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Cutter aurico
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Rurik Offline
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Cutter aurico
Mi spiace sporcare la presentazione di Star: Paolo mi deve perdonare. Ero ospite di Lacamomilla, da Costantini. L'ho vista per la seconda volta. Questa volta in acqua; la sua ferramenta tirata a lucido, i legno brillanti al tenue sole del lago. Non riuscivo a staccarle gli occhi di dosso.
Come sempre qualche foto e la speranza che mi capiti di esservi ospite. Quando la vidi la prima volta era sotto un capannone. Amorevolmente la stavano riportandola al antico splendore. Me ne hanno raccontato la storia ed è quella di un cavallo di razza! Ho detto la mia e sono tornato a casa con la speranza di vederla in acqua.

Di tutti i Maestri che ho conosciuto, nessuno si è espresso con la convinzione che si legge nei forum quando si parla di 'come si deve'! La volta che pensavo essere più vicino alla verità è stato sul Forum Il Legno nella sezione 'il legno e l'acqua'. E' dove ho conosciuto Roberto (Novecento). C'era Jaguar di Trieste che dichiarava di voler fare il restauro della sua con i materiali che si devono usare. Ho chiesto dove trovarli: sono spesso a Trieste e avrei potuto provare. Ha confermato che non sono disponibili perché nessuno li fa più.

Il vero segreto del restauro filologico è che ... non esiste un metodo, ma solo il rispetto delle funzioni che gli elementi hanno nella costruzione. Sono d'accordo con quello che scrive Proust ma anche lui, alla fine, cede alla tentazione di scrivere il suo verdetto senza appello.

Solo il tempo è capace di dire se quello che si fa è ben fatto. Noi continuiamo ad essere solo custodi delle barche d'epoca che simpaticamente ci accarezzano come si fa con un bambino e si avviano verso il prossimo ...

Ciao,
Riccardo
http://www.barchedepocaeclassiche.it/rurik.html
www.rurik.it/La_Verità_la_sa_il_Mastro_d'Ascia.pdf
02-02-2013 06:16
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pterigio Offline
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Cutter aurico
Citazione:Mi spiace sporcare la presentazione di Star: Paolo mi deve perdonare.

Scusa se sono tordo ma non vedo perché mai tu ritenga di 'aver sporcato' la presentazione...
Mi fa soltanto piacere sapere cosa ne pensano altre persone che condividono la passione del restauro, penso di poter solo imparare... Blush

Tuttavia non ho ben compreso quale sia il tuo punto di vista Cool e il motivo per il quale trovi che una sana, onesta e costruttiva (speroBig Grin) digressione sulle modalità di restauro sporchi invece di impreziosire la presentazione del mio guscio Smile

