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Versione completa: Autocostruzione catamarano in compensato e composito
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Buongiorno a tutti,
un messaggio privato scambiato con un membro ADV mi induce a segnalare ad eventuali interessati che sto costruendo un catamarano di 41" in okoume', fibra di vetro e in parte carbonio, epoxy. Il progetto e' di Bernd Koehler e sono pronti gli scafi e le travi di connessione. Se qualcuno fosse interessato, sono a disposizione per qualsiasi info. Parimenti, è gradito qualsiasi consiglio, critica, ecc.
Mi pare un lavoro impegnativo che merita di essere supportato dalla comunita' ADV con tutti i consigli che gli si possono dare.
bellissima impresa dicci di più
Azz, che bel bestione! Facci sapere, le storie di voi matti autocostruttori sono sempre affascinanti.
Ringrazio gli AdV che mi hanno contattato e incoraggiato in questo "peccato di vecchiaia".
Sono il classico ingegnere che non sa attaccare un chiodo a un muro e mi sto facendo aiutare in modo molto, molto significativo. In pratica, un amico costruttore vero fa tutto e io mi limito a logistica, approvvigionamento materiali, manovalanza e qualche occasionale richiamo al rispetto di alcuni criteri ingegneristici.
Per costruire i due scafi di 12.20m e le tre travi di 6.20 m ci sono volute 650 ore "pregiate" e altrettante di manovale (io). Stimo che ce ne vorranno almeno altrettante per mettere la barca in condizione di galleggiare al pontile per completare impianti ecc ecc, per i quali ho idee ancora fumose.
Nella misura del possibile mi sono avvalso di laboratori di falegnameria per fare correnti, tagli di compensato okoume' in CNC., quindi almeno un altro 100 ore di lavoro sostituito con macchine o supporto esterno.
La barca è praticamente un prototipo (un americano ne sta costruendo una uguale ed è piu' avanti di me) che mi e' piaciuto per la sua "spartanita'"(gli spazi interni sono quelli di un 9-10m), marinità (spero) e per tre caratteristiche: dislocamento limitatissimo (3.1t vuoto, 50t a pieno carico), scafi asimmetrici con pinna antivortice simile a quelle verticali alle estremita' delle ali degli aerei, albero bipode (in pratica due pali appoggiati sugli scafi che si coniungono in testa, a formare un reticolo a forma di lettera "A".
Purtroppo, la fattibilità (economica) di questa soluzione è dubbia e forse passerò ad un classico albero con sartie e stralli a diamante. Il link al sito del progettista Bernd Koehler e' il seguente: Questo contenuto non e' visualizzabile da te Ospite. Se vuoi vederlo, REGISTRATI QUI .
Progetto interessante, certo senza derive e con i timoni solo 40 cm sotto gli scafi(così mi sembra di capire dal sito del progettista) la bolina non sarà il suo forte.
Sono curioso di capire come sono realizzate le pinne anti vortice, dalla pagina di presentazione non ho capito come funzionano
Buongiorno, grazie per l'attenzione. Dall'idea che mi sono fatta (che vorro' testare con barca completata nella minima configurazione possibile) il problema che tu evidenzi dovrebbe essere piu' marcato a basse velocità, mentre alle alte si dovrebbe avere una maggiore portanza dovuta alla asimmetria degli scafi. Non ci sono molti precedenti (hobie cat, qualche altro cat, le gondole veneziane) quindi l'ipotesi ha una sua certa audacia. Speriamo...Per la realizzazione: 150cm circa larghezza 40, due strati di compensato di mogano per totali 24mm, giunto di carbonio e epoxy biax 200g/mq, tutto rivestito vetro biax 300 mg, abbondante raccordo stucco epoxy raggio 50mm. La pinna e' incollata alla chiglia a distanza di 4920 mm dalla prua con 8 prigionieri AISI316, diam 8, resinati da entrambi i lati, prestando attenzione a che, in caso di urto, si stacchi la pinna prima che la chiglia sia lesionata . Link con file spiegazione pinna Questo contenuto non e' visualizzabile da te Ospite. Se vuoi vederlo, REGISTRATI QUI .
