Il problema sono io, che non riesco piu' ad appassionarmi,a provare emozioni, mi sembra di rifare cose, gesti gia' fatti mille volte, c'e' troppa gente in giro, si le barche sono molto meglio di quelle di una volta, ma ritorno negli stessi posti che ho gia' visto, sempre piu' affollati, incasinati, bisogna prenotare il posto barca, etc....
Sapessi quante volte mi dico che il problema sono io.
<< ... e il naufragar m'è dolce in questo mare>>
dove nello Zibaldone afferma:
<< L'infinità della inclinazione dell'uomo al piacere è un'infinità materiale, e non se ne può dedur nulla di grande o d'infinito in favore dell'anima umana>>.
Certe volte mi chiedo come ha fatto Leopardi a risolvere l'enigma in modo così sublime (ma lui era lui).
Insomma, noi abbiamo bisogno di provare piaceri duraturi (infiniti) per vivere con felicità la nostra esistenza; ma purtroppo questa felicità è quasi istantanea.
Bloccare la felicità nell'istante in cui si manifesta e renderla duratura è cosa molto complessa.
E allora i più fortunati scoprono che dai beni materiali non se ne può dedurre nulla di grande o di infinito.
Per cui effettivamente la barca non c'entra.
Si tutto normale, ma non per chi scorazzava per il mediterraneo gia' negli anni 70/80 con un senso di liberta' che oggi non trova piu'.
Il senso di libertà: Pegaso troppo ma ti dico troppo complesso.
Già è una fortuna aver scoperto la vela e sapere di navigare solo quando i cretini non navigano.
Ora che il mare si è liberato di rumorosi e fastidiosi turisti, bè ci si mette il mare.
<< Dopo la mezzanotte il vento s'era messo a fare il diavolo, come se sul tetto ci fossero tutti i gatti del paese, e a scuotere le imposte. Il mare si udiva muggire attorno ai faraglioni che pareva ci fossero riuniti i buoi della fiera di Sant'Alfio, e il giorno era apparso nero peggio dell'anima di Giuda. Insomma una brutta domenica di settembre, di quel settembre traditore che vi lascia andare un colpo di mare fra capo e collo, come una schioppettata fra i fichidindia. Le barche del villaggio erano tirate sulla spiaggia, e bene ammarrate alle grosse pietre sotto il lavatoio; perciò i monelli si divertivano a vociare e fischiare quando si vedeva passare in lontananza qualche vela sbrindellata; le donne invece si facevano la croce, quasi vedessero cogli occhi la povera gente che vi era dentro >>.
Quanta magia e verità in questo geniaccio di Verga.
E poi ci si affeziona di piu' ad una barca con un anima anche se magari con magagne e difetti e tanto lavoro da fare, una barca che costa fatica mantenere, ma su cui sei orgogloiso di andare in giro,
che sia diversa, che abbia una storia, che ti rappresenti.
l'HR 36 e' un ottima barca di serie, non per niente ne hanno vendute 600, con quel che costa, e' come una Volvo, o una Toyota, non ti tradisce mai, ma vuoi mettere il fascino di una jaguar xk 150, anche se poi ti devi portarti il meccanico appresso...
Non so cosa faro', ma hai ragione tu...
No Pegaso non ho ragione io. Che sia di legno, di legnoresina, di vetroresina, di carbonio, ecc... dipende da noi. La tua HR 36 è adorabile e io l'amerei con tutto me stesso.
Hai fatto la scelta giusta. Il legno lo conosci come è. Già due volte quest'anno, quel buon uomo mi ha dovuto trainare dentro al porto; le risate e gli sfottò ci sono stati, ma tra gente fatta così che vuoi che sia. Certo un bel motore nuovo da 30 cv sotto la mia ci vorrebbe proprio, ma mi dico perchè ? Io non mi voglio perdere per nulla al mondo:
<<Capitano sono davanti al porto e sto cazzo di mulo non si accende>>
<< Caro il mio bel Nausicaa non rompermi i autocensured sto riposando>>
<<Lo sai che a quest'ora si alza lui, quel minghione di Maestrale, non mi far girare le ...>>
<<Ma che ci posso fare se tu a quel mulo non gli dai mai da mangiare>>
<<Va bè, quanto sua maestà si deciderà, io sto qui a far due parole con sua Santità>>
ecc....
Buon vento di cuore Miwiki
Immagine: Questo contenuto non e' visualizzabile da te Ospite. Se vuoi vederlo, REGISTRATI QUI . 35,48 KB