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Versione completa: Interessante articolo sulla corrosione galvanica
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Per chi non lo avesse letto, l'ho ritenuto molto utile e di facile comprensione.
http://www.accademiavelica.it/IT/documen...e.v4.0.pdf
Citazione:Messaggio di MarcoM
Per chi non lo avesse letto, l'ho ritenuto molto utile e di facile comprensione.
http://www.accademiavelica.it/IT/documen...e.v4.0.pdf

Marco, grazie...

Tempo fa qui fui attaccato quando sostenevo che la corrosione della ghisa (della deriva) e' un processo elettrochimico, anche se non esistono metalli diversi accoppiati. E che le protezione catodica aiuta. Tanto da dover portare prove scientifiche Smile

C'è veramente tanta confusione in questo campo... Materiali simili aiutano...

Per il resto come va? probabilmente vengo su entro il mese...
Grazie per l'articolo.
Non mi chiarisce però un fenomeno che ho verificato pochi giorni fa durante le operazioni di carenaggio.
L'anno scorso mi sono deciso ad installare sulla chiglia di ghisa due zinchi belli corposi (prima non aveva alcuna protezione e avevo l'impressione che la ghisa diventasse sempre più porosa). Il risultato è che in circa 15 mesi due zinchi di discrete dimensioni sono quasi spariti.
Tengo a precisare che non c'è nessun collegamento elettrico diretto verso la pinna, in sentina sono ben visibili i dadi inox che bloccano i prigionieri.
Ora, se si trattasse di correnti vaganti non interverrebbero gli zinchi, quindi si tratta di corrosione galvanica. Ma con che cosa?
Citazione:Markolone ha scritto:
Grazie per l'articolo.
Non mi chiarisce però un fenomeno che ho verificato pochi giorni fa durante le operazioni di carenaggio.
L'anno scorso mi sono deciso ad installare sulla chiglia di ghisa due zinchi belli corposi (prima non aveva alcuna protezione e avevo l'impressione che la ghisa diventasse sempre più porosa). Il risultato è che in circa 15 mesi due zinchi di discrete dimensioni sono quasi spariti.
Tengo a precisare che non c'è nessun collegamento elettrico diretto verso la pinna, in sentina sono ben visibili i dadi inox che bloccano i prigionieri.
Ora, se si trattasse di correnti vaganti non interverrebbero gli zinchi, quindi si tratta di corrosione galvanica. Ma con che cosa?
Sei sicuro che tramite i bulloni della chiglia non ci sia nessun collegamento con l'albero (di solito c'è il giallo/verde) oppure che avendo la sentina bagnata tu non abbia qualche dispersione elettrica (all'interno dell'albero ecc)?
Citazione:Markolone ha scritto:

L'anno scorso mi sono deciso ad installare sulla chiglia di ghisa due zinchi belli corposi (prima non aveva alcuna protezione e avevo l'impressione che la ghisa diventasse sempre più porosa). Il risultato è che in circa 15 mesi due zinchi di discrete dimensioni sono quasi spariti.
... quindi si tratta di corrosione galvanica. Ma con che cosa?

Per la corrosione galvanica servono sempre tre cose, dice l'articolo: acqua, due metalli diversi e un collegamente tra loro oltre all'acqua.
I prigionieri sono di acciaio e sono a contatto con la ghisa della chiglia, oltre che con un velo d'acqua, probabilmente.
Però inox e ghisa sono così lontani elettrochimicamente da generare così tanta corrente da consumare in un anno due zinchi?
Secondo me, il circuito è completo, ma sentiamo gli esperti.
BV!
Ma quale piacere evere qui MarcoM.....tutti in piedi ehSmiley14Smiley14Smiley14Smiley14Smiley14
Per me l'unica vera bibbia che tratta queste cose è il libro di Scott Fratcher:

METAL BOAT REPAIR AND MAINTENANCE
A DO IT YOURSELF GUIDE
Yachtwork Press

E' un libro da leggere assolutamente PRIMA di acquistare una barca in acciaio, ma lo raccomando a tutti perchè si scopre quante fonti impensabili di corrosione possano esistere anche su una barca in legno o VTR.
Tipicamente: errata messa a terra del motore, della zavorra, perdite dall'impianto elettrico di bordo, perdite nel circuito della banchina o inversione fase/neutro (pensando erroneamente che in un impianto AC monofase, inserire una spina bipolare in un senso o nell'altro sia la stessa cosa!).
Citazione:FabriZena ha scritto:
Citazione:Markolone ha scritto:

L'anno scorso mi sono deciso ad installare sulla chiglia di ghisa due zinchi belli corposi (prima non aveva alcuna protezione e avevo l'impressione che la ghisa diventasse sempre più porosa). Il risultato è che in circa 15 mesi due zinchi di discrete dimensioni sono quasi spariti.
... quindi si tratta di corrosione galvanica. Ma con che cosa?

