Richiesta pazza?
Sto costruendo una barca a vela, come qualcuno ricorderà. Sono sul punto di decidere se realizzare per essa la deriva mobile prevista dal progetto o inventarmene una fissa.
Non cosa facile salvo ricorrere al progettista il quale però è molto lontano e non risponde più alle e-mail.
La mia domanda è se fra gli amici della vela c'è qualcuno che sa indirizzarmi ai calcoli da fare (Sono un perito, ma non nautico, però potrei adattarmi se ben indirizzato.).
Grazie in anticipo-
Deriva mobile tutta la vita, specie se come suppongo e' una barca di piccole dimensioni. Piu' che eliminare la deriva mobile io penserei ad una soluzione per abbattere il timone.
Certo la migliore soluzione sarebbe quella a baionetta ma credo complicata e costosa da realizzare.
Non sai quante volte mi so trovato a bestemmiare anche in aramaico per il pescaggio poco al di sotto dei 2 metri delle imbarcazioni in cui mi trovavo.
Il timone è progettato per sollevarsi all'indietro dando alla barca la possibilità di pescare poco più di mezzo metro. In effetti...Ci sto riflettendo da molto e sono combattuto tra la complessità della deriva mobile ( sistema di sollevamento soprattutto) e la "facilità" di gestione di quella fissa.
Una curiosita' che barca stai costruendo? lunghezza? motorizzazione entro o fuoribordo?
Con mezzo metro di pescaggio e fuoribordo arrivi varamente in ogni luogo, alleggerisci la prua portandoti dietro poca catena e poi ridossarti meglio ... ovvio questo per un utilizzo croceristico ... se poi la userai solo avanti ed indietro dal porto di stazionamento ed i luoghi frequentati non presentano problemi di pescaggio ... bhe tutto cambia ... anche se qualora un giorno vorrai venderla avra' meno valore.
Trattasi di un Kavalier di Nazarov. Otto metri che poi sono diventarti più di nove con la modifica della prua e l'aggiunta di una spiaggetta a poppa.
Non riesco ad allegarne la copia del progetto, ma è in rete, basta cercare Kavalier di Nazarov, appunto.
La motorizzazione è fuoribordo da 10-15 cavalli, che ho progettato di montarlo all'interno della poppa, tra le ultime due frame dove ho realizzato un vano con pescaggio in acqua.Ciò determina che in retromarcia, per attraccare di poppa, il timone dovrà comunque essere sollevato, indipendentemente dal fatto che la deriva sia mobile o fissa, altrimenti influirebbe con l'elica che in questo caso rimarrà dietro ad esso,.
Quello che mi frena a realizzare la deriva mobile sono alcuni difetti segnalatimi da chi ce l'ha avuta: vibrazioni e sbattimenti vari, sistema di sollevamento invadente in dinette, bloccaggio del sistema... Non nego però che avere un pescaggio variabili ha indubbiamente i suoi vantaggi, non solo di poter atterrare praticamente ovunque, ma di poter variare l'assetto della deriva a seconda delle situazioni di mare, ma qui lascio campo a chi ne sa più di me.
(12-10-2014 13:11)renato pacini Ha scritto: [ -> ]Ciò determina che in retromarcia, per attraccare di poppa, il timone dovrà comunque essere sollevato, indipendentemente dal fatto che la deriva sia mobile o fissa, altrimenti influirebbe con l'elica che in questo caso rimarrà dietro ad esso,.
Quello che mi frena a realizzare la deriva mobile sono alcuni difetti segnalatimi da chi ce l'ha avuta: vibrazioni e sbattimenti vari, sistema di sollevamento invadente in dinette, bloccaggio del sistema...
In retromarcia nel 99% delle barche con entrobordo l'elica si trova dietro la pala del timone.....e nessuno ritiene che sia un problema da risolvere....
La deriva pivotante si trova nella falsachiglia zavorrata: le vibrazioni che si verificano di solito al lasco ed in poppa si azzerano sollevando la deriva.
Fossi in te mi concentrerei nel progettare un sistema di sollevamento poco invadente o di integrarlo con un elemento strutturale o di arredo ( es. puntone albero o gamba del tavolo )
Ciao
Meglio se non c'è il problema dell'elica, mi avevano informato male allora.
