C'e' un altro fattore del quale tenere conto. Le cuciture. Cercando un po' in giro (non metto il solito link in inglese se no mi insolentite) si verifica che di fatto il problema, molto sovente, e' in quelle.
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Sulle barche corte ci sono equipaggi esili diciamo sui 50 kg. massimo, su quelle lunghe invece si va dai 120 kg. in su.-
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Sarebbe bene studiare un po' di fisica e si capirebbe subito che una corda tesa sollecitata perpendicolarmente nel suo punto mediano esercita una forza di trazione crescente in ragione dell'aumento della sua lunghezza. Quando si parla di sicurezza le battute non mi piacciono.
Devi scusarmi non conosco la fisica pensavo il contrario più un cavo è lungo, più elastico e meglio assorbe gli strappi.
Il cavo, si. Ma il braccio di leva aumenta (pensa a quando hai il tizio che fa l' 'elastico' quando deve tirare una drizza all' albero).
(30-03-2015 20:35)bullo Ha scritto: [ -> ]Devi scusarmi non conosco la fisica pensavo il contrario più un cavo è lungo, più elastico e meglio assorbe gli strappi.
É controintuitivo apparentemente... se il cavo é lungo il corpo ad esso attaccato prende piu velocita dello stesso corpo attaccato ad un cavo corto... Quando il cavo si é disteso del tutto e richiama indietro il corpo attaccato... I due casi fanno una differenza sostanziale perche il cavo oltre a resistere al peso "statico" deve resistere anche a quello "dinamico" e purtroppo la componente dinamica aumenta con il quadrato della velocita...
Per me niente cuciture, la fettuccia sulla galloccia non costituisce un problema:
io ho una life line continua che parte da una galloccia di poppa con una gassa, si infila nell'occhio di quelle di prua, torna a poppa
e viene fissata con un nodo di galloccia, la fettuccia resta piatta e le cime di ormeggio ci girano bene sopra questa,
a fine stagione una bella lavata in acqua dolce e viene riposta asciutta sottocoperta
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...pensavo il contrario più un cavo è lungo, più elastico e meglio assorbe gli strappi.
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Questo e' altrettanto vero ma vale prevalentemente nel caso di tiro assiale e quando ci troviamo ancora in regime elastico ovvero non prossimi al limite di rottura quando ormai l'elasticita' non si manifesta piu'.
E' facile confondere le due cose perche' si parla frequentemente di carico di lavoro che e' quello che appunto tiene conto dell'elasticita' che si manifesta sotto le sollecitazioni previste per lo specifico uso, storia molto diversa quando parliamo di carico di rottura dove tale vantaggio non c'e' piu'.
Comunque, per chiarire, la linea di sicurezza deve avere una possibilita' di "giocare" trasversalmente abbastanza ridotta (non deve essere tando lasca da poter penzolare fuori bordo e cio' e' intuitivamente tanto piu' probabile tanto piu' la linea e' lunga) e quindi la sua freccia massima trasversale non puo' superare certi limiti, cio' si ottiene con una certa limitazione nella sua lunghezza che si traduce in angoli all'attacco sempre piu' ridotti tanto piu' e' lunga la fettuccia (o il cavo, secondo i gusti) e un angolo ridotto equivale a forza risultante piu' alta a pari forza applicata trasversalmente al suo centro.
Su barche molto grandi talvolta invece della linea in cavo o fettuccia viene montata una rotaia con cursore in modo da non avere necessita' di lavorare con tensioni troppo alte (ed avere la coperta senza impedimenti se la rotaia e' incassata).
(17-03-2015 21:59)eloisa Ha scritto: [ -> ]Questo contenuto non e' visualizzabile da te Ospite. Se vuoi vederlo, REGISTRATI QUI .per me Wichard
Nelle ultime lunghe abbiamo usato qualcosa di simile, ma con delle fibbie in metallo. Hanno un solo grande difetto ... il moschettone dell'ombelicale non passa !!!
Non abbiamo avuto condizioni di mare ecccezionale ( groppetto a parte ), ma di notte chiaramente durante i cambi di vela o le strambate ti leghi e da prodiere non mi e' piaciuto dovermi staccare per andare prua dal pozzetto.
Io ho trovato una ditta di fissaggio carichi ai camion che ti da la fettuccia col carico di rottura che vuoi,ti fa le asole con cuciture relative al carico di rottura, e volendo ti mette anche un cricchetto (all'inizio o alla fine) per metterle in tensione. Il tutto per circa 30€ per due linee da circa 10mt . Me le faccio fare la prossima settimana e se vi interessa vi posto le foto.