PS: quando vuoi sarà un piacere averti al timone del guscio, quando pensi di passare nei dintorni mandami una mail (paolosive@hotmail.com) mi farebbe veramente piacere incontrarti.
02-02-2013 06:55
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Candido Offline
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Messaggio: #43
Cutter aurico
Ciao Paolo, Giulio, Riccardo...
ho letto tutti i post a proposito di Star e della sua epoxy.
Sia il cantiere che Paolo sono al corrente dei lavori svolti su Star e ci sono anche molte foto che li dimostrano. Su Star dal 2008 al 2012 non è stato usato solo un semplice primer epossidico. I Costantini hanno fatto i seguenti lavori: portata a legno, i comenti sono stati puliti e aperti con la sega circolare a disco, guidata da appositi listelli. Nel 2008 i comenti non erano troppo aperti e la barca era calafatata in modo tradizionale con la cotonina (vedi foto), lo scafo è stato completamente filettato tra il fasciame con legno dolce incollato con epossidica (rinvergatura), poi è stato tutto stuccato con epossidico della Veneziani, dopodiché sono state date quattro mani di Resina 2000 della Veneziani, rasato e stuccato di nuovo, infine è stato dato un primer epossidico bianco e poi lo smalto a spruzzo e l'antivegetativa. Sulla coperta ho fatto il seguente lavoro: stuccato tutto con epossidica Cecchi CFS 10-10 con aggiunta di addensante, date 4 mani di epossidica Cecchi CFS 10-10, levigato con orbitale, date 2 mani di fondo epossidico ad alto spessore Plastolite Pro della Veneziani, dato antisdrucciolo Kiwi Grip a rullo. Sulle parti trasparenti ho dato le 4 mani di epoxy e poi 2 mani di poliuretanica trasparente International Schooner Gold e poi 6 mani di Epifanes Clear Varnish tradizionale. A questo punto Star è passata nelle mani di Paolo che l'ha terminata e armata.
Il fasciame segna (ha iniziato a segnare pochi mesi dopo la rinvergatura), perché il legno ovviamente cerca di muoversi, ma non avendo più elasticità a causa della chiusura dei comenti, in certi punti le tavole si spaccano longitudinalmente. Se si bussa sullo scafo, tock-tock! si capisce che sotto alla vernice non c'è subito il legno, ma c'è un bello strato di epoxy che non è stata poi tolta con l'orbitale, altrimenti che senso avrebbe avuto fare tutto quel lavoro per metterla? Comunque non è stata assolutamente usata fibra di vetro in nessun punto. La tecnica di racchiudere lo scafo in un guscio di vetroresina mi era stata proposta da Daniele Riva di Maslianico (figlio di Ernesto Riva di Laglio) e avrebbe previsto: rimozione della chiglia, rimozione della tuga, rovesciamento dello scafo, ricopertura dello scafo con vetroresina, sverniciatura di tutto l'interno della barca che era bianco per portarlo a legno e poi a coppale. Daniele mi disse che con la rinvergatura e con l'epoxy le tavole si sarebbero sempre fessurate, perché non si possono inchiodare le tavole alle ordinate e poi incollarle tra di loro, il filetto di legno dolce una volta imbevuto di epoxy perde tutta la sua elasticità (e aveva ragione). Mentre all'interno del guscio di resina il legno si sarebbe potuto muovere flottando e le sue condizioni le avrei potute tenere d'occhio dall'interno tenendolo a coppale con l'Epifanes. Il legno acquista e cede umidità, fatto sta che se lo si stucca e vernicia con l'epoxy o lo si chiude in un guscio di vetroresina continua sempre a muoversi, ma nel secondo caso non segna all'esterno e lo scafo rimane sempre stagno. Uscendo dal capannone di Riva vidi un 5,50 al quale era stato fatto il guscio, guardandolo da vicino e (anche da lontano in controluce) vidi la trama del tessuto sotto alla vernice e ne rimasi un po' schifato, quindi optai per la rinvergatura dai Costantini.
Anni fa una barca che era stata restaurata con la rinvergatura ed epossidica vinse il premio AIVE per il miglior restauro e venne molto criticata da tutti i puristi, volarono parole grosse tipo: 'schifezza' e 'mafia'. Io non sono un purista e non mi interessano i premi, a me piace di più andare in barca che passare il tempo su un piazzale o in un cantiere con spatole e pennelli, quindi la mia scelta di usare l'epoxy era stata per pura praticità, soprattutto in vista della scarsa manutenzione a venire. Ma sul concetto di restauro filologico (da concorso) sono perfettamente d'accordo con Proust2000, se un comento è troppo aperto, piuttosto che riempirlo con altro legno ed epoxy, si cambiano le tavole, si sceglie il legno più simile, si taglia una tavola più larga, la si piega e la si richioda nel metodo tradizionale: è il lavoro che farebbe qualsiasi mastro d'ascia. In un restauro filologico non bisognerebbe usare il lamellare, Star ha il dritto di prua e i cantonali della tuga in lamellare.
Ho un po' d'esperienza di restauro di auto d'epoca, dove la ruggine la fa da padrona: le lamiere marce si tolgono e si rifanno piegandole per dare la forma corretta (a volte anche a mano), in Inghilterra ci sono delle scuole per battilastra dove si impara a fare gli stampi maschi in legno con la forma di parafanghi, cofani e portiere e sopra si battono le lastre. Molti carrozzieri invece saldano delle toppe e poi stuccano, quindi molte curve sono fatte con lo stucco! Una volta risanata la scocca si passa alla veniciatura e qui vengono fuori le diatribe esattamente come per le barche d'epoca: usare primer, body e fondi moderni o tradizionali? E soprattutto la vernice deve essere moderna ad acqua oppure tradizionale nitrocellulosa o acrilica? La differenza non la fa solo la tinta finale che si ottiene, ma proprio l'effetto visivo e al tatto. Le auto che partecipano ai concorsi d'eleganza o ai premi di restauro non sono mai verniciate ad acqua che è la vernice moderna che usano i comuni carrozzieri. Le auto d'epoca che fanno raduni e corse storiche sono verniciate con tecniche moderne che proteggono meglio la carrozza e soprattutto in caso di incidente o ammaccature si possono riparare e lucidare in modo più semplice, veloce ed economico. Quindi paragonerei Star a un'auto d'epoca da corsa e da raduno piuttosto che a un'auto da concorso.
Per quanto riguarda le vele di Star, la scelta è stata sicuramente dettatta da motivi estetici e pratici, i disegni originali non ci sono e credo che non siano mai esistiti. Probabilmente non aveva l'uccellina e la controranda, se presente, secondo me dovrebbe avere una forma un po' diversa. Sulla controranda e il suo uso si potrebbe scrivere un libro. Oggi qui da noi è un po' una vela giocattolo che si ammaina appena aumenta il vento, in Inghilterra si vedono navigare gli aurici con la randa terzarolata e la controranda a riva!
Sono contento che Star venga tanto amata da Paolo, la barca adesso è bellissima, anche se un restauro così non lo si potrebbe iscrivere a un concorso. Magari, a dispetto di tutti i nostri discorsi, Star vincerà il premio di Classic Boat e Paolo ci inviterà tutti a cena per festeggiare!!!!! Votate, votate dunque!!

