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associazioni che si occupano di barche classiche - Versione stampabile

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associazioni che si occupano di barche classiche - pegaso - 10-03-2010 01:07

In Italia

AIVE Associazione italiana vele d'epoca http://www.aive-yachts.org
Ha sede a Genova presso lo Yachting Club Italiano, e' l'associazione piu vecchia, fondata nel 1982, e ha ca 200 iscritti, organizza la piu' parte dei raduni italiani.
Sul sito potete trovare le schede tecniche di tutte le barche iscritte, molte con pianetti e fotografie

Associazione vele storiche Viareggio http://www.velestoricheviareggio.org
Associazione nata recentemente, nel 2005, presso il Circolo Velico Versilia, raccoglie ca 40 barche delle quali alcune molto belle, le schede tecniche sono mediamente meno complete.

ARIE Associazione per il recupero delle imbarcazioni d'epoca http://www.arie-italia.it
nata dall'intraprendenza di Serena Galvani armatrice dell'8 mt S.I.
Aria, promuove il recupero delle imbarcazioni tradizionali.

Associazione Sparkman & Stephens Italia http://ssci.it
Anche se non si occupa propriamente di barche d'epoca e' comunque interessante per la documentazione che si puo' trovare su alcuni importanti progetti di S&S degli anni 60/70.

In Us un'organizzazione molto importante:
http://classicsailboats.org/


associazioni che si occupano di barche classiche - pegaso - 22-12-2010 16:33

E' stata costituita in Spagna una nuova associazione per il recupero, la diffusione e il mantenimento delle barche classiche e d'epoca, promossa da alcuni armatori, ma aperta a tutti.
Si chiama AEBEC: asociacion espanola de barcos de epoca y clasicos.
sito: http://www.aebec.org
La prima riunione si è tenuta il 27 novembre 2010
Sul sito ci sono le schede di alcune barche interessanti.


associazioni che si occupano di barche classiche - Sebastian - 18-03-2011 04:17

Sapete se c'è qualcosa di simile per barche a motore? Vi prego non ditemi che sono Off Topic!!!


associazioni che si occupano di barche classiche - fanfulla - 18-03-2011 19:09

L' ASDEC si interessa anche di barche a motore d'epoca.


associazioni che si occupano di barche classiche - federico_lisa - 22-05-2012 05:35

AYDE
associazione yacht e derive d'epoca


associazioni che si occupano di barche classiche - marcocala - 07-06-2012 21:18

Ciao a tutti,

vi segnalo anche VELATRADIZIONALE, associazione che si occupa non solo delle barche d'epoca ma soprattutto di corsi di vela e marineria su barche ad armo tradizionale, per insegnare tecniche e metodi della marineria, della navigazione e non perdere il piacere e la capacità di navigare su queste meraviglie del mare. In particolare, su un brigantino e una goletta... Foto e programmi sul sito: http://www.velatradizionale.it


associazioni che si occupano di barche classiche - mardiss - 03-12-2012 04:57

I Venturieri di Chioggia (VE) http://www.venturieri.it


associazioni che si occupano di barche classiche - mardiss - 03-12-2012 04:59

Dimenticavo. Anche se si tratta di barche tipiche della zona, segnalerei anche l'Associzione Vela al Terzo di Venezia.


associazioni che si occupano di barche classiche - pterigio - 09-06-2013 19:55

Associazione Vele d'Epoca Verbano

http://www.veledepocaverbano.com

http://www.facebook.com/www.veledepocaverbano.it


associazioni che si occupano di barche classiche - francidoro - 10-11-2013 23:39

Anche le alpa si stanno organizzando in un'associazione :

http://www.alpahistorical.org


RE: associazioni che si occupano di barche classiche - marcocala - 08-03-2016 15:34

LISCABIANCA

UN PO’ DI STORIA
LiscaBianca è il Carol Ketch costruito a Palermo a fine anni ’70 dai coniugi Sergio e Licia Albeggiani con cui i due, già pensionati, realizzarono, il loro giro del mondo a vela dal 1984 al 1987. La loro avventura, semplice e romantica, è raccontata nel libro "le Isole Lontane”, il loro diario di bordo pubblicato appena tornati. Durante il secondo viaggio il marito-comandate Sergio venne a mancare e Licia tornò a Palermo, rimase per qualche anno a vivere a bordo ma successivamente la barca subì un progressivo abbandono rischiando più volte la demolizione. Anche il libro scomparve.
Nel 2013 LiscaBianca era semi abbandonata, in avanzato stato di degrado, in un cantiere della periferia di Palermo e, avendo letto il libro, non potevamo non tentare di salvare una barca così importante per la storia e la cultura della navigazione, siciliana e non solo. Così, pochi mesi dopo, è partito il Progetto LiscaBianca - navigare nell’inclusione, che vede coinvolti nel restauro della barca i ragazzi del Carcere Minorile ex Malaspina di Palermo e i giovani di una Comunità di Recupero, guidati da maestranze esperte, mastri d’ascia e - ovviamente - educatori in un processo di formazione e crescita personale volto all’inclusione socio-lavorativa. A loro si sono aggiunti giovani rifugiati e richiedenti asilo provenienti dall’Africa e disabili vittime di infortuni sul lavoro segnalati da INAIL.

Il concetto è semplice e l'applicazione complessa, ma sta dando ottimi risultati: abbinare ai saperi tradizionali del mastro d'ascia la competenza nell'utilizzo di nuove tecnologie, affiancando i giovani con maestranze esperte da un punto di vista artigianali e tecniche innovative. Insieme a utensili a mano e di falegnameria "tradizionale", per il restauro sono impiegati elettroutensili altamente professionali e macchine a controllo numerico, anche grazie a partner di primissimo livello quali Sika, Makita, Ranieri-Tonissi (Man), West-System,

OGGI
Il restauro è quasi giunto al termine. Tra poco termineremo la posa della coperta e inizierà la fase di allestimento degli interni e finiture con l’obiettivo di varare LiscaBianca entro fine aprile - metà maggio al massimo.

IL FUTURO
Una volta restaurata, LiscaBianca sarà destinata ad attività di scuola vela e scuola di marineria per e con ragazzi disabili e giovani del circuito penale. L’utilizzo della barca come strumento educativo e di condivisione è già in atto da anni in collaborazione con Lega Navale Italiana. Inoltre, realizzeremo percorsi di turismo sostenibile volti alla riqualificazione delle coste siciliane e oltre, in cui i "giovani marinai” che stanno imparando a navigare potranno confrontarsi con la possibilità di svolgere un lavoro socialmente utile fuori dalle mura detentive e a contatto con la società.
Il cantiere, che nel frattempo ha acquisito competenze e tecnologie all’avanguardia, si sposterà in una nuova sede più grande dove gestire commesse e realizzare attività più complesse, ponendosi sul mercato in modo molto competitivo per generare occupazione per i giovani inseriti nel Progetto. Stiamo già definendo le condizioni per alcune commesse importanti.

[hide]Qui alcune foto del progetto e del restauro[/hide]