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Versione completa: sensore livello carburante
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Quello che intedo dire e' che non ha una corrente vera...infatti ho parlato di resistenza e ohm.Mica che a qualcuno venga in mente di piantarci un bel 12v...che allora son dolori.Cmq oggi non li usa quasi piu' nessuno nelle auto e nelle moto.Si usano sonde che leggono la resistenza del carburante e segnano quanto ne hai.Ancora piu' sicure.Smile
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... Si usano sonde che leggono la resistenza del carburante ...
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I carburanti usati nei motori endotermici sono sostanzialmente degli isolanti (e piuttosto buoni direi visto che sono idrocarburi cosi' come lo e' la paraffina che tutti sappiamo essere altamente isolante) e non e' quindi possibile usarne la resistenza per fare una misura di livello, senza contare poi che la provenienza del prodotto e' la piu' varia e di conseguenza la sua composizione non puo' avere caratteristiche costanti salvo volatilita', capacita' termica e punto di combustione (i combustibili non sono prodotti puri e la loro miscela dipende dalla disponibilita' del mercato).
I piu' moderni sistemi di misura del livello si basano sulla variazione della resistenza di un filo riscaldato (quello si che non e' isolante) che viene in parte raffreddato dal liquido che lo bagna e piu' ce ne e' e piu' lo raffredda. Naturalmente il filo e' fatto con un materiale che ha un alto coefficiente di temperatura e il suo valore e' comparato 'a ponte' con un equivalente non a contatto del liquido ma alla stessa temperatura ambiente.
Esistono anche altri metodi fra cui il piu' preciso ma costoso e' quello ultrasonico, oltre a questo il piu' adatto alla nostra era elettronica e' quello che misura la pressione idrostatica dovuta alla colonna di liquido impiegando gli ormai economici trasduttori di pressione ad integrati che molti produttori di chip in silicio propongono.
Confermo che leggono, la resistenaza del carburante....della benzina chiaramente.....perche' senno' prendo il capo progettista della Yamaha e lo impiccoBig Grin
ehhh ??

Citazione:Giorgio ha scritto:
Confermo che leggono, la resistenaza del carburante....della benzina chiaramente.....perche' senno' prendo il capo progettista della Yamaha e lo impiccoBig Grin
I carburanti (benzina compresa perche' salvo il campo di peso molecolare e volatilita' e' un prodotto analogo al gasolio, al Kerosene, ecc..) sono semplicemente le frazioni in un certo intervallo di ebollizione di un processo di distillazione del petrolio o di misture piu' o meno infernali simili al petrolio provenienti da vari processi (craking, oxoreforming, ecc.. sono un chimico : credimi).

http://wpage.unina.it/antcaval/combmec/lez%203.pdf

Le loro caratteristiche sono pertanto le piu' varie e ne viene garantita solo la capacita' di svolgere la funzione cui sono destinati, di conseguenza le analisi di caratterizzazione garantiscono solo e solamente i parametri significativi a questo scopo : fra questi non e' compresa la resistenza specifica.
Una tavola che riassume le proprieta' di interesse puo' essere visionata qui :

http://eerc.ra.utk.edu/etcfc/docs/altfueltable.pdf

Ad essere proprio pignoli pero' si scopre che questi prodotti anche se fortemente isolanti hanno un po' di conducibilita' , gradita e introdotta apposta per ragioni di sicurezza nell'intento di far scaricare le cariche statiche che un qualsiasi isolante accumula per sfregamento (scorrendo dentro i tubi), ricordo a questo proposito le esperienze descritte in fisica con le bacchette di ebanite ecc..
Qui descrivono gli andamenti di questa proprieta' nel caso di varie miscele con biodiesel (con gli altri e' simile) :

http://www.biodiesel.org/pdf_files/fuelf...tivity.pdf

Si tratta quindi di valori fortissimamente variabili (fino ed oltre il 400%), dipendenti pure dalla temperatura che non vedo proprio il modo in cui possano essere usati per misurare un livello in modo almeno approssimatamente affidabile.
L'informazione che hai avuto e' scorretta o, piuttosto, credo sia stata, in buona fede, mal trasferita e cio' che affermo e' confortato dal fatto che fra i numerosi brevetti concernenti misuratori di livello per carburanti (comprese le applicazioni piu' sofisticate aeronautiche e spaziali) non sono a conoscenza dell'esistenza di un metodo basato sulla resistenza del carburante.
Ok domani riparto con il tipo.....
Dunque stamane ho fatto la prova della serva....tester.....ohm.....e immerso nella benzina chiude il circuito.....mi sfugge qualcosa.....dopo provo anche con il gasolio.
...e quanti ohm leggi ?
Immagino che trovi una valore variabile in base alla distanza dei puntali del tester