Michele

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04-02-2013 05:37
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ADRIFT Offline
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Messaggio: #44
Cutter aurico
La barca è veramente molto bella, complimenti [:158]. Dare un giudizio sull'operato? Non è facile anche se sia le foto che i racconti sono dettagliatissimi.
Io sono abbastanza un purista e penso che epoxy e lamellare debbano essere usati solo in casi estremi e quando non esiste una possibile alternativa fattibile e ragionevolmente economica.
In questo caso però sembrerebbe che la rinvergatura e le successive mani di epoxy su scafo e coperta siano state delle scelte volontarie e ragionate con l'intento di rendere la barca più moderna e più facile da manutenere. Smile
Dalle foto di Candido si direbbe che prima della sverniciatura i comenti fossero stagni, senza crepe, magari riempiti in un modo un po' amatoriale, mi riferisco alla foto con la vernice gialla. E una volta tirata a legno, da quanto si vede, erano stretti e regolari, quindi una rinvergatura non sembrava giustificata, ma bisognerebbe vedere tutto il resto dello scafo per dirlo.
L'antisdrucciolo Kiwigrip non lo conosco, ho guardato il sito e mi sembra facile da dare e se l'effetto è tipo tela, allora è stata la scelta giusta, lo terrò presente.Smile
Più che un restauro lo definirei un gran bel lavoro, molto dispendioso, mirato a rendere più moderna ed economica la gestione di una barca ultracentenaria. In pratica un grande investimento iniziale per poi risparmiare soprattutto in tempo e manodopera nel futuro e godersi la barca in mare il più possibile.
Complimenti a tutti per i lavori, dalle foto la piccola Star è veramente una eye catcher o una head turner come direbbero al suo paese,Bacio in bocca al lupo per il premio di restauro!
05-02-2013 04:52
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pterigio Offline
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Messaggio: #45
Cutter aurico
Sempre a onor del vero... aggiungo che da quando Michele mi ha lasciato il compito di terminare il restauro, da lui intrapreso, nonostante lo scafo fosse già stato trattato con il fondo è stato comunque rilevigato con l'orbitale e successivamente ritrattato col fondo, smalto e antivegetativa. Ma questo penso faccia poca differenza.
Per quanto rigurada il dritto di prua invece, è vero che è sato rifatto in lamellare per sostituire quello originale ormai logoro e marcio, ma questo rifacimento risale al penultimo restauro di Star negli anni cha vanno dal 1986 al 1990 ad opera di un precedente armatore (come da foto allegate). In tal caso non si è fatto altro che mantenere il lavoro che già era stato compiuto negli anni a dietro, anni e soluzioni che comunque ormai fanno parte della sua storia e che l'hanno portata fino ad oggi, sicuramente con qualche modifica, ma senza averne deturpato l'aspetto e il fascino... (almeno questo a mio modestissimo parere...Smile)

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05-02-2013 08:27
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birdman Offline
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Messaggio: #46
Cutter aurico
Paolo, senza alcuna polemica, solo per una precisazione.

