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Versione completa: riscaldamento alternativo a bordo
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SO che non é tempo né stagione ma un ragazzo del mio pontile ha avuto un'idea secondo me valida e che va approfondita.

Modulini radianti in ALU da battiscopa collegati tra loro con tubo in rame, alimentati da una pompa di ricircolo acqua che preleva dal boiler acqua sanitaria e ricircola nel medesimo.

In questo modo si può sfruttare per il riscaldamento l'acqua del boiler in banchina collegati alla 220 e quando si naviga ci pensa il motore a scaldare l'acqua dello stesso.

Il tubo passa un po' ovunque
I modulini uno li può anche installare a pagliolo o sotto se vuole (essendo calore radiante si eviterebbe lo spiacevole effetto piedi freddi testa bollente dei riscaldamenti ad aria)

Problematiche da risolvere
La pompa di ricircolo deve comunque poter girare anche con T= 50° o piu
La perssione di mandata deve essere tale da vincere la pressione interna del boiler

Ho cercao nel sito se c'era qualche precursore ma non ho trovato nulla
Ottima idea
Bisognerebbe avere energia per la pompa
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Ho cercao nel sito se c'era qualche precursore ma non ho trovato nulla
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Cercato poco:

http://forum.amicidellavela.it/showthread.php?tid=63882
Ach so mi era sfuggita!!! Maletetta ricerca!!!

Però deduco che nessuno ci ha mai effettivamente lavorato sopra. Sarebbe interessante un test. Il ragazzo della mia banchina sta già con tuo di rame in mano e sega
Vediamo cosa risolve
Così non risolve nulla tranne il fatto di scoprirlo dopo essersi fatto il mazzo per passare i tubi e tutto il resto.

Se è un tuo amico fermalo finchè sei in tempo.

I boiler delle barche, compreso quello del mio 44, sono troppo piccoli per fare questo lavoro ed otterresti esattamente l'effetto contrario di quello procastinato.

I moduli radianti ansichè scaldare la barca contribuirebbero solo a raffreddare l'acqua del boiler attraverso il quale, quando sei in navigazione a motore, impedirebbero alla testata di raggiungere la sua temperatura ottimale di lavoro.

Tutto questo per non parlare della pompa aggiuntiva per far circolare l'acqua con consumi non da poco visto la prevalenza e per non parlare anche del fatto che l'acqua calda per una doccia di solito molto apprezzata quando fa freddo, in questo caso diventerebbe anche un miraggio.

Se vuoi salvare il tuo amico e lui non vuole passare i grossi tubi per l'aria del webasto, sugeriscigli che può fare in due modi entrambi con ottimi risultati:

Il primo valido in banchina ed in navigazione, utilizza gli stessi tubi di rame ed gli stessi moduli radianti però ansichè collegarvi il boiler, gli ci fai collegare il webasto che produce acqua calda al posto dell'aria.
E' un ottimo sistema, passi i tubi di rame o meglio quelli specifici in PVC che sono più facili da infilare e nei paesi nordici lo usano anche per produrre acqua calda nel boiler (senza accendere il motore o la corrente che in rada non hai) e lo usano anche per preriscaldare il motore nei climi che sono a -20°

Il secondo sistema più semplice ma utilizzabile solo in banchina è quello delle stufette (io ne ho due in barca) però, per evitare proprio l'effetto piedi freddi e testa bollente oltre che raggiungere temperature tropicali in alcuni punti, occorre fare due cose.

1) la stufa va posizionata in basso a paiolo e mai sul tavolo o sul piano della cucina (l'aria calda sale alla testa e non scende ai piedi).

2) acquistare un termoventilatore senza termostato interno e montare invece un termostato ambiente a mezza altezza il quale attraverso un cottattore comanda la/e presa/e della stufa/e.

Il termostato interno della stufetta è troppo vicino alla fonte di calore quindi o stacca subito oppure lì intorno raggiunge temperature inferno/tropicali per riscaldare in modo normale a due metri più in là.
Il termostato ambiente montato a mezza altezza sente la temperatura reale della barca specialmente se invece di una stufetta che lavora a 2000W se ne usano 2 che lavorano a 1000W.