Citazione:Giorgio ha scritto:
Dunque stamane ho fatto la prova della serva....tester.....ohm.....e immerso nella benzina chiude il circuito.....mi sfugge qualcosa.....dopo provo anche con il gasolio.
Non ho fatto una prova di laboratorio....benzina...forse era mezzo litro.....non ho letto....ho solo vsto che andava verso il fondo scala....non ho nemmeno guardato se ero sui 10....o 100....provero' ad essere piu' preciso.Quello che trovavo strano era che quelli della Yamaha mi dicessero una favola.I livelli delle moto diciamo recenti 7-8 anni son quasi tutti cosi.
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Dunque stamane ho fatto la prova della serva....tester.....ohm.....e immerso nella benzina chiude il circuito....
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....ho solo vsto che andava verso il fondo scala....
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Ho ripetuto (per scrupolo) la stessa prova in un recipiente di vetro (non conduttore per non alterare) con vari combustibili : benzina (di due distributori diversi), gasolio e kerosene da riscaldamento.
In tutti i casi la misura ha dato resistenza superiore (non possibile la misura) alla capacita' dello strumento anche alla portata piu' alta (200 Mohm F.S.).
Sicuro che i puntali non toccassero il recipiente ?

Qualche ulteriore riferimento :

http://www.elettrotecnica.unina.it/files...iquidi.pdf

in questo documento si citano proprio gli idrocarburi (e fra quesi l'esano che assieme ai suoi simili eptano e ottano costituiscono i componenti principali della benzina) come materiali altamente isolanti tanto che nella seguente trattazione :

http://www.treccani.it/export/sites/defa...8_ITA3.pdf

a pagg. 34,35 e 38 si indica la necessita' di introdurre additivi che, dando una minima conducibilita', evitino il rischio di scintille a causa di accumulo di cariche statiche.
Non credo che ci possa essere altro da aggiungere : c'e' stato qualche inconsapevole errore di informazione.
Contenitore di vetro pure io.....che dire...se mi ha dato un valore non e' colpa mia.Domani riprovo....non riesco a far prove tipo laboratorio...ma solo quelle della serva eh.....non vorrei che qualche additivo conduca...tra l'altro estratta dal serbatoio di una R1 con strumento perfettamente funzionante.
Senza voler 'rincarare la dose' e partendo dal concetto che anche tu stai cercando, come me, di meglio capire mi e' venuta in mente un'ulteriore osservazione : se davvero il combustibile fosse cosi' conduttore da portare lo strumento di misura della resistenza 'verso il fondo scala' per conseguenza i sistemi di misura prodotti valla VDO (come quello di Peter sails che ha iniziato questa discussione) avendo la loro resistenza immersa nel liquido con contatti esposti verrebbero cortocircuitati e darebbero indicazioni anomale, oltre alla possibilita' (sempre per via dei contatti esposti e della corrente che vi circola) di avere corrosioni galvaniche certamente non desiderate.
Ritengo che la confusione possa essere semplicemente stata generata dall'affermazione del tecnico specialista che 'per misurare il livello del carburante si legge la resistenza' ritenendo sottinteso (e, quindi, omettendo) che detta resistenza sia quella del trasduttore resistivo immerso nel liquido (come quello delle foto piu' sopra).
Tra un po' metto delle foto del galleggiante yamaha....deco caricare le batterie della fotografica....
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E questo.....come funziona allora?
Oh !! visto l'oggetto e' finalmente chiaro !! si tratta di un sistema capacitivo, ovvero che misura non la conduzione ma la capacita' che si genera fra due conduttori immersi in un liquido isolante : la parte che sta nell'aria ha una capacita' trascurabile rispetto alla parte che sta immersa che, essendo variabile con il livello produce una variazione ad esso proporzionale.
Naturalmente nascosto nell'oggetto c'e' un piccolo circuito integerato che gestisce la faccenda e fa apparire ai capi dei fili una 'funzione elettrica' che puo' essere letta come resistenza.
Uno dei fornitori di Yamaha per questi oggetti e' il seguente :

http://www.blackrhinoperformance.com/Pro...02012.aspx

e questi, che forniscono prodotti compatibili, hanno qui una descrizione :

http://www.centroidproducts.com/data.htm

una proprieta' interessante di questi sensori e' quella di segnalare (per anomalia nella misura) se c'e' acqua nel carburante e Yamaha ha adottato questo sistema nei motori marini proprio per questo vantaggio.
Interessantissimo!!
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