Per la corrosione galvanica servono sempre tre cose, dice l'articolo: acqua, due metalli diversi e un collegamente tra loro oltre all'acqua.
I prigionieri sono di acciaio e sono a contatto con la ghisa della chiglia, oltre che con un velo d'acqua, probabilmente.
Però inox e ghisa sono così lontani elettrochimicamente da generare così tanta corrente da consumare in un anno due zinchi?
Secondo me, il circuito è completo, ma sentiamo gli esperti.
BV!

Non e' la cella inox - ghisa a consumare gli zinchi, ma la cella ghisa - zinco (fatta apposta).

Spesso si confondono le correnti galvaniche pericolose (che nascono tra due metalli differenti accoppiati e immersi nell'elettrolito, ma anche tra parti differenti dello stesso materiale) e le correnti protettive formate dalla cella galvanica protettiva (metallo+Zinco sacrificale).

Lo zinco si mette per proteggere la ghisa. Apposta si forma una cella galvanica, dove l'anodo e' lo zinco ed il catodo e la chiglia (cosi protetta). Se non c'è l'anodo di zinco, la complessità del materiale ghisa forma delle microcelle nella ghisa, con parti della superficie che fanno da anodo (e si corrodono) e altre da catodo.

Ma gli esperti di protezione della corrosione mi dicono che la cosa più importante per proteggere il ferro e' separarlo dall'elettrolito: cioè coprirlo bene con strati di materiale protettivo. Cosi si diminuisce (o elimina, se si e' bravi e/o fortunati) la superficie esposta, diminuendo la quantità necessaria di elettroni che proteggono la chiglia e minimizzando la quantità ed il consumo degli zinchi.

Ecco le prove nominate nel primo post:

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Esiste anche l'altra ipotesi (quella di Kermit): correnti vaganti: di solito la chiglia e' protetta dagli strati protettivi, con pochissima superficie esposta. Lo zinco deve restare esposto per definizione. Se li ci sono correnti vaganti, presumo che dovrebbero attaccare gli zinchi (e consumarli)
Citazione:frankiesns ha scritto:
Tipicamente: errata messa a terra del motore, della zavorra, perdite dall'impianto elettrico di bordo, perdite nel circuito della banchina o inversione fase/neutro (pensando erroneamente che in un impianto AC monofase, inserire una spina bipolare in un senso o nell'altro sia la stessa cosa!).
Questo risponde ad una vecchia discussione qui nella quale non si riusciva a capire perche' su certe barche c'e' una spia per l'inversione di fase-neutro nel collegamento in banchina.

Ecco... ora so il perche'
....chissa' se serve anche per i rollbarSmiley14Smiley14Smiley14Smiley14[:255][:81][:51][:257][:253]
le spine elettriche per uso civile non sono polarizzate, fase e neutro
possono risultare sull'utilizzatore invertite senza causare nessun inconveniente.
la terra ha un collegamento separato e quindi la messa a terra dell'utilizzatore è assicurata
comunque sia insrita la spina.
quale sarebbe la necessità su di una barca di rispettare le polarità?
Citazione:kermit ha scritto:
Citazione:Markolone ha scritto:
Grazie per l'articolo.
Non mi chiarisce però un fenomeno che ho verificato pochi giorni fa durante le operazioni di carenaggio.
L'anno scorso mi sono deciso ad installare sulla chiglia di ghisa due zinchi belli corposi (prima non aveva alcuna protezione e avevo l'impressione che la ghisa diventasse sempre più porosa). Il risultato è che in circa 15 mesi due zinchi di discrete dimensioni sono quasi spariti.
Tengo a precisare che non c'è nessun collegamento elettrico diretto verso la pinna, in sentina sono ben visibili i dadi inox che bloccano i prigionieri.
Ora, se si trattasse di correnti vaganti non interverrebbero gli zinchi, quindi si tratta di corrosione galvanica. Ma con che cosa?
Sei sicuro che tramite i bulloni della chiglia non ci sia nessun collegamento con l'albero (di solito c'è il giallo/verde) oppure che avendo la sentina bagnata tu non abbia qualche dispersione elettrica (all'interno dell'albero ecc)?

