Aiuto su alternatore/batterie.
#21
andando per punti io separerei il parallelo delle batterie perche se una delle 2 scende oppure e guasta ti equipotenzializza anchel'altra, quindi danno doppio. Controllare con tester specifico per batterie la capacita di corrente in corto, questo e quello che ti serve per avviamento. In pratica smonta, porta da un elettrautro controllo con test serio ed in caso butti una o due poi installa un devio 1-2-off-both e quando chiudi la barca le metti SEMPRE in off. quando navighi a motore le metti in parallelo cosi ricevono una buona corrente entrambi. Poi con il devio puoi controllare la singola tensione e capire come stanno
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#22
Grazie mille, questo fine settimana metto in pratica.
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#23
Un buon caricabatterie con programma di recupero\desolfatazione mi ha fatto quasi sempre recuperare batterie apparentemente defunte. Finché non è crollata una o più celle (ma lì il tester sarebbe lapidario, con voltaggi ben inferiori agli 11 volt) la batteria può essere recuperata. Una normale carica prolungata non sarebbe sufficiente; serve proprio il programma di desolfatazione. Che è poi un sistema di ricarica ad impulsi (se si monitora col tester durante l'esecuzione del programma, si vede chiaramente il continuo variare della tensione di ricarica) che serve a favorire lo scioglimento dei cristalli di solfato.
La risposta a tutti i vostri quesiti è già dentro di voi, epperò è quella sbagliata.
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#24
Oltre a sciogliere, staccano ed i cristalli vanno a posarsi sul fondo, per questo dicevo che potrebbe perdersi un po' di capacità di carica ma, per un batteria da avviamento e day sailing, non è rilevante.
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#25
Certo, non è un pasto gratis, ma le batterie nuove lo sono ancora meno.Smiley1
La risposta a tutti i vostri quesiti è già dentro di voi, epperò è quella sbagliata.
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#26
Il carichino da 3,5 ha quel programma di desolfatazione, ha senso usarlo, magari portando le batterie a casa o vado di elettrauto?
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#27
Ha senso sì, che ti costa? . sembra un po' sottodimensionato il caricabatterie. 3.5 A sono davvero pochi, anche se la desolfatazione lavora più con le variazioni di voltaggio che non di corrente. Con un 10 A mi sentirei più tranquillo.
La risposta a tutti i vostri quesiti è già dentro di voi, epperò è quella sbagliata.
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#28
Si, ha senso usarlo, come scrive Poltro71 dà dei microimpulsi che possono arrivare anche a 500V e sono indipendenti dall'amperaggio di carica, il trattamento va fatto con batteria completamente staccata per due motivi:
a) se sei attaccato ad un impianto il microimpulso invece di dissiparsi nella batteria si disperderebbe parzialmente nell'impianto vanificando il trattamento;
b) i microimpulsi potrebbero danneggiare componenti elettroniche particolarmente sensibili collegate all'impianto.
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#29
Quello che ti hanno consigliato va sicuramente fatto, ma temo che in poco tempo sarai di nuovo nella situazione di oggi. I problemi da risolvere sono due: 1) essere in grado di ricaricare regolarmente al 100% senza dover portare le batterie a casa o da un elettrauto (ti basta un economico cb da 30A per farlo in meno di una mattinata). 2) avere le batterie separate. E’ un requisito minimo se non vuoi rischiare di cercarti presto un rimorchio per il rientro.
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#30
mi sto organizzando per l'upgrade al CB, per ora ho un caricatore da 15a e l'alternatore. Aggiornamento della situazione:. Batterie ricaricate con la modalità riparazione, dopo una notte di assestamento mi davano con il tester 12,86v e 12,84v. Batterie montate, per ora in parallelo, e lo strumento della barca mo dava 12,8v. Il motore a freddo parte dopo due giri, impressionante la differenza rispetto a prima. Prossimi lavori da fare: divido il sistema tra motore e servizi. Cambio caricabatterie. Installo sistema fotovoltaico. Sto guardando i prodotti Victron e mi intrippano parecchio.
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#31
Oggi sono uscito. L'alternatore funziona bene. Al rientro a motore appena spento avevo 13,0v. Tutti i problemi erano causati dalle batterie scariche.
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#32
Per ora buone notizie. Oltre a tenere d'occhio la tensione dopo qualche giorno, forse puoi anche provare l'avviamento staccando una delle batterie.
