desiderato molte volte di avere bitte / strozzascotte / winch sull' albero invece che rinviarle.

Pero' non mi va di fare buchi nell' albero.

Ho pensato di costruire un "collare" che circonderebbe l'albero da qualche parte tra la tuga ed il boma. Su questo collare poi avviterei quello che mi pare: bitte, etc. etc.

Il collare potrebbe essere chiuso sull' albero con una o due ganasce, o qualsiasi chiusura a leva che non richieda attrezzi, poi avrebbe due cavi di dynema che arriverebbero fino alla base dell' albero per essere bloccati li' onde contrastare ulteriormente la tensione verso l'alto delle drizze.

per catturare la forma del diametro interno del collare che deve combaciare con l'albero userei il DAS (creta) poi riporterei il profilo su un pezzo di carta. Come materiale di costruzione avevo pensato al legno perche' non ho la minima idea di cosa costi o di come si possa fare una cosa del genere in alluminio. Ad occhio pensavo di farlo di 2-3 centimetri di spessore.

Il collare si deve mettere e togliere facilmente.

Che cosa ne pensate?

Non ne penso bene.
Anzi, ne penso proprio male, Marco.
Il collare "schiaccia" l'albero, che in quella posizione è stato studiato per sopportare carichi verticali.
Se non fosse assolutamente preciso, la pressione nei punti di contatto sarebbe diversa creando punti di debolezza.

Volendo costruire comunque detto collare, io avvolgerei l'albero con del domopack e andrei a coprire con mastice di resina.
Dopo il primo cm fatto di mastice e VTR avvolgerei con mat e resina fino ad ottenere una "ingessatura" di 3 cm.
A quel punto, hai un blocco che puoi sforacchiare quanto di pare.

Vale la pena?
Mah...
(12-10-2016 23:24)falanghina Ha scritto: [ -> ]Immagina di dover prendere una mano: devi mollare la drizza, incocciare il corno, di nuovo cazzare la drizza.
Facendo tutto stando all'albero non è comodo?

Ora, se si elimina il problema del corno, tutto rinviato nel pozzetto è perfetto.
Altrimenti, è da vedere se la soluzione "ibrida" sia così vantaggiosa.
Poi, riportare "ab origine" è sempre una gran figata.

Questo è proprio il caso che mi piacerebbe studiare al corso, quando si parla di criteri per l'assetto di navigazione in solitaria.
Visto che arriveranno persone che in solitaria gestiscono lo spi, sono proprio curioso di vedere cosa ci racconteranno.

Beh, le soluzioni "ibride" di solito hanno il pregio di assommare gli svantaggi e neutralizzare i vantaggi e questo che hai descritto ne è l'esempio perfetto. Non per niente sto seguendo con molta attenzione quelle soluzioni che prevedono la presa di terzaroli "automatica" e rinviata in pozzetto. Altrimenti è solo un generoso autogol. A parte questo, con il mio equipaggio non perfettamente "addestrato" credo che sarebbe piacevole poter lavorare dal pozzetto. Per ora, solo perchè ho tolto il caricabasso del tangone e mi son trovato uno stopper libero, ho portato la drizza della randa in pozzetto.
Vantaggi: lavoro in una posizione più stabile e riesco a vedere meglio quando le stecche s'incocciano con il lazyjack. Svantaggi: issare è diventato una faticaccia da manovella. Ed essendo le altre "migliorie" ancora in divenire, sono esattamente nella disgraziata situazione paventata. Non avendo ancora tolto nulla del vecchio circuito, questo è pienamente ripristinabile nel giro di 10 secondi: basta mollare un po' la drizza e dare di volta sul winch dedicato sull'albero e sono a posto. Presumo che a monte di questi discorsi, ci debba essere un pilota automatico efficiente...
Grazie mille per tutte le idee!
(13-10-2016 00:30)Fede55 Ha scritto: [ -> ]
(12-10-2016 23:24)falanghina Ha scritto: [ -> ]Immagina di dover prendere una mano: devi mollare la drizza, incocciare il corno, di nuovo cazzare la drizza.
Facendo tutto stando all'albero non è comodo?

Ora, se si elimina il problema del corno, tutto rinviato nel pozzetto è perfetto.
Altrimenti, è da vedere se la soluzione "ibrida" sia così vantaggiosa.
Poi, riportare "ab origine" è sempre una gran figata.

Questo è proprio il caso che mi piacerebbe studiare al corso, quando si parla di criteri per l'assetto di navigazione in solitaria.
Visto che arriveranno persone che in solitaria gestiscono lo spi, sono proprio curioso di vedere cosa ci racconteranno.

