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Versione completa: come intervenire ? ruggine su bulbo
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Non me ne volere.... in bresciano: "Martèi e cortèi i sta al mondt con de la carne de coiò"... (martelli e coltelli stanno al mondo con la carne di co....ne) 797979

A me lo ripetevano sempre da ragazzo e questo dopo che alla mia affermazione "mi sono fatto male" rispondevano "e te ndò seret?" (e tu dove eri? - inteso che per farti male dovevi essere altrove con la testa)... 707070

Comunque l'ho scritto anche ad Andros, sembra fatto apposta, io ho appena preso con amici un Atlanta Flamingo (di cui ho chiesto lumi un mesetto fa ma non ho ottenuto risposte) che nemmeno a farlo apposta è Tedesco e degli anni 70.

Le foto le ho fatte la prima volta che sono andato a vederlo:
direi che il principio è lo stesso. appena avanzo coi lavori, vi aggiorno .
Interessante anche x me, un lavoro che dovrei fare (ahimè chissà quando) rimango in ascolto... buon lavoro!
Pensavo di usare quelle spazzole x pulire le canne fumarie /camini , sono già predisposte per il trapano ed hanno anche delle belle prolunghe ma non so se siano dure abbastanza per portare via la ruggine
(06-02-2019 14:25)Fides Ha scritto: [ -> ]Pensavo di usare quelle spazzole x pulire le canne fumarie /camini , sono già predisposte per il trapano ed hanno anche delle belle prolunghe ma non so se siano dure abbastanza per portare via la ruggine
no.
le placche di ruggine non le togi con le spazzole ma ci vuole un battente.

il tondino che illustro più sopra per la scasso è più efficente.
diverso è per l'esterno.mola mano e dichi lamellari grana 40
(20-01-2019 22:29)carlo1974 Ha scritto: [ -> ]ho appena comprato una barchetta usata . è un flying cruiser A . poco sò di questa barchetta prdotta in germania tra la fine degl'anni 60 e i primi70 . sulla rete ho trovato poco (https://sailboatdata.com/sailboat/flying...its=metric ) . quella che ho comprato io è una versione con chiglia a basso pescaggio in ghisa con bulbo , più deriva mobile in alluminio che rientra all'interno della chiglia in ghisa . in pratica ha una pinna classica in ghisa che sotto ha una fessura da dove fuoriesce una deriva mobile in alluminio . quando la deriva mobile viene sollevata (tramite un verricello in cabina...) , scompare dentro alla chiglia in ghisa riducendo il pescaggio da 1,20 metri a 50 centimetri . il problema è che la chiglia è molto ossidata (anche internamente alla fessura dove deve rientrare la deriva mobile..) . come mi conviene procedere per fare un bel lavoro ? cioè, se fosse un classica chiglia in ghisa , essendo tutta esterna, ok, potrei carteggia, sabbiare, ecc , ma nella fessura interna dove si và ad incastrare la deriva, come fare ? devo smontare la chiglia dallo scafo ? la chigla, dovrebbe pesare 140 kg (dai dati che ho trovato in rete... https://www.google.com/url?sa=t&rct=j&q=...hBXp1ITFii ).

la deriva mobile in alluminio si è corrosa per corrente galvanica nei confronti della chiglia in ghisa, un grossolano errore costruttivo!

dopo il decapaggio e pulitura a fondo, affinché non si ripresenti il problema molto presto, é necessario verniciare perfettamente il tutto enza lasciare zone scoperte che verrebbero di nuovo attaccate dalla corrosione galvanica
(06-02-2019 17:11)gc-gianni Ha scritto: [ -> ]la deriva mobile in alluminio si è corrosa per corrente galvanica nei confronti della chiglia in ghisa, un grossolano errore costruttivo!

dopo il decapaggio e pulitura a fondo, affinché non si ripresenti il problema molto presto, é necessario verniciare perfettamente il tutto enza lasciare zone scoperte che verrebbero di nuovo attaccate dalla corrosione galvanica
'tento..la corrosione è nel bulbo in ghisa.
una corrosione/ossidazione cosi' devastante sott'acqua a cosa puo' essere dovuta?
nell'acqua non c'è ossigeno libero
scusate, dimenticavo di dirvi che la parte mobile della deriva è in acciaio inox.... chi mi ha venduto la barca aveva parlato di alluminio ... anche a me era parsa strana...smontandola ho verificato subito che era in acciaio inossidabile . sott'acqua non ci sarà ossigeno, ma la barchetta ha una cinquantina di anni... credo abbia fatto solo lago...
(05-02-2019 17:30)andros Ha scritto: [ -> ]non succede niente.
lavaggio abbondante con acqua a più riprese.
poi acido fosforico e sei fuori dalla ruggine.

sabbiatura:lasci che diventi rosa,acido fosorico, come detto più sopra e via.
nema problema