Gli appunti che sono stati fatti da me e da Michele, non vogliono sminuire il lavoro di nessuno, solo precisare che all'occhio di un purista, i restauri eseguiti su Star non sono filologicamente corretti. Il mio parere te l'ho già detto: volendo usare la barca si esegue il lavoro che si ritiene il miglior compromesso tra l'estetica e la funzionalita'. Anzi personalmete ritengo una enorme vaccata, scusa la sincerità, grattare via parte dell'epossidica, che si usa proprio per proteggere il legno, per poi rivestirla di banale smalto.

L'epossidica è molto (molto) dura, e hai l grande vantaggio di penetrare a fondo nel legno. Levarla completamente signicherebbe togliere quasi 2 mm di materiale impregnato, e levarla solo in parte invece significa indebolirne la sua naturale struttura e protezione. Sinceramente, se veramente hai lamato via l'epossidica data poco prima, mi sembra che tu ora sia cornuto e mazziato, perchè hai l'epossidica sotto, ma ne hai talmente poca che non protegge lo scafo...

Resta comunque una stupenda barca, con una manutenzione accettabile, e presentabile a tutti i raduni di barche d'epoca. Forse solo non passerebbe l'esame di un giudice con le contropalle... di quelli che sanno distinguere un dritto di prua in lamellare sotto la vernice e l'epossidica al tatto... mi verrebbe da dire eccissenefrega...


Ciao e buon vento,
Giulio

Pampero
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05-02-2013 17:27
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Proust2000 Offline
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Messaggio: #47
Cutter aurico
Ritorno sull'argomento lette le vostre riflessioni.

Partiamo dallo sgomberare il campo da dubbi: Star è meravigliosa e già feci i complimenti a Paolo per averla rimessa in acqua mettendolo anche in contatto con chi di dovere in AIVE per una stazza ed aggiungendola al volo nell'archivio dell'Associazione.

Per quanto riguarda il dritto di prua in lamellare non c'è nulla di male dal mio punto di vista, sempre legno è e se vogliamo vedere è pure una soluzione migliore del massello dal punto di vista della robustezza. A giudicare dalle foto del rifacimento mi sembra di capire che all'interno ci sia un contro-dritto su cui sono fissate le tavole del fasciame, il dritto esterno non è quindi strutturale ma funge solo da raccordo, diverso sarebbe se il dritto fosse unico con tavole intestate.

Tornando all'epoxi: secondo me il punto non è solo una questione di 'purezza' di un restauro, nel senso squisitamente stretto del termine riferito a materiali non in linea con l'età della barca. La questione è anche tecnica.

In un qualsiasi laminato la cosa più importante da tener presente è la differenza di elasticità tra la matrice (resina) e il rinforzo (vetro, carbonio, lino, capelli, spaghetti etc.): la matrice deve avere un allungamento % a rottura molto più alto del rinforzo, questo perchè se sottoposto a sforzo, il laminato, deve garantire che prima vada a lavorare il rinforzo garantendo continuità della matrice.
Ora, se parliamo di vetro o carbonio è praticamente impossibile che una resina (poliestere o vinilestere prima ma anche epoxi pur essendo più rigida) risulti meno elastica delle fibre, col lino le nuove fibre di mais già è più rognosa la questione.

Ma torniamo a noi: dare una mano di resina al legno non è certamente da considerarsi una 'laminazione' nel senso tecnico del termine ma l'accoppiamento di due materiali c'è ugualmente. Il legno è tutta un'altra questione perchè salvo essenze o soluzioni costruttive particolari è un materiale comunque più elastico della resina applicata. Cosa vuol dire? che quando la barca si muoverà (umidità, sforzi sotto vela, gradienti termici...) la resina farà fatica a stare dietro al legno nelle sue deformazioni e inevitabilmente andrà a perdere coesione fessurandosi (nel microscopico, non è che vedi le crepe)

Ora si torna al problema già citato da molti nel forum: il legno deve respirare.
L'umidità prima o poi il modo di entrare lo trova (vie macro o microscopiche che siano) ed uno scafo resinato, volenti o nolenti trattiene ciò che entra perchè largamente impermeabilizzato con tutte le spinose conseguenze del caso.

aggiungiamoci anche, come detto nel mio intervento precedente, che un trattamento a resina è pressochè permanente, a meno di discare via 2 mm di barca, e torniamo al punto di partenza: ne vale la pena ragionando su un arco temporale paragonabile con la storia della barca e non di qualche stagione?
05-02-2013 21:55
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birdman Offline
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Messaggio: #48
Cutter aurico
Condivido al 100% quello che hai detto, solo un appunto sul fatto che la resina epossidica sia più rigida della poliestere. E' vero il contrario. L'epossidica ha un maggior grado di allungamento e per questo si può dare in strati più sottili, e addirittura senza armatura, al contrario della poliestere. Queste caratteristiche nelle costruzioni ex novo fa risparmiare molto spessore e peso. Inoltre è un ottimo collante e come dici tu penetra molto nel legno e questo ne rende difficoltosa la rimozione.

