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ma non completamente impermeabile (altrimenti non funzionerebbe, a base acquosa)
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Non posso dire nulla di certo sulla reale impermeabilita' della resina usta dalla Coppercoat poiche' non ne conosco la composizione ma faccio osservare che i prodotti a base acquosa non sono sciolti nell'acqua e quindi non impermeabili per via della idrosolubilita' bensi' sono una dispersione di minuscole particelle in sospensione in acqua distillata e tali rimangono non potendo venire facilmente in contatto fra loro solitamente per carica elettrostatica (e' definita "sospensione in perla"), asciugato il liquido di sospensione (l'acqua) le particelle entrano in contatto e offrono la massima superficie all'aria il cui ossigeno e' in molti casi l'agente iniziatore della polimerizzazione (in differenti casi e' richiesta una miscelazione con opportuno catalizzatore allo stesso modo delle piu' "antiche" formulazioni a base solvente organico). Inizia quindi lo stadio di aggregazione e la polimerizzazione prosegue regolarmente verso una completa reticolazione del prodotto.
Il fatto quindi che il veicolo di trasporto sia stato l'acqua non ha alcuna relazione con la proprieta' finale del prodotto di essere piu' o meno impermeabile.
Per dovere di cronaca evidenzio che esistono moltissimi prodotti a base acquosa specifici per impermeabilizzazione :
http://www.edilportale.com/prodotti/dias...14204.html
http://www.indexspa.it/indexspacom/Tecno..._AB-IT.pdf
giusto per dare un paio di riferimenti (ma fra i materiali usati per edilizia o finiture speciali se ne trovano un'infinita').
Se il fabbricante dichiara una certa classe di impermeabilita' a trattamento finito non c'e' quindi motivo per non credergli (dato per scontato si tratti di persona seria).
Infatti, bravo Iansolo
Coppercoat è impermeabile, e non è vero che funziona perché non è impermeabile.... Il meccanismo del suo funzionamento è spiegato in mille discussioni
Giusto per entrare nello specifico faccio notare che per attivare quel prodotto e' richiesta una lieve carteggiatura per far affiorare le particelle di rame che altrimenti, annegate nella resina, non potrebbero esplicare adeguatamente la loro proprieta' biocida e questo ragionamento varrebbe anche nel caso la resina fosse poco impermeabile, le due problematiche sono indipendenti quindi non c'e' ragione di dedurre la non impermeabilita' dalla modalita' con cui la funzione antivegetativa viene prodotta.
NOTA
Sempre per dovere di cronaca non sono un "fan" di tale prodotto che non uso avendo alcuni dubbi sul reale vantaggio ottenibile avendo finora avuto completa soddisfazione dai prodotti che ho applicato (a matrice semidura), le mie osservazioni sono di carattere puramente tecnico senza la minima intenzione promozionale non avendo alcuna relazione con il produttore o suoi distributori.
Direi che basta cercare nel sito:
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The inherent waterproofing qualities of the epoxy ensure that a treatment of Coppercoat[TRADE MARK SIGN] will help prevent osmosis in GRP craft and offer extra protection against corrosion in steel vessels. However for an even greater degree of protection, additional anti-osmosis epoxy can be applied as an undercoat.>>
E visto che la fonte é l'oste, quel however finale ha un certo peso...
Detto questo, io al posto tuo con del gelcoat quindicenne completamente sano non mi preoccuperei di fare trattamenti preventivi.
Io invece l'epoxy l'ho messa. Prima di stendere il coppercoat infatti feci dare due mani di Cecchi 1010. Al termine della stesura il pancione bianco e scintillante della mia barca era così bello che avrei volentieri fatto a meno di coprirlo con il Copprercoat.
A pag.3 di questa vecchia discussione ci sono un pò di foto che mostrano l'effetto "brillante"
http://forum.amicidellavela.it/showthrea...coppercoat
Io la traduco non alla lettera così: "se si cocciuto e non ti fidi di noi che diciamo che coppercoat è una epossidica e quindi impermeabile, e vuoi buttare soldi mettendo altra epossidica sotto la coppercoat.... puoi farlo, i soldi sono i tuoi":89:
Il bello, non sempre, della propria barca è che alla fine uno ci può fare quello che vuole.
