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come si usano i carrelli del genoa? - Versione stampabile

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come si usano i carrelli del genoa? - Yanny - 05-09-2011 17:52

buondi'.

l'oggetto e' molto generico perche' stiamo iniziando ora ad imparare le regolazioni 'di fino' (di fino vuol dire che quelle a scuola e nei corsi di avviamento non te le insegnano --mi rendo conto che ci siano cose molto piu' fini di questa).

mi occorrerebbe qualche indicazione anche da voi adv perche' quanto si sente sul pontile e' contraddittorio e spesso difficile da condividere.

barca da 10mt, rotaie molto lunghe, genoa molto sovrapposto (143%).

cerco di andare con ordine:

1. il cantiere installa un sistema con una scottina da 5mm e un paranchino che permette di spostare il carrello verso prua. non ho capito perche' non ci sia una scottina anche per richiamarlo verso poppa: e' vero che se lasci libero il carrello quello viene indietro quando cazzi la scotta del fiocco, ma se scarrellando uno eccede verso prua, l'unico modo per richiamare il carrello e' di lavorare con la scotta della vela. non mi pare intelligente: e' cosi' su tutte le barche? ha senso aggiungere una seconda scottina per tirarlo indietro?
perche' devono mettere delle scottine cosi' sottili, che uno si rovina le mani a tirarle?

2. abbiamo un genoa ad alta sovrapposizione (143%) e ci mettiamo di bolina. guardiamo i filetti in basso e regoliamo la vela come si deve. poi guardiamo quelli intermedi e scossano un po', poca roba. quelli alti vanno malino e la balumina verso l'alto vibra un po'.
scarrelliamo in avanti una 10ina di cm e la balumina si sistema, tesa il giusto (sembra) e i filetti vanno meglio.
il libro dice di fare altro? quanto scarrellare avanti si impara sul campo vedendo come si comporta la vela?

3. se orzando scarrelliamo avanti, la logica direbbe che poggiando si scarrella indietro; tuttavia sul pontile molti consigliano di scarrellare ancora piu' avanti 'ma non troppo, al massimo 30cm'.
ecco, non ho capito perche'.
prima cosa, non ho capito perche' spostare avanti il carrello.
seconda cosa, mi pare un po' forzato dire 'max 30cm' senza nemmeno sapere quanto e' grande il genoa, da dove parte la rotaia o nient'altro.

del trasto randa ne parliamo al prossimo giro Smile

grazie in anticipo!


come si usano i carrelli del genoa? - tiger86 - 05-09-2011 18:04

Il carrello dovrebbe tornare indietro da solo per colpa della scotta, spesso si mette un elastico verso poppa di richiamo.
Quando poggi laschi la vela e il carrello va avanti, quando orzi cazzi e il carrello va indietro.
Di quanto? Del giusto (non 30cm o misure fisse).
Ti puoi basare guardando i filetti.
In generale quando vuoi aprire la balumina porti indietro il punto di scotta (il carrello), a volte si fa anche quando si è sovrainvelati e non si vuole ridurre...
Fai domande più specifiche non mettere troppa carne al fuoco altrimenti ti dobbiamo rispondere con un poema.
Chiedi e siamo qui.


come si usano i carrelli del genoa? - Yanny - 05-09-2011 18:31

intanto grazie per le veloci risposte. mi sono gia' tolto qualche dubbio.
saro' piu' preciso e faro' domande piu' mirate dopo aver fatto qualche altra prova.

c'e' qualche libro che parli di queste cose?
ne ho comprati tanti, ma si assomigliano tutti e nessuno (che abbia gia' letto) entra nel merito di queste cose un minimo piu' raffinate.

saluti e buon vento!


come si usano i carrelli del genoa? - einstein - 05-09-2011 18:37

Yanny, non dar retta alle voci di pontile, leggiti 'Tecniche di vela illustrate' di Ivar Dedekam, editrice Incontri Nautici, solo euro 12,50; poi, se hai ancora qualche dubbio, come dice Tiger, siamo qui.
ciao


come si usano i carrelli del genoa? - tiger86 - 05-09-2011 19:15

Citazione:einstein ha scritto:
Yanny, non dar retta alle voci di pontile, leggiti 'Tecniche di vela illustrate' di Ivar Dedekam, editrice Incontri Nautici, solo euro 12,50; poi, se hai ancora qualche dubbio, come dice Tiger, siamo qui.
ciao
E' un libricino bellissimo, semplicissimo e chiarissimo, che va benissimo per imparare i fondamentali. Lo usiamo pure noi nei corsi.


