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Versione completa: Deriva in Alluminio
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Alluminio mon amour... ma ho un rompicapo per i più esperti:

Immaginate di avere come zavorra della vostra barca di alluminio (leggi panettone...) un pesante bidone anch' esso di alluminio saldato allo scafo.
riempito di cosa? non la so la risposta perchè è tutto saldato... da quel poco che ho visto riparandola potrebbero essere degli scarti di lavorazione della ghisa, che essendo molto pesante funziona da zavorra.

chi ne capisce di corrosione galvanica può immaginare che basta entri dell'acqua (non necessariamente di mare) ed è come avere una batteria sempre carica...
credo che sia per questo motivo che il "secchio" crea del gas la cui pressione mi fa saltare i "tappi" che ho messo per chiudere delle zone corrose.

in internet non ho saputo trovare notizie di un'esperienza simile

questa è la mia visione delle cose, se qualcuno avesse una teoria diversa lo pregherei di condividerla per valutare la strategia per affrontare il problema.

BV!
La foto è ben scattata, con giusta esposizione, a fuoco e con contrasti regolari e con la corretta risoluzione.
E' anche ben postata e si ingrandisce bene.
Ma che cos'è?
concordo. alluminio e leghe ferrose non devono toccarsi, pena la corrosione dell'alluminio. nel tuo caso verniciare bene con qualcosa di isolante l'interno dello scatolotto e in più sigillarlo dovrebbe bastare.
dunque...

la foto è scattata sulla superficie verticale della pinna di deriva. il buco l'ho fatto col trapano perchè mi ero accorto che la vernice dopo pochi giorni creava un rigonfiamento. una volta bucato è uscito del liquido giallastro per diversi giorni. penso ad una resina mai catalizzata per mancanza di ossigeno, visto che in passato la deriva è stata ricoperta con della vetroresina. orrore!

come dicevo la deriva che è anche la zavorra, non è ispezionabile se non segandola a metà, per poi svuotarla, riempirla nuovamente (come e con cosa non so) e risaldarla. parliamo di circa 600kg di zavorra!
(07-04-2015 11:42)davideinbarca Ha scritto: [ -> ]Alluminio mon amour... ma ho un rompicapo per i più esperti:

Immaginate di avere come zavorra della vostra barca di alluminio (leggi panettone...) un pesante bidone anch' esso di alluminio saldato allo scafo.
riempito di cosa? non la so la risposta perchè è tutto saldato...
e direi che saperlo sarebbe il primo passo

da quel poco che ho visto riparandola potrebbero essere degli scarti di lavorazione della ghisa,
potrebbero o sono?
e per scarti cosa s'intende: trucioli, limatura o pezzi?
riparandola perché e come hai fatto?


che essendo molto pesante funziona da zavorra.

chi ne capisce di corrosione galvanica può immaginare che basta entri dell'acqua (non necessariamente di mare) ed è come avere una batteria sempre carica...
non è detto e non è sempre così; e se è da tempo che sussiste questa situazione non ci dovrebbe essere più (consumato) né contenitore né contenuto

credo che sia per questo motivo che il "secchio" crea del gas la cui pressione mi fa saltare i "tappi" che ho messo per chiudere delle zone corrose.
e questa è bene che la spieghi meglio per via dei tappi sulle zone corrose, che è davvero ermetica come descrizione

in internet non ho saputo trovare notizie di un'esperienza simile

questa è la mia visione delle cose, se qualcuno avesse una teoria diversa
teorie se ne possono formulare decine, ma forse serve una soluzione se ti vuoi togliere il problema

lo pregherei di condividerla per valutare la strategia per affrontare il problema.

BV!
Detto in altri termini, non si capisce cosa hai fatto, né quale è il vero problema, m'incuriosisce la storia dei tappi.
Sembrerebbe che tu abbia già aperto o riparato grosse corrosioni, ma dovute a cosa non si capisce; ma avendo già aperto, dovresti aver già visto cosa c'è dentro.
Mettiamola così, io, almeno, non riesco a immaginare la situazione che mi sembra Da come l'hai descritto è un gran concerto di pasticci a più mani, come si fa a rispondere?
ok, provo ad essere più specifico:

