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Versione completa: ST 1000 e ST 2000: difetto costruttivo.
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La storia prende inizio durante la crocierina estiva quando, a fronte di una gagliarda raffica la barca mi partì all’orza, il fido Ciuseppe ( il pilota automatico Autohelm ST 1000+) estrasse per tutta la sua lunghezza il braccio, al fine di poggiare; il tempo di lascare il genoa, scarrellare un po’ la randa e mi aspettavo un rientro in rotta da parte di Ciuseppe ma la barra del timone rimaneva alla banda: Ciuseppe non rispondeva più: il praccio era rimasto tutto esteso e non rientrava; dopo qualche minuto l’ aggeggio riprendeva a funzionare ma in maniera molto rumorosa, si sentiva il rumore d’ ingranaggi che sgranavano e, ogni tanto, s’ inceppava a fine corsa; bisognava correre ai ripari.

Durante il Salone Nautico mi sono recato presso lo stand Raymarine dove un cortese standista mi ha fornito il nominativo di una persona su Genova autorizzata ad erogare il servizio d’ assistenza per loro prodotti; i primi d’ Ottobre ho consegnato il pilota automatico a questo valido signore.

Per motivi indipendenti dalla volontà del riparatore, solo ieri sono riuscito a rientrare in possesso di Ciuseppe funzionante.
Il riparatore ha aggiustato Ciuseppe sotto i miei attenti occhi e mi ha spiegato la ragione della rottura, i piloti automatici ST 1000 e ST 2000 nelle versioni sia normali che “+” hanno un difetto costruttivo: il castello di plastica che contiene gli ingranaggi demoltiplicatori del moto del motore non è dimensionato agli sforzi che il motore può generare e, in caso di prolungate e numerose estensioni del braccio, la forza del motore si scarica sugli ingranaggi che non ruotano perché il braccio è arrivato a fine corsa, spingi oggi, spingi domani, un po’ d’ indebolimento della plastica dovuta al tempo e si arriva alla rottura del casello. Un modo per capire se il castello sia lesionato o meno è quello di provare ad estrarre il braccio dal corpo principale: se si nota un gioco di qualche millimetro, allora bisogna far riparare l’ oggetto.
Il riparatore suggerisce di non tenere il pilota automatico per troppo tempo a fine corsa e di evitare l’uso della funzione “virata” del pilota automatico poiché questa funzione porta all’allungamento totale del braccio con conseguente sforzo degli ingranaggi sul castello.
Interessante, grazie
Molto interessante. anche io ho il suddetto ST 2000 + che dopo 10 anni funziona abbastanza bene. Capita anche a me che ogni tanto parte per la tangente, ed allora lo spengo, prendo la barra in mano, lo rimetto in funzione quando riprendo la rotta che stavo facendo. Cercherò di stare molto più attento.
difetto mica da poco.
magari uno switch di fine corsa aiuterebbe.
Grazie Frapp
Ti ringrazio Frap
(20-01-2017 12:06)andros Ha scritto: [ -> ]difetto mica da poco.
magari uno switch di fine corsa aiuterebbe.

Non gli avevo dato un gran peso pensando che nei prodotti correnti fosse stato implementato un circuito analogo da parte di Raymarine ma gia' nel 2008 qualcuno se ne era accorto e aveva pubblicato la soluzione (piuttosto semplice anche, direi):

http://www.cruisingonstrider.us/ST1000mods.htm

In pratica due microswitch montati in modo da scattare agli estremi della corsa con in parallelo un diodo che permetta a fine corsa l'alimentazione del motore in un solo senso ed e' tutto.
Uniche cautele usare miscoswitch e diodi capaci di operare con la corrente del motore.
E qui:
https://www.youtube.com/watch?v=_e6kQBIgoyk
si vede in funzione un analogo fine corsa realizzato da un altro nel 2014.
Ma guarda! Proprio adesso che ci avevo preso gusto a fare le virate "pilotate"...
Grazie Frap, da oggi solo virate a mano.
[Immagine: 26c4f6caaaa390e8e336fdb982a355e5.jpg]

