I Forum di Amici della Vela

Versione completa: considerazioni sulle sollecitazioni delle chiglie
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"I sommergibili non sentono l'onda" oppure " mai planato sull'onda di bolina"...
Mi fa sempre piacere leggere Bullo che nel suo semplice linguaggio a mio parere è uno dei migliori adv nel forum per riportare la palla al centro.

Francamente non volevo intervenire su questo post perché a parte la sostanza, che ritengo inutile allo scopo prefissato oltre che fuorviante, avrebbe nella forma la pregevole intenzione di chiarire un argomento tecnico in maniera semplice.

La normativa in tema sui carichi di una chiglia richiede in sintesi ed molto in approssimazione due sole valutazioni:
I carichi e gli sforzi in caso di cuffia
I carichi e i danni in caso di urto con scoglio/oggetto alla massima velocità di bolina o giù di li

Detto questo considerare che di bolina si possa planare e colpire un onda con tale violenza da mettere in crisi una struttura di una chiglia ci passa veramente parecchio.

In altre parole sono molto d'accordo con bullo....
(01-09-2014 22:47)matteo45 Ha scritto: [ -> ]Purtroppo l' edizione è anche online e quindi non mi è possibile copiare ed incollare l' articolo,m
cercate "yachting world" e " september 2014" se desiderate più notizie..
Puoi postare il link per favore?
l' articolo è: how to make your keel safe, di Matthew Sheahan

qui:

http://www.yachtingworld.com/magazine/latest-issue

ma non si riesce a leggere a meno che tu non sottoscrivi l' abbonamento.
comunque la rivista dovrebbe essere ancora in vendita dai giornalai internazionali.

Questo articolo di sailmagazine si riesce ad aprire, ma dà sopratutto i suggerimenti per controllare la chiglia dopo urti, con foto esplicative:

http://www.sailmagazine.com/boatworks/ho...-your-keel
Ok, grazie.
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aggiungo questi due nuovi file, il prossimo sara sull' aspetto limite delle chiglie in navigazione.. quando la barca viene giu dall' onda e.. slam.
lo slamming non e' l' unico aspetto che sollecita le chiglie a valori vicini a quelli dell' urto con gli scogli, ci sono due approcci, il rina che mette i sensori di accelerazione e quelli di pressione e il modo di laboratorio in cui un piccolo plinto viene fatto cadere in acqua.
secondo il rina nella zona della chiglia si puo arrivare a 4,5 g di accelerazione durante lo slamming pero si sa.. loro sono sempre esagerati.
(02-09-2014 14:12)kermit Ha scritto: [ -> ]"I sommergibili non sentono l'onda" oppure " mai planato sull'onda di bolina"...
Mi fa sempre piacere leggere Bullo che nel suo semplice linguaggio a mio parere è uno dei migliori adv nel forum per riportare la palla al centro.

Francamente non volevo intervenire su questo post perché a parte la sostanza, che ritengo inutile allo scopo prefissato oltre che fuorviante, avrebbe nella forma la pregevole intenzione di chiarire un argomento tecnico in maniera semplice.

La normativa in tema sui carichi di una chiglia richiede in sintesi ed molto in approssimazione due sole valutazioni:
I carichi e gli sforzi in caso di cuffia
I carichi e i danni in caso di urto con scoglio/oggetto alla massima velocità di bolina o giù di li

Detto questo considerare che di bolina si possa planare e colpire un onda con tale violenza da mettere in crisi una struttura di una chiglia ci passa veramente parecchio.

In altre parole sono molto d'accordo con bullo....

troppi caffe, e poca navigazione con barche veloci.
(01-09-2014 16:34)ZK Ha scritto: [ -> ]-se ho un cubo ...
sbaglio?

si, un cubo d' acqua sulla terra all' altezza del mare, con un lato di un metro pesa 10.000 kg.
run kg di piombo ha un volume, un kg di ghisa un altro, uno di acqua un alto ancora.

siamo sicuri di questro dato?
(07-09-2014 19:18)Frappettini Ha scritto: [ -> ]
(01-09-2014 16:34)ZK Ha scritto: [ -> ]-se ho un cubo ...
sbaglio?

si, un cubo d' acqua sulla terra all' altezza del mare, con un lato di un metro pesa 10.000 kg.
run kg di piombo ha un volume, un kg di ghisa un altro, uno di acqua un alto ancora.

siamo sicuri di questro dato?
no, ero in modalita N pesa 1000 kg.
senti maaaaa....io ho letto ma non bene-bene e non ho trovato nulla sulla chiglia della mia bella.

