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Versione completa: Oggetto strano; Relectric Gorizia
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Sapete cos'é ?
trovato in barca quando l'acquistai, era piazzato vicino allo staccabatterie, ed era collegato con un pezzo di cavo tagliato, quindi lo tolsi senza nessuna pietà.
Adesso mi è presa la curiosità.

Sul frontale è scritto "R electric Gorizia" e "Fast Charger" sul retro "Fast Charger test"

Nel mezzo di un radiatore di alluminio c'è un circuito elettronico resinato in cui si notano alcuni integrati (dual in line) un transistor in contenitore TO220.
Sul frontale un potenziometro (Charge reg.), un interruttore a levetta (on off), tre led (On, Timer, Test). Sul retro due morsettiere (1 e 2) con 3 morsetti a vite cadauna siglati A, B, C.
Non trovo niente in internet come Relectric Gorizia, avete notizie di questa azienda ?
A vederne la logica somiglia agli aggeggi che si usano per ricaricare alla svelta le batterie a terra: escono con alto amperaggio e magari anche qualche volt in più (fino a 16v mi pare) per un tempo predeterminato, che io sappia non fanno gran bene alle batterie, ma in caso di emergenza si parte, alimentato a 220v o dall'alternatore?
Salve Clavy grazie di aver risposto.
Ho smontato la morsettiera, e dietro ci sono quattro conduttori da 0.22mmq quindi niente che possa supportare più di mezzo amper.
inoltre la piccola scheda inserita sulla morsettiera è indipendente dal resto ha solo due led e due resistenze da 1K . il primo si accende applicando 12 v (+A, -B) il secondo (+B, -C) sembra un tester per individuare la polarità.
Il mistero continua 42
quota clavy,

già visto su una barca e mi è stato detto che serve per ricaricare "meglio" le batterie, credo sia un dispositivo che "inganna" il regolatore dell'alternatore, pertanto non deve condurre corrente. Sul come installarlo......boh
http://www.gemgroup.biz/ita/contatti.php

Prova a contattarli.
Secondo me lo si mette al posto del regolatore interno dell'alternatore per fargli credere che le batterie siano più basse di quello che sono costringendolo quindi ad erogare il massimo degli ampere.
Grazie ora ho capito di cosa si tratta. Non avevo interesse di rimetterlo in funzione prima, adesso tanto meno.

Una candela che si accende da due parti dura la metà !
(04-04-2018 12:48)don shimoda Ha scritto: [ -> ]Grazie ora ho capito di cosa si tratta. Non avevo interesse di rimetterlo in funzione prima, adesso tanto meno.

Una candela che si accende da due parti dura la metà !