Avevo solo un dubbio, se mettere il cricchetto per tesarle o farle fare della misura giusta ed accettare che siano leggermente lasche? Cosa mi suggerite?
Ciao
(04-05-2015 08:46)s.degresti Ha scritto: [ -> ]Io ho trovato una ditta di fissaggio carichi ai camion che ti da la fettuccia col carico di rottura che vuoi,ti fa le asole con cuciture relative al carico di rottura, e volendo ti mette anche un cricchetto (all'inizio o alla fine) per metterle in tensione. Il tutto per circa 30€ per due linee da circa 10mt . Me le faccio fare la prossima settimana e se vi interessa vi posto le foto.
Avevo solo un dubbio, se mettere il cricchetto per tesarle o farle fare della misura giusta ed accettare che siano leggermente lasche? Cosa mi suggerite?
Ciao
Postale, mi interessa, le mie sono ancora in standby per precedenza data ad altri lavori.
Grazie.
penso che le avro' per fine settimana prossima,non prima.
Per me l' ombelicale (a tre moschettoni) deve tassativamente rendere impossibile la caduta fuori bordo.
Quindi la lifeline deve essere posizionata a centro barca, non da galloccia a galloccia o lungo i passavanti.
Ma e' cosi' necessaria?
Non e' meglio assicurarsi al tientibene e poi all' albero?
Se si deve andare a prua, non e' meglio coprire il percorso sottocoperta ed uscire dal passauomo di prua?
Prima di uscire ci si assicura al puntale dell' albero o si utilizza una cima opportunamente assicurata ai winch.
(04-05-2015 17:25)ferro53 Ha scritto: [ -> ]Per me l' ombelicale (a tre moschettoni) deve tassativamente rendere impossibile la caduta fuori bordo.
Quindi la lifeline deve essere posizionata a centro barca, non da galloccia a galloccia o lungo i passavanti.
Ma e' cosi' necessaria?
Non e' meglio assicurarsi al tientibene e poi all' albero?
Se si deve andare a prua, non e' meglio coprire il percorso sottocoperta ed uscire dal passauomo di prua?
Prima di uscire ci si assicura al puntale dell' albero o si utilizza una cima opportunamente assicurata ai winch.
Sono d'accordo su tutto, non lo scrivevo perché pensavo di essere l'unico pazzo. Soprattutto se proprio deve esserci, la lifeline deve correre a centro barca, con le limitazioni che ciò comporta, tanto da farti pensare alla seconda parte (cioe crearsi degli appositi punti di ancoraggio , dei solidi golfari dai quali sia possibile eseguire manovre specifiche come presa terzaroli all albero, cambio vela a prua lavorare su drizzle, vang etc
(05-05-2015 07:33)ibanez Ha scritto: [ -> ] (04-05-2015 17:25)ferro53 Ha scritto: [ -> ]Per me l' ombelicale (a tre moschettoni) deve tassativamente rendere impossibile la caduta fuori bordo.
Quindi la lifeline deve essere posizionata a centro barca, non da galloccia a galloccia o lungo i passavanti.
Ma e' cosi' necessaria?
Non e' meglio assicurarsi al tientibene e poi all' albero?
Se si deve andare a prua, non e' meglio coprire il percorso sottocoperta ed uscire dal passauomo di prua?
Prima di uscire ci si assicura al puntale dell' albero o si utilizza una cima opportunamente assicurata ai winch.
Sono d'accordo su tutto, non lo scrivevo perché pensavo di essere l'unico pazzo. Soprattutto se proprio deve esserci, la lifeline deve correre a centro barca, con le limitazioni che ciò comporta, tanto da farti pensare alla seconda parte (cioe crearsi degli appositi punti di ancoraggio , dei solidi golfari dai quali sia possibile eseguire manovre specifiche come presa terzaroli all albero, cambio vela a prua lavorare su drizzle, vang etc
Io non ho una grande esperienza di crociere, ma qualche regata lunga ( mai con mari eccezionali fortunatamente ) l'ho fatta.
Ogni barca ha le sue forme. Ho regatato su barche più o meno attrezzate.
Mi sono fatto queste idee.
Le jackline per me devono correre sui passa avanti per permetterti di andare a prua senza staccarti. Sei hai un ombelicale a tre punti che ben venga per lavorare all'albero.