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sono 1250kg ( compresi skeg e timone ) di un guscio di acciaio riempito di cemento e rottami saldato allo scafo su 3500kg totali .

per la pratica passa sull'onda molto dolcemente, anzi solleva la prua. cosa ne dice la teoria??
la velocita della barca conta molto per generare la botta, la tua e' sicuramente una barca studiata apposta per essere comoda e magari e' pure molto veloce? non la conosco, a vederla pero non mi sembra un motoscafo, strano che questo alzare la prua non corrisponda poi a una bella botta quando scende.
grazie, puoi spiegarmi meglio su slancio di prua e fondo piatto??

no, non è un motoscafo ma neanche uno scoglio.


questo significa alzare la prua


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lo slancio di prua e' una cosa nata per motivi di rating, fino al 1900 quasi nessuna barca ce l' aveva.
poi sono nati sistemi di rating che lo favorivano e fino allo ior compreso, dava vantaggi di compenso ed era tipico di tutte le barche da regata... poi quelle da crociera come sempre succede si sono adeguate.
ad un fastenet ci si rese conto che gli slanci favorivano le "capriole" e con l' introduzione dell' indice di stix gli slanci sono scomparsi per motivi di sicurezza,(ovvero per rientrare nella categoria A) il disastro segno' la nascita di un nuovo sistema, l' ims che non dava piu vantaggi agli slanci, e' stato forse il sistema piu pericoloso di tutti ma fu la risposta alle capriole delle barche corte sull' acqua... e anche stavolta le barche da crociera si sono adeguate.
sopravvive in buona parte dei velisti che la convinzione che il passaggio morbido sull' onda dipenda dagli slanci, in realta le barche con slanci pronunciati sembrano morbide a chi ci sta sopra, ma questo dipende dal loro peso importante e non dalle loro forme. dal punto di vista delle forme la migliore pare essere la prua rovescia, stesso momento di inerzia delle sezioni immerse ma barca lunga che esce meglio dagli ingavonamenti.
il fondo piatto.. e' una cosa che per le sezioni di pura riguarda i vecchi ior, le barche moderne nelle sezioni di pura sono decisamente piu stellate di quelle di 30 anni fa, se lo possono permettere perche essendo piu leggere hanno bisogno di meno volumi per il galleggiamento... se poi ti riferisci allo stile class 40.. da sbandati hanno delle linee d' acqua da canoa fluviale.. battono solo perche sono veloci e danno la sensazione perche sono leggeri, se ti consola con poco vento quando non riescono a sbandare sono degli scogli nonostante la immensa superficie velica a disposizione.
chiarissimo, grazie. mi chiedevo il perché di quello slancio a 45° che risulta inutile nell'uso non certo estremo che ne ho fatto e che ne faccio. non prevedo capriole nell'immediato futuro


invece il fondo quasi piatto agevola un passo decisamente molto buono e la barca pesante non si impunta sull'onda.
infatti si appoggia su uno spigolo ed ha poco rollio e beccheggio.

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La sezione di carena appiattita e angolata verso prua, a caso lo Stag 38 , erano intese per lo scopo ?
Grazie
(08-09-2014 12:16)nedo Ha scritto: [ -> ]La sezione di carena appiattita e angolata verso prua, a caso lo Stag 38 , erano intese per lo scopo ?
Grazie

io penso che il motivo principale fosse di poter fare prue piu affilate mantenendo la misura del perimetro della sezione bagnata (in rosso) a valori simili a quelli delle barche piu tozze.

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in effetti a barca sbandata, nell' esempio 30 gradi si vede come le prue a v perdano molto della loro affilatura mentre quelle a fondo piatto ci guadagnano.

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gli stag per quei tempi erano barche modernissime e tuttora oltre che essere molto belle.. camminano forte e hanno degli ottimi compensi.
(08-09-2014 12:05)mckewoy Ha scritto: [ -> ]chiarissimo, grazie. mi chiedevo il perché di quello slancio a 45° che risulta inutile nell'uso non certo estremo che ne ho fatto e che ne faccio. non prevedo capriole nell'immediato futuro


invece il fondo quasi piatto agevola un passo decisamente molto buono e la barca pesante non si impunta sull'onda.
infatti si appoggia su uno spigolo ed ha poco rollio e beccheggio.

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l' importante mc e' che la tua barca piaccia te, la bellezza e' un concetto relativo e pure la marinita lo e' se non pensi di prenderci sburianate.
e' pieno il mediterraneo di barche costruite per l' oceano.. il bello dei sogni e' quando diventano diventano realta, io con la moto da cross un lungo percorso autostradale non lo farei mai.. pero e' pieno di enduro che li fanno.. sogni di piste nel deserto o solo mode?
(08-09-2014 14:28)ZK Ha scritto: [ -> ]l' importante mc e' che la tua barca piaccia te, la bellezza e' un concetto relativo e pure la marinita lo e' se non pensi di prenderci sburianate.
e' pieno il mediterraneo di barche costruite per l' oceano.. il bello dei sogni e' quando diventano diventano realta, io con la moto da cross un lungo percorso autostradale non lo farei mai.. pero e' pieno di enduro che li fanno.. sogni di piste nel deserto o solo mode?

in effetti è una barca pensata per i mari dell'Olanda. non ne so giudicare la marinità ma sicuramente le sburianate erano state considerate come possibili dal progettista.
io non ne ho mai prese perché " co tutte ste trattorie gajarde che ce stanno"...