Don.. hai presente il galleggiante dello sciacquone del bagno? Più si alza meno acqua fa uscire fino ad interrompere il flusso quando la cassetta è piena.
Se però tieni giù con la manina il galleggiante riempi prima la cassetta. Quell'oggetto dovrebbe essere la manina.
Il paragone con la candela non regge molto, o meglio, andrebbe visto in maniera diversa. Se la lunghezza della candela è inversamente proporzionale alla carica della batteria, durerà si meno, ma avrai la batteria carica prima (ed avrai anche più luce Smile)
Si Edo, Quello che intendevo é che potrei mettere a rischio la batteria (meno vita). l'espressione della candela è riferita a quelli che si dopano per lavorare il doppio.
la cosa "strana" è l'esempio del galleggiante che mi ero fatto da solo.
Sai Don... in bagno vengon sempre le migliori pensate Big Grin
E un Fastcharger prodotto da REL. Anch'io lo trovai sulla barca precedente (Comet 333 del 1987...) era in vendita fino agli anni 90. L'ho usato per un po di anni, e fa il suo lavoro anche se richiede attenzione per dare veramente la carica massima senza rischiare di rovinare le batterie.
Effettivamente aumenta la corrente alle spazzole dell'alternatore ( dovrai saldare o collegare almeno un filo tra regolatore e spazzola, a seconda del tipo di regolatore installato- ma le istruzioni sono abbastanza chiare e il Fastcharger permette di riconoscere il tipo di regolatore per fare il collegamento corretto)
Ho sicuramente copia pdf delle istruzioni ma con ipad non riesco a metterlo su questo forum. Mandami una mail o mp e te lo spedisco.
Poi ovviamente dovrai vedere se funziona a distanza di anni
Bv
Scusa se preciso Nick... non aumenta la corrente alle spazzole perché un alternatore da 60A sempre Al massimo 60A eroga, cambia il modo di come viene erogata la corrente.
Ciao
sei sicuro edolo?
Grazie Nick
Ti ho inviato la mia e-mail
Aspetto il tuo pdf, cercherò di fare una riduzione e pubblicarlo su questo 3D, potrebbe essere utile anche a qualche altro ADV , magari fra qualche anno, se appassionato di archeologia.
(04-04-2018 22:58)ZK Ha scritto: [ -> ]sei sicuro edolo?
Dì la tua prima di mettere in dubbio la mia...
(04-04-2018 22:36)Edolo Ha scritto: [ -> ]Scusa se preciso Nick... non aumenta la corrente alle spazzole perché un alternatore da 60A sempre Al massimo 60A eroga, cambia il modo di come viene erogata la corrente.
Ciao
Vado a memoria ma confermo che aumenta la corrente alle spazzole, rispetto a quanto fornito dal regolatore e in maniera regolabile manualmente e con timer.
Cio permette, a parità di regime di rotazione e di carico resistivo del banco batterie (resistenza interna funzione dello stato di carica e di capacità di assorbimento...) di forzare voltaggi e correnti di carica piu elevate in uscita.
I 60Ah teorici sono valore che col normale regolatore si avrebbe solo a regimi motore molto elevati e con batterie particolarmente scariche e con bassa resistenza interna. Qui manualmente aumenti la corrente alle spazzole fino ad avere il voltaggio desiderato in uscita (ad esempio ll valore di absorption ideale per le batterie a quella temperatura... Diciamo 14,4v... a regimi "normali" mentre il regolatore Ti darebbe 14 o anche meno... Solo un esempio...).
Ha poi un po di protezioni per evitare di spremere l'alternatore con correnti troppo elevate... e un timer che stacca se dimentichi il "boost" ( il sistema non riduce automaticamente a float quando scende l'assorbimento a batteria carica come accade con un moderno regolatore tri fase... comunque non così diffuso sugli alternatori come è sul caricabatteria da banchina.... Per questo si puo settare un valore prudente e seguire voltaggio e corrente di carica finchè in funzione... un po di attenzione come scrivevo sopra...)
Gentilmente nick, potresti girarmi il pdf che son curioso anch'io a sto punto?
Ti mando MP. Grazie
Ho letto il pdf che gentilmente nick mi ha girato.
Cito:

II valore massimo della corrente di carica, che dipende dalla potenza dell'alternatore e dalla capacità delle batterie, è controllata da un circuito apposito, inserito nel "FU, che interrompe automaticamente il funzionamento del dispositivo quando il valore della corrente stessa assume valori superiori a quanto prefissato. Approssimativamente il valore della corrente massima di ricarica è automaticamente limitato alla metà del valore della corrente totale erogabile dall'alternatore. (Se ad esempio l'alternatore in dotazione è da 55 Ampere, la massima corrente utilizzabile sarà di 25-30 Ampere).
(05-04-2018 10:18)Edolo Ha scritto: [ -> ]Ho letto il pdf che gentilmente nick mi ha girato.
Cito:

II valore massimo della corrente di carica, che dipende dalla potenza dell'alternatore e dalla capacità delle batterie, è controllata da un circuito apposito, inserito nel "FU, che interrompe automaticamente il funzionamento del dispositivo quando il valore della corrente stessa assume valori superiori a quanto prefissato. Approssimativamente il valore della corrente massima di ricarica è automaticamente limitato alla metà del valore della corrente totale erogabile dall'alternatore. (Se ad esempio l'alternatore in dotazione è da 55 Ampere, la massima corrente utilizzabile sarà di 25-30 Ampere).
Lo gireresti anche a me, per favore?
Grazie.