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E' successo pure a me per un'improvvisa raffica! in quel caso però fu la cinghietta che trasmette il movimento dal motore agli ingranaggi a "sgranarsi" nel senso che saltarono i "dentini" in ogni caso sono passato al 4000+
interessante, grazie, farò attenzione.
Informazione molto preziosa, grazie.
In effetti quelle poche volte che mi è arrivato a fine corsa (è successo in condizioni di mare mosso quando lo strumento non capiva più da che parte era girato..) il rumore generato non promette nulla di buono. Mi ricorda il tritatutto domestico.
Interessanti davvero questi fine corsa... Io ho avuto lo stesso problema su decine di autopiloti , risolto mediante due ammortizzatori decisamente economici. Basta tagliare un pezzo di tubo gommoso (circa due centimetri) e "agganciarlo" sulla vite senza fine, unendolo con un buon adesivo per gomma sul taglio longitudinale fatto per incastrarlo (Loctite rapido cianoacrilato). Il pezzo, o i pezzi, è libero di andare avanti e indietro, e funziona solo a fine corsa, in modo da impedire,deformandosi, lo sforzo di fine corsa ed in certi casi, l'incastro. Scegliendo il tubo di giusto spessore, lavora benissimo.
purtroppo anche il mio st 2000 ha ceduto, la parte anteriore del castello che contiene il cuscinetto (in plastica) si è staccata e ora il cuscinetto naviga libero portandosi alla deriva la vite senza fine, la barra e tutta la barca, ho visto che Pepilene ha messo su una rondella, ringrazio chi ha soluzioni o è in grado di creare un fine corsa adeguato.
(19-09-2017 11:10)lellomusica Ha scritto: [ -> ]purtroppo anche il mio st 2000 ha ceduto, la parte anteriore del castello che contiene il cuscinetto (in plastica) si è staccata e ora il cuscinetto naviga libero portandosi alla deriva la vite senza fine, la barra e tutta la barca, ho visto che Pepilene ha messo su una rondella, ringrazio chi ha soluzioni o è in grado di creare un fine corsa adeguato.

Io ho fatto così. Piastra di alluminio sagomata, due piccoli buchi da 3mm proprio vicini alla sede del cuscinetto, passanti ed ho bucato pure la piastra di alluminio dietro e l'ho filettata così mi sono evitato i dadi. Le viti poi devono essere portate a filo: io ho usato una moletta con estrema cautela direttamente sul pezzo ma si possono eventualmente misurare con un calibro e tagliarle in morsa. È importante perché dietro ci sono gli ingranaggi.
Sotto la piastra ho messo due rondelle, una piatta ed una ondulata che spinga ed ammortizzatori quel poco di gioco che rimane ed infine quella di acciaio che verrà poi tenuta in sede falla piastra di alluminio.
Avrò perso 1mm di corsa considerando che li c'era una sorta di guarnizione para colpi da 1mm e la piastra è da 2mm.

Dalla seconda foto invece si può vedere l'OR che ho messo in testa all'asta per fargli fare battuta anche se servirà a poco visto che ho messo lo switch di arresto che si vede in foto, oltre al diodo anch'esso visibile.
Come dicevo al Frap settimana prossima proverò a fare un resoconto un po' più dettagliato.

Consiglio già che è tutto aperto di sostituire anche il cuscinetto che, rotta la sede del cuscinetto, l'asta va a fare fine corsa sul cuscinetto stesso rovinandolo: gira comunque ma non come dovrebbe.

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Frap... fai presente ad Hall che quando si modifica un messaggio con delle foto poi compaiono questi Hide. Provare per credere
Qui di seguito una paio di foto dei microswitch che ho montato come fine corsa sul fondo di un ST2000. Per azionare le linguette dei microswitch ho incollato (con resina) un dentino di PVC sulla parte mobile dell'attuatore.
Giusto a puro titolo di curiosità aggiungo anhe una foto di come ho sostituito una coppia di ingranaggi distruitti a seguito di un una macinata col pistone a fine corsa. Due boccole di nylon realizzate al tornio di ed un Oring non fanno rimpiangere la trasmissione con ingranaggi e cinghia dentata. Il pilota è stato successivamente pensionato per problemi alla scheda elettronica ma la parte meccanica è stata recuperata per successivi esperimenti DIY di controllo con micro e modulino GPS
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