Ciao a tutti,
ho convinto un mio amico armatore di uno jeanneau 49 a metterci sotto, sistemare la barca e uscire un po' più spesso di quanto lui abbia fatto finora...
Abbiamo diversi problemi con l'avvolgiranda (nell'albero): innanzitutto il mio amico si dice sicuro che fino a qualche tempo fa, precisamente fino a prima della sostituzione del vang, la bugna di scotta, dopo aver avvolto la randa, rimaneva più bassa. Io non trovo relazione tra le due cose, però non so... sicuramente questo suo ricordo genera una serie di discussioni ogni volta che chiudiamo la randa: io tenderei a lasciare il tesabase più morbido, lui vorrebbe tenerlo cazzato per cercare di tenere "giù" la bugna. Effettivamente così facendo la bugna resta più bassa, ma è come se il triangolo ruotasse un po' e rimane esposto anche un pezzo di vela non protetta dall'anti uv. Non so se mi sono spiegato...
Da qui la prima domanda: qual'è la procedura corretta per avvolgere la randa? Ho già letto altre discussioni sul forum ma non sono riuscito a farmi un'idea chiara e univoca.
Altro problema: è tutto molto "duro", io non riesco ad avvolgere e svolgere la vela senza l'uso del winch. Da cosa potrebbe dipendere? Dovremmo lubrificare qualcosa?
Ultimo (forse) problema: dopo l'ultima uscita (io non c'ero e non so esattamente cosa o come sia successo) la randa non è avvolta completamente, ma non ci sono più spire della cima nell'avvolgiranda. Il mio amico sostiene che si sia rotto qualcosa, secondo me non c'è niente di rotto, ma come faccio a correggere questa situazione?
Insomma, è chiaro che io non sappia niente o quasi di rande avvolgibili, ma adesso ho la possibilità di uscire con questa barca e non voglio farmi sfuggire l'occasione.
Grazie a tutti in anticipo
per me il problema è la cima dell'avvolgiranda, credo vada sostituita con una nuova o con una di diametro inferiore.
Magari qualche bella foto ci aiuta a determinare le condizioni di usura in cui si trova il circuito dell'avvolgiranda.
io sulla mia, (che è piu piccola 38 piedi) apro la randa a mano ed uso il winch solo per la tesatura finale, mentre la chiusura solo a mano tenendo il tesa base solo leggermente in tensione.
io coi rulla, tutti ci ho litigato da piccolo, per questo posso dire che quelli qui di seguito so solo ricordi.. e anche lontani.
la posizione del boma e' fondamentale, piu su o piu e non ti si avvolge (bene intendo)
tenere tutto in tensione comporta che la randa si avvolge cosi stretta sullo strallo cavo interno che non solo la "strini" ma finisci i giri e te ne resta ancora da avvolgere, a occhiometro se dice qualcosa si e' rotto, ha sentito qualche rumore o qualche scossone che glielo ha fatto credere.. magari una rotazione della spoletta di testa sulla drizza? io non la sottovaluterei una affermazione cosi dell' armatore.. approfondisci sul cosa glielo fa pensare..
Mi interessano gli sviluppi di questa discussione perché mi sto dibattendo da ormai sei mesi in una situazione fonte di gravi depressioni. Non sto a ripetere per l'ennesima volta le vicende che purtroppo ho dovuto vivere con la randa nuova mal riuscita, poi con la randa "rimediata" si sono presentati tanti problemi nella fase di apertura, problemi purtroppo ancora non del tutto risolti. Solo ieri sono uscito con l'esperto del forum, per me, delle rande avvolgibili che risponde al nick di jetsep. Esperto perché lui ha fatto della randa avvolgibile un cavallo vincente nelle regate, nonostante le perplessità di tutti i suoi colleghi regatanti incalliti per quanto riguarda l'aspetto prestazionale. Dopo innumerevoli tentativi in cui la randa sistematicamente si incastrava in apertura, la conclusione è stata quella di adottare un sistema rivoluzionario che però fa perdere alla randa la sua prerogativa principale di semplicità nell'uso soprattutto in solitario. Per ora andrò avanti così in attesa di farne fare una nuova. Per quanto riguarda il nostro amico a intuito mi sembra strano che la scotte legate al meccanismo non siano adeguate visto che, immagino, siano state finora usate senza problemi. Prima che cambiassi randa anch'io per anni sono andato avanti tranquillamente arrivando ad apprezzarne a 360° le caratteristiche e diventando nel tempo uno dei suoi pochi sostenitori sul forum.
