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Versione completa: Rimessaggio su carrello
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Buon giorno , proprio ieri ho alato la mia barca ( un first 31.7 ) sul mio carrello! Allora essendo per me la rima barca con bulbo ho chiesto agli altri membri del circolo consigli su come far poggiare la barca tra carrello e tacco sotto il bulbo. Ho notato che le teorie sono varie infatti c'è chi dice di far gravare tutto il peso sul carrello ; chi invece dice di far poggiare la barca sul bulbo ; chi dice un po' e un po' ! Alla fine dopo svariate seghe mentali ho optato per la via di mezzo. Se ci sono esperienze in merito accetto consigli.
Bv Mariano
Solitamente chi ti ala la barca fa' anche il taccaggio....te la sei alata da solo?
la questione è tutto sommato semplice, secondo me. se il bulbo non toccasse terra ai prigionieri non succederebbe niente, ovvero non si staccherebbe il bulbo secondo una mitologia da banchina abbastanza diffusa. questa cosa, conti alla mano, si dimostra abbastanza facilmente. il problema che si incontra è però di distribuzione dei carichi; ovvero, a barca in acqua, il peso del bulbo è pressoché lo stesso che a terra (un pò in meno ma non così tanto) ma la superficie che si oppone è tutta la barca mentre, con barca su carrello, le superfici di spinta sono solo i punti di taccaggio. la conseguenza è che tutto il peso si scarica in un numero di punti definito ma su superfici molto piccole e lo scafo ne soffre. una soluzione potrebbe essere l'uso di invasi a fascia, che però comportano ugualmente il posizionamento di candele laterali per la stabilizzazione. allora, soprattutto per barche un pò più grandi, si preferisce far poggiare il bulbo a terra. il mio consiglio è di farlo poggiare in due punti, in modo da poter lavorare bene anche sotto il bulbo.
Riccardo ha ragione, per distribuire lo sforzo
in modo che lo scafo non subisca deformazioni
è opportuno che il peso del bulbo non gravi
troppo sui punti di appoggio dell'invaso o
carrello, ma abbia suoi sostegni, che possono anche
essere spostati in fase di carenaggio.
particolare attenzione deve essere posta sulla
stabilità dell'insieme: suolo cedevole, invasi deboli
e venti forti hanno creato spesso disastri.
Un po' di attenzione e uno pratico sono la miglior
cura.
si è vero, a volte se ne sono viste delle belle. non avevo citato stabilità del suolo (meglio se in resina industriale o in cemento industriale) e la stabilità dell'invaso. lo avevo dato per scontato che fossero cose necessarie. per quanto riguarda invece una cosa divertente, giusto per essere rompiPalla 8Palla 8 all'ennesima potenza, è chiedere il piano di carico, ovvero, stabilito il modello, come verrà alata e taccata. ovviamente il tutto dovrebbe produrre una bella tavola, molto esplicativa.
ne ho ancora una di italia, gloriosa imbacazione in legno che è stata rimessata qui a castellammare. purtroppo si tratta di una tavola davvero grossa ma è bellissima
Considerando che il bulbo è un 25-30% del peso totale si capisce che almeno quel peso non debba restare sollevato.
Se poi ritieni sia meglio scaricare tutto il resto del peso della barca su 4/6 tamponi senza sfruttare la superfice del bulbo....vedi tu.
Una persona che sappia fare il suo mestiere,a mio parere, ti poggerà la barca sul bulbo per non meno del 50% del suo peso.

BV
Il bulbo in acqua rimane sospeso ma il carico e' ripartito su tutta la carena dalla spinta dell'acqua.



Sul carrello la superfice di spinta e' limitata a 4 6. Puntelli quindi il bulbo va scaricato a terra per diminuire la compressione sulle taccate, il first non brilla per robustezza ma ben si per leggerezza.

Quindi devi scaricare almeno l'80 per cento del peso a terra sul bulbo e il resto sulle taccate.

Esperienza personale spostando un attimo il tacco sotto il bulbo per fare anti vegetativa lo scafo all'altezza del bagno e' rientrato di un centimetro con vari problemi di ragnatela.


