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Versione completa: Trinchetta e mezzana: non si vira !
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Avendo la mia un armo a ketch questa estate mi sono dilettato a capire cosa succedeva con diverse combinazioni di vele, soprattutto con vento forte. Il 13 di Agosto in prossimità dell'isola di Lavezzi soffiava un Mistral che all'anemometro variava tra i 36 e i 43 nodi, il mare era duro, corto e frangente con onde non tanto alte, diciamo intorno ai due metri. In quel momento avevo a riva trinchetta e mezzana e procedevo verso nord mure e sinistra di bolina larga, circa 55 gradi al vento reale ad una velocità di ca. 5-6 nodi (il mare corto e duro ci frenava molto). Poiché eravamo molto larghi rispetto all'obiettivo decidiamo di virare; manovra teoricamente semplicissima perché la trinchetta è autovirante e dunque non dovevamo toccare alcuna scotta. Inizio la manovra, rapida e decisa e ... sorpresa, la barca NON VIRA !!!!!! Rifiuta.
Il vento fortissimo ed il mare corto e frangente fermano letteralmente la barca controvento nonostante il suo dislocamento di ca. 16 tonnellate, questa rifiuta e si rimette con le stesse mure.
Nonostante l'intensità del vento sono palesemente sottoinvelato, la trinchetta da tempesta non è sufficiente a dare la spinta decisa e la mezzana non ci aiuta quasi per nulla. Puggio nuovamente, prendo quanta più velocità possibile, riprovo e ... niente, non vira. Unica nota positiva era la docilità potenza e sicurezza con la quale la barca navigava in quella specie di inferno d'acqua e vento.
Ci guardiamo col mio compagno di equipaggio (eravamo in due) e in un attimo capiamo che quello con trinchetta e mezzana può essere al più considerato un assetto d'attesa che al massimo ci fa mantenere la posizione.
A quel punto decidiamo di mettere a riva una mano di randa (con quaranta nodi non è agevolissimo anche se si tratta di randa rollata nel boma), la barca guadagna subito due nodi e al primo tentativo vira con grande potenza e docilità; eppure la superficie della randa che abbiamo tirato su era si e no quanto la mezzana.
Non mi è pertanto ancora ben chiaro perché con la randa la barca virava in tutta potenza mentre con la mezzana (nonostante una superficie più o meno equivalente) questo non accadeva. Qualcuno a qualche idea ?
A me è capitato ma con solo fiocco, quindi comprensibile. Ho quindi virato di poppa.
Secondo me avevi poca velocità e troppo vento e poi se dici che eravate di bolina larga, avreste forse dovuto lanciare la barca di bolina stretta cazzando le vele a seguire.
Forse, ma la butto lì, potevi provare a portare il carrello della mezzana sopravento cazzando poi la scotta... teoricamente avrebbe spinto anche quando a prua iniziava a fileggiare.
Ciao
potevi risolvere con un abbattuta Smiley57
comunque secondo me non avevi potenza sufficiente per risalire il mare e il vento anche io se non apro un po' la randa che mi dà un po' più di potenza non viro. Smiley57
(30-09-2014 12:53)sandro1 Ha scritto: [ -> ]potevi risolvere con un abbattuta Smiley57
comunque secondo me non avevi potenza sufficiente per risalire il mare e il vento anche io se non apro un po' la randa che mi dà un po' più di potenza non viro. Smiley57

Oltre alla potenza poi c'è la leva
(30-09-2014 12:02)bellubentu Ha scritto: [ -> ]Non mi è pertanto ancora ben chiaro perché con la randa la barca virava in tutta potenza mentre con la mezzana (nonostante una superficie più o meno equivalente) questo non accadeva. Qualcuno a qualche idea ?

Molto probabilmente perché la mezzana non interagisce con la vela di prua; lavorando così isolata ha più una funzione stabilizzatrice che propulsiva.
ciao
(30-09-2014 13:20)Edolo Ha scritto: [ -> ]
(30-09-2014 12:53)sandro1 Ha scritto: [ -> ]potevi risolvere con un abbattuta Smiley57
comunque secondo me non avevi potenza sufficiente per risalire il mare e il vento anche io se non apro un po' la randa che mi dà un po' più di potenza non viro. Smiley57

Oltre alla potenza poi c'è la leva

quale leva ?91
Con una di quelle barche poco marine, odierne, non ci sarebbe stato nessun problema anche navigando col solo fiocco a prua.
Per rispondere alla tua domanda, non avevi velocità sufficiente per virare.
(30-09-2014 13:49)bullo Ha scritto: [ -> ]Con una di quelle barche poco marine, odierne, non ci sarebbe stato nessun problema anche navigando col solo fiocco a prua.
Per rispondere alla tua domanda, non avevi velocità sufficiente per virare.-

