Solcometro NASA eml-2: qualcuno lo sta usando?
#1
Salve amici,

qualcuno di voi sta usando o ha notizie del solcometro NASA EML-2? Io lo ho visto qui:

./

ad un prezzo che mi sembra interessante. Getto il sasso: che ne pensate?
Il tempo è una risorsa non rinnovabile.
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#2
E' un solcometro elettromagnetico come quello che io uso da anni con soddisfazione, se ne e' gia' parlato (non del NASA che e' nuovo ma del dispositivo) in varie discussioni [hide] http://forum.amicidellavela.it/showthread.php?tid=58837 (messaggio #7) e http://forum.amicidellavela.it/showthread.php?tid=82806 (messaggio #11) [/hide] il mio e' il risultato di una "ibridazione" fra un sensore NKE e la strumentazione Raymarine che ho a bordo. Praticamente pulisco il sensore una volta all'anno anche se potrebbe durare di piu'.
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#3
(17-09-2019, 15:24)IanSolo Ha scritto: E' un solcometro elettromagnetico come quello che io uso da anni con soddisfazione, se ne e' gia' parlato (non del NASA che e' nuovo ma del dispositivo) in varie discussioni [hide] http://forum.amicidellavela.it/showthread.php?tid=58837 (messaggio #7) e http://forum.amicidellavela.it/showthread.php?tid=82806 (messaggio #11) [/hide] il mio e' il risultato di una "ibridazione" fra un sensore NKE e la strumentazione Raymarine che ho a bordo. Praticamente pulisco il sensore una volta all'anno anche se potrebbe durare di piu'.

Se l'unico problema è il blocco dell'elichetta, faccio presente che, da quando ci dò la antivegetativa per trasduttori, l'elichetta del LOG me la sono dimenticata e continua a girare fino alla carena successiva.

Capita, come successo nell'uscita della settimana scorsa, che si fermi per una alga, basta ingranare la retro per un attimo, l'alga si srotola e tutto torna OK.

898989
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#4
RMV2605D come sempre le tue risposte sono piene di buon senso ma volevo proprio sapere se qualcuno usa l' EML-2 ed in che contesto (di strumentazione).
Grazie Ian Solo, avevo visto le discussioni ed ho già dato un'occhiata ai sensori ad ultrasuoni che come dici giustamente sono da preferire. Ma da quanto ho capito sono costosi (intorno ai 900 €) e Raymarine non li vende più proprio perché troppo cari. L'Airmar UST800 mi darebbe anche la componente trasversale della velocità che la mia rete SeaTalkNG non saprebbe utilizzare. I link nei messaggi che hai indicato sono ahimé troppo vecchi ma sono un buon punto di partenza per altre ricerche. Questo EML-2 invece mi pare abbastanza (forse troppo?) economico. Studierò ancoraSmiley43Smiley43
Il tempo è una risorsa non rinnovabile.
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#5
(17-09-2019, 19:21)iv3wjr Ha scritto: Questo EML-2 invece mi pare abbastanza (forse troppo?) economico.
In quel tipo di trasduttore praticamente non c'e' quasi niente (non che negli altri trasduttori ci sia molto di piu'..): una bobina e tre contatti esposti, nient'altro. Il lavoro lo fanno prevalentemente un amplificatore di segnale molto sensibile, un oscillatore che manda un segnale alla bobina e il solito microprocessore da quattro soldi, sono realizzati con componenti che oggigiorno costano un'inezia non mi stupisco quindi per il basso prezzo. Unica parte critica e' il trasduttore in se' stesso che deve essere realizzato con buona resina per essere perfettamente stagno ma cio' vale per qualunque tipo di componente che operi immerso.
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#6
(17-09-2019, 19:48)IanSolo Ha scritto: In quel tipo di trasduttore praticamente non c'e' quasi niente (non che negli altri trasduttori ci sia molto di piu'..): una bobina e tre contatti esposti, nient'altro. Il lavoro lo fanno prevalentemente un amplificatore di segnale molto sensibile, un oscillatore che manda un segnale alla bobina e il solito microprocessore da quattro soldi, sono realizzati con componenti che oggigiorno costano un'inezia non mi stupisco quindi per il basso prezzo. Unica parte critica e' il trasduttore in se' stesso che deve essere realizzato con buona resina per essere perfettamente stagno ma cio' vale per qualunque tipo di componente che operi immerso.