(05-01-2015 20:12)AndreaC Ha scritto: [ -> ]per me il problema è la cima dell'avvolgiranda, credo vada sostituita con una nuova o con una di diametro inferiore.
Con il tempo (oltre 10 anni per quanto mi riguarda) la cima tende ad aumentare di volume creando questo inconveniente. Ho avuto lo stesso problema quest'estate e risolto semplicemente sostituendola con una nuova.
Tutto è tornato facile come prima.
(05-01-2015 20:36)Flab Ha scritto: [ -> ] (05-01-2015 20:12)AndreaC Ha scritto: [ -> ]per me il problema è la cima dell'avvolgiranda, credo vada sostituita con una nuova o con una di diametro inferiore.
Con il tempo (oltre 10 anni per quanto mi riguarda) la cima tende ad aumentare di volume creando questo inconveniente. Ho avuto lo stesso problema quest'estate e risolto semplicemente sostituendola con una nuova.
Tutto è tornato facile come prima.
Potrei provare anch'io a sostituirla ma non capisco come possa essere la causa del problema, almeno nel mio caso.
(05-01-2015 20:29)ZK Ha scritto: [ -> ]io coi rulla, tutti ci ho litigato da piccolo, per questo posso dire che quelli qui di seguito so solo ricordi.. e anche lontani.
la posizione del boma e' fondamentale, piu su o piu e non ti si avvolge (bene intendo)
tenere tutto in tensione comporta che la randa si avvolge cosi stretta sullo strallo cavo interno che non solo la "strini" ma finisci i giri e te ne resta ancora da avvolgere, a occhiometro se dice qualcosa si e' rotto, ha sentito qualche rumore o qualche scossone che glielo ha fatto credere.. magari una rotazione della spoletta di testa sulla drizza? io non la sottovaluterei una affermazione cosi dell' armatore.. approfondisci sul cosa glielo fa pensare..
Anch'io tra i vari tentativi ho cominciato ad avvolgerla tenendo più tesa possibile la base. Lo scopo era quello di diminuirne il volume all'interno dell'albero una volta che era chiusa. Ho provato a tenere su il boma, a tenerlo giù, a lascare la drizza, a cazzarla, a tenere cazzato il vang e a tenerlo mollato, abbiamo persino mollato un po' il paterazzo per raddrizzare l'albero, etc. etc. ma non cambiava la musica.
Domani c'è la regata della Befana. Spero che mi si apra.
Trix, prova anche a tu a sostituire la cima vedrai che al 99% è quello il problema almeno che non ti abbiano sbagliato completamente il taglio della nuova randa ma mi sembra difficile. Spero solo che tu non abbia cercato di forzare l'operazione creando qualche danno.
La cima con il tempo si "gonfia" vuoi per la salsedine e comunque negli anni tende a prendere volume e in questo modo inchioda il tamburo che sta nell'albero (quello a vista sotto il boma) e in questo modo avvolge male la randa. La cima non l'avevo mai cambiata da oltre 10 anni, a vista sembrava ancora perfetta.
Quando è successo anch'io non riuscivo piu a capirci nulla e voci di banchina davano versioni da allucinogeni.... poi ho conosciuto un velista francese che a conoscenza del problema mi ha dato la dritta.
Risolto il problema con pochi euro e l'operazione è tornata semplice come una volta!!!
p.s. ricordati di lubrificare bene il meccanismo un paio di volte all'anno.