Sicuramente c'era un problema di velocità, o meglio di caduta della velocità; ero senz'altro sottoinvelato perché la trinchetta è veramente molto piccola e la barca, appena stringevo il vento per iniziare la virata perdeva troppo rapidamente velocità. Naturalmente stiamo parlando di condizioni in cui tutte le barche a causa di quel tipo di mare hanno difficoltà a virare.
Però Bullo io non so se con una di quelle barche "poco marine odierne" non ci sarebbe stato alcun problema. Io quando quelle condizioni di mare e di vento le ho prese con le barche odierne di cui parli tu, a bordo più che provare le virate c'era praticamente panico o grave preoccupazione e solo voglia di trovare riparo al più presto; non c'erano 30 nodi, ce n'erano 43 veri e ti assicuro che 43 nodi a largo di Lavezzi sono un film, soprattutto con quelle onde corte e ripide come muri; nel mio caso eravamo in due e nonostante le condizioni navigavamo in relativo relax tanto che ci permettevamo il lusso di giocare con diversi assetti di vele, e ti assicuro che le condizioni non erano per niente rassicuranti e in mare non si vedeva nessuno.
(30-09-2014 13:21)einstein Ha scritto: [ -> ]
(30-09-2014 12:02)bellubentu Ha scritto: [ -> ]Non mi è pertanto ancora ben chiaro perché con la randa la barca virava in tutta potenza mentre con la mezzana (nonostante una superficie più o meno equivalente) questo non accadeva. Qualcuno a qualche idea ?

Molto probabilmente perché la mezzana non interagisce con la vela di prua; lavorando così isolata ha più una funzione stabilizzatrice che propulsiva.
ciao
Eintein penso che tu abbia centrato il problema; secondo me la mezzana porta decentemente sino a un traverso stretto/bolina larga; appena si stringe il vento oltre un certo limite perde gravemente la sua capacità propulsiva, questo ormai l'ho appurato e diventa necessario usare la randa, eventualmente terzarolata. Comunque proprio come dici tu, sembrava che trinchetta e mezzana non lavorassero in sintonia in quella fase, ma ognuna per conto suo ed in tempi diversi
per me è una questione di centro velico, la randa più al centro e presumibilmente più vicino alla deriva ( se non a pruavia della deriva ) ha consentito di abbattere sulle altre mure appena passato il filo...

... e forse è la stessa spiegazione della leva.
(30-09-2014 14:25)Holiday11 Ha scritto: [ -> ]per me è una questione di centro velico, la randa più al centro e presumibilmente più vicino alla deriva ( se non a pruavia della deriva ) ha consentito di abbattere sulle altre mure appena passato il filo...

... e forse è la stessa spiegazione della leva.

No, non credo sia questo il punto, perché la barca non riusciva ad arrivarci al "filo", si fermava prima; prima cioè di dover iniziare ad abbattere sulle nuove mure. Il vento era talmente forte e il mare così ripido da fermarla quasi immediatamente non appena le vele riducevano la potenza a causa dello stringersi dell'angolo al vento; era evidente un deficit di potenza sulle vele al momento critico
(30-09-2014 14:25)Holiday11 Ha scritto: [ -> ]per me è una questione di centro velico, la randa più al centro e presumibilmente più vicino alla deriva ( se non a pruavia della deriva ) ha consentito di abbattere sulle altre mure appena passato il filo...

... e forse è la stessa spiegazione della leva.