Effettivamente la base del tavolo mi poggerebbe quasi al centro... dovrei spostarmi appena un pelo verso il centro invadendo di qualche centimetro il passaggio tra cucinotto e tavolinetto. Gli interni son quel che sono, ogni centimetro è prezioso. Avevo pensato di passare il cavo di sollevamento dalla deriva fin sopra alla tuga facendolo scorrere dentro un tubo inox al quale dovrei assicurare il tavolinetto. Tutta una serie di problematiche che volevo evitare, ma andrà a finire che mi atterrò al progetto e per il sollevamento della deriva... vedremo. Purtroppo Nazarov non ha dato alcuna indicazione lasciando il progetto di sollevamento all'intuizione del matto che si decidesse di affrontare questa costruzione. Ho buttato giù uno schizzo sull'idea che mi è venuta in mente considerando che dovrò rinforzare opportunamente la tuga dove montare lo winch per sollevare la deriva seppur sostenuta dal tubo inox di opportune proporzioni. Forse è un'idea stramba, ma mi leverebbe ogni impiccio all'interno.
L'immagine non si è caricata. Vedrò di riprovare .
Mi sembra che il progetto sia molto lacunoso circa la deriva, e non solo per quanto riguarda il sistema di sollevamento che non è ovviamente previsto dall’interno (quindi una deriva mobile solo per migliorare la carrellabilità della barca, sempre che a qualcuno interessi questo dettaglio).
Quanto dovrebbe inoltre pesare?
Credo sia il primo dato su cui interrogarsi, visto che da questo dipende l’intensità del momento raddrizzante e quindi la stabilità della barca che mi sembra piuttosto invelata e con scarsa stabilità di forma.
Vero, il progetto è lacunoso, ma ricco di misure le quali permettono di risalire ai pesi calcolandoli con il volume dei vari componenti per il peso specifico. Ho poi contattato altri pazzi par mio che hanno costruito la stessa barca che sono diversi in tutto il mondo, mi è stato detto che in tutto la deriva pesa 650 kg circa. Secondo i miei calcoli 583 chilogrammi di cui 80 la lama basculante.
Ho delle fotografie di un tale che l'ha realizzata con lamiere di acciaio sovrapposte e resinate, un altro l'ha ridotta di dimensioni ed aumentata di spessore. Personalmente se la dovessi realizzare mobile mi atterrei al disegno così non ci sarebbero problemi di pesi e di baricentro. Per realizzarla fissa ho pensato di calcolare pesi e baricentro per restare nella geometria del progetto originale, ma parlo da meccanico, non da nautico, per questo volevo leggere qualche altro parere.
Circa la stabilità della barca, effettivamente è molto stretta, pensata più alla carrellabilità che al comfort, per la navigabilità... saprò dirtelo se un giorno ne arriverò alla fine.
Una cosa l'ho già fatta per renderla più stabile, lo scafo l'ho realizzato di uno spessore maggiorato di un millimetro e son circa 54 kg di peso in più ben distribuiti.
Aggiungiamoci serbatoi, batterie ed altro, che spero di aver ben distribuito.
Ai posteri....
Io mi fiderei più dell’esperienza di altri piuttosto che di valutazioni fatte a tavolino cercando applicare pesi specifici di materiali neppure indicati.
Comunque anch’io, in via del tutto spannometrica, avevo ipotizzato circa 700 Kg anche se distribuiti più in profondità (quindi più efficaci ai fini del raddrizzamento) rispetto alla concentrazione nella cassa di deriva profonda 40 cm (che, secondo i tuoi calcoli, dovrebbe garantire oltre l’85% del peso di zavorra).
La scelta tra deriva fissa e deriva mobile è poi molto soggettiva.
Personalmente opterei per quella fissa per dare più spazio alla tuga e semplificare i lavori, mentre non avrei alcuna esigenza di carrelabità (che, per una barca di 9 m, sono comunque sempre problemi anche con chiglia mobile).
Eventualmente ridisegnerei la deriva assicurando la stessa superficie (o qualcosa di più) ma senza scendere oltre il metro di profondità (quindi + 60 rispetto alla cassa attuale), così da potermi avvicinare anche ai bassi fondali.
Ovviamente la forma dovrà poi garantire lo stesso centraggio previsto in progetto che, se non ho capito male, include nel calcolo del centro di deriva anche l’opera viva e la pala del timone.
Forse la mia preoccupazione principale potrebbe essere la tenuta della carena, poiché immagino che una deriva fissa (quindi 650 Kg complessivi) distribuiti su maggiore profondità (baricentro più basso) determinano maggiore sollecitazione.
L’abbassamento del baricentro potrebbe consentire l’eliminazione un po’ di peso, ma anche qui occorrerebbe partire da riferimenti precisi.
