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Versione completa: Chiglia , pala timone e idrodinamica
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Ciao a tutti,
mettendo mani alla carena mi sono accorto che nella parte finale della chiglia esistevano 2 pezzi di gomma fissati con viti. In un cantiere mi hanno detto che sicuramente erano 2 pezzi di gomma fissati solo da un lato che arrivavano fino alla pala del timone per evitare una sorta di freno idrodinamico. Mi sconsigliavano di ripristinare le 2 parti in gomma ma di realizzare la parte in vetroresina a sfioro con la pala timone (vedo fotot2).
I miei dubbi sono:
Perchè il progettista ha messo 2 alette di gomma?
Farla in vetroresina sarebbe definitiva, ma ho paura che un giorno una cima possa incastrarsi tra la pala e questa parte, bloccando il timone.
Cosa ne pensate?

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(08-09-2017 13:57)manovel Ha scritto: [ -> ]Ciao a tutti,
mettendo mani alla carena mi sono accorto che nella parte finale della chiglia esistevano 2 pezzi di gomma fissati con viti. In un cantiere mi hanno detto che sicuramente erano 2 pezzi di gomma fissati solo da un lato che arrivavano fino alla pala del timone per evitare una sorta di freno idrodinamico. Mi sconsigliavano di ripristinare le 2 parti in gomma ma di realizzare la parte in vetroresina a sfioro con la pala timone (vedo fotot2).
I miei dubbi sono:
Perchè il progettista ha messo 2 alette di gomma? Perché ha rimediato ad un errore con un pagliativo
Farla in vetroresina sarebbe definitiva, ma ho paura che un giorno una cima possa incastrarsi tra la pala e questa parte, bloccando il timone.
Cosa ne pensate? penso che quel incavo sulla parte interna della pala sia la dimostrazione che il raccordo fra chiglia e pala in qualche modo l'aveva previsto ( ammesso che non sia una modifica postuma ) ..raccorda tutto bene con la vt e naviga sereno che le cime si incagliano comunque dove meno te lo aspetti

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Anche a me tutta la zona pare rimaneggiata.
Addirittura io pensavo ad un timone compensato... modificato togliendo il compenso, il tutto per far spazio all'elica abbattibile.
Ma credo che solo un folle arriverebbe a tanto Big Grin
(08-09-2017 14:27)Edolo Ha scritto: [ -> ]Anche a me tutta la zona pare rimaneggiata.
Assolutamente no, si vede dall'interno del gavone di poppa che è originale.
Inoltre lo stesso "triangolo mozzato" consentitemi il termine lo si vede anche in questa foto presa a caso su internet dello stesso modello , anche se più datata.
https://assets.catawiki.nl/assets/2016/8...f7a498.jpg

Mentre in questa foto a meno che l'armatore non ci abbia messo le mani da' ragione a nedo
https://foto.inautia.it/barcosOcasion/8/...84555x.jpg
E allora come la commentiamo questa .... :
(08-09-2017 14:47)nedo Ha scritto: [ -> ]E allora come la commentiamo questa .... :
L'ho già commentato , mi sa che ci hai preso ...Smiley32
... aggiungo la mia. Come saprete, nella fluidodinamica, aprire un flusso (a prua) è facile e disperde poca energia. Le curve della poppa invece sono complicatissime, per poter riuscire a far rallentare il flusso e disperdere poca energia. Nelle auto e negli aeroplani, si parla spesso di "coda tronca": i vortici in coda realizzano una convergenza del flusso più vantaggiosa che un invio materiale delle superfici. Nelle navi e barche, per ottimizzare le velocità maggiori, si definiscono due tipi di poppa: "ad incrociatore" e a "cacciatorpediniere". Un motoscafo, che naviga veloce, ha una poppa piatta (cacciatorpediniere) e il flusso dell'acqua scivola via senza risalire sullo specchio di poppa. Diverso il caso della barche e navi essenzialmente più lente: le superfici e le curvature della poppa devono essere progettate in maniera da rallentare l'acqua, ma facendo la minor onda possibile. La foto mostra un tipo di progettazione del sistema poppa e timone degli anni 70 - penso- con idee avanzate e con la realizzazione per mezzo di lembi flessibili, di una buona continuità delle superfici tra la carena (dotata di una appendice di chiglia per la stabilità di rotta) e il bordo d'ingresso del timone. Dando un certo angolo al timone, le resistenze fluidodinamiche risultano ridotte. Questo arrangiamento non penso sia stato usato in seguito, e invece si sono preferiti i timoni del tutto "appesi" al "canoe body", ma ben posizionati rispetto la "pinna" (chiglia) per garantire una buona stabilità di rotta. Negli anni 60 -70 si può assistere al passaggio di carene da eminentemente tradizionali a applicazioni avanzate di fluidodinamica.... ci sono state anche barche a vela col bulbo di prua! BV
Lo skeg in origine si raccordava al timone come nella foto di inautica, per creare un flusso continuo senza turbolenze.
Poi qualcuno ha dovuto tirare giù il timone e si è accorto che anche scontrato faticava (o non veniva giù) a venire giù per via della risega, perciò lo skeg ha dovuto essere modificato così; per ridare idrodinamicità al tutto (facile che il timone senza raccordo vibrasse pure), ha ri-raccordato lo skeg con alette in gomma, che flettendosi permettono di togliere il timone.
Facile che l'asse fosse in due pezzi?
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