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Versione completa: Impazzire col frullone
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Salve a tutti ho da poco preso un rolgen ubi a mura libera. A volte il gennaker non si apre, si blocca a meta. La parte centrale risulta avvolta al contrario, rispetto a balumina e verso di avvolgimento e quindi è tutto incastrato. A volte si a volte no, sto impazzendo.
Suggerimenti ?
Grazie


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(15-09-2019 08:45)frinky Ha scritto: [ -> ]Salve a tutti ho da poco preso un rolgen ubi a mura libera. A volte il gennaker non si apre, si blocca a meta. La parte centrale risulta avvolta al contrario, rispetto a balumina e verso di avvolgimento e quindi è tutto incastrato. A volte si a volte no, sto impazzendo.
Suggerimenti ?
Grazie


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se non e' un problema di tensione direi che lo strallo antitorsione non fa bene il suo lavoro.
per i genny la calza ha sempre un suo perche..
Butta via tutto e alzalo dal sacco in ammainata lo butti in cabina.
Risolto il problema.-
(15-09-2019 08:59)ZK Ha scritto: [ -> ]se non e' un problema di tensione direi che lo strallo antitorsione non fa bene il suo lavoro.
per i genny la calza ha sempre un suo perche..
Attenzione ai punti di mura e di penna che devono essere ben distanziati da altre manovre e che la drizza del gennaker sia
tesata correttamente. In fase di riavvolgimento è bene avere
il vento al traverso ed anche farci la mano.
Con la calza devi andare a prua, con l'avvolgitore no.
Stravero. Ho appena messo in cantina il frullone per la calza.
Specialmente se il gennaker è bello allunato l'avvolgitore non funziona bene; oltre a questo lo devi togliere lo stesso quando lo chiudi oppure il sole te lo cuoce per niente.

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Io trovo utile il frullone , visto anche quello che costa ; la tensione ë giusta ? Il cavo antitorsione bello grosso e rigido ? Un vero Gennaker grasso non si arrotola bene comunque
(15-09-2019 20:18)soravia Ha scritto: [ -> ]Attenzione ai punti di mura e di penna che devono essere ben distanziati da altre manovre e che la drizza del gennaker sia
tesata correttamente. In fase di riavvolgimento è bene avere
il vento al traverso ed anche farci la mano.
Con la calza devi andare a prua, con l'avvolgitore no.

in entrambi i casi devi andare a prua a tirare giu la vela.
non e' perche il genny si cuoce..e' che, come prende un po di aria si apre nel mezzo e poi ne lo rifrulli ne lo riapri.

io cosa ci stia a prua di cosi repellente faccio fatica a capirlo.. pero non importa che me lo spiegate, pare che sia io a non capire e non e' che con due righi me lo spiegate.
lo uso da tempo con soddisfazione, comunque ritengo che sia una caratteristica negativa del sistema
in fase di chiusura della vela, la rotazione che si imprime al cavo parte dal basso e viene trasmessa fino all'estremità superiore dove ha poi inizio l'avvolgimento
seppur con la scotta in bando, per via del suo attrito con il vento, per riuscire ad iniziare l'avvolgimento va inpressa una forza sulllo strallo tale per cui esso si torce come un elastico fino a prevalere ed a consentire l'arrotolamento ma, man mano che la vela esposta al vento si riduce diminuisce pure la sua forza sullo strallo per cui senza che ci si accorga di nulla ad un certo punto quella iniziale rotazione, chiamiamola precarica, prevale sulla spinta del vento e lo strallo controruota per scaricare l'energia accumulata
questo determina un contro avvolgimento che potrà creare problemi nella successiva fase di apertura ed il difetto sarà più accentuato con l'aumentare del vento
in casi particolarmente gravi l'unico modo che mi ha consentito di poter riaprire la vela è stato quello di farla scendere mollando la drizza e srotolarla dove c'è l'avvolgimento al contrario dopo aver con pazienza allentato le spire del tessuto
spero di essere stato comprensibile
(15-09-2019 21:59)giampaolo.p Ha scritto: [ -> ]lo uso da tempo con soddisfazione, comunque ritengo che sia una caratteristica negativa del sistema
in fase di chiusura della vela, la rotazione che si imprime al cavo parte dal basso e viene trasmessa fino all'estremità superiore dove ha poi inizio l'avvolgimento
seppur con la scotta in bando, per via del suo attrito con il vento, per riuscire ad iniziare l'avvolgimento va inpressa una forza sulllo strallo tale per cui esso si torce come un elastico fino a prevalere ed a consentire l'arrotolamento ma, man mano che la vela esposta al vento si riduce diminuisce pure la sua forza sullo strallo per cui senza che ci si accorga di nulla ad un certo punto quella iniziale rotazione, chiamiamola precarica, prevale sulla spinta del vento e lo strallo controruota per scaricare l'energia accumulata
questo determina un contro avvolgimento che potrà creare problemi nella successiva fase di apertura ed il difetto sarà più accentuato con l'aumentare del vento
in casi particolarmente gravi l'unico modo che mi ha consentito di poter riaprire la vela è stato quello di farla scendere mollando la drizza e srotolarla dove c'è l'avvolgimento al contrario dopo aver con pazienza allentato le spire del tessuto
spero di essere stato comprensibile