come si usano i carrelli del genoa? - palve - 05-09-2011 19:21

Citazione:einstein ha scritto:
Yanny, non dar retta alle voci di pontile, leggiti 'Tecniche di vela illustrate' di Ivar Dedekam, editrice Incontri Nautici, solo euro 12,50; poi, se hai ancora qualche dubbio, come dice Tiger, siamo qui.
ciao
Molto ben fatto e utile !!!


come si usano i carrelli del genoa? - st00042 - 05-09-2011 20:34

Citazione:einstein ha scritto:
Yanny, non dar retta alle voci di pontile, leggiti 'Tecniche di vela illustrate' di Ivar Dedekam, editrice Incontri Nautici, solo euro 12,50; poi, se hai ancora qualche dubbio, come dice Tiger, siamo qui.
ciao

Un must. E' fatto molto bene con illustrazioni chiare. Consigliato


come si usano i carrelli del genoa? - Yanny - 05-09-2011 20:59

mi fa piacere che mi consigliate un testo di dedekam: ne ho gia' letti altri 2 (arte marinaresca illustrata, voll. 1 e 2, se non ricordo male) e mi ci sono trovato molto bene.

lo ordino e leggo il prima possibile, poi ci risentiamo Smile

grazie di cuore a tutti Smile

se ci piazziamo bene con l'elan al prossimo invernale, vi dovro' una birra Smile


come si usano i carrelli del genoa? - Zio Tom - 05-09-2011 21:38

Grazie mille per l'indicazione anche da parte mia! Non si impara mai abbastanza, accipicchia! Smile


come si usano i carrelli del genoa? - ADL - 05-09-2011 22:25

non ho letto nulla delle risposte precedenti, magari ripeto cose già scritte.
partiamo dalla verità basilare SEMPRE vera: quando il carrello è indietro tiri più la base che la balumina, quando il carrello è avanti tiri più la balumina che la base.

per regolare il carrello guarda i filetti. ti metti all'andatura voluta, facciamo che sia bolina. i filetti bassi sono ok (perche tanto alla fine il tailer guarda sempre quelli...) quelli alti no. il filetto sopravento si muove. questo significa che in basso il flusso è laminare, in alto il flusso si distacca nel lato sopravento della vela. chiaro? se e chiaro questo andiamo avanti:
qual 'è l'unica condizione possibile per cui si ha un distacco di flusso sopravento? l'angolo di incidenza della vela al vento è troppo grande (come avere le vele troppo lasche per la bolina, stesso effetto solo che qui è localizzato nella parte alta) quindi ricapitolando è:
in basso: vela ok,
in alto: vela con angolo troppo ampio, ovvero troppo svergolamento. per ovviare al problema si deve chiudere la balumina, ovvero avanzare un po' il carrello per quanto detto all'inizio tra le verità fondamentali.

per analogia si ricavano tutte altre situazioni possibili. tiriamo fuori un po' di regole:
- filetti in basso stesi, filetto alto sopravento mosso = spostare il carrello in avanti
- filetti in basso stesi, filetto alto sottovento mosso = spostare il carrello a poppa

- filetti in alto stesi, filetto alto sopravento mosso = spostare il carrello a poppa
- filetti in alto stesi, filetto alto sottovento mosso = spostare il carrello in avanti

un'altra cosa che puoi guardare è la bellezza intrinseca del canale randa-fiocco, che deve presentare un gradevole parallelismo.

sulle altre domande: la cima è sottile perchè costa meno, il paranco si posizione automanticamente più a poppa possibile per via della tensione della scotta (ovviamente solo dal alto che lavora!) però se vuoi puoi sempre metterci un elastico. io con le rotaie lunghe di un genoa rollabile eviterei...soprattutto se sono rotaie curve.


come si usano i carrelli del genoa? - shabrumi - 05-09-2011 22:47

Citazione:ADL ha scritto:
non ho letto nulla delle risposte precedenti, magari ripeto cose già scritte.
partiamo dalla verità basilare SEMPRE vera: quando il carrello è indietro tiri più la base che la balumina, quando il carrello è avanti tiri più la balumina che la base.

