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Versione completa: Gelcoat stucco e primer
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Buongiorno,
dopo quasi un ventennio ho deciso di portare la carena della mia barca a livello gelcoat e ridarle il primer e l'antivegetativo/colore.
Facendo questo lavoraccio ho colto l'occasione per rinforzare la zona dell'attacco del bulbo allo scafo, avendo piccole infiltrazioni nel doppio fondo.
La domanda che mi pongo è relativa allo stucco.
Come si può intuire dalle foto allegate, devo stuccare il passaggio tra la vetroresina e il gelcoat e devo coprire i buchetti nel gelcoat e alcune righe lasciate dalla levigatrice. Sul bulbo invece devo radrizzare un po la ghisa, sempre con dello stucco.
Un collega mi ha detto di dare una mano di primer sul gelcoat prima di tutto, poi stuccare e dare una altro paio di mani di primer.
Secondo questa logica lo stucco dovrebbe aderire molto di più e non rischiare distacchi accidentali a lungo andare.
La barca è all'aperto e ho paura di non finire tutti i lavori prima della stagione umida di conseguenza non potrò dare tutte le mani nei tempi indicati dal produttore.
Volevo però finire i lavori di stuccaggio prima dell'inverno, così a maggio prossimo mi resta solo da dare il primer e colore/antivegetativo.
Voi cosa ne pensate, vado di stucco direttamente sul gelcoat/ghisa?
Il tuo amico non ha tutti i torti ma io darei meglio una mano di resina che poi ha più o meno la stessa funzione del primer e poi lo stucco.
Alcuni alla giuntura ghisa vetroresina mettono un cordolo di sikaflex per le infiltrazioni. C'è anche un video su questo forum.
Grazie della risposta Manovel,
l'idea di usare della resina epossidica invece della prima mano di primer mi sembra ottima. Sul bulbo e la zona in cui ho fatto interventi con la vetroresina userò questo metodo.
Mi vedo un po' perplesso per le altre zone da sanare, ossia la famosa porosità e le strisce sul gelcoat. Queste sono presenti sporadicamente, qua e la, su tutto lo scafo, quindi dovrei passare una mano di resina epoxy su tutta la carena o quasi. É giustificato?, o meglio, ci sono alternative? Oltre al fatto che poi levigare la vetroresina è un bel lavoro. Capisco bene però cosa mi volevi dire!

Tempo addietro facendo dei lavori alla macchina usai dello stucco a spray, a mezzo di compressore. Sarebbe sensato pensare ad una cosa simile? Ho notato diversi prodotti con questa logica per la riparazione del gel coat.

Grazie per l'idea del Sikaflex. Per fortuna non ho infiltrazioni all'interno della barca. Avevo appunto accennato a una specie di "doppio fondo"; Ossia dopo aver fissato e sigillato il bulbo allo scafo, è stata incollata un'ulteriore copertura di vetroresina tra la ghisa e la carena, da risultare in fine come un continuum senza estrusioni. Proprio in questa zona ho avuto qualche infiltrazione a causa di un pezzo di vetroresina mal aggrappata e troppo sottile.
(09-09-2018 16:03)MartinDS Ha scritto: [ -> ]Grazie della risposta Manovel,
l'idea di usare della resina epossidica invece della prima mano di primer mi sembra ottima. Sul bulbo e la zona in cui ho fatto interventi con la vetroresina userò questo metodo.
Mi vedo un po' perplesso per le altre zone da sanare, ossia la famosa porosità e le strisce sul gelcoat. Queste sono presenti sporadicamente, qua e la, su tutto lo scafo, quindi dovrei passare una mano di resina epoxy su tutta la carena o quasi. É giustificato?, o meglio, ci sono alternative? Oltre al fatto che poi levigare la vetroresina è un bel lavoro. Capisco bene però cosa mi volevi dire!

Tempo addietro facendo dei lavori alla macchina usai dello stucco a spray, a mezzo di compressore. Sarebbe sensato pensare ad una cosa simile? Ho notato diversi prodotti con questa logica per la riparazione del gel coat.

Grazie per l'idea del Sikaflex. Per fortuna non ho infiltrazioni all'interno della barca. Avevo appunto accennato a una specie di "doppio fondo"; Ossia dopo aver fissato e sigillato il bulbo allo scafo, è stata incollata un'ulteriore copertura di vetroresina tra la ghisa e la carena, da risultare in fine come un continuum senza estrusioni. Proprio in questa zona ho avuto qualche infiltrazione a causa di un pezzo di vetroresina mal aggrappata e troppo sottile.
questa è un'operazione molto discutibile in quanto non potrai accorgerti di infiltrazioni fino a che non ci sarà un rigonfiamento e conseguente distacco
dello strato di vtr applicato.
molto meglio, a mio avviso il classico cordone di isolante tra pinna e scafo
da rinnovare ogni tanto e stimabile di volta in volta.
Per il resto non stare a rincretinire visti i quantitativi risibili:
pulizia da ogni vernice,rasatura con epoxi magari in due fasi per evitare colaticci (l'epoxi va stesa con una mano decisa e con poche correzioni altrimenti tende a colare) livellamento con abrasivo e via.
anche uno stucco poliestere caricato con fibre di vetro (pertanto strutturale) in caso di avvallamenti superiori al mezzo centimetro è una valida soluzione a prezzi decenti.
Ciao MartinDS, che barca hai? Hai delle foto del bulbo o dove si vede quel discorso del "doppio fondo"? Anche io ho lo stesso problema
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