La carena l'ho realizzata raddoppiando lo spessore previsto nel progetto. Tutto nacque per un errore fatto da chi mi preparò la trave ed invece di fargliela ritagliare, preferii montarla così pensando che .., Melius abundare quam deficere. Dopo tutto non mi toglie che pochi centimetri alla sentina che non esisterebbe comunque. Detto ciò il problema di tenuta dovrebbe essere risolto se poi ci aggiungiamo una bella piastra saldata nella parte superiore della scassa ed imbullonata nella chiglia con contr-opiastre, dovrei essere a cavallo.
Mah, non mi sembra una buona idea quella di aumentare il peso dello scafo senza modificare il dislocamento di progetto, ovvero senza ridisegnare i volumi: per mantenere la barca sulle sue linee senza farla "affondare" si dovrà alleggerire l'unica cosa possibile, ovvero la zavorra......morale: la stabilità sarà inferiore di quella della barca costruita come da progetto.
Albert, mi hai fatto saltare su..
Però confido nel fatto che ad aiutarmi nella scelta di aumentare lo spessore dello scafo è stato uno del mestiere che infatti mi ha contestualmente fatto allungare lo scafo. Unico dubbio rimastomi il fatto che invece non è stato "dilatato". Gli ho telefonato e mi ha garantito che l'allungamento, seppur modesto, è più che sufficiente. Oltretutto ho ottenuto una graziosa spiaggetta ed una prua più filante-
La telefonata mi è anche servita per decidere di optare per la deriva mobile come da progetto senza correre altri rischi.
Grazie comunque, quello dello scafo sarà un discorso da approfondire in cantiere, ma quello della deriva credo di poterlo dichiarare chiuso.
Buon vento a tutti
(13-10-2014 22:23)renato pacini Ha scritto: [ -> ]Albert, mi hai fatto saltare su..
Però confido nel fatto che ad aiutarmi nella scelta di aumentare lo spessore dello scafo è stato uno del mestiere che infatti mi ha contestualmente fatto allungare lo scafo. Unico dubbio rimastomi il fatto che invece non è stato "dilatato". Gli ho telefonato e mi ha garantito che l'allungamento, seppur modesto, è più che sufficiente. Oltretutto ho ottenuto una graziosa spiaggetta ed una prua più filante-
La telefonata mi è anche servita per decidere di optare per la deriva mobile come da progetto senza correre altri rischi.
Grazie comunque, quello dello scafo sarà un discorso da approfondire in cantiere, ma quello della deriva credo di poterlo dichiarare chiuso.
Buon vento a tutti
Dipende da come è stato fatto l'allungamento: se distanziando tra loro tutte le ordinate in proporzione, è aumentato in proporzione il dislocamento, oppure aggiungendo un' ordinata a prua ed una a poppa, è aumentato solo il peso e la barca affonderà rispetto alle linee di progetto.
Se hai aumentato il peso a mq della costruzione in modo omogeneo, ti renderai conto che essendo la poppa molto più larga della prua, e dunque con molta più superficie, il baricentro della costruzione sarà arretrato, mentre il centro di carena sarà rimasto più o meno dov'era: la barca dunque troverà il suo equilibrio idrostatico con un assetto più appoppato di quello di progetto.
L'allungamento ha ovviamente comportato un ulteriore aumento di peso, e, dato che la maggiorazione in superficie di fasciame è il quadrato in percentuale di quella relativa all'allungamento, già questo ha sbilanciato l'equazione.
Fossi in te, prima di procedere ulteriormente farei (o farei fare) un "serio" calcolo di verifica dei volumi vs. il peso effettivo e del baricentro vs. il centro di carena.
Ciao
Ti ringrazio immensamente del tuo interessamento.
Quando fu deciso di allungare la barca effettivamente è stata ricalcolata la distanza fra le frame di qualche millimetro. Non posso scendere in particolare siccome non fui io a farlo per ovvi motivi. Ora sorge spontanea la domanda perché non mi rivolgo alla stessa persona per la deriva... purtroppo è molto anziana e non sta bene in questi giorni e mi ha pregato gentilmente di non importunarla oltre.
Ripeto, torno al progetto originale , poi vedremo in acqua, quando sarà, se aggiungere o levare del peso.
Non ultimo realizzare un modellino in scala (come già fatto attenendomi scrupolosamente le misure del progetto) e vedere di capire cosa ottengo con le modifiche apportate.
B.V. e di nuovo grazie.