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pulizia teak
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ecotango Offline
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pulizia teak
Citazione:Maro ha scritto:
[quote]TestaCuore ha scritto:
Ma io non ho scritto che le coperte li montano i robot! Li stai dicendo tu; io avevo fatto una battuta per dire che con tali livelli di industrializzazione non puoi pretendere che una barca con tale prezzo abbia anche una coperta degna di un HR
Quando ho rifatto la coperta ho preso il posto di un HR sui 10 metri che aveva rifatto anche lui il teak.
Ho saputo che quando hanno tolto la coperta è venuta via facilmente perchè praticamente sotto era a secco, era tenuta solo da viti da 4 mm tanto lunghe da forare completamente la prima pelle inserendosi profondamente nel termanto.
Questo aveva fatto sì che l'acqua fosse abbondantemente penetrata nel sandwich che, essendo in termanto, non era marcito.
L'acqua però era arrivata sino alle murate dove era penetrata tra i vari strati di tessuto/matt con cui era stratificata, evidentemente non proprio benissimo, l'opera morta.
Hanno dovuto sforacchiare la murata in tutte le zone dove lo strumento rivelava acqua, poi materassino e sacco a vuoto per alcuni giorni.
Dopo hanno montato la coperta e, alla fine, stuccato l'opera morta e verniciate le fiancate.
Questo su un nobilissimo HR degli anni 80/90!


Sul fatto che HR abbia usato(usi) le viti per fissare le doghe di teak e che sia una pratica demenziale non ci sono dubbi.
Sul fatto che dalle viti che fissano le doghe in coperta possa entrare acqua che poi finisce nel sandwich delle murate mi sa proprio di leggenda metropolitana Big GrinBig Grin
27-12-2011 06:56
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Maro Offline
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pulizia teak
Era la parte sconcertante anche per il cantiere.
Di nobili coperte montate da cani ne avevan già viste, ma di acqua nelle murate no.

Navigare senza meta può farci scoprire orizzonti inaspettati!
Buon vento! by Mario
27-12-2011 07:24
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maxvecc Offline
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Messaggio: #103
pulizia teak
Anche se ora non ho più questo impegno(per fortuna !) ,quando avevo L'Orca 43, con '54 m2'Big Grin di coperta tutta teack,ho provato quasi tutti i sistemi già descritti con relativa soddisfazione. Poi un giorno un veccchio fabbricatore di coperte, ormai in pensione, mi ha portato una polvere bianca e mi ha detto di lavare la coperta con una diluizione di quella. Lo feci e ne risultò, una copeta stupenda !!! Era Acido ossalico ,prodotto prettamente sbiancante presente, il minima quantità, in tutti i vari liquidi detergenti.Dopo il trattamento, lavaggio abbondantissimo con acqua di mare sempre seguendo la vena. Finchè ho avuto quella barca ho sempre fatto questo trattamento e quando l'ho venduta l'acquirente mi chiese: ma la coperta è nuova ??!!
27-12-2011 09:32
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Maro Offline
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Exclamation pulizia teak
Citazione:maxvecc ha scritto:
Anche se ora non ho più questo impegno(per fortuna !) ,quando avevo L'Orca 43, con '54 m2'Big Grin di coperta tutta teack,....
Su un 43 avevi 54mq di teak?[:251]


