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Versione completa: Costruzione trimarano 33-38 piedi
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Buon lavoro !! Non mi è molto chiara la struttura degli assi dei timoni ... Smiley33 Quando hai tempo mi spieghi ??
più che volentieri l'idea era di realizzare asse e pala con il cnc insieme per non sommare errori che detto ora fa in pò ridere. Lavoro il pannello da 40 mm con la geometria dei rinforzi interni alla pala e il profilo esterno dell'asse, in sostanza il pannello servirà per profilare la pala e fungerà da stampo per l'asse. foto 1 dove però ho già preparato il sacco Con la prima infusione si ottengono le superfici centrali ed i rinforzi della semi-pala e metà dell'asse che calibrando il carbonio sarà a filo nell'attacco della pala e digraderà verso le estremità. foto 2
Riferendo con delle spine nel cnc il pannello girato con la faccia laminata (che è ancora piana o scavata in alcune parti) verso il basso, si lavora il profilo della semi-pala e in alcuni punti si sfiora la laminazione sottostante. foto 3
A questo punto a mano si toglie la parte di pannello che ha fatto da stampo al semi-asse e si ottiene la semi-pala. foto 4 e 5 il gioco è fatto (si fa presto a dire) si incollano le due superfici carbonizzate e si impacchetta il tutto con strati a go go (specie l'asse), in questa fase non serve rischiare l'infusione conviene un bel sacco bagnato come credo si dica. Il mago di Rimini quando glielo spiegavo per i primi due timoni probabilmente non l'aveva manco capito bene, questa volta che ha fatto lui le lavorazioni cnc l'ha definito un metodo geniale (ma forse se c'era non ho colto l'ironia) Comunque aveva in riparazione un timone di un notissimo cantiere tra l'altro nato a Bologna, realizzato solo di schiuma (bella dura) fatta espandere attorno all'asse in uno stampo (sicuramente di acciaio) senza uno straccio di tessuto. Così una volta pagato lo stampo ne produci qualche decina al giorno. Chissà se sono stato comprensibile.
(13-06-2024 00:19)Luigi.gazzotti Ha scritto: [ -> ]... Chissà se sono stato comprensibile.
Direi di sì, salvo che non ho capito come riesci a dare continuità torsionale all'asse che risulta per una parte stampato in due metà nei due semigusci e come fai a dare continuità alle fibre unidirezionali dell'asse stesso che aggiungi a posteriori, tra la parte esterna alla pala e quella che rimane interna al foam ...Il punto di massimo sforzo è dove l'asse esce dalla boccola ed entra nella pala e non riesco a capire come sia possibile realizzarlo senza fare un asse su un mandrino (tondo o rettangolare) per poi inserirlo tra i semigusci ...ma se hai avuto il benestare di Bert Mauri, dovrebbe funzionare 32
dunque, dunque le fibre unidirezionali sono resinate tutte insieme dalla mezzeria ad esterno semi-pala (infatti quando si lavora la parte esterna si sfiorano ed emergono). Con il vuoto il pacco si abbassa di 1-2 mm giusto lo spazio per incollare le due semi-pale insieme, verso l'estremità alta ho rastremato gli strati creando un vuoto centrale e lì l'incollaggio avviene solo sui lembi esterni. L'unione dei due semicerchi dell'asse più che dall'incollaggio reciproco è dato dall'avvolgimento esterno di biredizionale +-45° che provvede anche agli sforzi torsionali, il diametro iniziale dell'unidirezionale (ricavato lavorando il pannello di pvc) deve considerare questi ulteriori strati (circa 3 mm) con cui arrivare alla misura finita. Con la benedetta compensazione, la barra spero non sia troppo dura (sforzo torsionale), penso che lo sforzo più rilevante sia la flessione (perpendicolare alla pala) concentrato sulla boccola a scafo e in quel punto l'asse è carbonio pieno a filo esterno della pala (con un pò di colla in mezzo ma lì passa l'asse neutro). Quando fai un asse separato per forza di cose non può essere maggiore dello spessore della pala, anzi dovrà essere contenuto nei gusci etc.etc..
Scusa la mia limitatezza, ma non capisco come hai fatto a dare continuità all' incollaggio dei due semigusci e all'avvolgimento strutturale del bidirezionale sotto al punto dove l'asse entra nella pala. Per come la interpreto io, nel punto di maggior sollecitazione c'è una discontinuità nella struttura dell'asse ...oppure io non ho capito qualche tuo "magheggio".
Bhé, è chiaro che gli strati esterni seguono i profili esterni di pala ed asse, ma all'interno della pala problemi di aderenza tra i due semi-gusci non ci sono dato che si incollano tra loro le superfici di carbonio estese a tutta la pala, superfici che fanno corpo unico con l'asse. Forse a questo punto meglio dire (bullescamente) che questa è la mia opppignone. Se può aiutare nel punto in cui l'asse entra nel primo cuscinetto sferico øest.100 (orientabile) che si trova leggermente arretrato rispetto lo scafo, va riportato sull'asse un anello ø98 che chiude il vano che si crea. Anello (a spessore variabile tipo cuneo) che lamino intero (non in due metà) ed infilo nell'asse quando posiziono anche le boccole øest.60/50 dove lavoreranno i cuscinetti. Boccole che contribuiscono anch'esse alla unione dei due semigusci. Sono abbastanza tranquillo che se l'asse si rompe (a flessione) si rompe intero non perché i semi-gusci si staccano tra di loro. Specie se ci si azzecca con la compensazione, lo sforzo a torsione è molto minore (e costante su tutto l'asse fino alla barra o al settore) tanto è vero che le sezioni vengono rastremate. Aggiungerei che a meno di andare a sbattere contro un ostacolo, la flessione è perpendicolare alla pala e quindi il piano dell'incollaggio si viene a trovare sull'asse neutro dove gli sforzi (a flessione) si annullano.
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inizio finitura per laminazione esterna, si nota l'asse che entra nella pala
(15-06-2024 08:54)Luigi.gazzotti Ha scritto: [ -> ]... la flessione è perpendicolare alla pala ....

