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Versione completa: Zef in cantiere
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sapevo che con il tuo occhio esperto non avresti mancato il bersaglio e
mi confermi quel che pensavo, evidentemente chi la vende neppure sa quanto misura lo scafo

peccato che l'abbiano ridotta così, se non avessi già la mia gli offrirei 100 euro, solo per l'aiuto a caricarla, e con calma la farei tornare in forma; con tutti i legni sui bordi e la pontatura pure in legno questo modello fa sempre la sua bella figura
ci assomiglia molto, ma non mi pare uno zef. Il junior è più piccolo e a prua, ne ho avuto uno per anni, ha una prolunga della scassa per la cassa dell'albero, mentre il prima serie aveva la scassa deriva più corta e solo davanti alla panca.
anche a me il particolare della scassa deriva aveva dato da pensare, effettivamente nel prima serie era a baionetta e solo nella seconda la scassa era stata allungata per consentire alla deriva di rientrare ruotando

però troppi altri particolari coincidono con le fattezze dello Zef e mi sto convincendo che sia un seconda serie a cui abbiano asportato la pontatura in vetroresina

Paddy, approfitto, auguri!Big Grin
sono andato a guardare qualche foto di barche della seconda serie su deriveurzef, corrispondono esattamente tutti i particolari con lo scafo in vendita
tra l'altro la pontatura non faceva corpo unico con il controstampo come avviene per gli scafi dell'ultima serie e quindi doveva essere asportabile senza grosse difficoltà
Ho curiosato anch'io l'inserzione di vendita su Subito. E concordo con le vostre impressioni. Aggiungo anche che pur non avendo mai visto uno Zef Junior dal vivo, nell'analizzare le immagini e confrontandole con il Junior che appare su Deriveurzef, appare evidente quanto da voi già detto.
Ho qualche problema con la mia macchinetta fotografica e questo non mi ha ancora permesso di tener fede a quanto avevo dichiarato e neanche di censire la mia su Deriveurzef come vorrei. Credo che il problema risieda nella scheda di memoria, dal momento che anche inserendola nel pc non è possibile memorizzarvi nulla. Devo fare una prova con un'altra in prestito.
Una domanda: avete provato a misurare la superficie velica del fiocco e della randa? A me non tornano i conti. La mia risulta essere superiore a quella dichiarata sulla brochure. Forse sbaglio, ma ho proceduto con elementare calcolo geometrico: base per altezza (inferitura), diviso due. Benchè questo risultato non tiene ovviamente conto della concavità e dell'allunamento della randa, che aumenterebbero l'area, dovrebbe essere in difetto. E invece è maggiore!
Franzi, della barca ho due giochi vele completi, hanno qualche magagnetta ed uno è addirittura ancora quello originale con stampigliato il logo della La Prairie, appena posso lo misuro e ti faccio sapere
nell'altro sia il fiocco che la randa sono leggermente più grandi, ovviamente niente di eclatante, complessivamente entrambi misureranno 30/40 cm quadrati in più; probabilmente nel rifacimento della randa si è sfruttato qualche centimetro che cresceva nella lunghezza del boma
Ferma tutto!
clamoroso Orrore di calcolo, roba da essere rimandato sui banchi delle elementari a buscar scappaccioni dalla Maestra.
Le misure tornano eccome, infatti il totale di randa e fiocco mi dà mq.7,45 circa, a fronte degli 8 di progetto. Aggiungiamo il grasso e l'allunamento a spannometro.... ecco che arriviamo a 8.
qualcosa non torna, nel sito francese più volte richiamato le misure indicate sono le seguenti:
randa 6,78 mq
fiocco 2,55 mq
per un totale di 9,33 mq

Franzi, dove l'hai visto che da progetto le vele misurano 8 mq?
Già già già... vedo. Appena torno a casa allego la scheda dello Zef che ho e confrontiamo. Salvo arteriosclerosi latente con principi di demenza senile, ritengo di averci visto giusto. Vedremo. E a questo punto voglio anche rimisurare le vele!!
Ho avuto tutte e 3 i modelli di zef: junior, deriva a baionetta, deriva pivottante. Svariate rande e fiocchi, le rande erano tutte simili anche se l'ultima che ho preso è 30 cm sotto la testa d'albero, mentre i fiocchi differiscono e di molto, specialmente quello dell'ultima è un genoa al 160%, mentre fino adesso avevo avuto fiocchi non oltre il 100%.