-il contenuto è variegato all'aspetto. non sono un tecnico e non ho fatto analizzare il contenuto. in certe zone è compatto, a tratti catramoso, altre inconsistente a tal punto che divaricando la lamiera cadeva come fosse ghiaia. dunque ho aperto lo stretto necessario per preparare le riparazioni che sono consistite nel saldare nuovi pezzi di lamiera dove gravemente ammalorata

finito di saldare si è sabbiato (*) passato il primer e stuccati piccoli avvallamenti. quindi il solito ciclo di primer per finire con l'antivegetativa come previsto da documentazione prodotti International

evidentemente in alcuni punti la lamiera era ancora indebolita ed attraverso minuscoli pori ha incominciato a creare della pressione contro la pittura, che nonostante lo stucco me la faceva gonfiare

dunque ho praticato piccoli fori attraverso queste "bolle" ed atteso (diversi giorni) che fuoriuscisse del liquido come da figura già allegata. per richiuderli ho realizzato dei cilindri di alluminio che ho forzato come tappi, sigillando con dello stucco bicomponente per alluminio. dopo aver ripreparato l'alluminio sono ripartito col ciclo di pitturazione

* - la sabbiatura è stata fatta unicamente con acqua ad altissima pressione. gli esperimenti hanno mostrato che il risultato era paragonabile alla sabbiatura tradizionale eliminando il problema dello smaltimento della sabbia e della polvere che si crea in ambienti chiusi. il problema è che sicuramente è entrata dell'acqua nella deriva tramite alcuni fori e questo è stato un mio errore non prevederlo.

dunque a distanza di quasi un anno continuo ad avere una certa pressione inerna che vanifica lo sforzo di renderla ermetica.

spero sia un pò più chiaro... grazie
uno dei tappi...
Detto così, pare che il problema sia di bolle: o bolle di vernice, o bolle di alluminio che si gonfia.
Se il guaio è della vernice, via tutto e tutto da capo, con prodotti specifici per alluminio.
Se, come credo, il guaio è l'alluminio che si gonfia, questo è dato da quello che c'è dentro e non resta che aprire, magari anche solo una grossa finestra per capire, fare asciugare e magari annegare tutto in una colata di qualche materia plastica o schiuma a cellula chiusa.
Mi incuriosisce la "pressione interna" ragion per cui avrei già aperto da subito.
Comunque qualunque cosa ma tappi con stucco bicomponente su di una barca non si può sentire...mi dispiace l'ho detto 66
Bob.
Scusa , io non ho capito, ma perché continui a tapparla?
lo confesso, dopo mesi di (doppio) lavoro, il problema si è presentato nella sua crudeltà... a pochi giorni dal varo e non avendo operato su suolo di mia proprietà, il problema del tempo in scadenza non mi ha lasciato molta scelta.

ho tirato fuori la soluzione non certo elegante dal mio sacco...

mi fa sorridere la domanda sul perchè continuo a tapparla. ci ho pensato anche io sai? in fondo è solo una zavorra. probabilmente avrà vita più lunga della mia qualunque cosa io faccia o non faccia!!!
...aprire in qualche modo e tentare di far asciugare sarà quello che probabilmente farò. dubito però che avrò il coraggio di rimettere dentro qualcosa che possa continuare a reagire chimicamente anche dopo aver richiuso.
Ciao Davide,
escludo di essere tra gli esperti,sono purtroppo d'accordo quando dici
-chi ne capisce di corrosione galvanica può immaginare che basta entri dell'acqua (non necessariamente di mare) ed è come avere una batteria sempre carica...
credo che sia per questo motivo che il "secchio" crea del gas la cui pressione mi fa saltare i "tappi" che ho messo per chiudere delle zone corrose-.

cmq ti dico la mia eperienza :
sulla barca che ho adesso il bulbo è stato saldato -testato a pressione 0,5 bar per 24 h e poi colato il piombo +- 6 ton
Sulla veccia barca ,un deriveur integral ,dove la zavorra era in sentina,i pani di ghisa erano isolati con resina epossidica.

Piu' facile a dirsi che a farsi, la soluzione potrebbe essere trovare la via d'acqua, fare seccare perfettamente,saldare le eventuali cricce e i fori di scolo che hai fatto , stuccare ,verniciare e sperare per il meglio.