Ok, la tua oppppinione (bullesca) è chiara ... ma se vogliamo mettere i puntini sulle i, il tuo assunto in merito alla direzione della flessione non è del tutto corretto, a meno che tu non abbia scoperto un profilo a resistenza zero. 3232 Aspettiamo di vedere le foto ed i filmati in navigazione ... 43
Un bel asse in acciaio che si piega ma non si spezza mi piace di più...
Salve gente, direi prima fase conclusa relativamente al problema sostituzione timoni laminazione pelli esterne
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stuccatura
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antivegetativa
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relativamente all'assetto eccessivamente appoppato a bordo sotto la cuccetta di prua, ho realizzato un vano a misura per le 32 celle per complessivi 26,8 kW (teorici) e 166 kg con le quali spero di riequilibrare prua/poppa, non senza aver eliminato dal vano motore a poppa 3 delle 4 batterie ePropulsion corrispondenti a 144 kg e 12 kW (molto teorici), vano di cui posterò foto appena arrivano le celle. Mò resta l'alaggio super economico a Goro e smontaggio e rimontaggio timoni , poi se arriva anche la targa mi toccherà navigare perdindirindina
Luigi ogni volta che posti qualcosa mi fai sentire male, sono perplesso sul dimensionamento degli assi in carbonio perchè ho più familiarità con gli acciai. complimenti.
A occhio gli assi andranno bene, taaaanti anni fa ebbi l'opportunità di vedere segare uno degli assi dei timoni di un VOR 50 e l'asse non era (a occhio) più grande di questo, la pala invece sì! Tra l'altro l'asse uscì con un difetto di laminazione, c'era una bella bolla proprio in corrispondenza del taglio (che però era la parte finale che fuoriusciva dalle boccole
(08-07-2024 10:53)Luigi.gazzotti Ha scritto: [ -> ]relativamente all'assetto eccessivamente appoppato ....

E mettere l'ancora, la sua catena e il salpaancora dove dovrebbero stare ??? 30
E' tutto a poppa, se ricordo bene.
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e a me che sembrava una genialata, onestamente vedo solo vantaggi:

