I Forum di Amici della Vela

Versione completa: Monocristallino, policristallino, amorfo...?!?
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Cari colleghi ADV, inseguendo libertà ed autonomia affacciarsi ai pannelli solari è inevitabile.
Questo forum è di gran lunga la più strepitosa fonte di consigli da 'vita reale' e non da brochure pubblicitaria su come ottenere davvero il risultato voluto.
Ho letto con avidità tutti (almeno credo) i vostri post, poi ho verificato sul web offerte et simiia, volevo però vostro riscontro per chiarimneto su una faccenda che non mi è ancora chiara:

I pannelli solari in silicio si dispongono in ordine di efficienza come segue: mono-poli-amorfo
Le percentuali di resa di picco rendono in condizioni ottimali un pannello monoscritallino circa due volte più efficiente di un amorfo.

Ma l'esperienza mi insegna che le condizioni ottimali esistono di rado...

Vorrei chiarirmi una volta per tutte le conseguenze di un parziale ombreggiamento del pannello nei tre casi.
La superficie da comparire è nel mio caso la tuga, e non è una questione di prezzo.
La soluzione deve avere anche una certa eleganza estetica, magari adottando fasce simmetriche estese per tutta la tuga.
Uno dei due lati della tuga è inevitabilmente coperto dall'ombra del boma, tranne a mezzogiorno all'equatore su una barca immobile..

Allora il quesito è:

il calo del rendimento A PARITA' DI OMBREGGIAMENTO PARZIALE come si quantifica?

Ovvero se il rendimento di un monoscristallino è fatto 15% e un amorfo 8%,

l'ombreggiatura parziale (un terzo?) a quanto fa scendere le relative rese?

4% e 4%? In questo caso conviene il monoscristallino: se prende bene il sole, se male alla peggio rende uguale ad un amorfo...

Oppure 2% (mono) e 6% (amorfo)? Nel qual caso meglio l'amorfo perchè probabilmente produce meno ma per più ore con continuità....

Sempre di numeri indicativi si parla, ma è un dato che, magari anche solo semiquantitativo, non riesco a reperire da nessuna parte...
qui trovi qualcosa, compresi rimandi a siti su ombreggiamenti

http://forum.amicidellavela.it/showthread.php?tid=53930

saluti velici
sarastro
Caro Sarastro, i tuoi post e quelli di Kermit e alcuni altri ADV mi sono stati di grande aiuto nel documentarmi inizialmente, e spero che presto il chip MagicSolar sia la norma e la circuiteria compensi cella per cella e non solo pannelo per pannello...
Colgo l'occasione per chiederti se in specifico hai potuto confrontare le due riduzioni di resa..
Poi se ci vogliono tre metri quadri di pannelli amen..
La tuga è una postazione obbligata dato che non voglio Bimini per scelta...
D'altra parte il grande vantaggio della luce solare è la sua costanza, gratuità e onnipresenza.
Per sfruttarla adeguatamente bisogna però fondamentalmente avercelo grosso... il pannello solare.
Non ho mai visto soluzioni estensive (per esempio: un rivestimento su misura dell'intera tuga: il nero dei pannelli non stonerebbe rispetto al nero dei passauomo...)
Contando che ormai la maggior parte delle barche ha le manovre recesse la tuga è una superficie libera: baglio massimo 4 metri, esagenrando 50cmx2 di passavanti... mi lasciano tre metri di largezza da ricoprire con i pannelli solari... per almeno due metri di lunghezza fanno sei metri quadri. Quando si possa arrivare a parlare di KWp invece che di Wp i pannelli solari cominceranno ad essere attrattivi a tutti gli effetti...
Certo che sei metri quadri di pannelli solari costano... ma se penso a quanto costano le barche i pannelli soalri sono spese di cancelleria.....
Citazione:skybet ha scritto:

