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Versione completa: Taffeta Filmless 45°?
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Nella mia esplorazione a materiali alternativi al cross cut per vele da crociera ho trovato piuttosto convincente il doppio taffeta filmless. Le opinioni che in buona parte si possono considerare referenze mi sembrano confortanti.

Mi pare di capire che una delle debolezze sia la ridotta stabilità in direzione diagonale al tessuto (taffetà), pongo una domanda che apparirà quantomeno ingenua ai più esperti ma che, bontà loro, desidererei commentassero:

Perchè non porre i due taffetà esterni alla fibra in posizione diagonale a 45° uno rispetto all'altro? La prima risposta che mi sono dato è che si dimezza la resistenza nelle direzioni rispettive, tuttavia ciò si può supplire con maggior spessore. I 45° non donano isotropia, tuttavia aumentano le direzioni in cui si può mantenere la stabilità, meglio che niente.

Grazie per quanti vorranno commentare, se la domanda risultasse oltremodo offensiva per la l'ingenuità intrinseca, a parziale giustificazione aggiungo che non faccio ferie da sette mesi e ormai le capacità critiche sono ridotte al minimo.

Grazie
BV (anche a chi veleggia sulla scrivania come il sottoscritto)
ma il filmless non ha i fili orientati su misura? forse la mancanza del mylar si sente più per gli sforzi a compressione tipo quelli impartiti dalle stecche?


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(19-07-2018 11:12)marcofailla Ha scritto: [ -> ]ma il filmless non ha i fili orientati su misura? forse la mancanza del mylar si sente più per gli sforzi a compressione tipo quelli impartiti dalle stecche?


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Sì le fibre sono orientate lungo le linee di sforzo principali. I taffetà (tessuti) li tengono assieme. Gli sforzi nelle direzioni non allineate alle fibre sono sopportati dai taffetà (trama e ordito), per cui vi è deformazione. Altra cosa con le membrane in mylar le quali sopportano (fino ad un certo punto) tali sforzi in tutte le direzioni.

Questo è quanto ho capito io, ovviamente sempre pronto a cambiare idea poichè la mia è una conoscenza dilettantistica
(19-07-2018 11:25)matteo Ha scritto: [ -> ]Qui se ne era parlato un po'
http://forum.amicidellavela.it/showthrea...tid=119979
e qui ancor di più
http://forum.amicidellavela.it/showthrea...tid=125147

Grazie Matteo, dal primo 3D ZK ha praticamente confutato la mia precedente convinzione, cioè al contrario di quanto pensassi il taffetà non ha nessun ruolo nella ripartizione degli sforzi, in pratica tiene assieme le fibre e le protegge da UV e strofinamenti.

Il secondo 3D 85 pareva di assistere alle schermaglie tra Paolino Paperino ed Anacleto Mitraglia
(19-07-2018 11:56)Alvelo Ha scritto: [ -> ]... il taffetà non ha nessun ruolo nella ripartizione degli sforzi, in pratica tiene assieme le fibre e le protegge da UV e strofinamenti.

Esatto.
Tutte le tensioni "previste" vengono assorbite dalla fibratura orientata.
Le tensioni "impreviste", quelle fuori asse e la collaborazione tra le varie fibre orientate sono gestite dalla maglia in diax a fili paralleli orientati orizzontalmente e diagonalmente.
A differenza della membrana "filmata" non c'è nulla invece che contrasti le compressioni locali tra fibra e fibra.
Smiley64
(20-07-2018 15:21)albert Ha scritto: [ -> ]Esatto.
Tutte le tensioni "previste" vengono assorbite dalla fibratura orientata.
Le tensioni "impreviste", quelle fuori asse e la collaborazione tra le varie fibre orientate sono gestite dalla maglia in diax a fili paralleli orientati orizzontalmente e diagonalmente.
A differenza della membrana "filmata" non c'è nulla invece che contrasti le compressioni locali tra fibra e fibra.
Smiley64

Ok, tutto chiaro adesso. Non ha senso orientare i taffetà.
Quando verrà ora del cambio questa sarà una delle prime soluzioni da prendere in considerazione, mi dà più fiducia in termini di longevità rispetto all'aggiunta del film. Alla fine meno roba si incolla e meno si scolla, oltre al fatto che per superficie di incollaggio un tessuto ne avrà molta di più di un film liscio. Magari il consumo di colla (ed il peso) specifico sarà un po' più alto ma l'incollaggio sarà più duraturo.
Grazie per la precisazione
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