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Versione completa: rigging bavaria 40 Farr
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Prego i moderatori di spostare se necessario

Imbarcazione Bavaria 40 NC Farr 2012

Ho riscontrato dei problemi con la tensione delle sartie che ho riposizionato ad uno "zero" arbitrario portando tutto in pari.
Nelle more di acquistare il RIG_Sense della spinlock (tensiometro) vorrei sapere se esitono delle tabelle per la tensione del rigging sulla mia imbarcazione.

Ho cercato on line senza successo

Albero Selden In Mast (rollabile) fraz 9/10 paterazzo sdoppiato.

Attendo vostre...
Grazie
In pratica sotto vento le sartie non devono rimanere tese ma appena appena allentate.
Il tensiometro non serve a nulla.
L'albero non deve essere troppo compresso, importante che sia dritto nel senso trasversale, le diagonali vanno appena puntate se lasciate più lasche assiema alle sartiole si può dare più giro, imbananamento, ma questo dipende se la randa è grassa.-
Ma in un albero con randa rollabile ha senso una regolazione di fino delle sartie per riprendere il grasso randa, che immagino sia pressoché nullo?
@bullo grazie cm sempre. volevo sapere se c'e' un carico da dare alle sartie o da non superare

@gorniele il grasso in una rollabile lo regoli con la base. Ho una elvstrom a stecche verticali con un ottimo allunamento
Si, la mia domanda era relativa alla regolazione delle sartie basse per far flettere l'albero, cosa che immagino che non si faccia con la randa rollabile.
Ci vorrebbe il pistone idraulico sullo strallo a prua, con questi armi con crocette acquartierate verso poppa si può fare poco, se non si fanno regate la mia oppppinione è di avere l'albero rigido, se si ha poi una randa rullabile che può avere pochissimo grasso altrimenti non entra.
Come si fa ad ingrassare il genoa se le alte sono fisse e non si può agire sullo strallo di prua come detto all'inizio ci vuole il " pinciometro".
Gli alberi sono un'oppppppinione.-
(07-01-2020 17:10)bullo Ha scritto: [ -> ]Ci vorrebbe il pistone idraulico sullo strallo a prua, con questi armi con crocette acquartierate verso poppa si può fare poco, se non si fanno regate la mia oppppinione è di avere l'albero rigido, se si ha poi una randa rullabile che può avere pochissimo grasso altrimenti non entra.
Come si fa ad ingrassare il genoa se le alte sono fisse e non si può agire sullo strallo di prua come detto all'inizio ci vuole il " pinciometro".
Gli alberi sono un'oppppppinione.-

Per ingrassare il Genoa col rig (che poi intendi dare catenaria?) basta mollare il paterazzo, non importa avere un pistone idraulico sullo strallo.
Ad ogni modo un Bavaria 40 con randa rollabile non credo abbia il paterazzo regolabile, figuriamoci lo strallo idraulico.. In genere il tendi strallo idraulico (o mediante cime) è presente su barche da regata con albero poggiato in coperta e crocette acquartierate (al posto quindi del martinetto idraulico che si usa sugli alberi passanti e posto a piede d'albero con relativi spessori), serve per dare rigidità complessiva a tutto il rig, il paterazzo poi dà il fino.
@France...il paterazzo regolabile c'e' eccome....
(08-01-2020 11:28)grossifs Ha scritto: [ -> ]@France...il paterazzo regolabile c'e' eccome....

Ottimo, quello ti basta per la catenaria (senza voler fare troppo i raffinati basta eccome)
Allora, facciamo chiarezza

Il problema è sorto quando, durantte le regate (del radicchio come direbbe Bullo) abbiamo notato un peggioramento delle performance. Dato che noi siamo sempre gli stessi abbiamo, oltre che rivisto le NOSTRE performance, cercato di individuare se ci fossero altri problemi. Constatato che le vele erano ok siamo passati al rigging e li abbiamo identificato che vi era una regolazione errata (con 4 mm di differenza fra dritta e sinistra) della tensione delle sartie che erano cmq estremamente tese. Riportato in assetto il tutto (diminuendo la tensione e portando a pari alte medie e basse dai 2 lati) abbiamo effettivamente notato un miglioramento delle prestazioni. Resta il problema di identificare un "template" di base di regolazione che onestamente non sono riuscito a reperire in rete in modo da poter "sorvegliare" l'andamento delle sartie stesse.
Tutto qui
Cercavo insomma di monitorare ed eventualmnte migliorare la situazione
(08-01-2020 12:00)grossifs Ha scritto: [ -> ]Allora, facciamo chiarezza

Il problema è sorto quando, durantte le regate (del radicchio come direbbe Bullo) abbiamo notato un peggioramento delle performance. Dato che noi siamo sempre gli stessi abbiamo, oltre che rivisto le NOSTRE performance, cercato di individuare se ci fossero altri problemi. Constatato che le vele erano ok siamo passati al rigging e li abbiamo identificato che vi era una regolazione errata (con 4 mm di differenza fra dritta e sinistra) della tensione delle sartie che erano cmq estremamente tese. Riportato in assetto il tutto (diminuendo la tensione e portando a pari alte medie e basse dai 2 lati) abbiamo effettivamente notato un miglioramento delle prestazioni. Resta il problema di identificare un "template" di base di regolazione che onestamente non sono riuscito a reperire in rete in modo da poter "sorvegliare" l'andamento delle sartie stesse.
Tutto qui
Cercavo insomma di monitorare ed eventualmnte migliorare la situazione