In pieno inverno io normalmente imposto la temperatura a 21° e giro in barca in maglietta con temperature uniformi in tutta la barca, ovviamente a patto che si lascino le porte aperte.


Questo è il mio
Eh Orteip posso provare a dirgli qualcosa ma lo sai che quando prende il sacro fuoco del bricolage avanzato chiunque voglia dissuaderti diviene un nemico da abbattere.
Io ho un EBERSPACHER ad aria ed ahimé benché i bocchettoni siano quasi a pagliolo la testa bolle e i piedi gelano ma non posso certo lamentarmi.

Però onestamente mi ha sempre attratto l'idea di usare un radiatorino per sfruttare il calore del motore magari anche solo per asciugare le cerate.

Invece a proposito di termo-ventilatori che tipo consigli?
Io mi trovo bene con uno (a volte due) radiatori elettrici ad olio.
Ne ho trovati due, molto compatti, con possibilità di decidere se adoperare una , due o tutte e tre le resistenze di riscaldamento, in modo da avere a disposizione 750 - 1500 o 2000W di potenza.
Alla minima potenza e con termostato regolato sui 20 gradi, ne tengo ino sempre acceso anche d'inverno, a scopo anti umidità.

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Nulla possiamo davanti al nascere o al morire. L'unica cosa che possiamo (e che dobbiamo), è assaporare l'intervallo!
Il mio boiler da 60 litri riscalda tutto il vano motore
Con forno acceso
E stufa alimentata da inverter
In navigazione sto uno spettacolo
(13-07-2017 16:01)scud Ha scritto: [ -> ]Eh Orteip posso provare a dirgli qualcosa ma lo sai che quando prende il sacro fuoco del bricolage avanzato chiunque voglia dissuaderti diviene un nemico da abbattere.
Io ho un EBERSPACHER ad aria ed ahimé benché i bocchettoni siano quasi a pagliolo la testa bolle e i piedi gelano ma non posso certo lamentarmi.

Però onestamente mi ha sempre attratto l'idea di usare un radiatorino per sfruttare il calore del motore magari anche solo per asciugare le cerate.

Invece a proposito di termo-ventilatori che tipo consigli?

Qualsiasi termoventilatore va bene a patto che possa avere la possibilità di funzionare a 1000 e 2000W, eventualmente il termostato lo by-passi tu.
Ti allego la foto di quelli che ho io da ormai 6 anni.

P.S. se il tuo EBERS... ha un'unica fonte di calore con i tubi ed i bocchettoni non puoi farci nulla tranne che chiudere le bocchette che potresti comandare elettricamente con il termostato ma occorrerebbero anche dei sensori che sentono la temperatura dell'unità riscaldante perchè ad ogni bocchetta chiusa la temperatura in quel punto aumenta, la vedo complicata.

Invece per sfruttare il calore del motore basta che metti una ventolina sulle scalette che prende l'aria calda del vano motore e te la spara in dinet.

Oppure da un'autodemolitore prendi un radiatorino del riscaldamento di qualche macchina che è già completo di ventola e bocchette, lo incassi nelle scalette e ci colleghi in serie il tubo che dalla testata va al boiler.

P.S. Non voglio insegnare nulla a nessuno ma visto il tuo interesse in merito allo sfruttamente del calore motore, mi sono permesso di dare un paio di suggerimenti grezzi e da affinare.

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(13-07-2017 16:35)sandro1 Ha scritto: [ -> ]Il mio boiler da 60 litri riscalda tutto il vano motore
Con forno acceso
E stufa alimentata da inverter
In navigazione sto uno spettacolo

Un boiler da 60 Lt è più grosso di un motore, beato te che hai spazi così grandi ma la stufa con inverter ti ammazza una batteria in meno di un'ora (2000W/12V=167 Ah oppure 1000W/12V=84 AH che sono sempre tanti) e allora io dico tanto per dire, ma non ti conviene un bel gruppo elettrogeno??
(13-07-2017 16:42)orteip Ha scritto: [ -> ]
(13-07-2017 16:35)sandro1 Ha scritto: [ -> ]Il mio boiler da 60 litri riscalda tutto il vano motore
Con forno acceso
E stufa alimentata da inverter
In navigazione sto uno spettacolo

Un boiler da 60 Lt è più grosso di un motore, beato te che hai spazi così grandi ma la stufa con inverter ti ammazza una batteria in meno di un'ora (2000W/12V=167 Ah oppure 1000W/12V=84 AH che sono sempre tanti) e allora io dico tanto per dire, ma non ti conviene un bel gruppo elettrogeno??