Contando che ormai la maggior parte delle barche ha le manovre recesse la tuga è una superficie libera: baglio massimo 4 metri, esagenrando 50cmx2 di passavanti... mi lasciano tre metri di largezza da ricoprire con i pannelli solari... per almeno due metri di lunghezza fanno sei metri quadri. Quando si possa arrivare a parlare di KWp invece che di Wp i pannelli solari cominceranno ad essere attrattivi a tutti gli effetti...
non ho capito la tua considerazione ...
guarda che con 6mq di pannelli hai circa 600 W (900 picco) mica paglia vuol dire produrre in una giornata media quasi 3.4KWh e che ci devi fare ?

il rendimento medio effettivo di un elemento monocristallino orientato a sud considerando l'ombreggiamento medio [u]annuo[u] e circa del 11%
l'ombreggiamento in barca non è calcolabile con precisione dato che alla fonda potresti avere un'irradiazione massima , mentre in navigazione chi lo sa .. se i pannelli sono poi sotto una vela
Ciao Magosebino, mi interessava proprio la quantificazione spannometricamente dell'inquantificabile... Cioè in una settimana di normale vita di barca estiva, fatta di navigazione a vela, fonda per bagno cibo e siesta etc quanto produce in effetti 1mq di pannello sulla tuga, e quanta differenza c'è tra i tre sistemi nella pratica reale?
Certo che 600w/h sono parecchi, ma mi aspetto che gli ombreggiamenti li dimezzino... E il conto di autosufficienza mi piace farlo pessimistico!
Se poi si riuscisse a produrre davvero tanta energia si aprirebbe anche il capitolo propulsione elettrica, che qui e ora sono peró fuori luogo!
Citazione:skybet ha scritto:
Ciao Magosebino, mi interessava proprio la quantificazione spannometricamente dell'inquantificabile...
ahahaah

bè senti a pressapoco il sole allo zenit ci spara 1000 W/mq
uno studio dell U. di bologna a concluso che il rendimento dei pannelli (monocristallini) della facoltà inclinati verso sud e fissi avevano un rendimento effettivo annuo del 11% considerando quindi le giornate di pioggia nebbia e qunataltro ..
parti da questo dato come valore ottimale quindi più di 100 W/mq è mediamente difficile ottenerlo
la barca in movimento suppongo che avrauna resa della metà ...
ovvero 50 Wmq sicchè in una giornata la produzione non potrà essere superiore a 200 Wh/mq

Tutto questo ovviamente Spannometricamente
sai lo specifico per evitare le ovvie critiche di qualche 'precisino'

trazione elettrica ?
mmm benchè i motori siano efficenti ... i kW necessari sono troppi
se pensi che l'equivalente di un 4 hp benzina vuol dire 3 Kw
allora capisci che 1 ora di navigazione ti succhia sicuramente più di 3 Kw/h
ah ... dimenticavo
riguardo alla domanda iniziale ... io preferisco i policristallini ..
ho un'esposizione fissa e ... [u]costano meno [u]
Citazione:magosebino ha scritto:
ah ... dimenticavo
riguardo alla domanda iniziale ... io preferisco i policristallini ..
ho un'esposizione fissa e ... [u]costano meno [u]

La soluzione adottata da Soldini



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Caratteristiche salienti del progetto:

Un sistema innovativo di pannelli solari ha reso la nuova barca del navigatore Giovanni Soldini completamente 'carbon free', libera dagli idrocarburi. Telecom Italia è una delle pochissime barche da regata, anche tra quelle che partecipano alla Transat Jacques Vabre, ad avere questa prerogativa che la rende indipendente dal punto di vista energetico. A coordinare il gruppo di lavoro che ha realizzato un tale sistema è stato lo stesso Giovanni Soldini in collaborazione con il fisico Marco Bianucci del Cnr-Infm di Parma. I moduli sono stati realizzati ad hoc dalla ditta SE-Project (http://www.solon.com), che per renderli più leggeri non ha utilizzato vetro come materiale di supporto alle celle, ma solo fogli di una particolare plastica (tedlar). I pannelli utilizzati sono costituiti da comuni celle al silicio poli-cristallino ad alta efficienza, integrati nello scafo, in particolare nella tuga e nella poppa.

