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Versione completa: progettare e costruire un piccolo trimarano
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Scrivo qui perché non so quale sezione sia la più corretta. Prego i moderatori di spostarla nel posto giusto ma vorrei parlare di questa nuova avventura che mi vede coinvolto come "relatore" in un corso di autocostruzione per una "falegnameria sociale" di Milano che si chiama Bricheco e che senza scopo di lucro organizza dei corsi di vario genere dove si utilizzano strumenti e macchine per la lavorazione del legno. C'è una sede con un piccolo laboratorio con alcune macchine e dei volontari che ti spiegano come non farti male. Ci si iscrive all'associazione e si possono utilizzare le loro macchine. Tra questi corsi vorrebbero iniziarne uno dove si costruisce una barca. Mi hanno contattato sapendo che ne ho fatte alcune chiedendomi un progetto semplice ma completo. Nel frattempo un ADV mi ha scritto perché voleva conoscermi per avere un progetto di trimarano. Ho messo le due cose insieme e quindi per il corso pilota, che precede quelli futuri, Luca comprerà i materiali e parteciperà alla costruzione seguito da due volontari dell'associazione per la costruzione di un 10' plus progettato ad hoc per lui. Volevo far seguire tutta la vicenda dal nascere sottoponendola alle critiche sincere ma costruttive degli ADV. Siccome si parla di autocostruzione ma anche di progettazione, di vele, armo più adatto ecc. ecc. non saprei in quale sezione inserirla.
Ma si farà un corso?
Sì, ma prima vogliono fare un corso pilota per capire come organizzare al meglio i corsi successivi.
(31-01-2017 23:48)Mario Falci Ha scritto: [ -> ]Sì, ma prima vogliono fare un corso pilota per capire come organizzare al meglio i corsi successivi.
grande Mario.Smiley32
(31-01-2017 23:54)andros Ha scritto: [ -> ]
(31-01-2017 23:48)Mario Falci Ha scritto: [ -> ]Sì, ma prima vogliono fare un corso pilota per capire come organizzare al meglio i corsi successivi.
grande Mario.Smiley32

Smiley32Smiley32Smiley32
Siccome nessun moderatore interviene continuo qui. Intanto posto il regolamento di stazza della Classe 10' per far capire entro quali limiti deve muovere il progetto.
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Perché sarei dovuto intervenire?
Solo se necessario :-)) evidentemente il tema trattato è compatibile.
Grazie Frap
(01-02-2017 00:57)Mario Falci Ha scritto: [ -> ]Solo se necessario :-)) evidentemente il tema trattato è compatibile.
Grazie Frap

Grazie a te!
Inserisco una carrellata di immagini dei miei progetti e realizzazioni in ordine cronologico per far vedere quali sono le esperienze maturate in 18 anni. E' il background da cui parto per questo nuovo progetto consapevole che si procede lentamente facendo esperienza dagli errori e dal successo di alcune soluzioni. Provando e riprovando le barche in almeno dieci regate all'anno. Ci sono poi alcune piccole divagazioni come la ricerca sulla barca gonfiabile ma rigida, i foils e per ultimo la vela tridimensionale morbida. Poi alcuni particolari come il "fermo a cinturino" per le traverse, lo stick con la cerniera a "scubidù", il sistema automatico antiurto per timoni ecc.
Il primo catamarano "Nova" con le sartie rigide. Non avendo né sartie né strallo potevo sventare la randa anche di poppa piena.
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Il trimarano/ origami gonfiabile "Fastwo" vincitore al MIDA
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Con traverse provvisorie in legno
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Con i foil tirato da un gommone
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Bello!! Se fossi li' verrei al corso!! Mi piacerebbe costruirmi un piccolo trimarano!! A 2 posti pero'... con randa e fiocco.... ma sono un po' fuori mano da Milano... Smile Smile Smile

Bell'iniziativa! Smile
bello davvero
complimenti


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Le provi sul Sebino i tuoi lavori?
Ho sempre voluto diventare un autocostruttore e ho sempre guardato la classe diecipiedi, ho scaricato i progetti gratuti sul sito della classe ma la bassa autostima di portare avanti il progetto mi ha fatto sempre desistere.
Ho avuto la fortuna di ricevere la proposta di Mario per partecipare al corso pilota. Mario mi ha coinvolto spiegandomi nei minimi particolari il progetto e ora sono in studio i particolari. Trovo anche questa fase molto formativa e la cosa che mi appassiona di più e pensare di poter navigare su una barca di cui se ne conosce ogni minimo particolare (enfatizzando dire conoscerne l'anima) e anche con la bassa conoscenza che ho potrò valutare anche possibili migliorie provando diverse soluzioni sul piano velico e le attrezzature.
Credo siano in molti ad avere l'ambizione di poter creare da un progetto la propria ed inimitabile barca e confrontarsi con altri autocostruttori per capire sul campo di regata se le scelte sono vincenti. Questa cosa oggi è riservata solo a chi ha budget importanti e con questo corso si dara' la possibilità a tutti (per budget e per consocenze) di poter sfogare la passione per la vela a 360°.

