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Piano velico: consigli evoluzione
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Piano velico: consigli evoluzione
Sono armatore di un First 33.7 utilizzato assolutamente fuori dai campi di regata, ma non per questo mi accontento di una configurazione velica approssimativa. Alla fine la soddisfazione di andare a vela a me deriva proprio...dalle vele Smile La mia barca ad oggi è attrezzata con: - Genoa 150% in mylar: tanto vecchio quanto bello, leggerissimo molto efficace con poco vento - Genoa 120% in dacron crosscut: il precedente proprietario lo ha lasciato avvolto con la drizza in tensione, il tessuto pur essendo ancora buono ha un po' sofferto/ceduto. - Spy: non lo so classificare, molto grande (il tangone è mezzo metro > della J) con spalle larghe... direi che il giardinetto dovrebbe essere la sua andatura migliore, ma lo ho provato poco.
- Randa in dacron crosscut semi steccata a cursori: tessuto ancora buono, il taglio non mi fa impazzire, ma per ora va bene così. Le vele di prua le armo a garroci come si faceva una volta...si, sono masochista ed ho tolto il rollafiocco! Smiley57 (La barca ha dimensioni gestibili, non mi fa fatica ripiegare le vele ed i garrocci mi danno tanta sensazione di sicurezza in più) La barca è abbastanza invelata e complici Genoa 120% un po' spanciato e randa a mio avviso migliorabile già con 10/12 nodi di reale di bolina tende a sbandare parecchio e ad avere una spinta orziera eccessiva. Inoltre risulta un filo lenta rispetto alle polari che si trovano (ORC). Ho registrato l'albero e devo dire che il comportamento è migliorato più di quanto mi aspettassi (aveva un aggolettamento esagerato). Stavo pensando di attrezzarmi con un fiocco, qualcosa tipo un 90%/100% con la speranza di: - spostare un pochino a prua il centro velico - ridurre un po' lo sbandamento - migliorare un pochino l'angolo al vento/VMG. Non fo regate, ma se si può migliorare qualcosina perché no?!? - avere una vela più facile da gestire quando sono solo o con amici inesperti o con la moglie che deve stare dietro al figlioletto. Veniamo ai dubbi, pensando di andare su un dacron mi sto chiedendo se per una vela di piccole dimensioni da usare con vento fresco abbia senso prendere in considerazione le 3 classiche alternative o sia tutto superfluo. Ad ogni modo:- Dacron crosscut: tende un po' a cedere sotto carico ma il tutto è magari compensabile con un tessuto un po' più pesante? Per una vela piccola potrebbe essere ok?- Dacron triradiale: più resistente all'allungamento, ma forse superfluo su una vela di questo tipo? - Sandiwch di dacron: può avere senso? Cosa ne pensate?
03-03-2020 14:02
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penven Offline
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RE: Piano velico: consigli evoluzione
Innanzitutto complimenti per la scelta di eliminare l'avvolgifiocco a favore dei garrocci, fossi in te opterei per un tuff luff con pre feader e vedrai che le vele vanno su da sole e potresti anche guadagnare qualche grado di angolo. Adesso veniamo al problema, non ho capito se la nuova vela dovrebbe essere un all round o andare a complemento delle altre. Tieni conto che uno dei vantaggi della rimozione dell'avvolgifiocco è proprio la possibilità di avere più vele a prua. Per il fatto che la trovi più lenta rispetto alle polari ti rispondi da solo quando descrivi lo stato delle vele. Comunque con un genoa al 100% perderesti qualcosa con venti leggeri e avresti più angolo e velocità dai 10 kn in sù. La soluzione potrebbe essere vantaggiosa se in un futuro penserai ad un gennaker al posto dello spi (che peraltro rimane utilissimo). In ultimo, considerando la ridotta superficie e il fatto che la vela non rimane inferita consiglierei il carbonio.
03-03-2020 15:18
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albert Offline
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RE: Piano velico: consigli evoluzione
Il dacron warp oriented per i tagli triradiali in realtà, a causa di come i tessuti vengono realizzati nei telai, è più elastico rispetto al dacron fill-oriented per i tagli cross-cut; ha invece un leggero vantaggio sui carichi diagonali negli angoli della vela per un miglior orientamento delle fibre che nel caso di un 105% sono alquanto limitati.
Costa di più per questioni di materiale, manodopera e sfridi e secondo me non vale la differenza.
Dunque consiglierei o un buon tradizionale taglio cross-cut che comunque su un 105%, che ha i carichi prevalenti allineati con la balumina, lavora benissimo, o un laminato in poliestere taffettato (immagino tu ti riferisca a questo con il sandwich di dacron), molto più performante e costoso ma anche un po' più delicato da gestire e piegare se devi fare dei cambi di vela dal momento che hai rottamato l'avvolgifiocco.