La massima produttività energetica del sistema fotovoltaico, la cui potenza di picco supera gli 800W, è garantito da un circuito elettronico di potenza progettato e realizzato da ricercatori dell'università di Salerno diretti dal professor Giovanni Spagnuolo e dall'ingegner Giovanni Petrone. Il sistema elettronico per la gestione ottimale dell’array fotovoltaico e la ricarica della batteria disponibile a bordo è stato progettato tenendo conto della particolare applicazione. La massima produttività energetica dei moduli fotovoltaici richiede infatti che questi possano operare in condizioni di soleggiamento uniforme. Tale condizione, tuttavia, difficilmente si realizza a bordo. Per questo motivo, il sistema è stato frazionato in una sezione a poppa, disposta in piano e costituita da circa cento celle, e da un gruppo di stringhe sulla tuga (la parte alla base dell’albero, sotto la quale c’è la cabina), costituite da circa centoventi celle, disposte con orientamenti assolutamente differenti. L’array a poppa è stato diviso in tre sottosezioni (una centrale e due laterali) collegate ad un unico regolatore di carica. Tale scelta è legata all’ipotesi che tale area riceverà una illuminazione piuttosto uniforme e per un tempo piuttosto lungo. Difficilmente, infatti, ombre significative verranno proiettate su tale area (al più potranno essere dovute al timone oppure a qualche cima, a meno che Giovanni e Pietro non vi ci siedano su!) La sezione anteriore presenta due stringhe orientate verso i due lati della barca ed una orientata verso la prua. Evidentemente le stringhe sulla tuga subiranno condizioni di ombreggiamento parziale legate alla posizione delle vele, ma anche una minore produttività dovuta a sporco, salsedine ed schizzi d’acqua. Sporco e salsedine potranno influenzare anche la produttività energetica della sezione di poppa, specialmente in condizioni di mare particolarmente mosso. Occorre comunque dire che l’impianto, nel suo complesso, è stato dimensionato in modo da garantire una apprezzabile corrente di carica alla batteria anche in condizioni di basso soleggiamento e scarsa produttività a causa di fenomeni di mismatching.
L’impianto fotovoltaico è stato dimensionato sulla base delle esigenze di energia elettrica per i servizi di bordo (ad esempio notebook, gps, telefono satellitare).

Tale sistema elettronico è stato messo a punto Il progetto ha già ricevuto numerose richieste di replica su altre barche da competizione della stessa categoria, ma l'innovazione potrebbe avere un futuro ben presto anche nel mondo dei navigatori non professionisti.L'impianto potrà essere riprodotto facilmente e a prezzi abbordabili anche sulle barche da diporto comuni ed è dimensionato per poterle rendere indipendenti dall'utilizzo di generatori e di gasolio.
io non mi arrogo l' autorità di dare risposte definitive, a suo tempo avevo studiato la questione un pò a fondo perchè mi piaceva il concetto del solare, oggi non ho più sottomano i dati ma ricordo le conclusioni (qualcosa ne esce anche dai siti citati),
avevo infatti un pannellino sulla tuga che avevo messo per mantenere sempre al top le batterie e speravo aiutasse il frigo all' ancora, l' ho tolto dopo aver montato tutte agm perchè inutile, inoltre mi ha anche causato un inizio di osmosi sul coperchio fisso (vetroresina) del tambuccio scorrevole
eh si, era un solarex, leggermente flessibile e calpestabile, che naturalmente sotto doveva avere uno straterello di gomma ma tratteneva umidità e ora c'è qualche bollicina di omosi ... sulla tuga, forse sono l' unico al mondo SadsmileySmileSmiley14

alcune cose vi dirò
primo, il pannello sulla tuga soffre parecchio di ombre varie, da vele in navigazione a boma e anche cime anche da ferma, si vedeva sull' amperometro la diminuzione di produzione, dovreste avere, appunto, parecchia superficie

secondo, per evitare di accendere il motore, che è il vero target, dovete metterne tanti, costano e come fate a mettere sulla tuga pannelli non calpestabili ? i calpestabili rendono meno e costano molto

terzo, sono arrivato alla - personale - conclusione da crocerista medio che non vale la pena, batterie agm, mezz' ora di motore al giorno, meglio se con un buon regolatore di carica e via