Penso, ma non so niente di più preciso, che invece sia molto rigida quella HT (High Temperature) che si fa indurire in forno.

Ciao,
Giulio

Pampero
Impala 35 CN71 '74
06-02-2013 01:27
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ADRIFT Offline
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Messaggio: #49
Cutter aurico
Scusate, ma mi sembra di leggere Amici Miei e non Amici della Vela! Mi riferisco alla supercazzola prematurata con scappelamento a destra, come se fosse Antani, tareis tareis di Tognazziana memoria!!! Smile
Back to the top, Paolo nella sua prima discussione voleva un 'giudizio sul suo operato'. Abbiamo appurato che l'operato non è stato il suo, ma di chi l'ha preceduto e che forse il 'restauro intrapreso' e 'quasi terminato' non è stato proprio filologico, ma siamo tutti d'accordo che la barca è bellissima e nessuno di noi l'avrebbe smontata da cima a fondo per rifare un restauro filologico: tutti ce la saremmo tenuta così. L'iscrizione al concorso per il miglior restauro dell'anno di Classic Boat a questo punto, in effetti... Blush
Comunque, vinca il migliore, sono d'accordo con Candido/Michele, alla faccia degli inglesi!Smiley14
07-02-2013 04:16
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Rurik Offline
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Cutter aurico
Citazione:pterigio ha scritto:
... Tuttavia non ho ben compreso quale sia il tuo punto di vista Cool ...
Ti devo una risposta. Vado ogni dove ci sia una barca da salvare, se mi è possibile. Non ho l'arroganza di dire di essere un esperto (non credo ne esistano, giudici Inglesi compresi), ne dico di essere inesperto. Perché qualcuno si senta in grado di dare un parere, dovrebbe avere la conoscenza di come la barca è stata trovata, quali sono le maestranze locali, le disponibilità del armatore ed i lavori che si sono fatti. Non ho mai potuto accedere a tutte queste informazioni, per cui in genere chiedo, osservo, valuto i risultati ed elogio comunque e sempre chi fa un restauro perché a parte chi lo fa fare e chi è figlio di chi lo sa fare, tutti gli altri meritano solo rispetto!
Il mio punto di vista su Star è che gli armatori che l'hanno custodita hanno fatto del loro meglio tenendo conto delle maestranze e della disponibilità di tempo. Le soluzioni non vengono dalla regola d'arte, ma dalla mediazione degli elementi a contorno. Lo stortame per fare una controruota di prua in massello di quercia non si trova sulle rive del Lago Maggiore. Da Costantini come da Leopoldo Riva si lavora in lamellare e la tela in coperta si 'riproduce' coi trattamenti. Quello che secondo me conta è che dopo oltre 100 anni, tu ed i tuoi amici mettete il posteriore su di un legno che vi seppellirà! Avete la soddisfazione di tenere la barra di una barca che fa girare la testa e mostra la poppa ai moderni scafi. Dove veleggerai ti accorgerai che nemmeno se avessi a bordo Clooney le persone toglierebbero gli occhi da Star. Che i comenti siano vergati, il dritto laminato e la controranda non sia omologa, importa sega! Qui c'è la storia della marineria: uno scafo disegnato e costruito per i cadetti della Royal Marine che ha attraversato due guerre mondiali e, se non bastava, anche il continente per venire a dondolarsi nel Lago Maggiore! Io non scrivo perché ho visto le foto: l'ho vista sotto i teli e in acqua subito dopo il varo. E' tornata una signorina e di certo farà girare la testa a tutti!
Di più nun so.

Ciao,
Riccardo
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(Questo messaggio è stato modificato l'ultima volta il: 07-02-2013 05:18 da Rurik.)
07-02-2013 05:05
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pterigio Offline
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Messaggio: #51
Cutter aurico
Ora, non è mia abitudine fare della sterile polemica, a maggior ragione su di un forum... ma, nenache passare da fesso è cosa che mi aggrada!
Pertanto l'affermazione: 'Abbiamo appurato che l'operato non è stato il suo, ma di chi l'ha preceduto e che forse il 'restauro intrapreso' e 'quasi terminato'...' non l'ho torvata gradevole.