(03-03-2020 15:18)penven Ha scritto:  ... considerando la ridotta superficie e il fatto che la vela non rimane inferita consiglierei il carbonio.

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(Questo messaggio è stato modificato l'ultima volta il: 03-03-2020 15:23 da albert.)
03-03-2020 15:21
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Krecker Offline
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RE: Piano velico: consigli evoluzione
Grazie Albert, esattamente l'informazione che risponde ai dubbi che avevo in testa. Quindi tu andresti più sul 105% che sul 90% oppure hai messo una percentuale "casuale"? Non sarà troppo simile al genoa 120% che già ho? Immagino che il taglio diverso ne cambi il comportamento, ma la superficie mi parrebbe simile. Il laminato in poliestere taffettato è delicato da piegare nel senso che si rompe con facilità? Soffre le pieghe strette? La differenza di performance è, a tuo avviso, percettibile anche da un velista amatoriale o è una finezza da Paul Cayard? Che differenza di prezzo c'è tra questo ed un dacron crosscut?
(Questo messaggio è stato modificato l'ultima volta il: 03-03-2020 16:29 da Krecker.)
03-03-2020 16:19
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Krecker Offline
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RE: Piano velico: consigli evoluzione
Grazie Penven
Non vorrei un all around, anzi... il contrario, un fiocco specifico da bolina con vento >12/15Kn. Immagino il Tuff Luff offra un bordo di ingrasso più pulito, vedremo. Il carbonio è decisamente troppo impegnativo economicamente e forse un po' "sovradimensionato". Un asimmetrico prima o poi lo prenderò, al momento di farebbe più gola un reacher, ma per ora sono solo fantasticherie. Sicuramente dal lasco in poi lo Spy spinge alla grande.
03-03-2020 16:35
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albert Offline
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RE: Piano velico: consigli evoluzione
Allora, se non sbaglio, il 33.7 ha due rotaie sulla tuga dedicate al jib. Arrivano comunque all'altezza delle lande e non proseguono verso prua. Dunque, se la vela non arriva con la bugna di scotta più o meno alle sartie (105% circa), sarà necessario alzarla con problemi di efficienza ed estetici.
Il 105% è una vela da bolina con un range dai 10 nodi reali in su, il 90% comincia ad essere una vela "da tempesta". Il laminato è molto più rigido del tessuto, dunque quando lo si piega bisogna prestare attenzione a non "sfracellarlo", a non pestare o a trascinare le pieghe, perchè il materiale resta segnato. La differenza di performances c'è, ma se hai la randa in tessuto e non hai intenzione di cambiarla a breve, temo non la apprezzerai. Per fare un paragone stupido, è come montare su un auto con le gomme consumate solo due gomme buone .... se le due vecchie perdono aderenza, anche se le nuove tengono bene, in generale non hai migliorato le performances complessive dell'auto. La differenza di prezzo tra tessuto x-cut e laminato triradiale in percentuale c'è, anche se su una vela piccola, in termini assoluti, non è considerevole.
04-03-2020 12:18
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Krecker Offline
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RE: Piano velico: consigli evoluzione
Il mio 33.7 pur essendo in configurazione "tirata" (chiglia lunga 2.10, bulbo in piombo, trasto lungo, albero alto) ha una sola rotaia lunga che, effettivamente, termina a poppa delle lande. Onestamente non ci avevo pensato a questo "dettaglio" Smile L'idea di rifare la randa ci sarebbe, ma per dilazionare un attimo le spese pensavo di rifarla l'anno prossimo andando su una steccata con carrelli... si va nelle spese! (come si dice in toscano).
04-03-2020 13:58
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albert Offline
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RE: Piano velico: consigli evoluzione
Eventualmente, in mancanza della rotaia interna, per recuperare un po' di angolo e far passare la scotta tra la sartia verticale e la diagonale, si installa un tweaker (barber che tira all'interno). Fermo restando il discorso sull'altezza della bugna di scotta in rapporto alla dimensione dell'HLP. Per quanto riguarda la decisione sulla tipologia di materiale, direi che pur rimandando la spesa della randa, dovresti decidere ora (eventualmente supportato da un preventivo di massima) se la farai in tessuto o passerai al laminato, in modo da avere in futuro due scarpe che si accompagnano Smiley2.
04-03-2020 15:57
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Krecker Offline
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RE: Piano velico: consigli evoluzione
Ci avevo pensato, ma per la conformazione del piano di coperta ho avuto più di un dubbio. Il piano di coperta è questo:
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Quella che sembra una rotaia più interna sulla tuga è un tientibene! La V1 e la D1 si attaccano alla stessa basetta piuttosto "interna", passare nel mezzo alle due credo non abbia un gran valore aggiunto, ad ogni modo vedremo... mi pare un dettaglio valutabile più avanti.