per regolare il carrello guarda i filetti. ti metti all'andatura voluta, facciamo che sia bolina. i filetti bassi sono ok (perche tanto alla fine il tailer guarda sempre quelli...) quelli alti no. il filetto sopravento si muove. questo significa che in basso il flusso è laminare, in alto il flusso si distacca nel lato sopravento della vela. chiaro? se e chiaro questo andiamo avanti:
qual 'è l'unica condizione possibile per cui si ha un distacco di flusso sopravento? l'angolo di incidenza della vela al vento è troppo grande (come avere le vele troppo lasche per la bolina, stesso effetto solo che qui è localizzato nella parte alta) quindi ricapitolando è:
in basso: vela ok,
in alto: vela con angolo troppo ampio, ovvero troppo svergolamento. per ovviare al problema si deve chiudere la balumina, ovvero avanzare un po' il carrello per quanto detto all'inizio tra le verità fondamentali.

per analogia si ricavano tutte altre situazioni possibili. tiriamo fuori un po' di regole:
- filetti in basso stesi, filetto alto sopravento mosso = spostare il carrello in avanti
- filetti in basso stesi, filetto alto sottovento mosso = spostare il carrello a poppa

- filetti in alto stesi, filetto alto sopravento mosso = spostare il carrello a poppa
- filetti in alto stesi, filetto alto sottovento mosso = spostare il carrello in avanti

un'altra cosa che puoi guardare è la bellezza intrinseca del canale randa-fiocco, che deve presentare un gradevole parallelismo.

sulle altre domande: la cima è sottile perchè costa meno, il paranco si posizione automanticamente più a poppa possibile per via della tensione della scotta (ovviamente solo dal alto che lavora!) però se vuoi puoi sempre metterci un elastico. io con le rotaie lunghe di un genoa rollabile eviterei...soprattutto se sono rotaie curve.

Se l'angolo di incidenza (dei profili della parte alta) è grande
allora significa che il loro angolo di apertura è piccolo.

Se l'angolo di apertura è piccolo bisogna aumentarlo, spostando il carrello indietro e realizzando così più svergolamento.


come si usano i carrelli del genoa? - tiger86 - 05-09-2011 22:52

Citazione:ADL ha scritto:
non ho letto nulla delle risposte precedenti, magari ripeto cose già scritte.
partiamo dalla verità basilare SEMPRE vera: quando il carrello è indietro tiri più la base che la balumina, quando il carrello è avanti tiri più la balumina che la base.

per regolare il carrello guarda i filetti. ti metti all'andatura voluta, facciamo che sia bolina. i filetti bassi sono ok (perche tanto alla fine il tailer guarda sempre quelli...) quelli alti no. il filetto sopravento si muove. questo significa che in basso il flusso è laminare, in alto il flusso si distacca nel lato sopravento della vela. chiaro? se e chiaro questo andiamo avanti:
qual 'è l'unica condizione possibile per cui si ha un distacco di flusso sopravento? l'angolo di incidenza della vela al vento è troppo grande (come avere le vele troppo lasche per la bolina, stesso effetto solo che qui è localizzato nella parte alta) quindi ricapitolando è:
in basso: vela ok,
in alto: vela con angolo troppo ampio, ovvero troppo svergolamento. per ovviare al problema si deve chiudere la balumina, ovvero avanzare un po' il carrello per quanto detto all'inizio tra le verità fondamentali.

per analogia si ricavano tutte altre situazioni possibili. tiriamo fuori un po' di regole:
- filetti in basso stesi, filetto alto sopravento mosso = spostare il carrello in avanti
- filetti in basso stesi, filetto alto sottovento mosso = spostare il carrello a poppa

- filetti in alto stesi, filetto alto sopravento mosso = spostare il carrello a poppa
- filetti in alto stesi, filetto alto sottovento mosso = spostare il carrello in avanti

un'altra cosa che puoi guardare è la bellezza intrinseca del canale randa-fiocco, che deve presentare un gradevole parallelismo.