Dopo aver passato mesi a lavorarci su come un asino giorno e notte penso di poter dire che di 'mio operato' no ho messo e molto!

Non so se tu hai visto la barca com'era (senza alcuna offesa per Michele sia ben chiaro) e com'è... ma per scrostare tutto lo scafo interno, trattarlo, portare a legno albero e boma trattarli, fare tutte le guarniture in cuoio, far fare le fusioni di bronzo (fatte su misura da modello di legno), rilevigare lo scafo, pitturare opera morta e viva, fare vele, manovre fisse e correnti, far rifare il motore, misurare ed impiombare il sartiame e rimetterla in acqua dopo quasi 6 anni in secca e senza alcuna atrezzatura di coperta... ti assicuro che del mio ho dovuto mettercene.

Mi spiace, non volevo lasciare questa impronta polemica ma mi sembrava giusto puntualizzare.

Detto questo,e vi assicuro che non farò altri interventi di questo tipo Smile, invito chiunque per curiosità o qualsivoglia altro motivo voglia venire a fare 2 bordi su Star, sarà per me un piacere ed onore condividere vento, acqua e ... un bicchiere di buon vino!Big Grin
(Questo messaggio è stato modificato l'ultima volta il: 08-02-2013 03:18 da pterigio.)
08-02-2013 03:11
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ADRIFT Offline
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Cutter aurico
Caro Paolo,
mi dispiace averti offeso, e sminuito il tuo operato, ti chiedo perdono. Ma sei stato tu a chiedere un giudizio sul tuo operato e a me sembra che il tuo operato abbia avuto inizio su una barca 'abandoned project' come si dice in inglese. Sicuramenbte hai dato o fatto dare della vernice e lavorato sull'attrezzatura, sul motore e sulle vele, ma tutti gli interventi strutturali non li hai fatti tu (da quanto si può leggere li ha fatti qualcuno dal 1986 al 1990 e poi Candido e il cantiere dal 2008 al 2012). Tu la barca l'hai comprata e varata nel 2012, nell'arco di 3 mesi, giusto? Anche con tutta la manovalanza di un cantiere, che cosa puoi aver fatto rispetto a chi ti ha preceduto? Prima di accettare la tua uscita su Star e un bicchiere di buon vino che concorderemo via MP, ti lascio una massima di Bernardo di Chartres: 'Siamo come nani sulle spalle di giganti'.
08-02-2013 04:32
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Rurik Offline
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Cutter aurico
Non chi comincia ma quel che persevera

Ciao,
Riccardo
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(Questo messaggio è stato modificato l'ultima volta il: 08-02-2013 05:38 da Rurik.)
08-02-2013 05:38
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ADRIFT Offline
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Cutter aurico
Come sulla Vespucci!Smiley14
10-02-2013 17:30
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pterigio Offline
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Cutter aurico
Figurati non c'è motivo di scusarti... volevo solo precisare che non ho trovato il Guscio di noce già pronto e incipriatoBig Grin

Star è stat varata a giugno per evitare che le tavole segnassero oltremodo a causa del caldo che sopraggiungeva e infatti ha fatto secchiate d'acqua per i primi mesi Sadsmiley, non è ancora completamente terminata nemmeno ora (il motore è arrivato dopo il restauro soltanto ad ottobre) e molti lavori sono stati fatti in banchina e molte cose devo essere ancora terminate.

Sicuramente il mio è soltanto un infinitesima parte dei lavori che Star ha subito... c'è ampia documentazione di più restauri eseguiti nei suoi 106 anni di vita (non solo quelli dell'86, di Michele e i miei) e chissà quanti dei quali non sappiamo ne sapremo mai nulla.

Ogni uno di questi fatto secondo cuore e coscienza dell'armatore ... migliorando, peggiorando, mantenendo, modificando... ma portandola fino ai giorni nostri ancora in buona saluteCool

Io chiedevo un giudizio sul mio operato nel senso del risultato, se quello che si vede oggi è o meno meritevole di plauso. Sicuramente quello che si vede è il risultato dell'opera di più persone di tempi e luoghi differenti, di tutti coloro che l'hanno mantenuta e coccolata. Io l'ho 'solo' incipriataWink

Per questo mi sarebbe piaciuto un giudizio dei vostri attenti ed esperti occhi, per sapere se (e penso sicuramente) si possa migliorare o modificare qualunque suo attuale aspetto.