(04-03-2020 15:57)albert Ha scritto:  Per quanto riguarda la decisione sulla tipologia di materiale...[]

Ahhh ah Smiley4 chiaro. Ti ho mandato un paio di mail all'indirizzo di lavoro.
(Questo messaggio è stato modificato l'ultima volta il: 04-03-2020 16:54 da Krecker.)
04-03-2020 16:53
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nedo Offline
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RE: Piano velico: consigli evoluzione
Albert ti consiglierà al meglio sei in buone mani, mi permetto solo di dire la mia riguardo il fiocco 105 % dato che non hai la rotaia interna ( altri 33.7 che ho visto invece ne sono provvisti Smiley57 ) . A mio parere non conviene passare al fiocco 105 se provieni da un 120%. La differenza sostanzialmente non è elevata e per diminuire lo sbandamento a parità di vento e angolo sarà sufficiente andare su vele con materiali diversi dal dacron ! Dato che hai una randa importante, sarà forse il caso di cominciare con quella ?! Smiley2 Bella barca !!

Non possiamo dirigere il vento, ma possiamo orientare le vele .
Seneca
04-03-2020 17:38
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albert Offline
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RE: Piano velico: consigli evoluzione
Allora, il tientibene nei 33.7 che conosco è all'interno della rotaia alta.
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Il "plus" del 105% rispetto al 120% è che può essere bordato all'interno della verticale. Se invece per mancanza di rotaia o tweaker la scotta passa esterna e va diretta sulla rotaia bassa, come dice Nedo non c'è una gran differenza tra le due vele, salvo qualche decina di centimetri di scotta in più da lascare e cazzare in virata.
05-03-2020 10:13
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Krecker Offline
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RE: Piano velico: consigli evoluzione
@albert La mia non ha quella rotaia e sul manuale dell'utente non compare. Forse è stata aggiunta nelle produzioni successive (la mia è del '98) o l'ha aggiunta l'armatore come sua personalizzazione...non saprei. Immagino che utilizzando quella rotaia interna (o col tweaker) la scotta vada passata interna al sartiame...quindi in pratica è una rotaia dedicata alla bolina stretta: allargando l'andatura c'è da ripassare la scotta per evitare che strusci/si intralci sulla D1? Il 105% pareva un po' troppo simile al 120% anche a me infatti originariamente parlavo di 90%-100%, ma non avevo considerato il problema del punto di scotta. C'è anche da dire che l'attuale 120% ha sofferto... di bolina non è un bel vedere e a quanto mi state spiegando utilizzare un materiale migliore potrebbe cambiarne nettamente il comportamento. Mi sorge una curiosità Albert...considerando dove ho la rotaia sulla mia, se volessi/dovessi armare una vela da "tempesta" (sto facendo gesti scaramantici perché non mi serva mai) tipo una trinchetta o un fiocco piccolo l'unica soluzione sarebbe farla a bugna alta tipo yankee? Anzi, forse sarebbe proprio uno yankee la vela "giusta"?