---
Mi è stato detto che il destino ha qualcosa di bello in serbo per me. Il problema è che non saprò che farmene, visto che non capisco una parola di serbo!
Mandami mail via Mp Beppe
Ringraziando Nick


ISTRUZIONI PER IL COLLEGAMENTO


Il "Fast Charger" dispone di due morsettiere per i collegamenti con l'alternatore.
Le morsetterie sono due, ma se ne utilizza una sola a seconda del tipo di alternatore di cui si dispone.
II dispositivo presente fra le due morsettiere (sul retro del "Fast Charger") è il tester che consente di stabilire quale morsettiera utilizzare.
La prima operazione da eseguire consiste nel collegare due cavi elettrici possibilmente di colore diverso e di sezione non inferiore a 2 mmq, alle due spazzole fissate al regolatore elettronico di cui tutti gli alternatori
sono dotati (vedi fig. 1).
II regolatore, normalmente simile al disegno allegato, si estrae dall'alternatore, allentando le viti relative (in
genere solo due).
Tolto il regolatore, sarà necessario procedere al collegamento, mediante saldatura a stagno, dei due cavi di cui si è detto, alle spazzole relative.
Questi cavi avranno lunghezza sufficiente a raggiungere la zona in cui si è deciso di fissare il "Fast Charger" (non ci sono problemi di lunghezza).
L'alternatore va richiuso ed i due fili fatti uscire per una qualsiasi delle fessure sicuramente esistenti nell'alternatore e vanno sistemati in modo che le vibrazioni o le parti in movimento non possano danneggiarli.
Per eseguire il collegamento corretto del "Fast Charger" sarà ora necessario identificare i due cavi.
Dopo aver messo in funzione il motore e dopo aver messo a nudo la parte terminale (cm. 1) dei due cavi da identificare, si procede inserendo i due terminali messi a nudo nei due fori del circuito tester contrassegnati dalle lettere "A" e "B". Se l'indicatore luminoso n. 1 si accende avete già identificato i due cavi: il cavo "A" è
quello che avete inserito nel foro "A", l'altro è il "B".
Se l'indicatore n. 1 non si accende, si deve provvedere all'inversione dei due cavi nei fori "A" e "B".
Dopo aver eseguito l'identificazione dei cavi, che rimangono ancora collegati al tester, e quindi con l'indicatore n. 1 acceso, sempre con motore in funzione, si procede collegando alla massa il terzo foro del circuito tester contrassegnato dalla lettera "C".
In queste condizioni l'indicatore luminoso n. 2 che si accende indica che lo schema di collegamento da seguire è il n. 1, utilizzando quindi la morsettiera n. 1; se l'indicatore stesso non si accende si dovranno realizzare i collegamenti secondo lo schema n. 2, utilizzando quindi la morsettiera n. 2.
I cavi, preventivamente collegati alle spazzole dell'alternatore e chiaramente identificati con il tester in dotazione come cavo "A" e cavo "B", vanno collegati rispettivamente ai punti "A" e "B" della morsettiera n. 2 del "Fast Charger".
Il punto "C" della stessa morsetteria n. 2 va messo in collegamento utilizzando un cavo simile a quello impiegato per gli altri collegamenti, con interposto il fusibile in dotazione (2A), con il morsetto contrassegnato normalmente con la lettera +D, presente sull'alternatore. Questo morsetto è lo stesso al quale è già collegato il cavo che viene dalla lampada (spia) di segnalazione del buon funzionamento dell'alternatore.
I due cavi, provenienti dall'alternatore, vanno collegati alla morsettiera n. 1 del "Fast Charger",
rispettivamente al punto "A" il cavo "A" ed al punto "B" il cavo identificato come cavo "B". Il
Punto "C" della stessa morsettiera n. 1 andrà collegato a massa, con interposto il fusibile in
dotazione (2A).