Infatti a bordo è tutta una leva. Vuoi far scostare la poppa dalla banchina, ti fai aiutare da uno spring e fai leva, per non scuffiare la leva è il piombo in fondo alla deriva o in sentina, per farla orzare devi aumentare la potenza sulla randa viceversa se la vuoi far poggiare, sul fiocco, considerando che solitamente il fulcro è a circa 1/3 di lunghezza dalla prua.
Nel caso in questione però, oltre alla mancanza di una leva efficace, pare ragionevole pensare che mancasse velocità e che la randa di mezzana stallasse prima della trinchetta perché soffriva le turbolenze essendo a poppa. Se poi ci mettiamo pure due metri d'onda a schiaffeggiare il mascone...
Inoltre, pur non avendo molta esperienza con fiocchi o trinchette autoviranti, penso che non aiuti a far passare la prua piuttosto che tenere un attimo a collo la vela (impossibile con l'autovirante se non con qualche trattenuta) per aiutare la prua a passare. Certo. .. tenerla a collo vuol dire aver già quasi virato. .
IMHO ovviamente
Mah, la base del ragionamento l'ha data Einstein, poi si dovrebbe
considerare l'opera morta, che con quel vento "fa vela" forse più
della trinchetta, fermando l'evoluzione prima di prua al vento.27
La mia, che pesca poco ed ha una prua piatta, quando manovro
a motore con un venticello al traverso se ne va "di chiatto"che
è uno spettacolo.79
Non conosco carena e timone della tua barca, ma è probabile
che c'entrino anche loro. Infine, come da scuola, se non hai
abbrivio sufficiente non riesci a virare.Smiley59
Con i pochi mq di randa l'hai ottenuto, in più dalla parte giusta.Thumbsupsmileyanim
Aiooo! salutami la Sardegna, che quest'anno mi è mancata!Smiley6
Diciamo pure che è la prova che spesso in condizioni di vento molto forte, forse per timore o per un eccesso di prudenza, si tende a mettere meno tela di quanto in effetti ce ne vorrebbe. Il fatto di tirare un bordo accettabile (5 nodi con un angolo di 55 gradi in quelle condizioni non è male, significava che nonostante l'inevitabile notevole scarroccio, qualcosa al vento la stavamo guadagnando) non dava però garanzia di sicurezza se ci fossimo trovati con la costa sottovento; in quel caso la situazione infatti non sarebbe stata rassicurante data l'incapacità di virare di bordo; lì mi sono reso conto di quanto possa probabilmente tornare utile, se non persino vitale in caso di vento molto forte di bolina, sostituire (prima di salpare) il grande genoa rollabile (che di solito abbiamo sullo strallo) con uno yankee molto più piatto e più piccolo, visto che evidentemente una piccola trinchetta la possiamo evidentemente considerare poco più che una vela di sopravvivenza per le condizioni di tempesta al fine di fuggire alle portanti e il grande genoa rollabile una vela non ragionevolmente utilizzabile in tali condizioni per cercare di risalire il vento. Credo che l'abbinata yankee-randa terzarolata possa offrire una risorsa davvero sorprendente. Certo voi direte, bisogna avercelo uno yankee ! Però spesso ci riempiamo la barca di cavolate ed inutile elettronica e poi ci mancano le vele !!!
Più le vele sono distanti e più si comportano come fossero sole.
La randa riceve il vento deviato dal fiocco e va bordata, la mezzana molto distante dal fiocco è come fosse sola e non va cazzata molto ma più lasca per dare spinta in avanti.
EsConfusede il boma della randa fa un'angolo rispetto all'asse longitudinale di 7,5°, quello della mezzana deve essere di 15°.
Il problema grosso però è in quella deriva lunga che non fa governare la barca, da stabilità di rotta ma poca manovrabilità.
La vela, ocio, è un'oppppinione.
(30-09-2014 20:18)bullo Ha scritto: [ -> ]Più le vele sono distanti e più si comportano come fossero sole.
La randa riceve il vento deviato dal fiocco e va bordata, la mezzana molto distante dal fiocco è come fosse sola e non va cazzata molto ma più lasca per dare spinta in avanti.
EsConfusede il boma della randa fa un'angolo rispetto all'asse longitudinale di 7,5°, quello della mezzana deve essere di 15°.
Il problema grosso però è in quella deriva lunga che non fa governare la barca, da stabilità di rotta ma poca manovrabilità.
La vela, ocio, è un'oppppinione.-

Mah, ti dirò ! La mia in realtà non è proprio una "long keel", in quanto il disegno della chiglia è interrotto da un "cut-away" (tipo gli Swan prima che diventassero italiani per intenderci) che ne aumenta la manovrabilità rispetto ad una chiglia lunga integrale. Certo non ha la risposta di una fin-keel stretta e sottile, ma non sono convinto che la questione stia lì, mentre trovo molto più verosimile la prima parte dei tuoi argomenti, cioé la distanza esistente fra trinchetta e mezzana che di fatto rende la mezzana molto meno efficiente della randa a parità di dimensione (non sfrutta l'accelerazione dell'aria indotta dalle vele di strallo) a cui aggiungerei l'inidoneità della piccola trinchetta a vincere la forza del mare in virata, perché anche se può apparire strano ma i fiocchi contribuiscono moltissimo con la loro potenza in quella fase cruciale
Più le vele sono distanti e più rendono il 100x100. un genoa rende 100 la randa 100 non faranno mai un 200 ma un pò di meno complessivamente circa 180.
Essendo le vele distanti e non influenzandosi l'una con l'altra renderanno il loro massimo.
Io la penso così.
La vela è un'oppppppinione.
Trovo giuste tutte le considerazioni dette fin qui ma credo fortemente che un fiocco a collo ben cazzato ti avrebbe fatto virare.
Manovra probabilmente non fattibile nel tuo caso con l'autovirante.
Mah, qui a tavolino si teorizza, sono tutte ooopppinioni
rispettabili, poi "chi xe in mar navega, chi xe in tera stroliga".
Smiley57
Sulla efficienza della mezzana ho sempre molti dubbi:
ricordo che in bolina si andava meglio senza, pur col vento leggero.
@Bornfree: credo che la virata fallisse proprio perchè non arrivava
nemmeno prua al vento.
Scusa ma oltre a tutte le considerazioni sul perche con la tua velatura (barca bilanciata, che cammina e governa) non riuscivi a virare mi pare una fondamentale sia la vostra scelta di come mettersi sulle altre mura: perché non "abbattere" veramente, cioè vjrare in poppa/strambare? Oltretutto senza il boma della randa tra i cabasisi....
Del resto mica affronti i tornanti dello Stelvio in 5a....
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