hai descritto perfettamente cosa succede ad uno strallo antitorsione sfibrato o insufficiente, e soprattutto il limite del sistema...
manca solo le descrizione del caso del vento che e' rinforzato e che il genny non si chiude.
Mi sembra che a suo tempo fosse passata per buona la riflessione che i frullini vanno meglio nella versione down top con vele fornite del proprio cavo antitorsione (code, reacher, a).
Se c'è vento non lo frulli più devi mollare la drizza e buttarlo in cabina, prima alzi il genova molli l'angolo di mura, la tak come la chiamate voi, se sei solo recuperi la scotta poi la base al centro finchè diventa come un sigaro dietro alla randa, poi molli la drizza e da sotto il boma lo butti in cabina.
Il sacco senza il cavo antitorsione i frullini pesa meno della metà, più sicuro, meno faticoso più veloce.
La calza va bene se parliamo di genn da 300 mq. in su.-
(16-09-2019 00:36)bullo Ha scritto: [ -> ]Se c'è vento non lo frulli più devi mollare la drizza e buttarlo in cabina, prima alzi il genova molli l'angolo di mura, la tak come la chiamate voi, se sei solo recuperi la scotta poi la base al centro finchè diventa come un sigaro dietro alla randa, poi molli la drizza e da sotto il boma lo butti in cabina.
Il sacco senza il cavo antitorsione i frullini pesa meno della metà, più sicuro, meno faticoso più veloce.
La calza va bene se parliamo di genn da 300 mq. in su.-
Perfettamente d'accordo con te Bullo. I gunnaker si issano e ammainano bene a mano, sia con poco vento che con tanto
(15-09-2019 21:49)ZK Ha scritto: [ -> ]in entrambi i casi devi andare a prua a tirare giu la vela.
non e' perche il genny si cuoce..e' che, come prende un po di aria si apre nel mezzo e poi ne lo rifrulli ne lo riapri.

io cosa ci stia a prua di cosi repellente faccio fatica a capirlo.. pero non importa che me lo spiegate, pare che sia io a non capire e non e' che con due righi me lo spiegate.
Capisci benissimo, ci mancherebbe!
Lo armo e disarmo in porto per le uscite giornaliere e non posso
fare diversamente da solo, considerata la mia veneranda età.
Se lo sai avvolgere bene anche con dieci giri di scotta non dà
troppo fastidio anche se non è il massimo da vedere
(16-09-2019 07:22)Nimbo Ha scritto: [ -> ]Perfettamente d'accordo con te Bullo. I gunnaker si issano e ammainano bene a mano, sia con poco vento che con tanto

con quanti in equipaggio?

io e la mia compagna riusciamo a gestire con aria sotto i 10 nodi lo spy issata e ammainata, ma il gen che tengo anche con più aria utlizzarlo senza calza sarebbe un bel problema.
Trovo la calza comodissima, anche se non esente da problemi, basta tenere tutto in ordine e in chiaro.
E poi con la calza mi arrangio da solo, impensabile senza.

