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Versione completa: vivere in barca e 220
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Per motivi di lavoro dovrò passare uno o due giorni a settimana fuori casa. Ho spostato la barca vicino al posto di lavoro e conto di sfruttarla per viverci.
Mi sembra necessario predisporre un sistema di riscaldamento, e la soluzione più semplice è usare uno o due radiatori ad olio.
Mi piacerebbe arrivare e trovare la barca già calda, per cui pensavo di collegarli alla colonnina, indipendentemente dall’impianto elettrico della barca, e mettere un timer per regolare l’accensione nei tempi giusti.
Secondo voi è rischioso tenere un cavo elettrico collegato in permanenza?
Forse potrei mettere il timer direttamente alla colonnina in modo da avere corrente solo quando serve, ma non so se sia una buona idea, visto che il timer sarebbe sempre all’aperto e gli apparecchi che ho visto non mi sembrano proprio stagni.
Avete suggerimenti? Qualcuno si è già trovato in situazioni simili, e come ha risolto?
Lasciare apparecchiature sotto tensione in barca è sempre un rischio, comunque, se la tua barca ha un interruttore differenziale ed un magneto termico per proteggere le utenze 220 AC, più che mettere accrocchi fuori alla barca, utilizzerei l'impianto della barca stessa tenendo collegato il cavo 220 alla colonnina che spero, almeno quella, sia protetta. Per maggiore protezione potresti acquistare una di quelle prese con fusibile elettronico che scatta in scaso di eccesso di assorbimento o corto circuito.
Compralo con una soglia di intervento compatibile con i radiatori (non troppo bassa ne troppo alta).
non ho mai avuto questo tipo di problema.
in generale in due minuti se riscaldo con una stufetta ad aria calda ho la sensazione del caldo, poi magari si mantiene con la stufa ad olio.

ci sono posti dove la corrente la vendono a caro prezzo ed altri dove la sicurezza dell' impianto di base e' molto discutibile.

mi sa che le valutazioni le devi fare un po piu accurate, e pure due prove serie. bella l' idea della barca da trasferta.
Un mio amico, nel porto dove l'ha tenuta 6 mesi, aveva trovato una signora che si occupava delle pulizie in barca.
L'avvertiva il giorno prima di andare e lei gli faceva trovare la barca pronta (frigo freddo, tutto pulito, etc).
Forse riesci a trovare una soluzione simile e stare più tranquillo ?
(03-09-2019 14:21)ZK Ha scritto: [ -> ]non ho mai avuto questo tipo di problema.
in generale in due minuti se riscaldo con una stufetta ad aria calda ho la sensazione del caldo, poi magari si mantiene con la stufa ad olio.

E' la cosa migliore...
Non ho mai lasciato un termoconvettore acceso in barca o in casa senza nessuno presente, anche se a volte son stato tentato.
Ma può succedere di tutto quando non sei presente e una stufetta così a scaldare la dinette ci mette 10 minuti.
Al limite chiudi le altre cabine e riapri più tardi solo quella dove dormi.
tutti dite di non lasciare mai un apparecchio sotto tensione senza controllo. ma allora prima di addormentarmi dovrei staccare tutto ? A parte facili battute, ma che differenza c'è se sono presente, ma praticamente incosciente, o se sono assente? al limite preferisco che bruci la barca, ma senza di me.
(04-09-2019 09:23)domenica2 Ha scritto: [ -> ]tutti dite di non lasciare mai un apparecchio sotto tensione senza controllo. ma allora prima di addormentarmi dovrei staccare tutto ? A parte facili battute, ma che differenza c'è se sono presente, ma praticamente incosciente, o se sono assente? al limite preferisco che bruci la barca, ma senza di me.

Sarà felice il tuo vicino di pontile...
ci sono dei piccoli congegni a pila che riconosconol' atmosfera, segnalano fumi e gas, costano pochi euri e se sei presente ti svegliano prima del danno..
(03-09-2019 14:09)domenica2 Ha scritto: [ -> ]Secondo voi è rischioso tenere un cavo elettrico collegato in permanenza?

si: è proprio pericoloso.

Non so quanto sia vecchio il tuo impianto 220 ma, anche fosse nuovissimo e adeguatamente dimensionato, è esposto ad una ambiente ossidante. Un contatto ossidato crea punti di resistenza, che generano calore in funzione del carico (stufetta ad olio è un alto carico).
Se sei fortunato si fonde una spina con una presa e finisce li. se non sei fortunato continua.

In realtà questi processi sono, nella fase iniziale, abbastanza lenti. Cattivo odore, spina calda, luci che trillano come se ci fosse un temporale... sono tutti segnali che ti avvertono prima del peggio: se ci sei.

La barca si scalda e si raffredda molto velocemente.
Un termoventilatore da poche lire scalda molto velocemente ma la ventola fa rumore. alcuni che passano l'inverno in barca trovano confortevoli le stufette al quarzo o infrarossi.
(04-09-2019 09:23)domenica2 Ha scritto: [ -> ]ma che differenza c'è se sono presente, ma praticamente incosciente?