L'albero è appoggiato in coperta e non ha alcun collegamento elettrico (l'avevo anche smontato un paio di anni fa per cambiare le sartie).
La sentina è ben ispezionabile, si vedono prigionieri e dadi inox in ottimo stato. Cerco di tenerla asciutta ma può succedere che contenga alcuni millimetri d'acqua. Non ci sono connessioni a massa verso il bulbo (ho rifatto completamente l'impianto elettrico qualche anno addietro, comunque non c'erano connessioni preesistenti).
L'eventuale acqua in sentina bagna quindi solamente la parte inox.
Potrebbe quindi trattarsi di cella galvanica indotta dallo stesso zinco, come suggerisce ws770.
A questo punto mi chiedo se ha effettivamente senso mettere uno zinco, se non addirittura dannoso.
sentina bagnata...dispersione elettrica assicurata SmileSmile
Ecco una bella spiegazione della differenza tra fase e neutro nella monofase ed i rischi connessi (possibilità di prendere una scossa).
Qui si parla di un circuito di casa, ma lo stesso problema si presenta se l'impianto elettrico della banchina non è a norma o se usiamo utensili elettrici con fase/neutro invertiti (tipico di quelli cinesi...)
http://www.radiopistoia.com/sicurezza/index.htm
Infatti per collegarsi in banchina dovrebbero essere usate solo spine e prese a norma come queste

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che impediscono l'accidentale inversione di fase.
Se però, come spesso capita, la nostra prolunga da un lato ha questa spina e dall'altra una normale presa volante così

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sarà tutto inutile e il pericolo si ripresenta...
Citazione:Markolone ha scritto:
Potrebbe quindi trattarsi di cella galvanica indotta dallo stesso zinco, come suggerisce ws770.

Indotta per proteggere!

Bisogna distinguere bene le correnti galvaniche dannose da quelle indotte per proteggere!

Nella protezione catodica il consumo dovrebbe indicare che la protezione funziona, che si forma una corrente di elettroni verso la ghisa che la protegge. Questo anche indica che la ghisa ha un contatto (strato protettivo rovinato) con l'elettrolito.

Citazione:Markolone ha scritto:
[...
A questo punto mi chiedo se ha effettivamente senso mettere uno zinco, se non addirittura dannoso.

Dannoso? No. Studia le foto su, e vedrai come i anodi in zinco e alluminio proteggono la piastra dalla corrosione.

Se fossero dannosi, non si monterebbero 'a chili' sulle navi che produciamo. Navi vere, non barche. La foto-prova domani...



Come stanno le pompe di sentina? Non ho esperienze dirette, ma ho letto che sanno spesso essere causa di dispersioni...
Se non ricordo male, quando si collega la spina del caricabatteria in banchina, molti di questi apparecchi hanno una spia di allarme che avverte se c'è inversione di fase e blocca tutto.
frankiesns, separiamo i requisiti dell'impianto da quelli delle utenze. Ad oggi praticamente nessuna utenza AC richiede la polarita' (forse qualche apparecchio elettromedicale, roba di difficile applicazione nautica Wink) quindi, proprio come faresti a casa infilando la spina nel muro, dal punto di vista delle utenze te ne puoi fregare di conoscere la polarita'.

Altro discorso e' per quello che riguarda l'impianto... In banchina si mette una presa polarizzata perche' i dispositivi di controllo e sicurezza che vai ad usare (magnetotermici, differenziale, ecc...) solitamente sono unipolari ed azionandosi devono interrompere la fase... pero' siccome non si puo' essere certi di cosa arriva dalla banchina talvolta si usa introdurre una spia di inversione di polarita' o meglio ancora si utilizzano solo dispositivi bipolari.

Io ho fatto cosi', tutto bipolare, e ti assicuro che dormo tranquillo pur avendo come ingresso dalla banchina una schuko non polarizzata Wink
la cosa che invece trovo più assurda è il fatto che oramai quasi tutti i cantieri usino prese a mare in ottone che, come spiegato nell'articolo, si corrodono da sole perchè sono di per se una cella!! ma come è possibile che i cantieri risparmino su queste cose?

X markolone: anche gli alberi poggiati hanno un collegamento. la mia ce l'ha tra albero e puntone di appoggio e tra puntone e prigionieri bulbo. magari sarà nascosto e non lo vedi...ma dubito che non ci sia!
Citazione:TestaCuore ha scritto:
la cosa che invece trovo più assurda è il fatto che oramai quasi tutti i cantieri usino prese a mare in ottone che, come spiegato nell'articolo, si corrodono da sole perchè sono di per se una cella!! ma come è possibile che i cantieri risparmino su queste cose?

X markolone: anche gli alberi poggiati hanno un collegamento. la mia ce l'ha tra albero e puntone di appoggio e tra puntone e prigionieri bulbo. magari sarà nascosto e non lo vedi...ma dubito che non ci sia!

Esiste ottone e ottone resistente alla dealligazione (cosiddetti marini):

http://www.ing.unitn.it/~colombo/OTTONER...age375.htm
http://www.ing.unitn.it/~colombo/OTTONER...age338.htm
http://www.ing.unitn.it/~colombo/OTTONERICA/Ottoni.htm
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