(05-01-2015 20:54)Flab Ha scritto: [ -> ]Trix, prova anche a tu a sostituire la cima vedrai che al 99% è quello il problema almeno che non ti abbiano sbagliato completamente il taglio della nuova randa ma mi sembra difficile. Spero solo che tu non abbia cercato di forzare l'operazione creando qualche danno.
La cima con il tempo si "gonfia" vuoi per la salsedine e comunque negli anni tende a prendere volume e in questo modo inchioda il tamburo che sta nell'albero (quello a vista sotto il boma) e in questo modo avvolge male la randa. La cima non l'avevo mai cambiata da oltre 10 anni, a vista sembrava ancora perfetta.
Quando è successo anch'io non riuscivo piu a capirci nulla e voci di banchina davano versioni da allucinogeni.... poi ho conosciuto un velista francese che a conoscenza del problema mi ha dato la dritta.
Risolto il problema con pochi euro e l'operazione è tornata semplice come una volta!!!
p.s. ricordati di lubrificare bene il meccanismo un paio di volte all'anno.
A dir la verità lo lubrifico spesso, ma la cima è decisamente in cattivo stato. Nonostante i tentativi con l'ammorbidente si presenta ormai praticamente "inamidata". Pensavo ovviamente di sostituirla prima o poi ma a questo punto sicuramente accelero l'operazione. Grazie del consiglio.
(05-01-2015 20:29)ZK Ha scritto: [ -> ]la posizione del boma e' fondamentale, piu su o piu e non ti si avvolge (bene intendo)
tenere tutto in tensione comporta che la randa si avvolge cosi stretta sullo strallo cavo interno che non solo la "strini" ma finisci i giri e te ne resta ancora da avvolgere, a occhiometro se dice qualcosa si e' rotto, ha sentito qualche rumore o qualche scossone che glielo ha fatto credere.. magari una rotazione della spoletta di testa sulla drizza? io non la sottovaluterei una affermazione cosi dell' armatore.. approfondisci sul cosa glielo fa pensare..
Grazie ZK, approfondirò senz'altro...
Per quanto rigurda la posizione del boma, qual'è quella corretta? Perfettamente perpendicolare all'albero?
Effettivamente i giri sono finiti e c'è ancora tela da avvolgere così come descrivi tu... quindi se ho capito bene, basterebbe riaprire e riavvolgere con il tesabase morbido (e posizione corretta del boma) e dovrei risolvere, è così?
Ciao
(05-01-2015 20:54)Flab Ha scritto: [ -> ]Trix, prova anche a tu a sostituire la cima vedrai che al 99% è quello il problema almeno che non ti abbiano sbagliato completamente il taglio della nuova randa ma mi sembra difficile. Spero solo che tu non abbia cercato di forzare l'operazione creando qualche danno.
La cima con il tempo si "gonfia" vuoi per la salsedine e comunque negli anni tende a prendere volume e in questo modo inchioda il tamburo che sta nell'albero (quello a vista sotto il boma) e in questo modo avvolge male la randa. La cima non l'avevo mai cambiata da oltre 10 anni, a vista sembrava ancora perfetta.
Quando è successo anch'io non riuscivo piu a capirci nulla e voci di banchina davano versioni da allucinogeni.... poi ho conosciuto un velista francese che a conoscenza del problema mi ha dato la dritta.
Risolto il problema con pochi euro e l'operazione è tornata semplice come una volta!!!
p.s. ricordati di lubrificare bene il meccanismo un paio di volte all'anno.
Grazie del consiglio, appena possibile posto una foto della cima in questione, ma in effetti potrebbe essere da sostituire. Penso che il meccanismo non sia mai stato lubrificato... come procedo? È sufficiente il wd40?
Ciao
(05-01-2015 20:43)Trixarc Ha scritto: [ -> ]Anch'io tra i vari tentativi ho cominciato ad avvolgerla tenendo più tesa possibile la base.
