Ho un GS42 del 1992 con un nuovo motore volvopenta D2 44 vorrei creare un automatismo che accenda l 'aspirazione motore quando il motore e acceso e lo spenga con motore fermo .
Il nuovo pannello non ha la classica chiave di accenzione e non so dove collegare un rele per l' automatismo.
Grazie Br1
non ho capito di quale aspirazione parli,ciao.
(23-09-2014 13:08)br1 Ha scritto: [ -> ]Ho un GS42 del 1992 con un nuovo motore volvopenta D2 44 vorrei creare un automatismo che accenda l 'aspirazione motore quando il motore e acceso e lo spenga con motore fermo .
Il nuovo pannello non ha la classica chiave di accenzione e non so dove collegare un rele per l' automatismo.
Grazie Br1
parli di un estrattore?
Se hai un ripartitore/separatore di carica, potresti collegarlo li' sul polo di arrivo dall'alternatore
non hai la chiave ma un positivo l'avrai no?
piu' che rele' io ci metterei un semplice interruttore con un temporizzatore che permetta alla ventola di girare 5 minuti in piu' dopo lo stop per raffreddare e svuotare da eventuali residui il vano motore.
poi se decidi di non usarlo stacchi l'interruttore e ciao
....o metti la chiave
(23-09-2014 13:08)br1 Ha scritto: [ -> ]Ho un GS42 del 1992 con un nuovo motore volvopenta D2 44 vorrei creare un automatismo che accenda l 'aspirazione motore quando il motore e acceso e lo spenga con motore fermo .
Il nuovo pannello non ha la classica chiave di accenzione e non so dove collegare un rele per l' automatismo.
Grazie Br1
e un qualcosa di meccanico ? io ho un ventilatore a forma di chiocciola fissato su uno degli alternatori, il suo lavoro lo fa..
devi collegare una ventola attraverso un rele collegato alla chiave di accensione del quadro motore.
Comunque se deve rimanere accesa durante il moto, penso che sia meglio che l'aria sia spinta all'interno del vano motore, mentre a motore spento (dopo la navigazione)e preferibile estrarre l'aria calda dal vano stesso, ma bisogna utilizzare un interruttore separato, magari temporizzato.
Ma scusa non sarebbe più semplice collegare il positivo del cavo alimentazione della ventola a quello dell'alternatore a monte del regolatore ? Cazzarolata ? Embeh ? Sono un metalmeccanico
ma perchè senti questa esigenza?
(23-09-2014 13:54)mimita Ha scritto: [ -> ]Ma scusa non sarebbe più semplice collegare il positivo del cavo alimentazione della ventola a quello dell'alternatore a monte del regolatore ? Cazzarolata ? Embeh ? Sono un metalmeccanico
Grazie una soluzione geniale ma forse dovro usadre un diodo per evitare che i pannelli continuino ad alimentare l' estrattore .
Br1
nella mia barca c'era un ventilatore/estrattore comandato da un termostato posizionato nel vano motore. il ventilatore/estrattore teneva in depressione il vano motore espellendo l'aria calda, sicché odore e soprattutto calore non erano diffusi nella cabina di poppa, faccenda molto apprezzata d'estate.
La seccatura era il rumore del v/e che continuava a soffiare dopo l'arresto del motore per 30/40 minuti sino allo scatto del termostato, ma a questo avevo rimediato aggiungendo un microinterruttore sulla linea di alimentazione così quando non se ne poteva più... ZAC!
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devi collegare una ventola attraverso un rele collegato alla chiave di accensione del quadro motore.
Comunque se deve rimanere accesa durante il moto, penso che sia meglio che l'aria sia spinta all'interno del vano motore, mentre a motore spento (dopo la navigazione)e preferibile estrarre l'aria calda dal vano stesso, ma bisogna utilizzare un interruttore separato, magari temporizzato.
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I nuovi motori per restare entro determinati parametri di immissioni di CO2 devono girare ad una temperatura piu alta .Lasciare l'estrattore sempre acceso attenua di molto gli svantaggi dati da una temperatura piu alta e ottimizza le prestazioni del motore .Questi vantaggi si hanno solo in aspirazione se dovessi pompare aria la vita in cabina potrebbe essere problematica.
Br1
Visto che il motore lavora in un ambiente chiuso con problemi di raffreddamento. ho messo un estrattore d'aria. L'alimentazione parte da un magnetotermico posto nel quadro elettrico, passa da un interruttore manuale on of ponticellato da un termostato posto nel vano motore regolato a 50°. Con il magnetotermico si interrompe qualsiasi tipo di funzionamento. Metto in marcia manualmente l'estrattore dopo che il motore si è riscaldato e lo fermo dopo un po che ho spento il motore. Se mi dimentico il termostato eventualmente agisce in mia vece.
(24-09-2014 20:35)Moby Dick Ha scritto: [ -> ]Visto che il motore lavora in un ambiente chiuso con problemi di raffreddamento. ho messo un estrattore d'aria. L'alimentazione parte da un magnetotermico posto nel quadro elettrico, passa da un interruttore manuale on of ponticellato da un termostato posto nel vano motore regolato a 50°. Con il magnetotermico si interrompe qualsiasi tipo di funzionamento. Metto in marcia manualmente l'estrattore dopo che il motore si è riscaldato e lo fermo dopo un po che ho spento il motore. Se mi dimentico il termostato eventualmente agisce in mia vece.