Grazie Nedo, basta leggere un po' il forum per apprezzare la professionalità di Albert! Mi ha già evidenziato più di una ingenuità nel mio ragionamento 89 Esatto, ora sto proprio mitigando il problema con una mano alla randa, ma la bolina con una vela di prua spanciata o col genoa parzialmente rollato non è il massimo. Inoltre spostandosi da un genova verso un fiocco si dovrebbe avanzare un pochino il centro velico che potrebbe aiutare, no? Non sto parlando di 25 nodi e barca sdraiata eh! Diciamo che già con 10/12Kn ho l'impressione che con una vela di prua più magra e "spostata verso prua" l'equilibrio sarebbe migliore. Magari mi sbaglio eh... è solo una mia "sensazione" molto "istintiva".
(Questo messaggio è stato modificato l'ultima volta il: 05-03-2020 11:19 da Krecker.)
05-03-2020 11:10
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nedo Offline
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RE: Piano velico: consigli evoluzione
Non voglio ripeto contraddire le tue sensazioni però con 10/12 kn trovarsi con la barca eccessivamente sbandata mi pare tanto. Anzi direi che quel range è quello che consente di veleggiare in relax e in pieno controllo. Il tuo piano velico prevede una randa da circa 30mq e un genoa 120 che sarà sui 24 mq, se consideri un dislocamento che in versione crociera può superare i 5000 kg, direi che sei decisamente sotto invelato, da qui il dubbio sullo stato di forma delle vele e sulla necessità di investire in qualcosa di più rigido e duraturo in quanto il tuo giudizio sulle stesse potrebbe davvero essere ottimista, due foto in tal senso aiuterebbero Albert nella valutazione. Facendo un paragone con la sorella minore ( 31.7 ) nel mio caso parliamo di 57 mq fra randa e genoa su dislocamento molto ma molto più leggero Smiley2

Non possiamo dirigere il vento, ma possiamo orientare le vele .
Seneca
(Questo messaggio è stato modificato l'ultima volta il: 05-03-2020 12:09 da nedo.)
05-03-2020 12:09
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bullo Offline
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RE: Piano velico: consigli evoluzione
Lo sbandamento è un'oppppinione, per me barca sdraiata significa con l'albero in acqua. Magari per un'altro sdraiata significa 30° e molto sbandata 15*. La vela è tutta un'oppppppinione.-
05-03-2020 12:19
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Krecker Offline
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RE: Piano velico: consigli evoluzione
Ok ok, avete ragione, mi sono spiegato male! Scusate! Lo sbandamento non è un problema va abbastanza bene, quello che mi piacerebbe migliorare è la spinta orziera che per il vento e lo sbandamento (marcato, ma non problematico) mi risulta eccessiva (altro che timone 3-5 gradi alla poggia). Riducendo l'aggolettamento (assolutamente eccessivo) devo dire che il comportamento è decisamente migliorato. Ovviamente con una mano alla randa la situazione migliora, ma complice una prima mano è piuttosto abbondante la barca si allontana ulteriormente dalle polari e si addomestica fin troppo. Sicuramente Nedo, come dici tu, le attuali vele piuttosto maltrattate non aiutano, ma proprio per questo son qui a chiedere in questa sezione. Appena mi deciderò di attivarmi inonderò il povero Albert di foto, misure e telefonate, non temere...mi odierà Tongue Visto che ho sparlato del precedente armatore, del precedente velaio...diciamola tutta: un altro grosso problema è che al timone ci sono io che non ci so mica fare gran che! Tongue
05-03-2020 17:24
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nedo Offline
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RE: Piano velico: consigli evoluzione
Albert lo abbiamo chiamato in causa in tanti qui dentro, sopporterà anche te senza meno, tranquillo Smiley4 Thumbsupsmileyanim

Non possiamo dirigere il vento, ma possiamo orientare le vele .
Seneca
05-03-2020 17:49
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Krecker Offline
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RE: Piano velico: consigli evoluzione
Solo per onestà intellettuale devo dire che ho trovato in rete una brochure pubblicitaria del 33.7 con la famigerata rotaia interna che io non ho. Quindi avevate ragione anche su questo, alcuni modelli uscivano di cantiere con 2 rotaie.
06-03-2020 13:11
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albert Offline
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RE: Piano velico: consigli evoluzione
(06-03-2020 13:11)Krecker Ha scritto:  Solo per onestà intellettuale devo dire che ho trovato in rete una brochure pubblicitaria del 33.7 con la famigerata rotaia interna che io non ho. Quindi avevate ragione anche su questo, alcuni modelli uscivano di cantiere con 2 rotaie.