Beh, le soluzioni "ibride" di solito hanno il pregio di assommare gli svantaggi e neutralizzare i vantaggi e questo che hai descritto ne è l'esempio perfetto. Non per niente sto seguendo con molta attenzione quelle soluzioni che prevedono la presa di terzaroli "automatica" e rinviata in pozzetto. Altrimenti è solo un generoso autogol. A parte questo, con il mio equipaggio non perfettamente "addestrato" credo che sarebbe piacevole poter lavorare dal pozzetto. Per ora, solo perchè ho tolto il caricabasso del tangone e mi son trovato uno stopper libero, ho portato la drizza della randa in pozzetto.
Vantaggi: lavoro in una posizione più stabile e riesco a vedere meglio quando le stecche s'incocciano con il lazyjack. Svantaggi: issare è diventato una faticaccia da manovella. Ed essendo le altre "migliorie" ancora in divenire, sono esattamente nella disgraziata situazione paventata. Non avendo ancora tolto nulla del vecchio circuito, questo è pienamente ripristinabile nel giro di 10 secondi: basta mollare un po' la drizza e dare di volta sul winch dedicato sull'albero e sono a posto. Presumo che a monte di questi discorsi, ci debba essere un pilota automatico efficiente...

Io ho tutto rinviato in pozzetto. Ultimamente ho riportato anche amantiglio e vang.
Devo dire però che se il mare lo permette l'issata della randa preferisco farla dall'albero. Più rapida e meno faticosa.
Faccio un collo con la drizza sul winch e la riporto verso l'albero. A questo punto tiro la drizza dal punto di uscita dall'albero aiutandomi con il mio peso e recupero dal winch.
Difetto, non vedo se le stecche si incastrano sul lazy, ma se la prua è bene al vento e l'issata è veloce il rischio è minore.

Per quanto riguarda le mani, ho il circuito automatico con i paranchi nel boma e borose uniche che ca//ano sia la bugna che la mura. Comodo ma non scorrevolissimo, bisogna andare di winch.
Inoltre a fine operazione è meglio andare a vedere vicino alla trozza se l'anello della nuova mura schiacciato dalla borosa contro il boma non stia pizzicando qualche parte di randa.
(13-10-2016 07:37)st00042 Ha scritto: [ -> ][quote='Fede55' pid='439012288' dateline='1476311404']
[quote='falanghina' pid='439012274' dateline='1476307480']

Immagina di dover prendere una mano: devi mollare la drizza, incocciare il corno, di nuovo cazzare la drizza.....[]

Io ho messo uno strozzatore sotto l'uscita della drizza dall'albero. Alzo la randa dall'albero, strozza la drizza, torno in pozzetto, recupero l'imbando e do gli ultimi giri col winch. Prima facevo come te ma non è il massimo della comodità e sicurezza inoltre sei obbligato ad usare solo un braccio per alzare visto che l'altro è deputato al recupero dell'imbando.

@crafter fai mente locale e pensa a quali manovre hai davvero bisogno a piede d'albero, considerando che alla fine solitamente solo una alla volta ne puoi manovrare. Mettere una galloccia all'albero ti preclude di usare quella manovra anche dal pozzetto, uno strozzatore ti permette invece di bloccarla temporaneamente per poi recuperarla dal pozzetto e stopparla.
Ma forse non ho ben capito le tue esigenze...
Ciao
Io sono convinto che le manovre della randa siano rinviabili in pozzetto solo se la randa scorre alla perfezione, ossia la randa ha i carrelli.

Credere di poter contare su di una cosa (manovre in pozzetto) che poi all'atto pratico non funziona, vuol dire perdere molto in sicurezza.

Se sai che devi andare all'albero, ti ci abitui.
Se "credi" di non doverci andare, quando sei solo o peggio sei con degli incapaci, se ti capita di doverci andare per le vie brevi, allora sono potenzialmente grossi guai.

Le manovre della vela dovrebbero essere definite dalla ...manovrabilità della vela.
(13-10-2016 07:37)st00042 Ha scritto: [ -> ]Inoltre a fine operazione è meglio andare a vedere vicino alla trozza se l'anello della nuova mura schiacciato dalla borosa contro il boma non stia pizzicando qualche parte di randa.

Per evitare ciò, metto uno spezzone di tubo d'irrigazione, che copre i due corni. ( infilato su quello di destra, passa sulla trozza e si rinfila su quello di sinistra)
Ringrazio di nuovo per i commenti, in effetti, ci sono due considerazioni:

La prima, se la costruzione di un aggeggio temporaneo intorno all' albero crei piu' o meno problemi strutturali all' albero che fare dei buchi. Su questo, sono rincuorato da chi dice che gli alberi di una volta erano dei pali, infatti il mio e' un palo bello grosso, non dell' ENEL, ma, visto dove si trova, di Con-Edison. Smile e quindi il dubbio non c'e' piu'.

