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Versione completa: Attaccare un generatore elettrico sull'asse dell'elica?
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Tempo fa notai una cosa: se dopo aver utilizzato il motore, andando a vela con motore spento, non inserisco la marcia con la manetta; l'asse dell'elica continua a girare.
Potrebbe essere utile sfruttare questo moto attaccandovi un alternatore all'asse dell'elica per avere corrente?
Qualcuno già l'ha fatto?
Ci sono dei kit appositi, peraltro ci sarebbe un kit della yanmar che ti trasforma il motore anche in gruppo elettrogeno e si installa tra motore ed invertitore
Sistemi del genere esistono in campo navale, ma nel diporto sono ancora a livello prototipo.
È una questione di spazi ristretti; e di scarsa capacità produttiva a fronte di interventi manutentivi che possono essere anche impegnativi.
In sostanza, infilare una dinamo tra motore ed invertitore non è cosa sempre semplice, e se non fai almeno 5 nodi la produzione di energia elettrica è irrisoria.
In soldoni, si necessita ancora di una migliore ingegnerizzazione del prodotto, ma l'idea c'è ... sono ottimista per il futuro.
BV
pannelli solari.
niente organi in movimento
niente rumori
niente manutenzione (irrisoria)
Scusate l'ignoranza, ma è così complicato attaccare un alternatore come quello del motore, all'asse dell'elica. Oppure anche uno più piccolo che faccia meno resistenza.
In teoria basta una cinghia.
La cosa che da dubbio è; anche se riuscissi ad andare ad almeno 5 nodi, quanta corrente potrebbe generare? Ne varrebbe la pena?
A quanti giri un alternatore genera una corrente sufficiente a caricare due batterie?
(13-07-2014 09:15)fabri2005 Ha scritto: [ -> ]Scusate l'ignoranza, ma è così complicato attaccare un alternatore come quello del motore, all'asse dell'elica. Oppure anche uno più piccolo che faccia meno resistenza.
In teoria basta una cinghia.
La cosa che da dubbio è; anche se riuscissi ad andare ad almeno 5 nodi, quanta corrente potrebbe generare? Ne varrebbe la pena?
A quanti giri un alternatore genera una corrente sufficiente a caricare due batterie?

no, non è molto complicato, ed infatti si può fare anche con dei kit.
puntualizziamo, non si attacca un alternatore, ma una dinamo
( come quella della bici che accende la lampadina, più o meno )
e diciamo anche che il tutto deve avere un rapporto costo - efficacia favorevole. Non ha senso parlare di cose costose e poco convenienti.
per quanto richiesto, occorre tutto l'ambaradan del fissaggio, naturalmente
però niente di particolarmente sofisticato, si fa, e naturalmente se c'è bisogno di manutenzione ( usura contatti dei magneti, ad esempio ) bisogna prevedere la possibilità di intervenire senza dover smontare mezza barca.
resta il problema della scarsa resa
esistono delle leggi della fisica oltre le quali non si può andare
con metalli migliori si possono aumentare le prestazioni ... ma anche i costi aumentano
ad oggi ... pannello fotovoltaico e - eventualmente - generatore eolico presentano ancora il miglior rapporto costo - efficacia
BV
(13-07-2014 09:35)francidoro Ha scritto: [ -> ]
(13-07-2014 09:15)fabri2005 Ha scritto: [ -> ]Scusate l'ignoranza, ma è così complicato attaccare un alternatore come quello del motore, all'asse dell'elica. Oppure anche uno più piccolo che faccia meno resistenza.
In teoria basta una cinghia.
La cosa che da dubbio è; anche se riuscissi ad andare ad almeno 5 nodi, quanta corrente potrebbe generare? Ne varrebbe la pena?
A quanti giri un alternatore genera una corrente sufficiente a caricare due batterie?

no, non è molto complicato, ed infatti si può fare anche con dei kit.
puntualizziamo, non si attacca un alternatore, ma una dinamo
( come quella della bici che accende la lampadina, più o meno )
e diciamo anche che il tutto deve avere un rapporto costo - efficacia favorevole. Non ha senso parlare di cose costose e poco convenienti.
per quanto richiesto, occorre tutto l'ambaradan del fissaggio, naturalmente
però niente di particolarmente sofisticato, si fa, e naturalmente se c'è bisogno di manutenzione ( usura contatti dei magneti, ad esempio ) bisogna prevedere la possibilità di intervenire senza dover smontare mezza barca.
resta il problema della scarsa resa
esistono delle leggi della fisica oltre le quali non si può andare
con metalli migliori si possono aumentare le prestazioni ... ma anche i costi aumentano
ad oggi ... pannello fotovoltaico e - eventualmente - generatore eolico presentano ancora il miglior rapporto costo - efficacia
BV