quarto, se un dì riuscirò a non essere più crocierista medio ma di lunga crociera, metterò un roll-bar, fregandomene bellamente dell' estetica, con sopra un paio di monocristallini di grande potenza e allora si che starò come un papa Smile

saluti velici
sarastro

leggo ora l' intervento di Hal sulla barca di soldini
ecco, questa è altra questione, pannelli integrati già dal progetto con tecnologie che li rendono perfettamente compatibili
forse tra alcuni anni potrebbero diventare la norma su barche nuove, costi da verificare
Ecco, questi sono esattamente il tipo di aiuto che cercavo....
Grazie a tutti...
Vedo che il sogno di una barca Carbon Free è già stato tradotto in realtà, sebbene a livello iperagonistico.
Ma il tipo di soluzione illustrata da' in qualche modo una risposta indiretta al mio qeusito iniziale: secondo il Tema Soldini&Co meglio usare pannelli a renimneto più alto (in questo caso i policristallini) e affidare la gestione del problema ombra all'eletronica, facnedo vari incroci delle stringhe di celle...
Chissà se un sistema del genere è riproducibile a costi umani?

Circa la sottoanalisi dei dati proposti dall'università di Bologna:
50 w/h per mq come stima spannometrica potrebbero anche starci...
4A per 6 ore sono 24 ampere/die, per 6 mq potrebbero essere 144 A/die.. che dovrebbe essere sufficiente alla maggior parte delle imbarcazioni. E direi che ci siamo tenuti sul pessimistico.

Qualcuno ha la conferma pratica di un dato del genere?
VI siete messi a vedere quanto produce in un ora il vostro set solare in tuga?
No?
E non vi viene voglia di saperlo?!?
Aspetto con ansia il confronto delle esperienze!
Esempio di installazione fissa sulla mia imbarcazione:
pannello policristallino da 50W (rigido) sulla tuga leggermente rialzato, mantiene in efficenza completa 320Ah di batterie servizi.
Da quando è installato mai avuto bisogno di accendere il motore, trovo sempre almeno 13,5V ed oltre.
In crociera utilizzo un altro pannello da 50W amovibile, posizionato sulle draglie che mi garantisce, con il sole durante il giorno, l'alimentazione del frigo e delle altre esigenze di bordo durante tutte le 24h.
Da tecnico del settore solare fotovoltaico propongo di stabilire qualche punto fermo nella discussione.
1) La scala dei rendimenti giusta e' quella riportata da Skybet ovvero:
mono: piu' efficiente.
poli: un po' meno efficiente del mono.
amorfo: efficienza bassa (circa meta' del mono).
Questo vuol dire che, a parita di superficie, l'amorfo produce circa meta' del mono. E sulle nostre barche, dove abbiamo poco spazio, questo mi sembra il criterio prevalente.

2) Questione ombreggiamento: La potenza (in Watt) di un modulo FV ombreggiato completamente si riduce del 75% ovvero un moduli FV in ombra genera soltanto il 25% della potenza che altrimenti produrrebbe in pieno sole.
Inoltre nel caso di ombreggiamento parziale, a causa del collegamento in serie delle celle al interno del modulo FV, la potenza erogata risente mediamente in modo sovra-proporzionale dell'ombreggiamento della sua superficie. Per esempio, se un modulo FV si trova in ombra per il 50% della sua superficie, la conseguente riduzione di potenza e' superiore al 50%.
Tutti tipi di moduli FV risentono dell'ombreggiamento in modo simile. I moduli al Si amorfo sembrano risentirne' un po' meno, ma questo leggero vantaggio non basta per compensare l'efficienza minore.

Nell'uso a bordo delle barche il principale vantaggio dei moduli FV a silicio amorfo consiste nella possibilita' di curvarle e di applicare questi moduli su superfici curve.
Io ho installato un pannello calpestabile da 70 W (dimensioni 89x64 cm) incollandolo sulla coperta, quanto produca esattamente non l'ho mai misurato, di sicuro da giugno a settembre posso tenere il frigo acceso senza problemi per 24 ore su 24 (che da solo consuma 25 A al giorno) in giornate soleggiate dovrebbe produrre circa 30/35 A, ma nel dimensionarlo tieni presente che nelle giornate piovose o molto nuvolose la resa del pannello scende ad 1/3 della resa nominale ed hai bisogno ugualmente del motore per ricaricare le batterie.