Ottimo il timoniere ne abbia una sua di jack line a cui attaccarsi ( utile anche per fare pipi a poppa ... ).
Facile crearne una anche a centro pozzetto volendo.
I tientibene normalmente nn hanno forme adatte al moschettone dell'ombellicale.
Aprire il passauomo a prua quando c'è mare e' una roba non troppo indicata, inoltre passarci attraverso o lasciarlo aperto comporta sempre rischi per chi deve lavorare li.
Insomma meglio essere sempre pronti ! Investire sulla sicurezza nn può essere un errore.
(04-05-2015 17:25)ferro53 Ha scritto: [ -> ]Se si deve andare a prua, non e' meglio coprire il percorso sottocoperta ed uscire dal passauomo di prua?
Prima di uscire ci si assicura al puntale dell' albero o si utilizza una cima opportunamente assicurata ai winch.
Nel frattempo hai imbarcato qualche tonnellata d'acqua ad ogni onda.
(05-05-2015 11:54)Shipman Ha scritto: [ -> ] (04-05-2015 17:25)ferro53 Ha scritto: [ -> ]Se si deve andare a prua, non e' meglio coprire il percorso sottocoperta ed uscire dal passauomo di prua?
Prima di uscire ci si assicura al puntale dell' albero o si utilizza una cima opportunamente assicurata ai winch.
Nel frattempo hai imbarcato qualche tonnellata d'acqua ad ogni onda.
Se siamo in queste condizioni, io fuori dal pozzetto non ci vado. Col mio fisico non sono in grado di reggere una spinta generata nemmeno da ... un ottavo di tonnellata di acqua, figuriamoci qualche...
Fermo restando che ogni barca e fatta ed armata alla sua maniera, le prove che ho effettuato in condizioni ottimali, in rada all' ancora, mi hanno portato alla conclusione che se finisco fuori bordo non riesco piu' a risalire e, mi dispiace per me, ma "game over" finisco tra i piu'.
Dal pozzetto a prua, in coperta, ho dei punti "fissi" dove agganciare alternativamente gli ombelicali senza ricorre ad una lifeline e restando lontano dalla falchetta anche in caso di scivolone. Quanto uscire dal passauomo e' un' ipotesi che voglio sperimentare; reputo meno pericoloso giungere a prua sottocoperta che non sopracoperta e in piedi sulla cuccetta ho la cornice sotto la cintura ...
Sulla mia barchetta se mettessi le lifeline da da galloccia a galloccia o lungo i passavanti correrei il rischio di finire fuoribordo.
(05-05-2015 19:45)ferro53 Ha scritto: [ -> ]Se siamo in queste condizioni, io fuori dal pozzetto non ci vado.
Non è che si esce per scelta, si esce perchè c'è un problema da risolvere, che magari potrebbe peggiorare e crearne altri. Esempio: si rompe la scottina del rollafiocco e la vela si svolge tutta.
Cmq, per la tua paura di finire fuoribordo, basta legarsi alla jackline sopravvento o comunque quella del lato opposto a dove lavori. Poi tutto sempre dipende dalle dimensioni della barca e da tante altre cose.
Ecco quelle che mi ha fatto una ditta specializzata in nastri per sollevamento.
La targhetta,mi hanno spiegato, indica un carico di 275kg, che e' relativo al rapporto di sicurezza 1:7 previsto per il sollevamento carichi, quindi equivale a 1925 kg.
In una foto c'e' anche la fettuccia che ho preso per un eventuale ancoraggio con cime a terra lunga 100mt, larga 3.5cm con carico di rottura 3400 kg.
circa 10€ per le life lines,44€ la fettuccia da 100mt.
ciao
Stefano
(25-05-2015 13:31)s.degresti Ha scritto: [ -> ]Ecco quelle che mi ha fatto una ditta specializzata in nastri per sollevamento.
La targhetta,mi hanno spiegato, indica un carico di 275kg, che e' relativo al rapporto di sicurezza 1:7 previsto per il sollevamento carichi, quindi equivale a 1925 kg.
In una foto c'e' anche la fettuccia che ho preso per un eventuale ancoraggio con cime a terra lunga 100mt, larga 3.5cm con carico di rottura 3400 kg.
circa 10€ per le life lines,44€ la fettuccia da 100mt.
ciao
Stefano
Grazie mille per l'indicazione, sembra un ottimo prodotto.
BV