SmileSmileSmileSmileSmileSmileSmileSmileSmileSmileSmileSmileSmileSmileSmileSmileSmileSmileSmileSmileSmileSmileSmileSmileSmileSmileSmileSmileSmileSmileSmileSmileSmileSmileSmileSmileSmileSmileSmileSmileSmileSmileSmileSmileSmileSmileSmileSmileSmileSmileSmileSmileSmileSmileSmileSmileSmileSmileSmileSmileSmileSmileSmileSmileSmileSmileSmileSmileSmileSmileSmileSmileSmileSmileSmile
11-02-2013 02:08
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ADRIFT Offline
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Cutter aurico
Ciao Paolo,
da quanto si vede nelle foto, non c'è molto da cambiare e da migliorare, la barca è bellissima così com'è. In che cosa deve essere ultimata?
Forse la controranda potrebbe essere migliorata, ma sicuramete North Sails ha fatto un'ottimo lavoro. Non vedo l'ora di vederla dal vivo. Facci sapere quando la rimetti in acqua.
18-02-2013 03:34
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pterigio Offline
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Cutter aurico
Hai perfettamente ragione riguardo alla controranda, infatti è proprio una di quelle cose cha andrà terminata... le vele sono arrivate alla fine di settembre e tra la mancanza del motore e altri contrattempi non ho ancora terminati di regolarle a dovere.

Ho fatto un po' di prove, come nella foto che allego, anche a terra ma non è cosi semplice riuscire a bilanciare bene randa e controranda.

Ora Star è senza albero, devo terminare ancora qualche lavoro (approposito qualcuno sa dirmi come erano fatte le bandierine segnavento in testa d'albero??? se in materiale rigido tipo lamierino o in stoffa?) ... ma sicuramente è una dele prime cosa da fare! Belle vele di NS devo dire che sono molto contento nonostante non siano ancora regolate al top.
(Questo messaggio è stato modificato l'ultima volta il: 18-02-2013 17:42 da pterigio.)
18-02-2013 07:40
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Rurik Offline
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Cutter aurico
Per il segnavento io tendo a lasciare a riva tutte le bandierine delle manifestazioni a cui partecipo ma per prima istanza mi è capitato spesso di vedere le barche d'epoca con questo tipo di segnavento magari in testa d'albero o al termine del picco.

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Mi sono formato sulle derive e quindi preferisco le bandierine sulle sartie Smile

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Ciao,
Riccardo
http://www.barchedepocaeclassiche.it/rurik.html
www.rurik.it/La_Verità_la_sa_il_Mastro_d'Ascia.pdf
(Questo messaggio è stato modificato l'ultima volta il: 18-02-2013 22:21 da Rurik.)
18-02-2013 21:46
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ADRIFT Offline
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Messaggi: 12
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Messaggio: #59
Cutter aurico
A me piacciono i segnavento sul picco, meno funzionali ma più belli, un tempo anche la bandiera era sul picco e non su un paletto a poppa. Quando la randa era ammainata e avvolta la bandiera pendeva dal boma verso l'acqua e per tenderla verso il basso si usava un pugno di scimmia con del piombo all'interno.
Le vele NS, lo dico senza aver visto la barca navigare, solo nelle foto, mi sembrano un po' magre. Buone sul lago, ma al mare con onda questo tipo di barca, forse, avrebbe bisogno di più potenza.
22-02-2013 03:10
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pterigio Offline
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Messaggi: 29
Registrato: Aug 2008 Online
Messaggio: #60
Cutter aurico
Per onor di cronaca dopo avervi informati del concorso di CB... vi dico anche che la piccola Star è arrivata soltanto seconda 42

I vigliacchi figli della perfida Albione ci hanno gabbato Smile

Non riesco ad inserire la foto della pagina di CB cosi inserisco il link


http://star1907.jimdo.com/2013/03/07/sta...ards-2013/


E in ogni modo, Grazie a Tutti per il sostegno CoolCoolCoolCool
(Questo messaggio è stato modificato l'ultima volta il: 08-03-2013 21:40 da pterigio.)
08-03-2013 21:28
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