No scusa é un interazione tra 3 fonti
Forno
Boiler
E la stufa va impostata a 1000w é alimentata da inverter che é alimentato da batteria e fotovoltaico
Il gruppo serve solo per emergenza
Tempo fa ho fatto una cosa del genere che con i suoi limiti qualcosa faceva.
Era stato un esperimento, roba di quelle “non ho niente da fare, mi trovo quattro ferraglie in mano, fammi vedere che ci esce”.
Come idea sono partito dal circuito primario di raffreddamento del motore, quello a liquido, che scaldava anche il boiler da 25 litri dell’acqua sanitaria.
A valle del boiler avevo messo uno stacco con con by pass e rubinetti dal quale partiva e ritornava il circuito di riscaldamento della barca.
Un circolatore a 220 V di piccola portata recuperato da un idraulico civile, assicurava la circolazione del liquido a motore spento.
Due tubi dello stesso diametro, girando nei gavoni, attraversavano la barca da poppa a prua.
Nella cabina di poppa c’era un radiatorino simile a quelli per il raffreddamento dei compressori dei frigoriferi, due in quadrato, un altro in bagno e uno nella cabina di prua.
I radiatori erano veramente ricavati da vecchi raffreddatori avuti in regalo.
Tutte le tubolature erano coibentate con guaina in neoprene.
Dietro a ognuno di questi era avvitata la ventola di un PC dal consumo irrisorio, con un interruttore.
Ogni stacco per i radiatori era realizzato con un by pass in modo da poterlo escludere lasciando però circolare il liquido nel resto dell’impianto.
Tutto l’impianto extra motore/boiler conteneva circa tre litri di liquido in più, e vicino al boiler c’era il punto basso per lo spurgo/svuotamento e il punto alto per lo spurgo dell’aria.
Il boiler Quick aveva la resistenza a 220 V da 1200 W.
In estate tutto era chiuso e il motore o la resistenza scaldavano solo l’acqua sanitaria, all’occorrenza si apriva il primo by pass a monte del circuito e subito a valle del boiler, poi, secondo l’esigenza si aprivano i vari radiatorini.
A motore in funzione, e tutto acceso, dopo un’oretta si sudava; con la sola resistenza del boiler ci volevano un paio d’ore e la resa non era granché perché la temperatura del liquido raggiungeva i 60 gradi e non gli 80 del motore, ma si girava in maglietta.
In rada era un po’ diverso, ma imbarcando gradevoli copertine umane, da indossare a pelle, sotto le coltri … beh, il caldo c’era.
(14-07-2017 10:20)dapnia Ha scritto: [ -> ].....
In rada era un po’ diverso, ma imbarcando gradevoli copertine umane, da indossare a pelle, sotto le coltri … beh, il caldo c’era.

Dapnia l'idea era quella da te descritta (anche quella delle copertine!!!) Smiley34
Funziona solo se hai del tempo da dedicarci, trovi tutti i materiali di recupero e comunque non ci spendi grosse cifre, riesci a far da solo, non affronti climi polari e non ti aspetti grandi climatizzazioni.
In banchina e a motore il caldo c'era e abbondante, in rada quel po' che c'era era senz'altro più gradevole. Molto!
ma fammi capire meglio
l'acqua calda arriva dal boiler. Tu prelevi e ritorni a valle del boiler. Quindi la tua pompa che garantisce il ricircolo é subito a valle del boiler o dopoi radiatorini? reimmette l'acqua sempre a valle del boiler?