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(01-02-2017 08:41)Giosep66 Ha scritto: [ -> ]Le provi sul Sebino i tuoi lavori?
Probabilmente per una questione di comodità quest'anno proverò le modifiche alla vela morbida a Sarnico dove ho anche l'altra barca.
La prima volta in assoluto che sono stato su una barca da solo fu sul mio catamarano Nova che provai a Tavernola Bergamasca dai miei amici Paolo e Marisa.
Intanto grazie a tutti per i complimenti e le parole di incoraggiamento. Corsi di design, architettura e disegno ne ho fatti tanti ma di progettazione e costruzione nautica mai. Mi manca la teoria e la scuola perché sono un autodidatta e quindi probabilmente non userò i termini giusti e non userò le tecniche tradizionali. Cercherò di portare un po' di cultura del progetto e del design senza pregiudizio alcuno nel corso così come in questi anni ho trasferito metodi e materiali nautici nell'architettura civile.
Continuo con la carrellata di immagini dei poliscafi già realizzati:
Qui si possono vedere alcune immagini di "Fastofly" realizzato in sandwich "povero", ovvero con anima in polistirene e tessuto di vetro. Risultò molto leggero ed anche molto curato ma molto debole ad i carichi di punta infatti bastava poggiare un gomito ed ecco che si vedeva il segno. L'ho venduto molto bene dopo alcuni anni riprendendo i soldi spesi. Ovviamente ho conservato l'armo.
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Lo scafo non era in carbonio, era nero per avere usato la grafite come additivo con la resina.

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Gli scafi sono talmente leggeri che possono essere sollevati facilmente e posizionati sul portapacchi.

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Inserimento del foil e del canard di un trampofoil per sollevarsi a vela, purtroppo non riuscito.

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Nel frattempo costruivo in estate un 18' facendo tesoro dell'esperienza acquisita. "TriTri" partì come progetto di un trimarano sportivo ma negli anni si è trasformato in un trimarano per campeggio nautico: è sempre un non finito in lavorazione. Questo Natale l'ho dotato di cabina armatoriale Smiley34

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Va bene , la faccio breve e poi passo al progetto per Luca. di seguito l'ultimo trimarano MrBean in sandwich di airex e carbonio. Con vela tradizionale e vela tridimensionale morbida.
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Partito con l'idea di replicare Mr Bean mi sono posto il problema del peso del nuovo armatore che pesa però 8kg in più e dalla possibilità, neanche tanto remota, di avere un trimarano più pesante di una decina di kg. Quindi dovendo mantenere la lunghezza di 10' l'unica scelta possibile è quella di allargare lo scafo. detto fatto. sia la chiglia che la coperta nuove sono state ridisegnate aumentando la larghezza di 7-8cm per parte. così facendo ho ottenuto una linea di galleggiamento che sfiora il dritto di prua e lo specchio di poppa con un volume dell'opera viva di 110 dm3. Ho previsto che il solo scafo centrale possa stare sulle sue linee con equipaggio di 70kg + barca di 40kg. Probabilmente l'ama di turno dovrà dare una mano sostenendo 10-15kg.

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Gli amas rimarranno gli stessi di MrBean. Ho pensato che anche lo scafo centrale dovesse avere la prua rovescia. La prua rovescia consente di avere poco volume a prua ma sopratutto poco volume in alto e molto in basso. Queste forme si traducono in una forma di scafo che accelera e migliora l'uscita di una prua che si sta ingavonando. Parto dal presupposto che un trimarano 10' con 8mq di vela se si deve ingavonare lo fa velocemente e senza speranza di poterlo riprendere. Se al contrario il vento è appena sufficiente a farlo ingavonare ma il peso dell'equipaggio può tirarlo da questo impiccio, allora è meglio che la prua abbia una forma che faccia uscire il più velocemente possibile le prua da sott'acqua. Trovato il centro di carena ed il centro di deriva ho posizionato l'albero e la vela.

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Stiamo valutando con un modello scala 1/5 l'ergonomia per simulare le diverse posizioni che saranno fondamentali visto il rapporto peso equipaggio / trimarano e la posizione definitiva delle attrezzature per essere veloci in particolare nelle virate.
A breve si inizia a tagliare il compensato!!!.[attachment=24607][attachment=24608]

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