Ottima soluzione avendo già di serie l estrattore con il magnetotermico dovrò solo procurarmi un termostato
Grazie dei consigli
Br1
(24-09-2014 20:35)Moby Dick Ha scritto: [ -> ]Visto che il motore lavora in un ambiente chiuso con problemi di raffreddamento. ho messo un estrattore d'aria. L'alimentazione parte da un magnetotermico posto nel quadro elettrico, passa da un interruttore manuale on of ponticellato da un termostato posto nel vano motore regolato a 50°. Con il magnetotermico si interrompe qualsiasi tipo di funzionamento. Metto in marcia manualmente l'estrattore dopo che il motore si è riscaldato e lo fermo dopo un po che ho spento il motore. Se mi dimentico il termostato eventualmente agisce in mia vece.
Ottima soluzione, credo di farci un pensiero per modificare il mio impianto estrattivo.
Ricordiamoci che è sempre consigliato che l'estrattore d'aria si attivi anche a motore freddo e comunque ad ogni avvio, per aspirare eventuali vapori pericolosi formatisi nel vano motore.
Ciao Bruno e ben tornato dalla Grecia....
Per le motivazioni che adduci, io invece cercherei di mettere l'estrattore in parallelo ad una qualsiasi utenza che funzioni già con l'avvio del motore (sensori, livelli, ecc.) mediante un relais che intercetti il "segnale" di motore in moto e faccia scattare l'alimentazione della ventola.
(25-09-2014 09:58)umeghu Ha scritto: [ -> ]Ciao Bruno e ben tornato dalla Grecia....
Per le motivazioni che adduci, io invece cercherei di mettere l'estrattore in parallelo ad una qualsiasi utenza che funzioni già con l'avvio del motore (sensori, livelli, ecc.) mediante un relais che intercetti il "segnale" di motore in moto e faccia scattare l'alimentazione della ventola.
….Questa è la cosa più equilibrata, Imeghù, hai scritto quello che io non sono stato in grado di esprimere, bravo e grazie.
Quindi attivazione della ventola estrattiva ad ogni avvio del motore.
Nella mia è proprio così… ciao
Vorrei fare un'osservazione contro-corrente.
Il vano motore ha già una pompa di estrazione piuttosto potente a motore acceso costituita proprio dal motore. Sulla mia barca ricordo benissimo che il portello di chiusura del vano motore veniva letteralmente risucchiato verso l'interno con motore a pieno regime. Per aumentare la ventilazione ho aperto una finestrella in uno dei portelli (quello di un bagnetto attiguo) per far entrare più aria (e non uscire) e le cose sono notevolmente migliorate.
Mettere quindi un estrattore potrebbe diventare inutile perché togliere aria da un ambiente già a pressione fortemente negativa non porterebbe a nessun risultato.
A me pare addirittura controproducente perché sarebbe come far girare il motore 'in montagna', quindi con scarsità di comburente.
A motore spento il discorso è totalmente differente. Tenere il vano motore in depressione con un'elettroventola impedisce sicuramente che i cattivi odori si spargano in barca.
Quindi ecco la proposta in contro-corrente: accendere l'estrattore DOPO aver spento il motore fino a quando non si sia raffreddato o con un timer
Il mio Beneteau 381 ha di serie un estrattore centrifugo che si accende con il primo scatto di chiave, per consentire l'espulsione di eventuali gas presenti nel vano motore.
Poi rimane sempre in funzione a motore acceso.
Un mese fa si è rotto in modo irreparabile (cedimento della boccola dell'asse della ventola)
Senza estrattore mi sono accorto subito della differenza perché ho sentito odore di motore nelle cabine di poppa, poco magari ma si sentiva.
Ho sostituito l'aspiratore ed tornato tutto a posto, l'odore e certamente anche la temperatura motore.
Indubbiamente una aspirazione continua costringe l'aria fresca esterna ad entrare con maggior velocità dalle bocchette di aereazione.
Non credo comunque che l'aspiratore riduca in modo significativo la pressione del vano motore in modo tale da mettere in crisi il funzionamento dell'entrobordo.
(25-09-2014 22:36)Luciano53 Ha scritto: [ -> ]Il mio Beneteau 381 ha di serie un estrattore centrifugo che si accende con il primo scatto di chiave, per consentire l'espulsione di eventuali gas presenti nel vano motore.
Poi rimane sempre in funzione a motore acceso.
Un mese fa si è rotto in modo irreparabile (cedimento della boccola dell'asse della ventola)
Senza estrattore mi sono accorto subito della differenza perché ho sentito odore di motore nelle cabine di poppa, poco magari ma si sentiva.
Ho sostituito l'aspiratore ed tornato tutto a posto, l'odore e certamente anche la temperatura motore.
Indubbiamente una aspirazione continua costringe l'aria fresca esterna ad entrare con maggior velocità dalle bocchette di aereazione.
Non credo comunque che l'aspiratore riduca in modo significativo la pressione del vano motore in modo tale da mettere in crisi il funzionamento dell'entrobordo.
Si, indubbiamente. Quando ci sono le bocchette di areazione. Ed hai fatto sicuramente bene a ripristinare la situazione 'di progetto'.
Ma in molte barche ho notato la tendenza a 'tappare' il motore dentro il suo vano senza collegamenti d'aria con l'interno della barca. Lo dicevo solo per quel genere di situazione che evidentemente non è presente nella tua.
Volevo anche evidenziare il fatto che il motore di aria ne aspira parecchia e che la modifica della situazione prevista dal costruttore va pensata bene
È così. A mio avviso, se la situazione degli impianti è originale bisogna pensarci molte volte prima di fare modifiche. Soprattutto barche di grande produzione e di cantieri affermati sono progettate e costruite con criterio, salvo svarioni che possono sempre capitare. C'è sempre un perché nelle scelte di impianto, normative e/o funzionali. Di solito questi grandi cantieri forniscono, tramite concessionari, utili indicazioni su impiantistica se non presenti sul manuale. Il concessionario Beneteau di zona è stato veloce e preciso nel fornirmi la documentazione che avevo richiesto.