FUNZIONAMENTO
Il "Fast Charger" dispone sulla parte anteriore di tre indicatori luminosi, di un interruttore ed una manopola. Sul retro sono disponibili due morsettiere a tre contatti ed il circuito tester. Il "FC", regolarmente collegato all'alternatore, non interferisce minimamente con il suo normale funzionamento, finché non viene acceso. L'accensione del "FC" (interruttore in posizione "ON"), è visualizzata dall'accensione del primo indicatore luminoso in alto, identificato con la stessa dicitura "ON".
Contemporaneamente si accenderà, con andamento intermittente, il secondo indicatore luminoso identificato dalla dicitura "TIMER".
Infatti il "FC" dispone di un temporizzatore, già programmato in fabbrica, che consente il suo funzionamento per circa 45 minuti.
Lo spegnimento e la riaccensione del dispositivo fanno ripartire il temporizzatore per lo stesso tempo.
Il "FC" si spegne automaticamente all'arresto del motore, e si riaccende automaticamente quando il motore viene riavviato.
Il "FC" è in grado di "capire" se la o le batterie hanno raggiunto la massima carica. In questa condizione il dispositivo interrompe il suo funzionamento indicando questo stato con lo spegnimento dell'indicatore luminoso "TIMER". (In questa condizione può essere verificata ulteriormente la situazione di carica della batteria, facendo ripartire il charger dopo aver leggermente abbassato il valore della corrente di ricarica.
Se anche in questa condizione il Fast Charger interrompe il funzionamento, dopo pochi minuti, spegnendo
nuovamente l'indicatore "TIMER", significherà che la batteria è proprio veramente completamente carica).
La corrente di carica che l'alternatore fornisce alle batterie di bordo, può essere variata a piacere con l'apposita manopola.
È quasi indispensabile l'impiego di un amperometro. II valore massimo della corrente di carica, che dipende dalla potenza dell'alternatore e dalla capacità delle batterie, è controllata da un circuito apposito, inserito nel "FU, che interrompe automaticamente il funzionamento del dispositivo quando il valore della corrente
stessa assume valori superiori a quanto prefissato. Approssimativamente il valore della corrente massima di ricarica è automaticamente limitato alla metà del valore della corrente totale erogabile dall'alternatore. (Se ad esempio l'alternatore in dotazione è da 55 Ampere, la massima corrente utilizzabile sarà di 25-30 Ampere).
La stessa protezione interviene anche in presenza di possibili corto circuito.
L'intervento di questa protezione è visualizzato dall'accensione del terzo indicatore luminoso identificato
dalla dicitura "TEST I. MAX".
Il blocco del funzionamento del "FC" si può quindi verificare:
1) per il raggiungimento di fine conteggio da parte del temporizzatore interno, tarato su circa 45 minuti e
visualizzato dallo "spegnimento" dell'indicatore luminoso "TIMER";
2) per il raggiungimento della massima carica da parte delle batterie (indicatore luminoso "TIMER" spento);
3) per il raggiungimento del massimo valore della corrente di carica, o per protezione contro i corto circuito.
Il blocco che ne deriva è visualizzato dall'accensione permanente dell'indicatore luminoso identificato dalla
dicitura "TEST I. MAX".
Ad ogni accensione il "FU verifica le condizioni generali di funzionamento e, se necessario, interviene con le protezioni adeguate.
Lo spegnimento del "FC" o il blocco del suo funzionamento, determinano l'automatico reinserimento immediato del normale e originale circuito di ricarica.