- per il discorso dell'assetto ero più preoccupato dalle batterie che dalla catena, temo sarà un punto aperto a lungo, credo che uno dei problemi dei multiscafi sia che tendono a piantarsi di prua
- per non parlare della prua libera da inciampi
- la gestione in diretta a poppa senza urli e strepiti od anche da solo
- la catena che fa peso sotto lo scafo prima di andare in forza dopo la ritenuta a prua

l'avevo sicuramente già evidenziato ma ricordo che dopo aver dato fondo dalla poppa aggancio una ritenuta (sempre pronta da prua) così da ritrovarmi, mollando altra catena ancorato in prua (molti la sdoppiano in due bracci sui galleggianti per ridurre il brandeggio)

mah altra cosa da provare, se no dov'è il divertimento??
(10-07-2024 18:17)Luigi.gazzotti Ha scritto: [ -> ]Questo contenuto non e' visualizzabile da te Ospite. Se vuoi vederlo, REGISTRATI QUI .

e a me che sembrava una genialata, onestamente vedo solo vantaggi:

- per il discorso dell'assetto ero più preoccupato dalle batterie che dalla catena, temo sarà un punto aperto a lungo, credo che uno dei problemi dei multiscafi sia che tendono a piantarsi di prua
- per non parlare della prua libera da inciampi
- la gestione in diretta a poppa senza urli e strepiti od anche da solo
- la catena che fa peso sotto lo scafo prima di andare in forza dopo la ritenuta a prua

l'avevo sicuramente già evidenziato ma ricordo che dopo aver dato fondo dalla poppa aggancio una ritenuta (sempre pronta da prua) così da ritrovarmi, mollando altra catena ancorato in prua (molti la sdoppiano in due bracci sui galleggianti per ridurre il brandeggio)

mah altra cosa da provare, se no dov'è il divertimento??

Chissà perchè il 99,99999 periodico % delle barche ha la linea di ancoraggio principale a prua ???

Immagino non ti sia mai capitato di dover ormeggiare di poppa in banchina dopo aver dato fondo all'ancora e di dover filare progressivamente catena a prua per mantenere la direzione ed entrare nel posto assegnato.

Nel tuo caso dovrai invece ormeggiarti in banchina di prua con tutto ciò che comporta: facilità di manovra, ma passerella a prua, insulti della moglie che fa gli equilibrismi, ondine che battono sotto la poppa appena passa una barca o si alza un po' di vento.

Ma vedo che sei in grado di rifare due pale di timone senza battere ciglio, cosa vuoi che sia spostare la linea di ancoraggio, musoni e verricello da poppa a prua se ti gira ?? 3274
Nessuna nuova, buona nuova ?? Smiley33
Niente di più vero, siamo tutti appesi a questo Sted romano che dopo qualche richiesta di chiarimento (attraverso la capitaneria) tace, si suppone per lavorare. A Porto Garibaldi uffici nuovi puliti e parrebbe efficienti, erano decenni che non mi capitava di entrare in una Capitaneria, aggiungerei anche gentili, forse addirittura premurosi. Sperem di non essere presi per la poppa. Comunque ho un pò di beghe lavorative e non sono riuscito neanche ad organizzare la sostituzione dei timoni, in compenso sono arrivate le batterie, mica male. Verificata l'assetto quasi quasi ne prendo altre.

Goro sicuramente economico ma anche sicuramente bio esplosivo, alghe, cirripiedi ed altri esseri han bloccato scassa deriva e prese a mare. Di solito se al buio non prolifera quasi nulla, li hanno sciolto del viagra. Antivegetativa anche nei gavoni con ombrinali, entrano pure da li.
prenotato gru per prossimo venerdì, ho dato tutte le spiegazioni possibile, speriamo sappiano quello che fanno.
Nel frattempo con una improvvisa accelerata ho affrontato il discorso assetto imbarcando le 32 celle da 5 kg cadauna per totali 160 kg sotto la cuccetta di prua a circa 1,5 m dall'albero (l'ipotetico baricentro).
segue risultato, la barca è ancora una decina di cm fuori dall'acqua ma almeno è quasi in bolla. Forse qualche altra celletta potrebbe starci.

vano appena fazzoletto (i pianetti sono in kevlar perché me ne è avanzato in quantità)
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vano pieno di celle ancora da collegare
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prua prima di caricare i 160kg
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prua dopo
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ormeggiato sotto gru, si noti naviglio sullo sfondo
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in diversi mi hanno chiesto perché non ho proseguito verso prua la aletta larga 20 cm, bellezza del cad per consentire al galleggiante di accostare
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barca tutta chiusa, la leggerezza crea problemi anche ai galleggianti che si ritrovano fuori dall'acqua
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posizionata bella alta per un bell'esame
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