Quando si avvolge e si svolge la vela base e balumina devono avere più o meno la stessa tensione, altrimenti la balumina si avvolge lasca e quando si tenta di svolgere fa delle pieghe e non esce correttamente.
Se ci si tiene in bolina mure a sx (se la fessura è a dx) durante le operazioni si vede ad occhio dalla forma della vela se le tensioni sono pari.
Si deve verificare anche che prima di avvolgere il meolo di balumina non sia cazzato, altrimenti svolgendo la balumina fa la piega e si incatagna.
@salomè: se da nuova si avvolgeva tutta ed ora non più, verifica che a vela completamente estratta la cima sia avvolta fino in cima al tamburo spiralato: se vedi che avanzano delle spire vuote, vuol dire che chi ha inferito la randa non l'ha fatto con la cima completamente avvolta.
Scollega la mura, ammaina la randa, recupera i giri e issa di nuovo.
Unica altra possibilità, anche se improbabile: si è scollegato il tamburo spiralato dai profili: quando avrai ammainato la randa verifica che siano solidali bloccando i profili e tentando di far ruotare il tamburo.
Ovviamente cima nuova e WD 40 aiutano.....ma non risolvono.
Ciao a tutti.
(05-01-2015 23:46)albert Ha scritto: [ -> ]Quando si avvolge e si svolge la vela base e balumina devono avere più o meno la stessa tensione, altrimenti la balumina si avvolge lasca e quando si tenta di svolgere fa delle pieghe e non esce correttamente.
Se ci si tiene in bolina mure a sx (se la fessura è a dx) durante le operazioni si vede ad occhio dalla forma della vela se le tensioni sono pari.
Si deve verificare anche che prima di avvolgere il meolo di balumina non sia cazzato, altrimenti svolgendo la balumina fa la piega e si incatagna.
@salomè: se da nuova si avvolgeva tutta ed ora non più, verifica che a vela completamente estratta la cima sia avvolta fino in cima al tamburo spiralato: se vedi che avanzano delle spire vuote, vuol dire che chi ha inferito la randa non l'ha fatto con la cima completamente avvolta.
Scollega la mura, ammaina la randa, recupera i giri e issa di nuovo.
Unica altra possibilità, anche se improbabile: si è scollegato il tamburo spiralato dai profili: quando avrai ammainato la randa verifica che siano solidali bloccando i profili e tentando di far ruotare il tamburo.
Ovviamente cima nuova e WD 40 aiutano.....ma non risolvono.
Ciao a tutti.
Grazie Albert, verificherò il prima possibile che la cima riempia tutte le spire ed eventualmente le condizioni del tamburo spiralato. Mi auguro che si tratti del primo caso.
Scusa l'ignoranza, ma... in fase di chiusura della vela, controllo sia la tensione della base che quella della balumina solo con il tesabase?
Grazie,
ciao
Tensione balumina con il vang. Ha detto tutto Albert, e aggiungo solo che per aprire la vela il vang cazzato aiuta, per avvolgerla, invece, tutto il contrario. La vela deve potersi chiudere senza l'aiuto del winch, tutto a mano.
Inoltre, come detto Albert, anche io all'inizio commettevo l'errore di chiudere tenendo in tensione la base (e senza nemmeno mollare il vang), un errore madornale! La vela devi avvolgerla mura a sinistra se si avvolge in senso anti orario e mura a destra se si avvolge in senso orario, e non ti nascondo che la mia la chiudo indifferentemente da un lato o dall'altro a seconda delle mura in cui mi trovo.
Infine: che albero è? Presumo selden, ma non si sa mai, mai dare nulla per scontato
(06-01-2015 10:58)utente non attivo Ha scritto: [ -> ]Tensione balumina con il vang. Ha detto tutto Albert, e aggiungo solo che per aprire la vela il vang cazzato aiuta, per avvolgerla, invece, tutto il contrario. La vela deve potersi chiudere senza l'aiuto del winch, tutto a mano.