Per poter avere una buona autosufficienza energetica con i pannelli solari devi come minimo installare 140 W, allora incominci a produrre sui 60/65 A giornaliere (sempre con giornate soleggiate).

La mia esperienza personale e' positiva anche se devo dare ragione a Sarastro che la soluzione pannelli calpestabili e' decisamente onerosa, ma ha i suoi vantaggi, del resto anche dover costruire un roll-bar (aspetto estetico a parte) ha un costo non indifferente oltre ad essere comunque un sistema che se non nasce con la barca (in fase progettuale) deve essere ben ancorato alla sua struttura per non rischiare di perderselo in navigazione.

La soluzione calpestabili quando i prezzi si abbasserano potrebbe trovare certamente una diffusione maggiore per la loro semplicita' d'installazione.
Grazie, grazie, grazie per la dovizia di particolari!
Ci stiamo avvicinando alla risposta definitiva al quesito iniziale.

Innanzitutto ringrazio ASK che ci ha dato un autorevole parere contente finalmente percentuali!

Ne potrebbe emergere, con un po' di collaborazione, una tabella ADV per il dimensionamento della 'sorgente solare' di bordo!

Correggetemi se sbaglio, ecco come interpreto le vostre informazioni:


SCELTA DEL TIPO DI PANNELLO

Un pannello solare in pieno sole rende il 100% del proprio potenziale.
Che è grossolanamente 18% della energia solare con cui è irradiato per il monocristallino, 14% per il poli, 9% per l'amorfo.

Se il pannello va tutto in ombra rende circa il 25% del proprio potenziale.
Che è grossolanamente 4,5% della energia solare con cui è irradiato per monocristallino, 3,5% per il poli, e anche supponendo che l'amorfo limiti al 50% la propria caduta produttiva invece che al 25% questo lo colloca comunque al 4,5% della energia solare con cui è irradiato.

Ergo NON sussiste convenienza energetica nell'installare un amorfo, alla peggio produco uguale energia elettrica, ma nel migliore dei casi ne produco il doppio.
Ripeto che in tutti queste riflessioni NON è mai in discussione il fattore DENARO, anche dal momento che rispetto al valore dell'imbaracazione quello die pannelli solari è risibile.

Confermatemi se ho capito bene fino a qui, sarebbe bello finalmente poter chairire questo punto su cui persino il web era muto.

DIMENSIONAMENTO DELLA CENTRALE SOLARE DI BORDO

Nulla da dire circa il calcolo del consumo utenze, ormai sviscerato in tutte le sue parti e riducentesi al fine ad una somma algebrica.

Noto questo si pone il problema di quanto ottimisticamente proettare la propria produzione potenziale id energia.

Diamo per assodato che una tuga sgombra di un 40 piedi contemporaneo abbia una massima superficie utilizzabile di 3 mq (due fasce parallele da poco oltre gli stopper al punto in cui si apre la canalina per le manovre recesse vicino al piede d'albero da 2 metri di lunghezza e 75 cm di larghezza) [anche qui sono benvenute tutte le misurazioni real-life].

1 mq di pannello monoscristallino calpestabile Enecom rende circa 150W, in pieno sole.

Da bravo pessimista, il mio ideale sarebbe dimensionare l'insieme perchè LA MINORE PRODUZIONE POSSIBILE copra interamente il fabbisogno (ripeto, il denaro NON è in discussione)

Se fosse tutto in ombra il sistema massimo produrrebbe 3mq x 150 Wp x 8 ore x 25% in ombra = 900 Watt che sono 75 A a 12 v.

Di 300 A teorici mi ritrovo con 'soli 75 A' che tuttavia potrebbero garantire piena copertura del fabbisogno energetico per la maggior parte degli utenti.

A circa 850 euro/mq il sistema costerebbe sui 2500 euro di pannello e altri diciamo 1000 per cabalaggi ed elettronica. Sempre a stare larghi larghi.