gia che sei li.. a me piacerebbe capire come funziona.
amare le donne, dolce il caffe.
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#7
E' (quasi) semplice: una bobina, opportunamente alimentata da un oscillatore, produce un campo magnetico alternato verso l'acqua (che e' un conduttore elettrico), quando la barca si muove l'acqua (da conduttore come se fosse il filo di una dinamo) si sposta attraverso il campo magnetico e questo produce per induzione la generazione di una piccola tensione proporzionale alla velocita' con cui l'acqua attraversa (taglia) le linee di forza del campo magnetico. Una coppia di elettrodi raccoglie una frazione di tale tensione che opportunamente amplificata da un circuito piuttosto sensibile e' misurata e trasformata in impulsi o stringhe NMEA o altro formato adatto ad essere utilizzato dagli strumenti di bordo. Viene utilizzato un campo alternato per poter distinguere la tensione generata col movimento dalle inevitabili correnti galvaniche che invece sono in corrente continua. Il sensore e' anche dotato di uno o piu' altri elettrodi usati come "masse" di riferimento che pero' non partecipano alla misura.
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#8
(17-09-2019, 23:01)IanSolo Ha scritto: E' (quasi) semplice: una bobina, opportunamente alimentata da un oscillatore, produce un campo magnetico alternato verso l'acqua (che e' un conduttore elettrico), quando la barca si muove l'acqua (da conduttore come se fosse il filo di una dinamo) si sposta attraverso il campo magnetico e questo produce per induzione la generazione di una piccola tensione proporzionale alla velocita' con cui l'acqua attraversa (taglia) le linee di forza del campo magnetico. Una coppia di elettrodi raccoglie una frazione di tale tensione che opportunamente amplificata da un circuito piuttosto sensibile e' misurata e trasformata in impulsi o stringhe NMEA o altro formato adatto ad essere utilizzato dagli strumenti di bordo. Viene utilizzato un campo alternato per poter distinguere la tensione generata col movimento dalle inevitabili correnti galvaniche che invece sono in corrente continua. Il sensore e' anche dotato di uno o piu' altri elettrodi usati come "masse" di riferimento che pero' non partecipano alla misura.

bello, non lo conoscevo, e' pure decisamente economico.
amare le donne, dolce il caffe.
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#9
(17-09-2019, 23:01)IanSolo Ha scritto: E' (quasi) semplice: una bobina, opportunamente alimentata da un oscillatore, produce un campo magnetico alternato verso l'acqua (che e' un conduttore elettrico), quando la barca si muove l'acqua (da conduttore come se fosse il filo di una dinamo) si sposta attraverso il campo magnetico e questo produce per induzione la generazione di una piccola tensione proporzionale alla velocita' con cui l'acqua attraversa (taglia) le linee di forza del campo magnetico. Una coppia di elettrodi raccoglie una frazione di tale tensione che opportunamente amplificata da un circuito piuttosto sensibile e' misurata e trasformata in impulsi o stringhe NMEA o altro formato adatto ad essere utilizzato dagli strumenti di bordo. Viene utilizzato un campo alternato per poter distinguere la tensione generata col movimento dalle inevitabili correnti galvaniche che invece sono in corrente continua. Il sensore e' anche dotato di uno o piu' altri elettrodi usati come "masse" di riferimento che pero' non partecipano alla misura.

Ian Solo for Nobel . 686868232323

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#10
Grande!
Ottima e chiara la tua spiegazione!
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#11
Qualche tempo fa mi ero soffermato sulla soluzione proposta dalla Anolog Device (L'articolo completo si trova al seguente indirizzo:https://www.analog.com/en/analog-dialogue/articles/electromagnetic-flow-meters.html)

Resterebbe da aggiungere il micro e il display e come detto da IanSolo non è questo il problema. A causa della cronica mancanza di tempo è rimasto nel cassetto delle "cose da fare"....
Attualmente uso un log che prende i dati da un modulino GPS, certo ho come informazione la SOG, niente elchetta o altri sensori in carena, per il momento mi accontento.


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Andrea
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