LE BATTERIE DI BORDO DIFETTI DI UN SISTEMA
Problemi e preoccupazioni di tutti i diportisti, anche se non esclusivamente, sono spesso legati a questi elementi, unica fonte di energia per tutte le utenze elettriche sempre più presenti e indispensabili per il buon funzionamento, per la sicurezza e anche per le comodità di una imbarcazione.
Purtroppo, come ben noto a molti, le batterie sono sempre praticamente scariche, ed anche la loro durata è limitata. Quali le cause? Tutti sanno che la spia rossa che sul cruscotto si spegne quando il motore si avvia indica inequivocabilmente che l'alternatore "carica".
Quasi nessuno sa ciò che in realtà avviene.
La condizione indicata (luce rossa che si spegne) garantisce solo che il sistema di ricarica funziona ma la situazione reale è praticamente sconosciuta va più.
II sistema infatti è realizzato con una semplice trasposizione di un circuito di ricarica (costituito da un alternatore e dal relativo regolatore), costruito esclusivamente per uso automobilistico, dove le esigenze energetiche sono completamente diverse.
L'automobile chiede l'energia delle batterie solo per avviarsi; l'energia elettrica per il funzionamento e fornita dall'alternatore che il motore in funzione tiene sempre in rotazione, e l'intensità della corrente inviata dall'alternatore stesso alla batteria è quella necessaria solo a ripristinare l'energia consumata per l'accensione del motore stesso, e per mantenere la batteria nelle normali condizioni di carica.
Infatti l'automobile si muove solo se il motore "gira".
Contemporaneamente la corrente inviata dall'alternatore alla batteria si riduce a valori di semplice mantenimento e non di vera ricarica.
Altra cosa è una barca, soprattutto a vela, che, ringraziando il cielo "funziona" e si muove soprattutto con il motore spento.
Le utenze elettriche, in numero sempre maggiore (frigo, strumenti di navigazione, stereo, luci di bordo, pilota automatico, verricello elettrico, VHF, ecc.) chiedono energia sempre di più.
L 'unico fornitore di tale bene prezioso è la batteria che deve essere in condizioni di perfetta efficienza.
In realtà tale condizione si verifica quando la batteria è nuova (o quasi) e quando è perfettamente carica, cioè quasi mai.
La carica completa della o delle batterie di bordo si ottiene solo con il carica-batterie che, alimentato dai 220 Volt di banchina riesce, comunque in non poco tempo, a realizzare la carica completa (purché l'apparecchio sia "serio").
Naturalmente i 220 Volt non sono disponibili, in mezzo al mare! Il sistema di bordo invece, anche se il motore rimane in funzione per moltissimo tempo, non riesce a ricaricare le batterie più del 60%. Questo dato, che apparentemente sorprende, è determinato anche dalla necessità di non sovraccaricare, (e quindi
danneggiare) la batteria di bordo quando il motore rimane in funzione per periodi molto lunghi.
Infatti il sistema di ricarica è sempre lo stesso, sia che il motore "giri" per pochi minuti come per molte ore. Ecco perchè le batterie a bordo delle nostre imbarcazioni sono così pronte a scaricarsi senza apparente giustificazione.
Il problema può essere risolto solamente intervenendo sul sistema generale di ricarica.
Non sostituendo l'alternatore che, anche per quanto riguarda i modelli di minore potenza, può fornire energia più che sufficiente.
È necessario agire sugli elementi che determinano il funzionamento sbagliato di cui si è detto: bisogna intervenire sui circuiti del regolatore automatico di cui tutti gli alternatori sono dotati.
E recentissima la realizzazione di un dispositivo capace di risolvere tutti questi problemi, utilizzando al meglio l'alternatore di cui ogni motore è già fornito, senza chiedere perciò alcuna sostituzione.
Questo prodotto, che si chiama "FAST CHARGER", è capace di fornire alle batterie una corrente di ricarica "vera", con valori che possono raggiungere anche i trenta o quaranta Ampere, semplicemente agendo su una manopola.
Naturalmente si rivoluzionano anche i valori del tempo necessario per la ricarica.
Non più ORE ma solo minuti! Il FAST CHARGER si spegne automaticamente quando la o le batterie sono
veramente cariche ed impedisce di conseguenza anche il progressivo degrado cui le batterie di bordo vanno soggette, a causa del progressivo processo di solfatazione, mai interrotto da una "vera" e completa ricarica. Questo progressivo degrado è la principale causa della scarsa durata delle batterie a bordo delle imbarcazioni.
Il Fast Charger può essere applicato su tutti i tipi di impianto ed è dotato di tutta una serie di circuiti elettronici che ne garantiscono un funzionamento estremamente semplice, efficace e risolutore.
"Fast Charger" è prodotto e distribuito dalla ditta REL Srl di Gorizia.
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