Era molto sviluppata in verticale?42

Allora non avevi una barca a vela ma una barca a ... teak!Wink

Navigare senza meta può farci scoprire orizzonti inaspettati!
Buon vento! by Mario
27-12-2011 14:21
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N/A Offline
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Messaggio: #105
pulizia teak
Citazione:maxvecc ha scritto:
Anche se ora non ho più questo impegno(per fortuna !) ,quando avevo L'Orca 43, con '54 m2'Big Grin di coperta tutta teack,ho provato quasi tutti i sistemi già descritti con relativa soddisfazione. Poi un giorno un veccchio fabbricatore di coperte, ormai in pensione, mi ha portato una polvere bianca e mi ha detto di lavare la coperta con una diluizione di quella. Lo feci e ne risultò, una copeta stupenda !!! Era Acido ossalico ,prodotto prettamente sbiancante presente, il minima quantità, in tutti i vari liquidi detergenti.Dopo il trattamento, lavaggio abbondantissimo con acqua di mare sempre seguendo la vena. Finchè ho avuto quella barca ho sempre fatto questo trattamento e quando l'ho venduta l'acquirente mi chiese: ma la coperta è nuova ??!!
Nel senso delle venature?
La vorrei vedere questa coperta, secondo me tutta scavata perché il teak gas pulito trasversalmente alle venature
27-12-2011 14:40
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maxvecc Offline
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pulizia teak
....bè si per i m2 ovviamente scherzavo Big Grin; era una coperta flush deck tutta in teack compreso ovviamente il pozzetto !! Mortale il periodo della pulizia Disapprovazione!!!Certo, per pulirla, nel senso della venatura altrimenti non si pulisce, utilizzavo scopettone a spazzola morbidisssssima ( lo sporco si annida soprattutto nella parte morbida della venatura !)!
Scavato mai nullaPalla 8 !!! Se usi i normali spazzoloni sono d'accordo ,ti viene una coperta a righe alte e basse !
27-12-2011 17:17
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N/A Offline
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Direi di votare la pulizia del teak come la cosa più OPPPPPINABILE del mondo della vela! Big Grin
27-12-2011 17:38
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matteo45 Offline
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pulizia teak
Citazione:TestaCuore ha scritto:
Direi di votare la pulizia del teak come la cosa più OPPPPPINABILE del mondo della vela! Big Grin
A me i vari commercianti e cantieri hanno sempre detto: acqua salata, e poi asciuga. Un paio di volte all' anno acqua con i limoni. Io uso a volte il last al limone, ma molto diluito. a volte il Finish lavastoviglie, ma bisogna sciacquare bene, perchè lascia aloni sul gelcoat.Spazzola morbida, quasi un pennello. oppure frattazzo leggero. Cosa usare come sigillante? Mi hanno detto in molti: olio di vaselina enologico, ma poco poco,se no scurisce troppo. Se ci sono macchie di unto, usare lo smacchiatore.
Probabilmente ogni due anni una passata con carta trecento non farebbe male. In ogni caso se si vuole la coperta bella e farla durare poco, va bene tutto il resto.
Per quello che ha scritto l'amico che la maniera di montare la coperta di HR è demenziale, non credo che sia così, è solamente la maniera classica con cui erano montate le vecchie coperte. Certo, se levi le viti per non vederne le teste e lasci solo i tappi, allora qualcosa succede... Altri tempi, altri spessori. Le coperte della maggior parte delle barche di oggi è prefabbricata con listelli di teak di 4-6 mm incolllati solitamente su compensato di okumè di 3-4 mm o su un feltro fibroso. I bordi esterni perimetrali, chiamati comunemente trincarini, e la spina centrale sono in massello, possibilmente ma non necessariamente avvitati. Colle del tipo sikaflex, e mai epossidiche.
Per quel che riguarda la coperta del Bavaria che ho visto, non credo che potrebbe essere peggiore. Ma non è l' unica. Solo gli Hanse, tra le barche industriali, hanno leggermente migliorato, forse per provvedere agli errori precedenti.