Non volevo insistere, ma nel piano di coperta che hai postato più su, quelle disegnate sono due coppie di rotaie (ci sono pure disegnati i carrelli) e non c'è il tientibene ...

Qual'è stato il problema ? Se tu guardi il piano di coperta di barche analoghe, la tuga incontra il passavanti tre dita o più all'interno delle lande (che per motivi strutturali dell'albero non possono essere interne più di tanto) e continua verso poppa sulla stessa linea, mentre le rotaie del jib/genoa sono sulla linea delle lande quando non anche un po' più interne. Il genoa così "circonda" con il suo grasso le sartie verticali e la balumina chiude il profilo più all'interno possibile; col Jib la rotaia deve consentire, in bolina, di cazzare la scotta all'interno della sartia verticale per aumentare l'angolo di incidenza della vela mantenendo un angolo al vento reale minore possibile.

Sul 33.7 è stata fatta "la pensata" di creare uno scalino sulla tuga appena a poppa delle lande per aumentare i volumi interni ... e oooops "adesso le rotaie dove le mettiamo?" ... pensata: "per chi ci va a spasso van bene sul passavanti, tanto non deve fare bolina 21, per chi ci fa le regate le mettiamo sulla tuga" ...

Furono così soddisfatti della pensata che sul SOD 34.2 le han messe solo sulla tuga, così si sono risparmiati anche un paio di winches ...

Comunque come ho già detto è tutto risolvibilissimo con relativamente poca spesa, attrezzando due tweakers che tra l'altro fanno tanto Hi-Tech 21.
(Questo messaggio è stato modificato l'ultima volta il: 06-03-2020 13:37 da albert.)
06-03-2020 13:34
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Krecker Offline
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RE: Piano velico: consigli evoluzione
(06-03-2020 13:34)albert Ha scritto:  Non volevo insistere, ma nel piano di coperta che hai postato più su, quelle disegnate sono due coppie di rotaie (ci sono pure disegnati i carrelli) e non c'è il tientibene ...

Apprezzo il riguardo, ma non sono permaloso... sentiti libero di insistere in tutta serenità!
Ho inconsciamente cercato di "piegare" il disegno alla mia realtà: grosso modo li ci sono i tientibene e ho tratto conclusioni affrettate!

(06-03-2020 13:34)albert Ha scritto:  Qual'è stato il problema ? Se tu guardi il piano di coperta di barche analoghe, la tuga incontra il passavanti tre dita o più all'interno delle lande (che per motivi strutturali dell'albero non possono essere interne più di tanto) e continua verso poppa sulla stessa linea, mentre le rotaie del jib/genoa sono sulla linea delle lande quando non anche un po' più interne. Il genoa così "circonda" con il suo grasso le sartie verticali e la balumina chiude il profilo più all'interno possibile; col Jib la rotaia deve consentire, in bolina, di cazzare la scotta all'interno della sartia verticale per aumentare l'angolo di incidenza della vela mantenendo un angolo al vento reale minore possibile.

Chiaro.

(06-03-2020 13:34)albert Ha scritto:  Sul 33.7 è stata fatta "la pensata" di creare uno scalino sulla tuga appena a poppa delle lande per aumentare i volumi interni

Di quello scalino sto apprezzando il fatto che dalla dinette si ha una discreta visuale verso prua dalle finestrine ricavate nello scalino stesso... un po' come hanno fatto sul Pogo36.

(06-03-2020 13:34)albert Ha scritto:  Furono così soddisfatti della pensata che sul SOD 34.2 le han messe solo sulla tuga, così si sono risparmiati anche un paio di winches ...

Cosa non si fa per economica di scala!89

(06-03-2020 13:34)albert Ha scritto:  Comunque come ho già detto è tutto risolvibilissimo con relativamente poca spesa, attrezzando due tweakers che tra l'altro fanno tanto Hi-Tech 21.

100
06-03-2020 16:51
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