Inoltre, come detto Albert, anche io all'inizio commettevo l'errore di chiudere tenendo in tensione la base (e senza nemmeno mollare il vang), un errore madornale! La vela devi avvolgerla mura a sinistra se si avvolge in senso anti orario e mura a destra se si avvolge in senso orario, e non ti nascondo che la mia la chiudo indifferentemente da un lato o dall'altro a seconda delle mura in cui mi trovo.
Infine: che albero è? Presumo selden, ma non si sa mai, mai dare nulla per scontato
Grazie utente non attivo, a memoria l'albero è Sparcraft, comunque andrò al porto a verificare tutto. In teoria dovrei andarci sabato, ma con tutte queste verifiche che devo fare mi vien voglia di andarci subito...
Per ricapitolare la corretta manovra di chiusura: bolina mura a... conseguente al senso di avvolgimento, vang lascato e base morbida per uniformare la tensione di base e balumina. Una cosa: scotta cazzata come da regolazione di bolina, o tutto lascato per lasciare che la tela fileggi?
Ci tengo a scusarmi se faccio domande banali, ma visto quanti hanno difficoltà con l'avvolgiranda, evidentemente è necessario aver ben chiaro tutto e non trascurare alcun particolare. In fondo l'avvolgiranda dovrebbe semplificare la vita, ma anche da quanto sento in banchina, in troppi non riescono a goderne.
Grazie,
ciao
Scotta=tesabase e quindi molle, ma dipende dalle condizioni di vento. Io la mia la chiudo anche di poppa e anche con 20 nodi di vento, ma nel dubbio, prua al vento non sbagli mai, e la scotta /tesabase puoi anche mollarla completamente e quando avvolgi non devi stare a preoccuparti di lei.
Con lo sparcraft il problema è anche dovuto al poco spazio all'interno, quindi se la vela è vecchia di fa più fatica a tirarla fuori
Faccio gli scongiuri preventivi, ma a me non capita nulla di tutto questo, apro e chiudo praticamente in tutte le andature, con l'unico acccorgimento di non lasciare mai la randa in bando, ma senza tenere nulla ipercazzato, solo una moderata tensione.
Come dice Albert, il meolo lascato è fondamentale. Fondamentale anche una cima di manovra degna di questo nome (non incartapecorita), per il resto wd 40 un paio di volte l'anno e apro e chiudo a mano
Oggi con il metodo jetsep alla regata della Befana sono riuscito ad aprirla abbastanza facilmente ma non è assolutamente comodo. Purtroppo mi devo rassegnare ad usarlo, almeno finché non mi farò un'altra randa nuova. Ho comunque l'impressione che la randa "rimediata" abbia un tessuto troppo pesante per l'albero che mi ritrovo (in origine era di un Bavaria 38 e io ho un Oceanis 361). Metterò in ogni caso in pratica i consigli che sono stati forniti qui. Non ho nulla da perdere.
Il metodo jetsep consiste nell'avvolgere una cimetta nel rullo alla base dell'avvolgiranda mentre si chiude e agire anche su questo in contemporanea al tesabase nella fase di riapertura.
(06-01-2015 10:20)salomé Ha scritto: [ -> ]Scusa l'ignoranza, ma... in fase di chiusura della vela, controllo sia la tensione della base che quella della balumina solo con il tesabase?
Grazie,
ciao
Devi lascare la scotta al limite dello sventamento, vang puntato come in bolina (se il boma si alza la balumina si avvolge lasca), e devi accertarti che il carrello sul boma scorra perfettamente (se non scorre e rimane in varea, la balumina si avvolge lasca), come anche tutti i bozzelli e le pulegge dove passa il tesabase che va tenuto solo in leggera tensione durante l'avvolgimento.
Durante lo svolgimento, se si sente della resistenza, conviene non forzare, ma riavvolgere un po' e poi ritentare.