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#33
Lo farò senz'altro. Devo capire bene come funziona l'impianto. Ci sono decine di anni di interventi fatti a più riprese. Ho il classico stacca batteria a 4 posizioni 1 2 1+2 off. Dallo stacca batterie partono 2 cavi con sezione più che generosa, ma se ho capito bene dovrebbero essere 3. Un negativo che va ai prigionieri o comunque alla massa, un positivo che va al motore ed uno che va ai servizi. Per ora ho trovato due cavi che vanno sotto al paiolato di cui uno sicuramente arriva al motore e l'altro probabilmente al bulbo: me ne manca uno quello dei servizi che, mi paiono attaccati al positivo del motore, possibile? Per guardare bene devo smontare un bel po' di roba, ma lo farò senz'altro appena riesco a ricavarmi un paio di ore. L'obiettivo finale è separare servizi e avviamento.
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#34
Al marinaio che - come me - non è un bravo elettricista consiglio di utilizzare un impianto, magari quello nato con la barca, il più semplice possibile, tanto da poter essere gestito anche da un non esperto; cerchiamo di fare in modo che questa cosa non diventi una ossessione, prima di andare in tilt chiamiamo piuttosto un elettricita professionale.
l'erba più verde è la mia
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#35
Probabilmente non hai un impianto separato motore/servizi, ma hai un unico impianto servito dalle 2 batterie in altrenativa la 1 o la 2 o entrambe. Dallo staccabatteria dovrebbero partire 2 cavi che vanno ognuno ad 1 delle 2 batterie, ed almeno 1 cavo che va a collegarsi alle varie utenze diramandosi, magari passando anche dal positivo del motore. Tutti questi 3 cavi se han cercato di rispettare gli usi, dovrebbero essere rossi, poi alla fantasia ed alle esigenze non c' è limite. Secondo me al momento devi lasciare tutto com'è, se ha funzionato per tanti anni, continuerà a funzionare, salvo che se riscontri effettivamente dei problemi, ma che siano veramente dei problemi, per esempio se domani trovi scariche le batterie che hai lasciato ieri a 12,8 senza carichi, o se dopo una giornata di caricabatterie o di motore non sono carie al massimo. Se non dai tempo alle batterie di caricarsi scendono di tensione innescando una serie di eventi, che arrivano fino a farti pensare di avere il motore con problemi, ma il probleme è che non le carichi, non l' impianto con mille amenicoli, che sicuramente avrà i suoi difetti. Prima di far qualsiasi lavoro prendi conoscenza della barca, navigaci e poi probabilmente scoprirai che quello che ti sembra mal fatto, in realtà va bene.
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#36
Sicuramente per ora la priorità è capire come funziona tutto l'impianto. Vediamo se riesco a caricare la foto di come sono collegate le batterie.
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#37
ecco il mio impianto
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l'erba più verde è la mia
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#38
Giurista, per i miei personalissimi gusti da crocierista, a meno di incontrare nuove esigenze, impianti di quel tipo andrebbero tenuti come da schema originario, limitandosi agli interventi di pulizia e serraggio dei cavi e altra manutenzione ordinaria. Francamente farei pure fatica a togliere l'attuale caricabatteria con quel bel quadro con la doppia scala Ampere/Volt: se scarichi troppo, ti ci vorranno 2 mattinate invece di una, ma non mi pare un dramma. Dalla foto non sono sicuro di vedere la modifica del vecchio proprietario. La scelta dei colori dei cavi e' discutibile, ma mi pare che sulla sinistra ci siano i negativi in comune, mentre sul lato destro vedo i positivi entrare separatamente nel commutatore. Immagino che le combinazioni 1,2,both,off siano tutte funzionanti.
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#39
Oltre a vedere come trovi le batterie, e' importante capire come sono collegate. Fa una grande differenze su come devi usarle. Probabilmente il tuo collegamento non e' come quello di Alessandro Alberto, ma e' piu' o meno come quello qui sotto:
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Qui gli utilizzi (utenze e avviamento) e la ricarica (da cb o alternatore) sono sulla stessa linea, in uscita dal commutatore 1-2-Both-0. Invece in quello di Alessandro la ricarica e' su una linea separata, protetta da diodi, ed e' sempre attiva indipendentemente da come usi il commutatore (=a prova di dimenticanza).
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