A chiosa di tutto cià mi verrebbe da chiedermi: perchè i produttori non propongono in opzione una sistemazione 'ab origine' dei pannelli solari in tuga, recessi per essere a filo calpestio... basta scavare il gelcoat di un centimetro nella forma giusta e fare qualche bco qua e là!

Il calcolo pessimistico ci piglia con le vostre esperienze? Lo chiedo in special modo ai delusi dalle rese dei pannelli!

Saremmo disposti a spendere quella cifra per la garanzia di autonomia energetica assoluta, gratuita e permanente?
a proposito dei pannelli calpestabili ...
tenete presente che si lo sono ma provate a metterci un piede (o il sedere) ad agosto sotto il sole !!!
Scottano! ma meno di quello che si puo' pensare.
Esperienza diretta: mentre si naviga vengono raffreddati dalla corrente d'aria superficiale e quindi non sono mai bollenti da non poterli calpestare, inoltre mentre si naviga solitamente ai piedi si tengono scarpette per protezione ... ; all'ancora di solito c'e' sempre un po' di brezza che li mantiene su temperature non ustionanti ma comunque sono caldi. Al massimo ci si cammina sopra scalzi facendo come quelle lucertole del deserto che alzano un piede per raffreddarlo Big GrinBig GrinBig GrinBig Grin

Anche il teak scotta al sole ...

Comunque il mio e' sulla coperta a prua e la moglie e la figlia non si sono ancora lamentate del pannello se non perche' gli impedisco di coprirlo con l'asciugamano Big Grin quando vanno a prendere il sole.

Io stesso quando vado all'ancora ci passo sopra a piedi scalzi senza troppi problemi, la superficie del pannello e' a buccia d'arancia e quindi il contatto e' areato Cool ... almeno il pannello che uso io ha la superficie a buccia d'arancia, non so se siano tutti cosi' [?]
Citazione:skybet ha scritto:
Grazie, grazie, grazie per la dovizia di particolari!
Ci stiamo avvicinando alla risposta definitiva al quesito iniziale.


Sarebbe necessario fare un ragionamento un poco più realistico credo, anche se il tuo approccio alla 'nella peggiore dei casi' ha un suo senso, ma credo che se non dai un senso pratico alla cosa ci si perde...penso ad esempio, prendendo il tuo caso esplicitato, che se con 3 mq di pannelli mono ci tiro fuori solo 75A giorno, la spesa è decisamente eccessiva rispetto alla resa, ma sono sicuramente i dati inseriti che non sono realistici.

Ad esempio, in termini reali, guardando i prodotti Enecom vedo che il più potente pannello mono è quello da 130W, di dimensioni 1355x660 (0,8943 mq), per arrivare a 3 mq dovresti avere 3,35 di questi pannelli per totali 435,5W che per 8 ore di sole (parliamo di perfetta esposizione) si arriva a 3.484W (290A) che, considerando la corrente massima che può essere prodotta (dichiarata dal produttore a 8,1A) si arriva a 217,08A totali per 8 ore...capisci che se da questi valori ci tiri fuori 75A/giorno la cosa non ha senso?

Con 1 solo pannello mono da 130W posizionato in luogo corretto ci dovresti tirare fuori al max 64,8A (sempre solo considerando il max corrente che dichiara il produttore, leggevo che però con regolatore più evoluto puoi tirarci fuori di più); consideriamo una situazione di perdita di efficienza (anche solo nuvole) e togliamoci un 30% arrivando a 45A circa.

Non sò che necessità hai tu, ma come giustamente sottolineava un'altro ADV su 3D di medesimo tema, 45A giorno (ma anche poco meno) possono anche non renderti autonomo 100%, ma sicuramente ti allunga in modo determinante l'autonomia...
Citazione:skybet ha scritto:

1)Un pannello solare in pieno sole rende il 100% del proprio potenziale.Che è grossolanamente 18% della energia solare con cui è irradiato per il monocristallino, 14% per il poli, 9% per l'amorfo.
Ergo NON sussiste convenienza energetica nell'installare un amorfo.