OK, è chiaro.
Grazie :-)
Non sarebbe complicato se non fosse che molti riduttori ,anche in folle ne soffrirebbero gravemente a lungo andare ,soprattutto quelli a dischi di frizione. E te lo dicono anche apertamente di bloccare l'asse.
(13-07-2014 11:07)mimita Ha scritto: [ -> ]Non sarebbe complicato se non fosse che molti riduttori ,anche in folle ne soffrirebbero gravemente a lungo andare ,soprattutto quelli a dischi di frizione. E te lo dicono anche apertamente di bloccare l'asse.

Noi abbiamo un motore yanmar del 91 e credo abbia la frizione a disco.
Quindi se lo lascio a folle mentre vado a vela, si rovina?
La tua domanda è la base dell'utilità o meno del diesel ibrido per la vela.

Quando il motore diesel non serve, l'ibrido carica le batterie con il motore elettrico che può essere usato in determinate circostanze.

Non ne siamo venuti a capo nella discussione fatta da poco.

Alla fine, se ti interessa la mia convinzione, è che i sistemi per caricare le batterie sono un generatore serissimo che non deve sentirsi più di un ventilatore e i pannelli solari.

L'elica? Sulla vela va semplicemente eliminata, specie sul cat.
in genere si fa inserendo una piastra/puleggia fra asse e invertitore, la più ampia possibile compatibilmente ocn lo spazio disponibile, con una puleggia più piccola possibile nel generatore. Talvolta si usano alternatori a magneti permanenti ribobinati in modo da farli cominciare a produrre ad un numero di giri più basso del normale, ne ho uno ma non l'ho montato.

Come produzione chi ce l'ha ha misurato all'ingrosso 5-6 ampere a velocità di crociera 6-7 nodi.
Tocca accettare il fruscio continuo, e soprattutto chiedere permesso all'invertitore...


esempio di kit e di realizzazione più casareccia Smile



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L'amel lo ha come accessorio
Noi abbiamo un motore yanmar del 91 e credo abbia la frizione a disco.
Quindi se lo lascio a folle mentre vado a vela, si rovina?
Io te la racconto come la conosco da anni e da come l'avevo sentita consigliare direttamente dal costruttore di invertitori. Non penso sia una cosa immediata,ma certamente a lungo andare ! D'altra parte se uno pensa ad esempio di stare con la marcia innestata e la frizione tirata con una moto.dopo un po' di tempo la frizione scaldandosi può anche innescare o addirittura se a seccò,anche bruciare. Chi n'è da di più parli....!Smiley59Smiley4
Gli Amel Santorin e Supermaramu hanno di serie un alternatore montato dal cantiere stesso. E con questo strumento girano il mondo, in genere. Quindi funziona ed è affidabile, altrimenti non sarebbe stato montato su barche simili. Rispetto all'elica a pale fisse che gira a vuoto, fa sicuramente meno rumore. Ovviamente frena un po la barca, considerato il primo principio della termodinamica, ma queste barche non sono barche da regata. Le barche che fanno regate oceaniche hanno un piede esterno che si può invece calare o sollevare dall'acqua. Saluti. Enio
Santorini e Marameo saranno anche fenomeni ma dipende da che riduttore montano ! Se a ingranaggi sarà senz'altro ok,ma se sono a dischi di frizione stai pure sicuro che vanno dal meccanico prima degli altri. E poi il freno che oppone un elica anche girando in folle non è certo trascurabile per il carico dell'alternatore e credo che più che alla termodinamica si stia facendo un torto all'idrodinamica. ( sempre secondo me )
P.S. Quando lavoravo per cantieri che facevano navi ( non barchette ) erano molte le cose accessorie progettate internamente che venivano successivamente scartate perché manifestavano effetti collaterali durante l'uso. Dell'alternatore sull'asse,che ben inteso avrebbe un senso solo quando l'albero trascina ,si folleggiava quando avevo le braghe corte e mi ricordo che sembrava di parlare della pietra filosofale. Mi piacerebbe sapere che sforzo enorme deve essere fatto sull'elica ,visto che un alternatore per rendere qualcosa deve girare almeno da 1500 giri ,nel qual caso dovendosi applicare un rapporto di moltiplicazione vi lascio immaginare lo sforzo. Ovvio che qualcosa si tira sempre fuori,ma allora ha ragione chi ti dice che con 200 watt. di solare eviti tutta ste macchina della tortura che pensavo essere superata.19
(15-07-2014 08:43)mimita Ha scritto: [ -> ]Noi abbiamo un motore yanmar del 91 e credo abbia la frizione a disco.
Quindi se lo lascio a folle mentre vado a vela, si rovina?
Io te la racconto come la conosco da anni e da come l'avevo sentita consigliare direttamente dal costruttore di invertitori. Non penso sia una cosa immediata,ma certamente a lungo andare ! D'altra parte se uno pensa ad esempio di stare con la marcia innestata e la frizione tirata con una moto.dopo un po' di tempo la frizione scaldandosi può anche innescare o addirittura se a seccò,anche bruciare. Chi n'è da di più parli....!Smiley59Smiley4