mi piacciono due cose particolarmente del tuo progetto: scafi a spigolo e dislocamento leggero i cat più spinti che esistono stanno tornando a sezioni quadrate, soprattutto a poppavia dell'albero per questioni idrodinamiche. mentre l'asimmetria degli scavi mi lascia un attimino perplesso perche i catamarani hanno sempre approfittato della asimmetria data da piccoli angoli di sbandamento su scafi simmetrici. così mi da l'idea che i due scafi annullino la asimmetria l'un l'altro. comunque ci sarà un perché non ho capito se quella che descrivi più su 150x40 cm in biassiale é una deriva o cosa
Non sollevandosi come l'hobiecat l'effetto scafo asimmetrico è praticamente nullo agli effetti dello scarroccio. Un po' di pinna fissa aiuta nelle manovre in porto con vento forte Poi una pinna robusta protegge un po' elica e timone da urti vari
@marcofailla Ciao, grazie. La pinna di cui parlo e' un pezzo grosso modo triangolare, applicato allo spigolo carena/chiglia (lato interno), in modo da essere parallelo alla superficie dell'acqua. Lo puoi vedere nella foto allegata, accando alla persona accovacciata.

@giulianotofani No, non esattamente. Dai un'occhiata alla foto postata nel penultimo messaggio
capito, deve essere un progetto molto originale dalla foto capisco che sei a buon punto. complimentissimi!!
Bel lavoro, un cat così è piacevolissimo in crociera -se non cerchi le esagerazioni che si vedono- Sulla bolina dei cat ne ho sentite di ogni, ma alla fine vedo che arrivano dovunque, spesso prima di blasonati bolinistiSmiley4
Non sono tanto convinto di quella appendice della foto: quale sarebbe l'azione idrodinamica se è parallela all'acqua? Sull'albero invece val la pena di valutare bene pro e contro, può essere una buona soluzione su un cat che ha più appoggio ai lati che al centro. Aspettiamo di sentire Cormax.
PS: ci piacerebbe sapere in che parte del mondo sei...se non viola la privacy.
Sono a Vicenza, e chiunque sia interessato a vedere il manufatto è benvenuto
Ma in ogni caso sei a buon punto, la barca è grande e mi sembra ben studiate, se poi c'è qualche problema essendo autocostruita puoi sempre correggerlo, intanto ti auguro di vare il prima possibile.
Hai già una prospettiva dei tempi necessari per il varo?
Ti ringrazio per l'incoraggiamento, di cui ho bisogno. Penso e spero che lo scafo verra' "varato" in condizione di solo galleggiare entro fine anno, quindi trainato in banchina o in un canale per essere completato e quindi spero che possa fare la prima uscita di prova a vela verso pasqua 2020.
La scelta a livello progettuale sembra che sia di avere degli scafi, in proporzione, molto stretti e molto immmersi, in tal modo non saranno necessari piani anti scarroccio e l'aletta di cui parli sicuramente serve per evitare la formazione di vortici tra l'estradosso e l'intradosso a partire dal punto in cui aumenta il baglio dello scafo. Come scelta in generale penso porti avere una superficie bagnata elevata in rapporto al dislocamento ed in generale volumi negli scafi poco sfruttabili. Sono molto curioso di capire che comportamento possa avere sotto vela con vento forte e magari onda.
Saremo in molti a seguire con piacere il tuo lavoro, posta gli aggiornamenti, quando puoi!
Complimenti per l'ottimo lavoro! Da "catamaranista" seguo con grande interesse!
Io seguo ma ci siamo già sentiti al telefono...(sono l'Alberto amico di Poldo e Vieri a cui hai telefonato qualche giorno fa). Thumbsupsmileyanim
Bel lavoro, complimenti , vedrai che qui troverai consigli e critiche che ti serviranno a focalizzare ogni fase del lavoro , anche se mi sembra abbastanza avanti con il lavoro ... bravo
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