sulle altre domande: la cima è sottile perchè costa meno, il paranco si posizione automanticamente più a poppa possibile per via della tensione della scotta (ovviamente solo dal alto che lavora!) però se vuoi puoi sempre metterci un elastico. io con le rotaie lunghe di un genoa rollabile eviterei...soprattutto se sono rotaie curve.
ADL attento hai detto cse giustissime ma hai pasticciato negli esempi Smile
Giusta la precisazione sul parallelismo dello slot.
Ma una volta capito su cosa va ad incidere la posizione del carrello, oltre a filetti e parallelismo slot si possono fare tante cose riguardanti lo svergolamento (es. pochissimo vento, tantissimo vento, residuo spostamento grasso, ecc...) ma queste cose uno le vedrà più avanti.Wink


come si usano i carrelli del genoa? - ADL - 05-09-2011 23:33

colpa del copia e incolla...sorry il secondo filetto della frase era in basso...


con 'Angolo di incidenza grande' intendo dire 'troppo svergolamento' forse non è rigorosissimo immaginare il profilo che ruota rigidamente intorno allo strallo ma è facile da immaginare. (almeno nella mia testaBig Grin)


come si usano i carrelli del genoa? - albert - 05-09-2011 23:56

Citazione:ADL ha scritto:
colpa del copia e incolla...sorry il secondo filetto della frase era in basso...


con 'Angolo di incidenza grande' intendo dire 'troppo svergolamento' forse non è rigorosissimo immaginare il profilo che ruota rigidamente intorno allo strallo ma è facile da immaginare. (almeno nella mia testaBig Grin)

Guarda che shabrumi ha ragione, non facciamo confusione a chi chiede lumi, anche se nella tua testa hai tutto chiaro Wink:

- angolo di incidenza: l'angolo tra la direzione del flusso del fluido e la corda del profilo.

dunque

- filetti che si agitano sopravvento = angolo di incidenza insufficiente

- filetti che si agitano sottovento = angolo di incidenza troppo grande

Ovvero, se cazzo (o diminuisco lo svergolamento) aumento l'angolo di incidenza, se lasco (o aumento lo svergolamento) diminuisco l'angolo di incidenza.

Ciao


come si usano i carrelli del genoa? - Yanny - 06-09-2011 00:03

Citazione:ADL ha scritto:
non ho letto nulla delle risposte precedenti, magari ripeto cose già scritte.
partiamo dalla verità basilare SEMPRE vera: quando il carrello è indietro tiri più la base che la balumina, quando il carrello è avanti tiri più la balumina che la base.

[...]
vuoi puoi sempre metterci un elastico. io con le rotaie lunghe di un genoa rollabile eviterei...soprattutto se sono rotaie curve.

ho capito alla perfezione. spiegazione chiarissima.
ti ringrazio di cuore (il libro, poi, lo compro e lo leggo ugualmente).

la storia dell'elastico mi piace pochino: io pensavo ad una cimetta lunga il minimo per arrivare in pozzetto per aiutare a tirare indietro il carrello (che magari gia' di suo viene abbastanza volentieri, ma se gli diamo una mano e' meglio), senza rinvii, paranchi od altre cose. negli elastici ho sempre una fiducia relativa. anche perche' la rotaia sara' a dire poco un metro e mezzo e, pure ipotizzando di non usarne che solo una parte, comunque ci vorrebbe un elastico terrificante. meglio una scottina o niente.

pero' resta il fatto che a tirare in una scottina da 5mm e' scomodo. coi guanti va meglio, ma e' comunque scomodo. con quello che costa una barca potrebbero metterci 4 metri di scotta da 10mm (e uno strozzascotte adeguato, naturalmente) che non cascherebbe il mondo.

grazie ancora e buon vento!


come si usano i carrelli del genoa? - shabrumi - 06-09-2011 00:09

Citazione:ADL ha scritto:
colpa del copia e incolla...sorry il secondo filetto della frase era in basso...


con 'Angolo di incidenza grande' intendo dire 'troppo svergolamento' forse non è rigorosissimo immaginare il profilo che ruota rigidamente intorno allo strallo ma è facile da immaginare. (almeno nella mia testaBig Grin)

Perdonami, ero intervento solo per non far venire 'il mal di testa' a Yanny che sta imparando queste cose adesso.

L'angolo di incidenza è una definizione classica della fisica della vela: indica l' angolo tra la corda di uno o di più profili della vela e il vento apparente.

Gli angoli si misurano in gradi e 'grande' indica un numero non determinato ma significativo di gradi.