La seconda, le preferenze di manovra.

I commenti fino adesso mi hanno convinto che e' un gran capitolo, e le variabili sono tantissime.

Per completezza, diro' che Encore al momento e' predisposta per 4-6 persone di quipaggio per regate di Club e di altura di 2-4 giorni, non ha il pilota automatico ed ha Spi, non Gennaker o vele di prua con rullini, Il mast man scampana e balestra le drizze all'albero, sopratutto nei cambi di fiocco, si occupa della borosa e dei corni, ed il pit-man recupera in pozzetto con il winch e lasca le scotte per le varie ammainate. Il problema viene se si fanno regate X2 O crocere con poco equipaggio: Il timoniere puo' aiutare con le drizze fino ad un certo punto, guidando con il ginocchio Smile

A questo punto credo che sommando tutte le valide conoscenze scaturite dai commenti la cosa migliore per il caso particolare su questa barca sarebbe proprio di bucare l'albero e mettere dei strozzascotte aperti sotto le uscite delle drizze: Chi e' all' albero cazza la drizza finche puo' rapidamante, la incoccia nello strozzascotte, torna in pozzetto, recupera e siccome il bozzello di rimando a pie' d'albero e' un po' scostato dallo stesso, cazzando la drizza col winch quest' ultima si dovrebbe togliere dallo strozzascotte, liberandosi per essere pronta ad essere ammainata dal pozzetto.

Grazie moltissimo ancora.
(13-10-2016 10:10)Temasek Ha scritto: [ -> ]
(13-10-2016 07:37)st00042 Ha scritto: [ -> ]Inoltre a fine operazione è meglio andare a vedere vicino alla trozza se l'anello della nuova mura schiacciato dalla borosa contro il boma non stia pizzicando qualche parte di randa.

Per evitare ciò, metto uno spezzone di tubo d'irrigazione, che copre i due corni. ( infilato su quello di destra, passa sulla trozza e si rinfila su quello di sinistra)

Temasek, io non ho i due corni.
La brancarella, che poi altro non è che un anello di metallo su fettuccia cucita alla vela.
Quando cazzi la borosa, questa tira giù il punto di mura e l'imbando della vela può finire schiacciato tra questo anello e il boma.
(14-10-2016 07:58)st00042 Ha scritto: [ -> ]
(13-10-2016 10:10)Temasek Ha scritto: [ -> ]
(13-10-2016 07:37)st00042 Ha scritto: [ -> ]Inoltre a fine operazione è meglio andare a vedere vicino alla trozza se l'anello della nuova mura schiacciato dalla borosa contro il boma non stia pizzicando qualche parte di randa.

Per evitare ciò, metto uno spezzone di tubo d'irrigazione, che copre i due corni. ( infilato su quello di destra, passa sulla trozza e si rinfila su quello di sinistra)

Temasek, io non ho i due corni.
La brancarella, che poi altro non è che un anello di metallo su fettuccia cucita alla vela.
Quando cazzi la borosa, questa tira giù il punto di mura e l'imbando della vela può finire schiacciato tra questo anello e il boma.

Proprio perché comunque dovevo andare all'albero ho eliminato il circuito unico dal pozzetto,che non sempre scorreva bene, e ho messo due moschettoni a sgancio rapido all'albero
(13-10-2016 20:34)crafter Ha scritto: [ -> ]A questo punto credo che sommando tutte le valide conoscenze scaturite dai commenti la cosa migliore per il caso particolare su questa barca sarebbe proprio di bucare l'albero e mettere dei strozzascotte aperti sotto le uscite delle drizze: Chi e' all' albero cazza la drizza finche puo' rapidamante, la incoccia nello strozzascotte, torna in pozzetto, recupera e siccome il bozzello di rimando a pie' d'albero e' un po' scostato dallo stesso, cazzando la drizza col winch quest' ultima si dovrebbe togliere dallo strozzascotte, liberandosi per essere pronta ad essere ammainata dal pozzetto.
Questa è la soluzione più semplice ed efficace, quando la cazzerai a ferro dal winch la drizza si libererà da sola.
Due forellini per le viti all'albero fanno un baffo, per un lavoro perfetto fori e filetti, per uno veloce usi le autofilettanti, la tenuta è quasi uguale.
Un po' di Duralac o roba simile prima di avvitare male non fa.
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