E molti sono contenti, lo stesso, del risultato.
(28-03-2015 18:45)utente non attivo Ha scritto: [ -> ]Io la traduco non alla lettera così: "se si cocciuto e non ti fidi di noi che diciamo che coppercoat è una epossidica e quindi impermeabile, e vuoi buttare soldi mettendo altra epossidica sotto la coppercoat.... puoi farlo, i soldi sono i tuoi":89:
l'ABC del marketing ti direbbe che se hai un prodotto che puoi garantire efficace per un dato utilizzo accessorio a quello specifico, te ne vanti.
Quindi alla domanda avrebbero risposto: "yes!"
Credo ci sia un post in cui Polimeri spiegava le differenze e,se non ricordo male,il fatto che coppercoat fa un po' da barriera ma...molto meno di un trattamento antiosmosi preventivo.
BV
Secondo me non è così, ma comunque ognuno è libero di credere a quello che vuole.
Per me è una epossidica, e quindi waterproof
Io tre anni fa a carena asciutta feci: sabbiatura, trattamento epossidico Cecchi 1010 con 3 mani, primer epossidico Cecchi e 5 mani di coppercoat. Tuttora perfetta.
BV
Ma 3 anni fa non c'erano le istruzioni dettagliate di come applicare coppercoat?
In molti applicate primer non adatti, con solventi, col rischio di buttare i soldi di coppercoat in acqua.
Io seguirò alla lettera quello che prescrive coppercoat, nessun primer se non sulla chiglia e solo il gp120,quello consigliato da loro. Se dovessi avere problemi di distacco o bolle, saprò con chi prendermela
(30-03-2015 06:59)utente non attivo Ha scritto: [ -> ]Ma 3 anni fa non c'erano le istruzioni dettagliate di come applicare coppercoat?
In molti applicate primer non adatti, con solventi, col rischio di buttare i soldi di coppercoat in acqua.
Io seguirò alla lettera quello che prescrive coppercoat, nessun primer se non sulla chiglia e solo il gp120,quello consigliato da loro. Se dovessi avere problemi di distacco o bolle, saprò con chi prendermela
Vai tranquillo così Frank vedrai che ti troverai bene, considera che il tuo scafo è praticamente esente all'osmosi, sia beneteau che janneau stratificano gli scafi da oltre 15 anni con due differenti tipi di resina in ambiente controllato che li rendono praticamente immuni all'osmosi, giro spesso in numerosi cantieri, mai visto un beneteau/jeanneau con problemi di osmosi.
Da segnalare inoltre che il trattamento delle chiglie è fatto con epossidica a spessore e salvo urti con scogli strusciate su catene ecc una chiglia beneteau/janneau non avrà mai una macchia di ruggine.
Per completare l'argomento almeno per beneteau i timoni sono monolitici in composito, incluso l'asse, pertanto non ci saranno mai problemi di infiltrazioni di acqua tra asse in metallo e la pala.
Ho citato anche questo ultimo argomento per dire che il trattamento con coppercoat rappresenta una soluzione definitiva per avere una barca pulita e veloce per anni senza troppe spese di alaggio e varo con potenziali rischi di danni ( tu ne hai subito uno...) nelle operazioni di cantiere. È importate soprattutto per i regatanti acquisire dimestichezza nel pulire sotto ogni tanto (parliamo di semplice limo), per i croceristi è quasi ininfluente.
(30-03-2015 06:59)utente non attivo Ha scritto: [ -> ]Ma 3 anni fa non c'erano le istruzioni dettagliate di come applicare coppercoat?
In molti applicate primer non adatti, con solventi, col rischio di buttare i soldi di coppercoat in acqua.
Io seguirò alla lettera quello che prescrive coppercoat, nessun primer se non sulla chiglia e solo il gp120,quello consigliato da loro. Se dovessi avere problemi di distacco o bolle, saprò con chi prendermela
Segui le istruzioni ci mancherebbe, metti il loro primer!
Io sono alla seconda barca che restauro ed applico la cc e non ho avuto alcun problema.