Per te nessuna... ma per i tuoi vicini tanta..... se sei assente l'assicurazione non paga se sei presente invece paga anche se eri incoscente ... 7979
Io sdoppio l’uscita dalla colonnina in banchina, e con un’uscita collego la barca , con l’altra metto una prolunga a cui attacco o il riscaldamento,o il condizionatore
Sto leggendo con molto interesse i vs.interventi.Anche io da poco tempo(pensione) frequento più la barca
anche per alcuni giorni.Di solito quando lascio la barca stacco tutto comprese batterie.Mentre quando sto in barca
attacco tutto compreso riscaldamento elettrico fatto da stufetta 2 stufette elettriche da parete on termostato ed
un termo ad olio sempre elettrico ovviamente.Anche io mi pongo sempre le stesse domande che sento anche da voi.
Pericolo non pericolo ecc.Solo che nel mio pontile siamo in pochi a staccare tutto 220 ecc-altri lasciano acceso in
estate per il frigo ed in inverno addirittura il riscaldamento elettrico anche se con timer.Il pericolo mi dico io ce l'ho
sempre.
(04-09-2019 15:26)GARIBALDI Ha scritto: [ -> ]Sto leggendo con molto interesse i vs.interventi.Anche io da poco tempo(pensione) frequento più la barca
anche per alcuni giorni.Di solito quando lascio la barca stacco tutto comprese batterie.Mentre quando sto in barca
attacco tutto compreso riscaldamento elettrico fatto da stufetta 2 stufette elettriche da parete on termostato ed
un termo ad olio sempre elettrico ovviamente.Anche io mi pongo sempre le stesse domande che sento anche da voi.
Pericolo non pericolo ecc.Solo che nel mio pontile siamo in pochi a staccare tutto 220 ecc-altri lasciano acceso in
estate per il frigo ed in inverno addirittura il riscaldamento elettrico anche se con timer.Il pericolo mi dico io ce l'ho
sempre.

Purtroppo quello che dici è vero ma ciascuno di noi dovrebbe cercare di non peggiorare la situazione.
Io come ho scritto preferisco non lasciare nulla acceso ma, se proprio devo, proteggo opportunamente la linea 220V con più di una protezione in serie.
gli impianti, se ben fatti e correttamente utilizzati, sono sicuri

(a casa, chi stacca il frigo quando va in vacanza ? o un elettrodomestico quando esce di casa ?)

il fatto è un altro: i regolamenti dei marina normalmente vietano il mantenere la 220 collegata quando si è assenti

se succede qualcosa, stante questo divieto, si è responsabili anche per i danni provocati a terzi

nei posti più seri questo divieto è fatto rispettare, ed i marinai sono autorizzati a staccare le utenze che non abbiano persone a bordo
(04-09-2019 17:52)lucianodb Ha scritto: [ -> ]gli impianti, se ben fatti e correttamente utilizzati, sono sicuri

(a casa, chi stacca il frigo quando va in vacanza ? o un elettrodomestico quando esce di casa ?)

il fatto è un altro: i regolamenti dei marina normalmente vietano il mantenere la 220 collegata quando si è assenti

se succede qualcosa, stante questo divieto, si è responsabili anche per i danni provocati a terzi

nei posti più seri questo divieto è fatto rispettare, ed i marinai sono autorizzati a staccare le utenze che non abbiano persone a bordo

Riassunto esaustivo e inequivocabile di milioni di post
(04-09-2019 17:52)lucianodb Ha scritto: [ -> ]gli impianti, se ben fatti e correttamente utilizzati, sono sicuri

(a casa, chi stacca il frigo quando va in vacanza ? o un elettrodomestico quando esce di casa ?)
E' ovvio che un impianto ben fatto sia sicuro! Ma chi garantisce che in ambiente umido tutto sia ancora come in origine? Chi garantisce che il cavo e la sua connessione in particolare sia in buone condizioni?
Inoltre non si puo' paragonare un impianto di casa con un impianto in una barca: la casa e' normalmente in cemento (che non e' infiammabile) con i cavi tutti " sotto traccia" (le norme prevedono che per costruzioni in cemento basti la certificazione dell'installatore mentre per costruzioni in legno le norme sono piu' severe e il progetto d'impianto deve essere presentato assieme alla richiesta di licenza ed e' quindi sottoposto all'approvazione della commissione edilizia). Nelle barche invece i cavi spesso non sono intubati e passano accanto a parti infiammabili (vetroresina), e' presente spesso un alto tasso di umidita' che favorisce l'ossidazione o la corrosione dei contatti.
Casa-barca e' un confronto che non regge.
(05-09-2019 09:37)IanSolo Ha scritto: [ -> ]E' ovvio che un impianto ben fatto sia sicuro! Ma chi garantisce che in ambiente umido tutto sia ancora come in origine? Chi garantisce che il cavo e la sua connessione in particolare sia in buone condizioni?
Inoltre non si puo' paragonare un impianto di casa con un impianto in una barca: la casa e' normalmente in cemento (che non e' infiammabile) con i cavi tutti " sotto traccia" (le norme prevedono che per costruzioni in cemento basti la certificazione dell'installatore mentre per costruzioni in legno le norme sono piu' severe e il progetto d'impianto deve essere presentato assieme alla richiesta di licenza ed e' quindi sottoposto all'approvazione della commissione edilizia). Nelle barche invece i cavi spesso non sono intubati e passano accanto a parti infiammabili (vetroresina), e' presente spesso un alto tasso di umidita' che favorisce l'ossidazione o la corrosione dei contatti.
Casa-barca e' un confronto che non regge.

Riassunto esaustivo e inequivocabile di milioni di post ... Smiley4Smiley4
Radiatore a bagno d'olio collegato ad una presa con timer
se da una parte e' vero che gli impianti di casa godono di parametri ambientali migliori e' anche vero che le regole sulle caratteristiche dei prodotti e dell' istallazione sono inspiegabilmente pure piu stringenti degli impianti di veicoli e barche.. in casa un webasto, per come e' realizzato non lo potresti installare, e questo secondo me la dice lunga sulla qualita della legislazione corrente.

scaldarsi con l' elettrico eticamente e' una cosa "abominevole", pero mi sono reso conto che in molti non sanno rinunciare alla corrente "gratis" della banchina, dove si paga.. nessuno usa la corrente per scaldarsi.
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