BV
31-12-2011 01:02
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Estrovelico Offline
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pulizia teak
Per il teak le scuole di pensiero sono diverse e contrastanti, acqua salata e spazzolone vanno sicuramente bene, ma se vuoi il teak bello l'unico prodotto che funziona a dovere è il Teak Wonder, ma è questione di gusti, c'è a chi il teak piace grigio, c'è chi grigio gli fa schifo e lo vuole ben giallo come appena montato, ognuno ha il proprio segreto, il mio è quello di lavarlo molto, ma molto, ma molto, ma molto bene.....fino a quando non esce piu sporco, poi un paio di mani leggere di teak wonder (solo l'impregnante....niente acido).
Per quanto riguarda il teak montato dai cantieri, bisogna mettersi in testa che nella produzione di serie la qualità purtroppo è quella che è....dalla costruzione, alle finiture.....chi ha lavorato dove si produce in serie sa bene come funziona.Spesso è anche questione di fortuna.....se ti capita la barca sfigata....ciao.
02-01-2012 01:56
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kermit Offline
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Citazione:matteo45 ha scritto:
Citazione:TestaCuore ha scritto:
Direi di votare la pulizia del teak come la cosa più OPPPPPINABILE del mondo della vela! Big Grin
A me i vari commercianti e cantieri hanno sempre detto: acqua salata, e poi asciuga. Un paio di volte all' anno acqua con i limoni. Io uso a volte il last al limone, ma molto diluito. a volte il Finish lavastoviglie, ma bisogna sciacquare bene, perchè lascia aloni sul gelcoat.Spazzola morbida, quasi un pennello. oppure frattazzo leggero. Cosa usare come sigillante? Mi hanno detto in molti: olio di vaselina enologico, ma poco poco,se no scurisce troppo. Se ci sono macchie di unto, usare lo smacchiatore.
Probabilmente ogni due anni una passata con carta trecento non farebbe male. In ogni caso se si vuole la coperta bella e farla durare poco, va bene tutto il resto.
Per quello che ha scritto l'amico che la maniera di montare la coperta di HR è demenziale, non credo che sia così, è solamente la maniera classica con cui erano montate le vecchie coperte. Certo, se levi le viti per non vederne le teste e lasci solo i tappi, allora qualcosa succede... Altri tempi, altri spessori. Le coperte della maggior parte delle barche di oggi è prefabbricata con listelli di teak di 4-6 mm incolllati solitamente su compensato di okumè di 3-4 mm o su un feltro fibroso. I bordi esterni perimetrali, chiamati comunemente trincarini, e la spina centrale sono in massello, possibilmente ma non necessariamente avvitati. Colle del tipo sikaflex, e mai epossidiche.
Per quel che riguarda la coperta del Bavaria che ho visto, non credo che potrebbe essere peggiore. Ma non è l' unica. Solo gli Hanse, tra le barche industriali, hanno leggermente migliorato, forse per provvedere agli errori precedenti.
BV
Bell'intervento SmileSmile anche perchè sembrava che solo io avessi visto coperte in teak montate come hai descritto tu, ciao
02-01-2012 04:13
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mantonel Offline
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pulizia teak
sembra strano anche a me l' esperieza HR riportata da Maro', ma se lo ha visto e sentito sara' cosi. Vero' e' che si parla di una barca di circa 30 anni. Se e' vero che la coperta e' duranta 30 anni, occorre vedere quanta cura l' armatore aveva posto nell' evitare infiltrazioni dai comenti, dalle teste delle viti scoperchiate, come pure se il ponte era stato rifatto e come e da chi...
Insomma bisognerebbe conoscere tutte.
Anche Najad avvitava le doghe in teak sino al 2005, mai sentite fiancate imbibite. Adesso sono incollate e le viti messe, quando servono, di sguincio. In questo modo mordono solo nello spessore della tuga che e' notevole.

