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Versione completa: resina di poliestere e infiammabilità
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devo incollare un rivestimento in teck a dei pannelli in okumè (tappo vano motore).
Siccome devo farlo in garage che è un ambiente freddo e umido vorrei usare delle lampade a infrarossi da carrozziere dall'alto a una distanza di circa 70 cm dal piano resinato per riscaldare ambiente e superficie di lavoro.
Al piano arrivano circa 25/30 gradi.
La resina è coperta dal rivestimento che a sua volta è pressato sotto altre tavole di legno ma i vapori salgono in alto verso le lampade.
Mi è venuto il dubbio che far salire i vapori della resina fino alle lampade potrebbe essere pericoloso. Che ne dite? Qualcuno ha esperienza?
In alternativa resina epossidica ma costa 10 volte di più!
... non ho esperienza diretta, ma di riflesso, in seguito ad incendi. Dove avevo alata la mia barca per il periodo invernale, il proprietario del cantiere, bravo falegname e quasi maestro d'ascia, costruiva la sua in VTR: lasciò una stufetta elettrica accesa all'interno dello scafo per mitigare il freddo invernale: incendio e completamente distrutta la costruzione. Altra info da un altro cantiere di alaggio: idem. lavori a bordo stufetta per tenere a giusta temperatura il lavoro, barca incustodita, incendio con danneggiamento di barche vicine. Capisco che qui il quesito è per un lavoretto modesto (! ma la definizione di "tappo" vano motore, non mi piace) ma in ogni caso un buona velocità di catalizzazione della vetroresina avviene sopra i 15 ° C e la catalizzazione sviluppa calore.....Non credo che la puzza (vapori organici senz'altro) della resina sia molto infiammabile, quanto la resina stessa. La prudenza mi farebbe dire che o aspetti primavera inoltrata, o doti il garage di un riscaldamento sicuro che porti l'ambiente attorno i 15 gradi. Con tutta probabilità riscaldatori ad infrarossi potrebbero essere validi, ma non ne sarei sicuro: gli infrarossi scaldano a distanza il materiale irraggiato: potrebbe essere che questo apporto di calore più il calore della catalizzazione.... non siano proprio dissipati nel manufatto senza superare la/le temperature di ignizione!
Concordo con Refosco, la resina non contiene solventi, l'odore e' dovuto solo all'intensita' olfattiva della minima quantita' di prodotti organici volatili, il rischio grosso e' giustamente l'assorbimento di calore per irraggiamento su un materiale che si riscalda anche molto di per se' durante la polimerizzazione.
Se non si puo'attendere un periodo migliore mi limiterei a scaldare l'ambiente ma non irraggerei direttamente il manuafatto.
70\80° non mettono a rischio di autocombustione,direi quindi che rischi non ce ne sono
se il range non supera i 30°.
dai un'occhio piuttosto alle temperature d'uso e la proporzione del catalizzatore alla temperatura di utilizzo.
diciamo che 2% di catalizzatore è una indicazione.
se stai sui 30°e oltre certificati sulla resina, 1.5% per evitare il surriscaldamento in fase di catalisi.
stesso discorso se lavori con grandi spessori o molte mani consecutive.
(se lavori a 0°\ +5° 2,5% di catalizzatore )
insomma non avrei problemi di usare lampade per temperature da 25\30°
Ho fatto con epossidica anche perché mi dava più tempo di correggere errori di posizionamento.
Anche io ho sentito di barche incendiate per stufe lasciate incustodite.
Ciò che mi faceva paura non era tanto la tempera tura irraggiata quanto quella delle stesse lampade che superava i 200 gradi.
Andros 80 gradi per la resina mi sembrano 7n po tanti. Un resinature mi disse che sopra i 60 le molecole cominciano a muoversi.
Comunque grazie a tutti
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