Io credo che 40 anni siano troppi per poter ancora parlare di vele stazzate Wink
Se esistesse ancora il cantiere costruttore, Barcapolacca meriterebbe il premio fedeltà!
Un genoa 160 sullo Zeeef? Però... che idea, non ci avevo mai pensato. E come va, come va, dimmi. L'equilibrio velico ne risente molto? Io stavo studiando la possibilità di armare un gennakerino, complicandomi inutilmente la vita, credo.
Vela a parte, l'ho studiata in questo modo: 1) Sostituzione della attuale singola puleggia in testa d'albero con una doppia, allargando la sede dell'albero per ospitarle entrambe. La larghezza dell'albero dovrebbe consentirlo. Risulterebbe una puleggia per drizza randa e una per drizza gennaker. 2)Aggiunta sartie alte ma senza aggiungere crocette (chissà?), aggiungendo ulteriori golfari/lande, due dita a poppavia delle attuali. Ciò creerebbe un ulterore aquartieramento delle nuove sartie, forse evitando l'installazione di crocette. 3) Bompresso in alluminio diam-30 mm., sporgente di 80 cm. Ancorarlo sulla pontatura in modo semplice e sicuro ed al tempo stesso rapidamente amovibile, è il problema da risolvere. 4) Posizionamento relativi passascotte e strozzatori in coperta.
Critiche, pareri e suggerimenti ben accetti, prego.
Non ho lo zef perché mi piace da impazzire, è casualità la prima era in famiglia da sempre non so da dove arrivasse, lo Junior lo trovato al lago poco prima che fosse trasformato in fioriera, questo era appeso nel garage di una casa in vendita che andai a vedere, la casa non l'ho presa, ma la barca sarebbe stata buttata... Wink

Il genoa è perfetto. Solo in sardegna ho dovuto rimettere il fiocco, non perché fosse sbilanciata, ma perché da solo non la tenevo. Il piano velico si appoppa ovviamente un po' e da solo c'è qualche problema perché alcune volte ho dovuto lascare anche a prua cosa che con il fiocco non devi mai fare. Ho però aggiunto un piccolo avvolgitore e così il genoa può sparire velocemente e continuo di sola randa.

Sul gennaker non saprei, lo zef non è che sia proprio facile da far planare e non vorrei che la spinta di una vela del genere possa sfasciare tutto. Qando c'è ventone riesco a farla planare, ma devo procedere in modo molto progressivo altrimenti o mi ingavono o... disalbero Sadsmiley
Sulla prima con la falchetta in legno era diventata un'abitudine sollevare il trincarino all'altezza delle lande, su questa, che ha uno scafo più performante, con sartie del 4 e rinforzi alle lande non mi succede più, ma prima spaccavo 2 volte a stagione.
Non credo che l'albero possa soffrire è un palo veramente robusto, come detto sono le lande il punto debole, forse per il gennaker si potrebbe aggiungere delle volanti.
Paddy, la cosa che mi dà maggiormente da pensare è il ripetuto tuo riferimento a rotture delle sartie e delle lande

premesso che non ho preso questa barca con intenti velocistici altrimenti avrei cercato dell'altro, tuttavia capita lo stesso di dover fronteggiare una sventolata improvvisa e m'inquieta l'idea che possa non reggere l'armatura dell'albero

40 anni or sono mi era capitato di doverlo fare anche con l'Alpa Brise che avevo all'epoca e ricordo che l'inconveniente maggiore era quello di avere l'albero in due pezzi, con ventone vibrava violentemente nel punto di giunzione, come se fosse sul punto di spaccarsi, ma problemi con lande e sartie non ne avevo mai avuti

sulla mia le sartie sono in buono stato ma in effetti il diametro è misero, devo verificare se arrivano a 3 mm, le lande sono imbullonate con una contropiastrina e sembrerebero sufficientemente solide

con quanti nodi di vento si sono verificati questi problemi?
Citazione:naslap ha scritto:
Paddy, la cosa che mi dà maggiormente da pensare è il ripetuto tuo riferimento a rotture delle sartie e delle lande

con quanti nodi di vento si sono verificati questi problemi?

Le rotture si sono sempre verificate per materiali logori tranne che sul Junior dove effettivamente ha ceduto il trincarino in legno attraversato dalla landa.
Ora sulla nuova con un fazzoletto di vetro in più sotto la contropiastra e le sartie maggiorate, ma credo sarebbe bastato rifarle uguali, problemi non ne ho più avuti.