Io penso che tu possa sentire,facendo girare a mano quando la barca e' sull'invaso l'asse elica. Se auscultando Smiley4 il riduttore senti uno zzz. Zzz di trascinamento ,e' ovvio che a lungo andare ( come avevo già sottolineato) può risultare dannoso. Io ho venduto dopo ,dicasi ventidue anni il mio Ruggerini,ripulito con il suo invertitore Hurt HBV100. Il meccanico ha detto che il soggetto era come nuovo,avendo io usato questi accorgimenti e il tutto naviga da qualche anno brillantemente e con la soddisfazione del proprietario sul lago.Per quanto riguarda l'impianto montato sulle barche francesi di cui si discuteva prima un po' allegramente,sicuramente per potere offrire un impianto che trae il moto dal movimento evolutivo dell'asse elica in folle,secondo me avranno certamente ,essendo barche costose,un meccanismo che stacca l'asse dal riduttore,anche perché questo ,essendo pieno d,olio ,effettuerebbe un effetto frenante negativo al già non esaltante rendimento del marchingegno.
(15-07-2014 08:43)mimita Ha scritto: [ -> ]Chi n'è da di più parli....!


parlato se n'è già parlato in svariati fili...
gli invertitori di derivazione efb volvo penta o alcuni yanmar utilizzano il movimento dell'elica per spostare l'alberino secondario e assicurare il contatto delle superfici di attrito.
Se con il motore in folle si cerca id metterli in contatto con la leva id comando, alla fine si rovina tutto --> il costruttore dice tenere in folle.
Per lo stesso fenomeno, se con questi invertitori uno innesta la retromarcia, poi non ce la fa più a rimettere in folle fino a rallentare o fermare la barca (o deve semiaccendere il motore marcia ingranata).
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Sull'innesco degli alternatori, anni fa abbiamo fatto un acquisto in gruppo su heo di alternatori a magneti permanenti tipo 30 euro a pezzo. Poi ognuno si è scatenato con le modifiche, in origine avevano potenza 20A e innesco a 1200rpm con avvolgimenti 15 spire 125/100, passando a 36 spire di 70/100 si arrivava a innesco a 600rpm e 8A di corrente massima, eccetera. Personalmente non l'ho fatto, ho una maxprop e per poterla usare con un alternatore d'albero bisognerebbe spegnere il motore mentre si va in retromarcia, rotture di scatole esponenziali...
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Giusto per dire che possibile, è assolutamente possibile e svariate persone hanno questo tipo di sistemi, siano originali o adattamenti artigianali, direi sono per lo più tutti contenti.

bv
Ma se uno deve mettere a rischio la vita del riduttore ,le prestazioni della barca e il silenzio connesso alla navigazione a vela per portare a casa ( secondo me in modo molto ottimistico 6 o 7 Ah ) penso sarebbe meglio indirizzarsi verso qualcosa di alternativo che oggi c'è . Sarà per questo ,sarà per la mia sbadataggine ,ma pur essendo socio in un cantiere,pur avendo visto tante barche ,questo tipo di generatore di cui una volta si favoleggiava non l'ho mai visto applicato, così come sentivo parlar bene,ma ugualmente non ho visto mai ,quei generatori ad elica che avrebbero dovuti essere collocati al traino. Tutto è' fattibile,d'altronde le barche a vela non sono altro che la sintesi di tutti i nostri sogni. Pensa che l'anno scorso in Grecia ,un solitario,su una barca casotto inferiore a dieci metri aveva una gabbia con due ..galline !
Esperienza: il mio generatore da elica funziona da 15 anni e mi compensa sotto vela il consumo di frigo e pilota automatico, riducendomi la velocità di circa mezzo nodo. Non so di preciso come sia fatto, ma funziona. Adesso ho montato anche un pannello solare da 120W "volante" da usare quando sto fermo. Buon vento a tutti quelli che navigano o che sono a bottega.
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