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(08-09-2014 14:17)ZK Ha scritto: [ -> ]
(08-09-2014 12:16)nedo Ha scritto: [ -> ]La sezione di carena appiattita e angolata verso prua, a caso lo Stag 38 , erano intese per lo scopo ?
Grazie

io penso che il motivo principale fosse di poter fare prue piu affilate mantenendo la misura del perimetro della sezione bagnata (in rosso) a valori simili a quelli delle barche piu tozze.

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in effetti a barca sbandata, nell' esempio 30 gradi si vede come le prue a v perdano molto della loro affilatura mentre quelle a fondo piatto ci guadagnano.

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gli stag per quei tempi erano barche modernissime e tuttora oltre che essere molto belle.. camminano forte e hanno degli ottimi compensi.

quel tipo di sezioni sono state generate dalla stazza IOR

lo IOR misurava varie sezioni verticali lungo lo scafo, per ognuna delle sezioni verticali non si misurava l'altezza della sezione lungo la mezzeria (cioè la linea di chiglia) ma di lato, a una determinata percentuale della larghezza. Tali misurazioni intervenivano per determinare il dislocamento di stazza.

Se uno avesse fatto la prua a "V" classica, misurando la profondtà della sezione non in chiglia ma lateralmente, il valore sarebbe stato inferiore, quindi in sostanza il dislocamento di stazza sarebbe risultato inferiore a quello reale, con peggioramento nel rating.
Per fare in modo che tutto il volume immerso reale venisse preso in considerazione nel volume immerso di stazza, bisognava mettere il punto di maggior profondità a una certa larghezza. Visto che erano vietati gli scafi a sezioni "rientranti", la profondità della chiglia doveva essere uguale alla profondità della sezione a X% della larghezza --> risultato le sezioni piatte.

se serve faccio un disegnino, ma siccome son pigro se proprio serve serve Smile

bv
(08-09-2014 16:21)rob Ha scritto: [ -> ]
(08-09-2014 14:17)ZK Ha scritto: [ -> ]
(08-09-2014 12:16)nedo Ha scritto: [ -> ]La sezione di carena appiattita e angolata verso prua, a caso lo Stag 38 , erano intese per lo scopo ?
Grazie

io penso che il motivo principale fosse di poter fare prue piu affilate mantenendo la misura del perimetro della sezione bagnata (in rosso) a valori simili a quelli delle barche piu tozze.

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in effetti a barca sbandata, nell' esempio 30 gradi si vede come le prue a v perdano molto della loro affilatura mentre quelle a fondo piatto ci guadagnano.

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gli stag per quei tempi erano barche modernissime e tuttora oltre che essere molto belle.. camminano forte e hanno degli ottimi compensi.

quel tipo di sezioni sono state generate dalla stazza IOR

lo IOR misurava varie sezioni verticali lungo lo scafo, per ognuna delle sezioni verticali non si misurava l'altezza della sezione lungo la mezzeria (cioè la linea di chiglia) ma di lato, a una determinata percentuale della larghezza. Tali misurazioni intervenivano per determinare il dislocamento di stazza.

Se uno avesse fatto la prua a "V" classica, misurando la profondtà della sezione non in chiglia ma lateralmente, il valore sarebbe stato inferiore, quindi in sostanza il dislocamento di stazza sarebbe risultato inferiore a quello reale, con peggioramento nel rating.
Per fare in modo che tutto il volume immerso reale venisse preso in considerazione nel volume immerso di stazza, bisognava mettere il punto di maggior profondità a una certa larghezza. Visto che erano vietati gli scafi a sezioni "rientranti", la profondità della chiglia doveva essere uguale alla profondità della sezione a X% della larghezza --> risultato le sezioni piatte.

se serve faccio un disegnino, ma siccome son pigro se proprio serve serve Smile

bv

ma voi pensate veramente che Van de Stadt abbia progettato una pesante barchetta in acciaio per aggirare le regole di stazza??

919191
Mckewoy,

io mi riferivo alle sezioni dello StaG, la barca rossa della foto sopra (ma discorso valido per praticamente qualsiasi altra barca da regata o di derivazione regata di quegli anni), sicuro 100% le sezioni a fondo piatto dell'epoca vengono dalle regole IOR

bv
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