Per piccole riparazioni sull alu il Belzona funziona bene
http://www.belzona.com/

Queste mie considerezione sono pura speculazione , spero di sbagliarmi-
Alluminio mon amour...
Aka

http://alu56.blogspot.it/
aka, davvero interessanti le foto della costruzione sul blog. non ho capito però se sia bossibile colare direttamente il piombo nella forma di alluminio. come si isolano i due metalli?
(08-04-2015 16:17)davideinbarca Ha scritto: [ -> ]aka, davvero interessanti le foto della costruzione sul blog. non ho capito però se sia bossibile colare direttamente il piombo nella forma di alluminio. come si isolano i due metalli?
Grazie Davide,io non ero presente quando gli olandesi hanno colato il piombo,sono certo che non siano isolati,il solo modo per essere sicuri è quello di evitare in tutti i modi di fare filtrare acqua nella pinna,per questo sono stati fatti raggi x, liquidi penetranti e test a pressione alle saldature prima di colare .Rimane sempre un rischio...

p.s Hai provato a mettere sotto pressione la tua pinna ?

Aka



http://alu56.blogspot.it/
devo sforzarmi di mutuare il più piccolo segreto dal mondo della formula uno...

se veramente sei sicuro di questo, mi si apre l'ipotesi di far fare una deriva nuova... senza per ora valutare i costi

cosa intendi per pressione? idrostatica? la barca attualmente è in acqua...
(08-04-2015 17:15)davideinbarca Ha scritto: [ -> ]devo sforzarmi di mutuare il più piccolo segreto dal mondo della formula uno...

se veramente sei sicuro di questo, mi si apre l'ipotesi di far fare una deriva nuova... senza per ora valutare i costi

cosa intendi per pressione? idrostatica? la barca attualmente è in acqua...

Davide, io sono sicuro che nel nuovo bulbo il piombo sia colato senza essere isolato dall alu,per quanto rigarda l ipotesi di fare una deriva nuova sinceramente ti consiglierei di informarti molto bene e non fidarti assolutamente delle mie considerazioni,probabilmente la situazione non è cosi grave

Pensavo ,viste le foto,che la barca fosse a terra
Per pressione intendo saldare o filettare un manometro con una valvola a sfera alla pinna, cacciare aria con un compressore ,chiudere la valvola x 24 H e controllare che la pressioni non cali, se cala ,puoi cercare la perdita ,come con la camera d'aria, con acqua e sapone.Sulla mia hanno fatto questo test per i sebatoi-7- e per il bulbo prima di essere colato. non conoscendo come è fatta la tua deriva non so se sia possibile.
Come ti dicevo io non sono un tecnico, le mie sono solo speculazioni

Aka
http://alu56.blogspot.it/
guarda guarda, io ho finito di riparare la mia deriva che aveva lo stesso tipo di problema nel 2010 anche se la barca è diversa http://pouvreau.romanee.free.fr/index.php ..
E su consiglio di altri ,(se leggi il francese ti invio qualche documento) che ci erano gia passati, ho operato come segue..
intorno al foro e con un flessibile ho tagliato un foglio A4 di lamiera , e intanto ti rendi conto di come sono messe le cose... e quanto è aggredita la parte interna, pulisci tutto ,tutto il possibile e lasci asciugare bene poi con un dremel o come ho fatto io con uno scalpello scavi intorno al profilo del taglio uno spazio che ti permetta di inserire un lamierino di alluminio che faccia da schermo.. per poter saldare senza sciogliere e includere nella saldatura il piombo o altro materiale usato come zavorra... a quel punto prendi una lamiera nuova di adeguato spessore la cianfrini a dovere per ricevere una saldatura passante e vai di TIG....
ti allego qualche foto .
buon coraggio
molto bene ragazzi, adesso so come farne una nuova ed aggiustare quella vecchia...

invidio un pò i panetti intatti di piombo che si vedono in foto corradino...

mi secca assai però... clima ligure: dovrei aprire a luglio-agosto per far asciugare meglio immagino.

grazie a tutti dei consigli. altri articoli anche se in francese sono ben accetti!
BV
Nella baca in ferro della quale ho postato abbondanti foto e descrizioni un paio di anni fa, il piombo l'ho colato direttamente nella pinna, scaldando prima tutta la struttura a 2/300 gradi per evitare che uscendo dal crogiuolo il piombo schizzasse in giro.
Poi ho isolato il tutto con una piastra, appoggiata sulla colata e saldata al bordo superiore della sentina.
Pinna a guscio solidale con lo scafo.
Non so se si riesca a scaldare così l'alluminio, ma i miei spessori erano generosi, roba da tre/quattro millimetri di lamiera.
Il progetto prevedeva di riempire con spezzoni di piombo e/o pallini da caccia, isolando poi il tutto con resina colata dall'alto, ma colando direttamente il piombo si è risparmiato spazio abbassando il braccio di leva e creando una struttura monolitica.
C
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