Ps 39 piedi e vele sui 100 mq
Per ammainare con la calza devi andare a prua, senza si rimane in pozzetto, molto più sicuro.
Mi riferisco sempre a manovrare da soli aiutati dal pilota se cè.-
Il sistema funziona e al contrario di quello che dice Bullo si chiude sempre anche con ventone, il problema magari è riaprirlo come han già scritto sopra.

perchè funzioni deve avere un cavo antitorsione molto buono e sovradimensionato e una girella che tiene i carichi ... realmente e non solo sulla carta.

Ne abbiamo già parlato più volte, il cavo antitorsione si avvolge in un senso e fa da molla, poi quando si lasca il circuito a fine avvolgimento, la molla ritorna e il cavo antitorsione ruota nel senso contrario annodando la ghinda al cavo.

La guaina sul cavo aiuta molto questo fenomeno perchè separa il contatto tra ghinda e il cavo.
Anche frizionare la scotta in modo da stendere l'inferitura nei primi giri è molto importante, ma principalmente il cavo antitorsione deve essere di qualità (ne ho testati tanti e vi assicuro che tra una marca e un altra c'è un abisso, tipo il triplo dei giri a parità di carico impresso) e la girella superiore deve girare senza sforzo altrimenti il cavo deve fare troppo lavoro.

é un sistema che messo a punto da molte soddisfazioni, certo che dovendo fare tutto nuovo io opterei piuttosto per un A0 con avvolgimento bottom-up, più semplice e veloce e anche più economico
Secondo me è un sistema foriero di grane. Ho fatto un campionato su una barca con il frullone, dopo molte ore di allenamento pensavamo di avere trovato la quadra, poi è bastato un attimo cambiare l'uomo a prua ed è successo un casino. A terra ci abbiamo messo circa tre ore per srotolare il tutto.
Che sia un sistema pericoloso me lo ha confermato la visione della partenza della Sydney Hobart 2017 nel corso della quale uno dei top team si è incartato proprio con il frullone.
Io personalmente uso il gen alla maniera classica con il sacco, tuttavia se non sei in regata la calza va benissimo.
bv
Amettiamo che si chiuda, io ho avuto esperienze negative, poi devo andare sempre a prua ad ammainare.
Mi riferisco sempre alla sicurezza, andare a prua con un'onda di 2 m e 25 nodi di vento per recuperare il roll- gen per una persona di una certa età con le gambe che non reggono bene è meglio stare in pozzetto e levar via tutte le complicazioni e manovrare con facilità.
Opppppinioni di un vecchio che le pensa tutte per far meno fatica possibile.-
[quote='zankipal' pid='439321certo che dovendo fare tutto nuovo io opterei piuttosto per un A0 con avvolgimento bottom-up, più semplice e veloce e anche più economico
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Mi sembra che fu anche detto che per crociera meglio dell' A0/A2 é un reacher così si evita di avere l'orecchio perennemente instabile.
i frulloni funzionano e molto bene pure.
due soli limiti:

non possono stare su
non avvolgono con vento forte.

non so come si possa farne a meno oggi ma se il velaio vi dice che puo stare su fino a tot di vento... non credetegli, e' in modalita commerciale e il consiglio serve solo a lui... per vendere.

se vi fa paura andare a prua a tirar giu una calza o ad ammainare un frullino... non usate vele di prua, date motore, risparmierete dei soldi vivrete la barca con meno apprensioni.

poi.. e'pieno di gente che lo tiene su a diritto, non si ragiona di come siano fatti di che stralli o che frullini.. e' solo fortuna.
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