Diverso il commento di Kermit sul 'disegno' del ponte in teak. QUello postato sul Bavaria e' ovviamente economico e anche non bellissimo. Ci vorrebbe un intervendo di Stefano o di Dapnia, ma i trincarini, i pezzi stondati, la spina a incastro non hanno solo funzione estetica.
Quanto agli spessori, i masselli, i 15 mm e balle varie, attenti: innanzitutto quello che dice Marcello dei compensati rivestiti e' la dura realta', poi...i trucchetti esistono. Le lavole di testa sono a sezione triangolare. la parte a vista e' quella spessa, che si assottiglia verso i centro. Eccovi un esempio di Hanse 63....non c'e' trucco, non c' e' inganno, a quel prezzo si vuol anche il massello?
il gradino che si vede mostra la base in legnaccio sulla quale e' incollato lo straterellino di teak.


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comunque meglio non illudersi: molti legni montati sulle coperte non sono piu' vero teak, ma surrogato. Il teak e' finito.
02-01-2012 04:53
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N/A Offline
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Messaggio: #112
pulizia teak
a me, per quel che sesse lo son fatto pagare, considerato che è messo una mer.a, non credo facessero una cosa del genere e pii, come detto, in un punto si è traforato quasi tutto per incuria di un ospite a bordo e si vede tutto teak.
le pedane regolabili d il tavolo, invece, sono costituiti da uno strato di q cm di compensato rivestito su albo le facce da circa 3/4 mm di teak.
iroko lo sconsiglio a tutti e so riconoscerlo: completamente inadeguato per la nautica perché è più scivoloso, scala più e dopo poco mesi si spacca e si deforma.
per il resto, credo non ci si possa aspettare miracoli da una barca con prezzi competitivi...da qualche parte, oltre l'industrializzazione, le differenze dovranno pur venire fuori. se poi sono proporzionate o meno, è sempre il mercato a dirlo. vedo barche che sono molto sproporzionate come prezzo (nel senso di troppo costose).
si dovrebbe guardare a qualche cantiere industrializzato (per avere le economie che essi possono consentire) che al contempo sia anche volto alla qualità delle dotazioni e finiture per trovare il cantiere con il miglior rapporto qualità prezzo.
da questo punto di vista, credo che gli elan rientrino in questi cantieri. ho visto l'l'impression 514....è davvero di ottimo livello, da ogni punto di vista.
02-01-2012 05:18
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kermit Offline
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Messaggio: #113
pulizia teak
Io so solo che quando vedo una coperta in teak di un HR rimango ad ammirarla vecchia o giovane che sia, gli spessori sono importanti ed il fatto che usino le viti credo sia una logica conseguenza di certi spessori.
Non è facile fare una posa precisa con l'utilizzo di soli pesi e morsetti sulle doghe anche perché il teak è un legno duro e piegare una doga d 8 mm è un discorso piegarne un'altra di 12-13 mm è un altro
02-01-2012 05:19
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lfabio Offline
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Messaggio: #114
pulizia teak
Oddio, si potrebbe anche ipotizzare che quella coperta montata male, su quel dato HR, NON l' avesse messa il cantiere.
Quanto al teak finito Mantonel.. e' un discorso che sto cercando di capire: ne ho lette di tutti i colori... tu ne sai di piu?
(Questo messaggio è stato modificato l'ultima volta il: 02-01-2012 06:50 da lfabio.)
02-01-2012 06:49
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Luca Falegname Offline
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Messaggio: #115
pulizia teak
Cari Amici,
Il Teak Vero, Birmano, di primissima scelta, qualità 'golden' rigatino esiste, il problema è che costa!!!!
oggi in termini di economia e io aggiungerei di furbaggine presunta, tutti facciamo a gara a chi ha speso meno...in tutto, anche riguardo all'affettato, alla carta igienica o qualsiasi altro bene....
Semplicemente, una regola sempre vigente in questo mondo che cerchiamo forzatamente di cambiare, la qualità del prodotto ha un valore aggiunto, ma anche un costo superiore, poiche selezionata, scelta, lavorata, etc.
Io che lo faccio di mestiere, vi posso dire con tutta sincerità che sul mercato si trova (e quindi noi tutti vediamo) quello che il mercato richiede. La qualità di materiale ed esecuzione nelle barche di grossa produzione non è la stessa dell'artigiano o del cantiere semi artigianale nord europeo!!
Volete mettere la differenza di una coperta di un Cantierone Francese,dove per esempio, nel pozzetto e sulle panche non ci sono neanche le cornici oppure una coperta per esempio di un HR dove tutte le cornici dei trincarini, mastre, giro di tuga hanno gli incassi per ricevere le doghe????
La qualità di materiali ed esecuzione esiste, basta volerla e non nascondersi dicendo che non c'è più il Teak bello.... Io quando produco doghe dai tronchi, i filarotti li scelgo a secondo quello che devo fare, secondo le qualità e/o la necessità e/o richiesta ricevuta, se di qualità inferiore li metto da parte per impieghi diversi.
P.S. L'impiego delle viti, anche su coperte di 12mm è solamente una filosofia costruttiva, Vi assicuro che con metodi diversi, è ugualmente possibile realizzare coperte di tali spessori!!
Ciao, Buon Anno a tutti

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(Questo messaggio è stato modificato l'ultima volta il: 02-01-2012 18:29 da Luca Falegname.)
02-01-2012 17:45
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N/A Offline
Vecio AdV

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Messaggio: #116
pulizia teak
tutto chiaro, grazie luca
02-01-2012 18:00
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matteo45 Offline
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pulizia teak
Citazione:mantonel ha scritto:
sembra strano anche a me l' esperieza HR riportata da Maro', ma se lo ha visto e sentito sara' cosi. Vero' e' che si parla di una barca di circa 30 anni. Se e' vero che la coperta e' duranta 30 anni, occorre vedere quanta cura l' armatore aveva posto nell' evitare infiltrazioni dai comenti, dalle teste delle viti scoperchiate, come pure se il ponte era stato rifatto e come e da chi...
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Anche Najad avvitava le doghe in teak sino al 2005, mai sentite fiancate imbibite. Adesso sono incollate e le viti messe, quando servono, di sguincio. In questo modo mordono solo nello spessore della tuga che e' notevole.