Andros io sabbierei e poi epossidica, che ne pensi?
allora è chiarito il mistero,
la chiglia in ghisa si è corrosa per corrente galvanica nei confronti della deriva in acciaio inox, dopo il ripristino la si dovrà verniciare bene in modo che sia isolata, ovviamente l'inox puo' rimanere nudo come lo é ora
attenzione...non dimentichiamo le masse che nelle galvaniche hanno molta importanza.
la ghisa s'è corrosa per a salinità.punto.
pulire la pinna come ho già detto e basta.
c'è una galvanica? sicuramente,ma non è a danno di nessuno nel senso che la massa di ghisa potrà sopportare la galvanica per altri 20 anni.
poi sta a vedere se tra bulbo di ghisa e la pinna inox c'è veramente un contatto diretto.
da quel che è dato vedere avrei qualche dubbio.(se non c'è contatto niente galvanica)
Dai che Carlo 1974 ,ha le mani di un meccanico incallito.
Complimenti per il lavoro, ti si aprirà un mondo.
(06-02-2019 16:59)andros Ha scritto: [ -> ]no.
le placche di ruggine non le togi con le spazzole ma ci vuole un battente.

il tondino che illustro più sopra per la scasso è più efficente.
diverso è per l'esterno.mola mano e dichi lamellari grana 40

Ricevuto, grazie Wink
Io ho riscontrato questo: un bella coppia di zinchi applicati sulla coda della chiglia si sono "vaporizzati" nel giro di poco tempo mentre quelli applicati sulla lama erano praticamente intatti... credo anche io di avere la lama in acciaio
grazie della stima, temasek ! più che meccanico incallito , sono meccanico ...coi calli !
(07-02-2019 16:33)Fides Ha scritto: [ -> ]Io ho riscontrato questo: un bella coppia di zinchi applicati sulla coda della chiglia si sono "vaporizzati" nel giro di poco tempo mentre quelli applicati sulla lama erano praticamente intatti... credo anche io di avere la lama in acciaio
è più che logico.
ma se uno mi dice che è di alluminio non posso nè ho elementi per dire il contrario
a questo pnto si spiegherebbe la forte corrosione della pinna in ghisa.
http://ycl.it/wp-content/uploads/2013/09...e.v4.0.pdf
.
(07-02-2019 16:33)Fides Ha scritto: [ -> ]Io ho riscontrato questo: un bella coppia di zinchi applicati sulla coda della chiglia si sono "vaporizzati" nel giro di poco tempo mentre quelli applicati sulla lama erano praticamente intatti... credo anche io di avere la lama in acciaio
è più che logico.
ma se uno mi dice che è di alluminio non posso nè ho elementi per dire il contrario
a questo pnto si spiegherebbe la forte corrosione della pinna in ghisa.
http://ycl.it/wp-content/uploads/2013/09...e.v4.0.pdf

un trattamento con epoxi sulla ghisa ben fatto risolve la corrosione ma non devono esserci punti scoperti.
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oggi ero a casa e dato che era una bella giornata di sole, sono andato avanti coi lavori . ho cominciato a togliere le croste più grosse dalla ghisa utilizzando un martellino tipo quello da togliere le scorie della saldatura a elettrodo . all'interno della fessura ho usato uno scalpello da muratore e poi tanta lima da 3 a mazzo . per pulire bene l'interno volevo provare l'elettrolisi suggerita da un conoscente . per l'esterno ho tolto il grosso con la martellina e poi con la smerigliatice angolare alternando dischi abrasivi, lamellare e dischi spazzola a seconda di cosa dovevo rimuovere (croste di ruggine, vernice, metallo...) . un lavoro veramente sporco .[Immagine: Foto0168.jpg]


poi ho pulito lo scafo dai residui del mastice sigillante . al che , è venuto fuoi un'altro problema.... la pinna mobile in acciaio inox , è comandata da un verricello in cabina . il verricello è attaccato al puntello interno in corrispondenza dell'albero . fin quì tutto regolare . il verricello è collegato alla pinna tramite un cavetto da 3mm di inox . il cavetto scorre all'interno di un tubo che sale all'interno della cabina di una cinquantina di centimetri (per non fare entare spuzzi di acqua...) , solo che il tubetto è ...in ferro ![Immagine: Foto0164.jpg]

esternamente l'han rivestito in vetroresina . il tubetto arriva in sentina e poi fà una curva a gomito e si infila nella scassa della deriva tramite un foro . il tutto è resinato allo scafo .[Immagine: Foto0166.jpg]


ho tolto il vecchio cavo tutto sfilacciato e ho provato a farne passare uno nuovo, ma invano . il passaggio risultava ostuito...dopo una serie di tentativi infruttuosi , ho utilizzato una bacchetta del tig alla quale in cima ho creato una piccola piega a uncino e l'ho pinzata nell'autocentante dell'avvitatore . dopo un paio di batterie , son riuscito a pulire il passaggio che risultava ostruito da un pezzo di cima galleggiante più ruggine . adesso son riuscito a cambiae il cavetto inox, ma la soluzione utilizzata dal cantiere, non mi piace... a parte che il tubo di ferro si ossiderà e creerà problemi in futuro (però mi rimane da sapere se il tubetto è originale resinato dal cantiere cinquanta anni fà oppure è una modifica più recente...) , e poi rimane il problema del consumo del tubetto (e del cavetto...) per strisciamento ...

non capisco perchè hanno utilizzato un tubo in ferro... inoltre , anche il puntello interno e le relative piastre, sono in ferro zincato e non in inox...questo made in germany lo trovo decisamente scadente....

consigli ? idee? lascio così ? modifico ?
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