Credo che il problema sia come detto dato da difetti, l'innesco è il mio peso che in quegli anni superava i 135kg, sufficienti a tenere la barca ben oltre i 20 nodi. Oggi con meno di 100 kg scuffierei sicuramente prima di rompere.
Non ultimo siamo di fronte ad uno scafo che plana, ma con difficoltà, il momento del passaggio è molto lungo e in tutto quel tratto è necessario regolare molto bene la potenza poca e non si plana, troppa nel tempo e si rovina qualcosa.
Io ho rifatto le sartie l'anno scorso, di diametro maggiorato. Per essere precisi con il diametro però dovrei controllare. Tre o quattro mm. ma, ripeto, dovrei controllare col calibro per essere preciso. Ho inoltre appliccato gli arridatoi, in luogo delle classiche piastrine forate. Ho sostituito anche le lande, maggiorandole. Anche qui dovrei misurare per certezza di dati. Dovrebbero essere da cinque o da sei. Sono quelle a forma di U rovesciata, filettate alle estremità, con piastrina e dadi, che vanno giusti giusti nell'unghia del trincarino, anzi graffiano un pò sul gelcoat. Cedimenti non ne ho mai notati, e d'estate spesso e volentieri si si hanno tra i 20 e i 25 kn reali, onda di circa 60-80 cm. Oltre, sono costretto a terzarolare una o due mani. Di planata non se ne parla neanche, e navigo solo e peso circa 75 kg. Al limite si riece a fare qualche surfata quando riesco a trovare l'onda giusta, ma dura pochi secondi.
Barcapolacca, premesso che l'idea del gennaker è per le condizioni di vento decisamente inferiori a quelle descritte sopra, la tua idea delle volanti l'avevo pensata anch'io, ma esiste un problema: 1) Consideriamo che navigando da solo non è semplice, tutt'altro, eseguire pericolosi spostamenti e funambolici equilibrismi per spostare le volanti. 2) Per tenerle a riposo dove le mettiamo? Alle lande delle sartie esistenti? Ostacolano comunque il totale brandeggio del boma alle andature portanti e contattano con la randa. 3) Quando la volante sopra vento è in forza, ostacolerebbe non poco la mia posizione sulla falchetta. Ritengo -forse a torto- più pratico aggiungere le sartie alte, che a parità di ostacolo descritto al p.to 2, mi risparmia le operazioni del p.to 1. Dovendo realizzare l'operazione -non è detto che lo faccia-, pensavo di fare le sartie alte in Dynema, di un diametro adatto al carico teorico del gennaker. Comunque l'idea del genoa mi intriga!
Terzarolare? Hai messo le mani?

Si le volanti erano più una provocazione che altro Wink
Secondo me con un genoa è già sufficiente
un socio anziano del circolo velico dove ho preso la mia nel consegnarmela mi diceva che per terzarolare, essendoci sulla balumina della randa un occhiello predisposto a giusta altezza, lui staccava il boma dal perno dell'albero, arrotolava la randa sul boma e lo reinseriva nel perno

ovviamente per fare ciò occorrerebbe che la scotta della randa sia armata a poppa
Citazione:naslap ha scritto:
un socio anziano del circolo velico dove ho preso la mia nel consegnarmela mi diceva che per terzarolare, essendoci sulla balumina della randa un occhiello predisposto a giusta altezza, lui staccava il boma dal perno dell'albero, arrotolava la randa sul boma e lo reinseriva nel perno

ovviamente per fare ciò occorrerebbe che la scotta della randa sia armata a poppa

Si funziona, sulla prima serie con il trincarino in legno che ha la scotta sullo specchio di poppa, ma quella 'nuova' è armata a 2/3 del boma.
Comunque per ridurre sullo zef ci vuole un gran ventone Wink
Si, avevo fatto applicare due mani dal velaio dopo le prime sventolate col maestrale gagliardo. Sotto raffica, o lascavo immediatamente o scuffia. Capirai, pescando a traina non è che puoi stare iperconcentrato nelle regolazioni: ogni tanto abbocca pure qualcosa e bisogna anche mettersi in cappa per salparlo. Lasco randa, fiocco a collo e barra leggermente all'orza, quindi blocco la barra con la cima elastica parallela allo specchio di poppa e posso lasciare tutto dedicandomi alla canna. Prendendo la mano nel capire la regolazione ottimale del fiocco a collo e scontro barra, si ottiene una cappa ardente ma non troppo, quel che serve per continuare ad avere il pesce sempre in trazione.
up, visto il nuovo interesse emerso in banchina
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