Diverso il commento di Kermit sul 'disegno' del ponte in teak. QUello postato sul Bavaria e' ovviamente economico e anche non bellissimo. Ci vorrebbe un intervendo di Stefano o di Dapnia, ma i trincarini, i pezzi stondati, la spina a incastro non hanno solo funzione estetica.
Quanto agli spessori, i masselli, i 15 mm e balle varie, attenti: innanzitutto quello che dice Marcello dei compensati rivestiti e' la dura realta', poi...i trucchetti esistono. Le lavole di testa sono a sezione triangolare. la parte a vista e' quella spessa, che si assottiglia verso i centro. Eccovi un esempio di Hanse 63....non c'e' trucco, non c' e' inganno, a quel prezzo si vuol anche il massello?
il gradino che si vede mostra la base in legnaccio sulla quale e' incollato lo straterellino di teak.


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comunque meglio non illudersi: molti legni montati sulle coperte non sono piu' vero teak, ma surrogato. Il teak e' finito.
Mi riferivo proprio a questo, le sfogliette di teak sull' hanse 53 si consumano subito, non c' è trincarino e poi è uno spigolotroppo a vista; mi sembra di averne visto degli hanse recenti che hanno uno spessore molto maggiore, a meno che non sia stata una richiesta esplicita del cliente
03-01-2012 07:35
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matteo45 Offline
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pulizia teak
Citazione:kermit ha scritto:
Io so solo che quando vedo una coperta in teak di un HR rimango ad ammirarla vecchia o giovane che sia, gli spessori sono importanti ed il fatto che usino le viti credo sia una logica conseguenza di certi spessori.
Non è facile fare una posa precisa con l'utilizzo di soli pesi e morsetti sulle doghe anche perché il teak è un legno duro e piegare una doga d 8 mm è un discorso piegarne un'altra di 12-13 mm è un altro
Smile
ho fatto rifare la coperta due anni fa e ho scelto delle doghe molto strette, 4 cm, con un cianfrino largo 4mm e profondo 6 mm, quindi larghezza apparente di 36 mm,altezza 12-13mm, senza viti,solo viti 'traditrici' tra le doghe. Così sono più facili da piegare e danno l'impressione di una coperta tradizionale . Per ora sono contento, ma è troppo presto per poterne essere sicuri...
03-01-2012 07:48
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donatella591 Offline
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pulizia teak
Citazione:tiger86 ha scritto:
da quando ho scoperto la varechina ho eliminato qualsiasi prodotto specifico.
Importante sciacquare bene dopo.
proibitissima per la gomma!
03-01-2012 18:02
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Ferian Offline
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Citazione:maxvecc ha scritto:
Anche se ora non ho più questo impegno(per fortuna !) ,quando avevo L'Orca 43, con '54 m2'Big Grin di coperta tutta teack,ho provato quasi tutti i sistemi già descritti con relativa soddisfazione. Poi un giorno un veccchio fabbricatore di coperte, ormai in pensione, mi ha portato una polvere bianca e mi ha detto di lavare la coperta con una diluizione di quella. Lo feci e ne risultò, una copeta stupenda !!! Era Acido ossalico ,prodotto prettamente sbiancante presente, il minima quantità, in tutti i vari liquidi detergenti.Dopo il trattamento, lavaggio abbondantissimo con acqua di mare sempre seguendo la vena. Finchè ho avuto quella barca ho sempre fatto questo trattamento e quando l'ho venduta l'acquirente mi chiese: ma la coperta è nuova ??!!
Che dosaggio utilizzavi? Acqua di mare o dolce? Andava bene sia per il elcoat che per il teak? Ne ho sentito parlare spesso dell'acido ossalico ma è ancora un mistero per me.
03-01-2012 20:13
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