2)Diamo per assodato che una tuga sgombra di un 40 piedi contemporaneo abbia una massima superficie utilizzabile di 3 mq,etc

3)1 mq di pannello monoscristallino calpestabile Enecom rende circa 150W, in pieno sole.

4)Da bravo pessimista, il mio ideale sarebbe dimensionare l'insieme perchè LA MINORE PRODUZIONE POSSIBILE copra interamente il fabbisogno (ripeto, il denaro NON è in discussione)
1)concordo,alle nostre latitudini meglio un monocristallino;l'amorfo ha l'unico vantaggio che viene prodotto in film sottili da spiaccicare dove vuoi,eventualmente anche'volanti'

2)sotto il boma, l'insieme sarà quasi sempre parzialmente ombreggiato ergo calerà la resa;se poi devi andare a trafficare da quelle parti(stopper,borose,etc.)considera che non ti puoi lanciare sopra un monocristallino perchè,probabilmente,avrebbe da ridire.sebbene rivestito di materiali che lo proteggono,io ci andrei con una certa cautela...e lo stesso vale per il c.d.calpestabile:a parte il suo riscaldamento-come ti han già scritto-,il suddetto è fatto si per poter sopportare un'eventuale pressione ma fino ad un certo punto.

3)veramente, a me risulta quasi l'inverso è cioè 1,5mq rendono realisticamente 100watt

4)l'autonomia completa col solare la vedo difficile;è vero che soldini c'ha tappezzato mezzo pozzetto di pannelli ma comunque ricorre ai generatori per le traversate. sono un bell'aiuto questo si:forse è meglio posizionarli sulle draglie-come ha già fatto qualcuno-oppure al pulpito di poppa stile minitransat(io il mio,modesti 40w,l'ho montato così e,se arriva la botta vera in 2 minuti lo metto sotto coperta)scusa la franchezza ma se ti perdi in formule e percentuali dovresti allora cominciare anche a ragionare sulla corretta inclinazione da dare mentre navighi,etc.e forse ti complichi la vita più del dovuto

p.s. per l'acquisto proverei a cercare venditori britannici o teutonici;lì la ricerca sul fotovoltaico è realtà e spunti prezzi migliori.

saluti
Inoltre 'skybet' devi considerare che tolto il frigo che e' acceso 24 ore su 24 le altre utenze hanno consumi molto variabili durante la giornata, perche' sono in funzione delle esigenze di bordo e molte di queste magari vengono impiegate in orari serali dove i pannelli non funzionano. Questo per dire che durante il giorno se tu prevedessi d'installare 3 mq di pannelli avresti una produzione di energia che sicuramente non sfrutteresti perche' quando le batterie sono cariche, il regolatore di carica provvederebbe a far entrare nella batterie solo la corrente necessaria a mantenerle cariche. Quindi andando a compensare l'assorbimento del frigo e di qualche altra utenza impiegata al momento.....

Quando hai installato dai 140 ai 210 W sei piu' che autonomo secondo me e l'esigenza di usare il motore per la ricarica delle batterie (se ben dimensionate) l'avresti molto ridotta.

Facendo un conto a spanne con 3 pannelli calpestabili da 70W (89 x 64 x 0,5 cm) per un totale di 210 W, avresti ottenuto;

Spesa di 2400 Euro per i pannelli + installazione (molto banale) diciamo che spendi altri 100 Euro + un regolatore di carica 150/250 Euro;
Corrente prodotta giornalmente in pieno sole: circa 100 A
In giornate nuvolose la produzione scenderebbe a : circa 35 A
Avresti comunque compensato nelle giornate peggiori l'assorbimento di corrente del frigo, accendendo il motore o il generatore con una frequenza minore a patto di avere un bel parco batterie servizi;

Altrimenti puoi provare a vendere la corrente in eccesso ad altre barche Big GrinBig GrinBig GrinBig GrinBig Grin

Probabilmente se hai l'esigenza di lunghe crociere (beato te!) gia con soli due pannelli saresti a posto, riducendo di conseguenza costi di acquisto e spazio necessario per posizionarli.
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