Cosa garantisce che l'acqua del boiler ricircoli? perché vista così una volta riempito il tuo circuito di riscaldamento l'immissione di acqua calda dal boiler pare limitata non essendo forzata in alcun modo
E' forzata dal ritorno.
Da qualche parte, forse (ma molto forse) dovrei conservare lo schemino, se non lo trovo te ne rifaccio uno schizzo.
Non so se riesco oggi.
secondo me' la soluzione e' avere un piccolo boiler tipo Truma da pochi litri dedicato solo al riscaldamento
se ti puo essere utile e' un mio vecchio progetto
nota spese:
PROGETTO RISCALDAMENTO AD ACQUA
CAMPING-LIFE.IT

1501 RISCALDATORE TRUMA 14 LIT TEMP 70° 0
1502 RISCALDATORE TRUMA 5 LIT TEMP 60° 0
1524 VASO ESPANSIONE 46
1544 POMPA 50
2306 SCAMBIATORE 2 USCITE 2 PEZZI 130 0
1570 RACCORDO CON SFIATO 11
2306 SELETTORE VELOCITA 2 PEZZI 20 40
1488 BOCCHETTE STANDARD 4 PEZZI 3 0
2308 BOCCHETTE VIP 4 PEZZI 9 32
8467 TUBO CANALIZZAZIONE mm55 6 MT 23 138
2311 TUBO ACQUA 10 MT 4,6 46
2310 RACCORDI METALLO PER TUBI ACQUA 4 PEZZI 5,9 24
1514 LIQUIDO DIATERMICO 38
cavoli che dettaglio!
Amarcord!
Correvano gli anni '80 del secolo scorso.
La guerra fredda era ancora ... calda, mamma Russia era ancora una chioccia, attiva a protezione dei suoi "piccoli pulcini" stranieri.
Nella rossa Romagna (ma non solo), il partitone (come lo so chiamava dalle nostre parti), si finanziava grazie anche alle innumerevoli "feste dell'Unità" (oltre che con le cooperative e via dicendo). Ma questa è un'altra storia.
Alle feste dell'unità, quelle più piccole, quelle paesane, c'era sempre una lotteria a premi, mella quale i primi (normalmente dieci) premi, venivano estratti a sorte l'ultima sera.
Il mio paese non era da meno e, per diversi anni (almeno una decina) il primo premio era rappresentato da una autovettura, gentilmente offerta da "mamma Russia". Una "elegantissima" ZAZ, una specie di clone della NSU Prinz, ma se possibile, ancora più spartana.
Guarda caso, dopo l'estrazione, il vincitore del primo premio non si presentava mai a ritirarlo cosicché la vetturetta, una volta trascorso il periodo regolamentare per reclamare il premio, veniva messa all'asta.
In questo modo l'organizzatore della riffa, guadagnava sia sulla vendita dei biglietti, sia sulla successiva vendita del bene.
Ora, siccome la vettura in questione non godeva di ottima (ma neppure di mediocre) affidabilità, e siccome non c'era nessuna rete di assistenza ed i ricambi non si trovavano, le vetture più datate servivano da per essere cannibalizzate on favore di quelle più nuove, in una sorte di comune che, almeno in parte, giustificava la loro provenienza proletario-comunista.

Direte ora) o forse l'avete detto prima) ... che c'entra tutto ciò con il thread?

L'unica cosa veramente affidabile e funzionale di queste vetture, era un bruciatore a benzina, un tubo lungo una cinquantina di centimetri e di circa 10 cm di diametro, che serviva come riscaldamento ausiliario.
Una sorta di webasto, indispensabile per i climi in cui questa vetturetta veniva utilizzata.

Questi riscaldatori vennero riciclati in svariati modi: c'è chi li utilizzò per riscaldare garage o cantine e chi, come il sottoscritto, per riscaldare il camper.

A parte il discorso benzina, i cui vapori sono abbastanza "incazzerecci", potrebbe essere un ottimo sistema anche per la barca.

Peccato che, oggigiorno, i partiti abbiano altri mezzi per finanziarsi, e le ZAZ siamo ormai solo un folcloristico ricordo. :-)

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Nulla possiamo davanti al nascere o al morire. L'unica cosa che possiamo (e che dobbiamo), è assaporare l'intervallo!
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