Step 1 misura che la testa sia centrata. Se la drizza randa esce al centro dell’albero, usa quella. Suggerisco metodo del secchio pieno d’acqua agganciato alla drizza, misuri rispetto allo spigolo fra scafo e coperta (o come fanno alcuni rispetto alla parte superiore delle lande)
Step 2 esci con poca aria e possibilmente acqua piatta le sartie sottovento devono essere appena lasche
Step 3 in porto prendi un ulteriore giro alle alte e mezzo alle basse (sei uscito con poca aria)
step 4-5-6 nelle uscite successive regoli sempre per ottenere in media un imbando leggero sottovento
Il tutto SENZA toccare paterazzo sempre lascato altrimenti falsa le tensioni



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Grazie.... Mi chiarisci il metodo secchio??

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(08-01-2020 13:09)grossifs Ha scritto: [ -> ]Grazie.... Mi chiarisci il metodo secchio??

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Attacchi secchio (pieno, o con qualche maniglia winch dentro) alla drizza randa. Così ti assicura tensione (ed allungamento inevitabile della drizza) costante da un lato e dall’altro.


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(08-01-2020 14:28)scornaj Ha scritto: [ -> ]Attacchi secchio (pieno, o con qualche maniglia winch dentro) alla drizza randa. Così ti assicura tensione (ed allungamento inevitabile della drizza) costante da un lato e dall’altro.


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OKK
Meglio il bansigo e salirci sopra l'ho visto fare da un arrampicatore proffessionista.
Con pochissimo vento 3/4 nodi di app. vele piatte il grasso al centro, poi bisogna ingrassare fino ai 12/14 app. grasso un pò più a prua, chi ha le vele in laminato deve cambiare il genoa chi in dacran cazza la drizza, poi bisogna cercare di appiattire cercando di levare catenaria, allora chi ha le crocette ortogonali cazza il paterazzo e punta le volantine e stralletto, se armato a 7/8 frazionato cazza la volante e punta la volantina e il paterazzo. Con gli armi moderni o hai il " pinciometro" a prua o non puoi fare nulla perche sono le sartie alte che danno la tensione allo strallo.
Non capisco perchè le barche da crociera che non hanno problemi di stazza le facciano con crocette acquartierate verso poppa, sarebbe più sicuro avere quattro sartiole, strallo di trinchetto e volanti possibilità di regolazioni migliori, di alzare una trinchetta con vento.
La vela è un'opppppppinione.-
(09-01-2020 09:40)bullo Ha scritto: [ -> ]Meglio il bansigo e salirci sopra l'ho visto fare da un arrampicatore proffessionista.
Con pochissimo vento 3/4 nodi di app. vele piatte il grasso al centro, poi bisogna ingrassare fino ai 12/14 app. grasso un pò più a prua, chi ha le vele in laminato deve cambiare il genoa chi in dacran cazza la drizza, poi bisogna cercare di appiattire cercando di levare catenaria, allora chi ha le crocette ortogonali cazza il paterazzo e punta le volantine e stralletto, se armato a 7/8 frazionato cazza la volante e punta la volantina e il paterazzo. Con gli armi moderni o hai il " pinciometro" a prua o non puoi fare nulla perche sono le sartie alte che danno la tensione allo strallo.
Non capisco perchè le barche da crociera che non hanno problemi di stazza le facciano con crocette acquartierate verso poppa, sarebbe più sicuro avere quattro sartiole, strallo di trinchetto e volanti possibilità di regolazioni migliori, di alzare una trinchetta con vento.
La vela è un'opppppppinione.-
Tutto vero ma....

devo dire che pur avendo frazionato qnd cazzo il paterazzo un po' la catenaria migliora...
Vero su un 9/10 cazzando il paterazzo qualcosa fa.-
La regolazione dell'albero deve essere in base alle vele e all'esigenza di dare la forma giusta a quelle, non è che si regola l'albero in base alla barca ...
(08-01-2020 12:00)grossifs Ha scritto: [ -> ]Allora, facciamo chiarezza

Il problema è sorto quando, durantte le regate (del radicchio come direbbe Bullo) abbiamo notato un peggioramento delle performance. Dato che noi siamo sempre gli stessi abbiamo, oltre che rivisto le NOSTRE performance, cercato di individuare se ci fossero altri problemi.
Voi siete sempre gli stessi, le vele e l'albero sempre gli stessi....
E la carena? Come sta la carena?
Una differenza di qualche centinaia di newton sulle sartie rispetto a un teorico optimum non ti fa perdere o guadagnare mezzo nodo, le cozze sulla carena sì... ?
(08-01-2020 12:00)grossifs Ha scritto: [ -> ].....Constatato che le vele erano ok siamo passati al rigging ...

Mi interesserebbe sapere con che metodologia è stata fatta la constatazione che le vele siano ok ...

Sto cercando da anni un metodo per dimostrare inconfutabilmente all'armatore che le vele sono ok senza dovergli dimostrare che è lui che non le sa adoperare.

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