Nella pratica significa che la vela ( o parte di essa ) è troppo cazzata per quell' andatura e, per ripristinare il flusso laminare con un giusto angolo di incidenza, occorre aumentare l'angolo di apertura (angolo tra la corda dei profili e l'asse longitudinale della barca). Nel tuo esempio occorre, spostando il carrello verso poppavia, aumentare lo svergolamento.


come si usano i carrelli del genoa? - tiger86 - 06-09-2011 01:40

Citazione:Yanny ha scritto:

ho capito alla perfezione. spiegazione chiarissima.
ti ringrazio di cuore (il libro, poi, lo compro e lo leggo ugualmente).

la storia dell'elastico mi piace pochino: io pensavo ad una cimetta lunga il minimo per arrivare in pozzetto per aiutare a tirare indietro il carrello (che magari gia' di suo viene abbastanza volentieri, ma se gli diamo una mano e' meglio), senza rinvii, paranchi od altre cose. negli elastici ho sempre una fiducia relativa. anche perche' la rotaia sara' a dire poco un metro e mezzo e, pure ipotizzando di non usarne che solo una parte, comunque ci vorrebbe un elastico terrificante. meglio una scottina o niente.

pero' resta il fatto che a tirare in una scottina da 5mm e' scomodo. coi guanti va meglio, ma e' comunque scomodo. con quello che costa una barca potrebbero metterci 4 metri di scotta da 10mm (e uno strozzascotte adeguato, naturalmente) che non cascherebbe il mondo.

grazie ancora e buon vento!
Io ti consiglio in fase di 'apprendistato' di copiare dai più esperti è la cosa più semplice, senza ceracre di inventare teorie strane.
Se gli scottini sono da5 e non da 10 ci sarà un motivo, se i regatanti per richiamo carrello mettono un elastico o nulla ci sarà ancora un motivo.

Lo scottino è sottile perchè altrimenti sarebbe troppo invasivo, pensa che paranchi che verrebbero fuori. Mi pare di averti già detto in altro 3D che se fai troppa fatica probabilmente, come spesso accade, il paranco è poco demoltiplicato, aggiungi un rinvio.
Un sagolino di richiamo sarebbe una inutile complicazione, mentre l'elastico può andare bene ma il lavoro deve essere fatto bene in modo che l'elastico abbia la giusta escursione.
Se con poco vento fa fatica a tornare indietro meglio che lubrifichi il carrello e dai un'occhiata ai bozzelli. Per farlo venire indietro basta prendere la scotta circa 1m a prua del winch con una mano e sollevarla favendo archetto verso l'alto, vedrai che il carrello arretra.
Ti consiglio intanto di allenarti a capire come varia la forma della vela (balumina/svergolamento) in funzione della posizione del punto di scotta (carrello), il resto poi verrà da solo.


come si usano i carrelli del genoa? - albert - 06-09-2011 02:46

Dato che il carrello del genoa pare l'argomento clou del dopo ferie, credo di dover spendere un paio di parole (dovrebbero farlo Sailor13 o Zankipal, dato che il Fabbroni ce lo siamo giocato Wink) per far comprendere che non sono un paranchino od un elastico che trasformano un carrello economico in un carrello regolabile sotto carico.

I carrelli a slitta con la rotaia a T presenti sulla maggior parte delle barche da crociera hanno il paranchino per evitare di andare sottovento a prenderli a calci quando si riduce il Genoa avvolgibile, e quando si riduce, la scotta e' lasca.

Sulle barche da regata i carrelli a sfere scorrono e quando si lasca il paranco di regolazione, l'angolo che fa la scotta lo fa scorrere indietro, senza bisogno di altro: l'elastico serve solo a tenerlo in posizione quando non e' in lavoro od in virata, perche' il paranchino non vada ad incatagnarsi da qualche parte.

Ciao


come si usano i carrelli del genoa? - Yanny - 06-09-2011 04:23

ringrazio tutti per le spiegazioni, assolutamente chiare.
credo di essermi chiarito le idee ed ho avuto sufficienti conferme del fatto (gia', peraltro, noto) che i carrellini della mia barca non siano materiale ad alte prestazioni Smile
pero' ci accontentiamo: non averli sarebbe peggio Smile

vi faccio sapere cosa ci caviamo fuori.


come si usano i carrelli del genoa? - Rivetto - 06-09-2011 07:37

Suggerisco anche Bertrand Chèret - Le Vele. Certo più che un libricino è un tomo.... a me è piaciuto assai.

Salut