Quindi scarica piu che puoi
Si in effetti quando la barca e' sul carrello la porta del bagno non si chiude!! Sono ritornato al mio circolo ho alzato il carrello con il martinetto ed ho aggiunto uno spessore sotto il bulbo. Adesso il peso scarica decisamente sotto il pinna di deriva e grava molto meno sul resto del carrello
Per gfrancs. Si è vero che chi ti ala la barca dovrebbe taccarla ! Però la barca e' la mia e preferisco supervisionare.
scusa, ma se il cantiere fosse serio:
a) non commetterebbe l'errore di taccarla male
b) non ti farebbe supervisionare in quanto, una volta accettato il preventivo e quindi firmato il contratto, la responsabilità è del cantiere, a prescindere se il gruista o chiunque altro dipendente faccia quel che vuoi tu.

mi chiedo perchè gli armatori di barche a vela hanno questa presunzione e, soprattutto, mancanza di rispetto nei confronti di chi è un professionista del settore. se non avete fiducia di quel cantiere non ci andate, oppure se pensate di essere così bravi vi comprate, gru, carrellone, invaso, spazio e vi fate quel che vi pare.
Di queste storie ne ho sentite a bizzeffe , tra l'altro ho avuto sempre molti problemi con tutti quelli che dicono di essere seri e professionali. Magari tu hai avuto sempre esperienze positive.
Citazione:riccardot5765 ha scritto:
scusa, ma se il cantiere fosse serio:
a) non commetterebbe l'errore di taccarla male
b) non ti farebbe supervisionare in quanto, una volta accettato il preventivo e quindi firmato il contratto, la responsabilità è del cantiere, a prescindere se il gruista o chiunque altro dipendente faccia quel che vuoi tu.

mi chiedo perchè gli armatori di barche a vela hanno questa presunzione e, soprattutto, mancanza di rispetto nei confronti di chi è un professionista del settore. se non avete fiducia di quel cantiere non ci andate, oppure se pensate di essere così bravi vi comprate, gru, carrellone, invaso, spazio e vi fate quel che vi pare.



Probabilmente lo pensava anche l'armatore di questa 42...


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io, un occhietto quando movimentano la mia barca preferisco darglielo, professionisti o no Wink
è vero, ci sono molti che non sanno fare il loro mestiere e si fanno pure ben pagare. ciò non toglie che non vai in un cantiere a far lavorare gli operai come vuoi tu, o come reputi sia giusto.
in un'altra discussione si parla proprio di questo, del perchè i velisti sono discriminati nei marina o nei cantieri.
resta comunque una considerazione da fare. se non sei contento di un cantiere non ci vai più, se sei migliore di tutti quelli che hanno un cantiere allora apritene uno tu che farai fortuna.
per la cronaca, in genere non ho avuto esperienze negative con alcuni dei pochissimi operatori seri della mia zona. poi, visto il giro, ho deciso con un amico di metterci in proprio, affrontando un mare di problemi e spese infinite. oggi però posso permettermi di lavorare come voglio e soprattutto rifiutare chi voglio e anche queste sono soddisfazioni.
un in bocca al lupo per i tuoi lavori!Smile
No ma assolutamente io non sono più bravo di quelli che hanno cantieri!! Questo mai
certo che l'armatore sta a guardare, però secondo te se al gruista dici di non fare una cosa o piuttosto di farne un'altra, lui fa come dici tu? quello in foto è un incidente del quale risponde in pieno il cantiere, c'è poco da discutere. sinceramente poi non prova niente. resto sempre dell'idea che ognuno lavora come crede e se è di coscienza lo deve fare al meglio delle sue capacità ed essere onesto. poi è anche vero che ci sono cantieri dove lavorano in modo pazzesco. dalle nostre parti ci sono tipi che fanno carena allungando l'av con acqua e ti dico che gli portano la barca moltissimi armatori perchè chiaramente risparmiano, dalla mia lega navale ci vanno in molti e soprattutto i piccoli. poi ho notato una cosa strana. se vanno in un cantiere, allora rompono le biglie per ogni movimentazione tanto che si beccano il loro del fuori dai co...ni, se invece si fanno alare dal banchinaro (persona di indubbia tipologia, dalle mie parti eh) che non ha il travel lift nè un bilanciere adeguato si guardano bene dall'aprire bocca....strano
riccardo, chiaro che la foto rappresenta un'iperbole, ma rappresenta problemi che possono accadere realmente... se il gruista mette le fasce del travel dove non va bene, io glielo dico eccome, perche' a lui se lo scafo si deforma gliene frega il giusto, a differenza di me... Questo non vuol dire non rispettare le professionalita' altrui, ma queste fino a prova contraria sono da dimostrare, per cui ci sono persone alle quali so di poter affidare ciecamente la mia barca, su altre che non conosco preferisco vigilare e se necessario intervenire.
e se il danno poi deriva da quello che hai detto tu? al gruista può pure fregare niente, ma se ti fa un danno, qualunque sia, devi essere rimborsato.
poi che intendi con: 'le professionalità devono essere dimostrate'? se tu fossi un commercialista, come la dimostri la tua professionalità? con la laurea? ed è quella che garantisce la professionalità?

io credo molto nel detto chi fa da sé fa per tre, ovviamente deve far tutto da sé.
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