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Versione completa: Giro del mondo con Bavaria 38 - Lavori su Timone
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(16-04-2015 21:07)AdryGS35 Ha scritto: [ -> ]Lo sappiamo, è più rischioso l'approccio seguito dai ragazzi, ma non c'era alternativa. Spaccheranno quello che c'è da spaccare strada facendo, speriamo il meno possibile, sgratt sgratt per loro, ed il più presto possibile.

Il che fa rabbrividire e gelare le vene.
Voglio proprio vedere cosa succede nella malaugurata ipotesi di rompere, che so, il grillo del paterazzo (un insignificante oggettino di pochi centimetri e pochi euro che però ti fa disalberare) nel bel mezzo del pacifico (migliaia di miglia dal porto più vicino) rispetto ad esempio una navigazione in adriatico, che nella peggiore delle ipotesi, sei a 40nm da una qualunque delle coste di paesi, grossomodo, tutti sviluppati.

Io, e sia ben chiaro, sono il più neofita dei neofiti, con una barca acquistata a gennaio, mai provata, ferma da 3 anni e non proprio di primo pelo, se dovessi fare il giro del mondo cambierei tutto ciò che è critico, a prescindere: manovre fisse, prese a mare, boccole varie, etc etc.

Il "spaccheranno strada facendo" lo potrai pensare per una galloccia o lo stopper del rollafiocco (lo spacchi? amen, leghi la cima ad una sartia o una galloccia di ormeggio.

se provare la barca in condizioni estreme ma mari relativamente sicuri non era fattibile, secondo me non si sarebbe dovuto organizzare il giro del mondo.

EDIT: grillo, tenditore, o quel che ti pare, era un esempio.
(16-04-2015 21:07)AdryGS35 Ha scritto: [ -> ]Non si poteva fare.



un blog (in francese) di una coppia che con la stessa barca è andata dalla Francia atlantica fino in Nuova Caledonia, nella parte tecnica trovi varie considerazioni che possono dare spunti interessanti
http://sergeetdomi.blog4ever.com/article...ie-sauvage
se non altro un'indicazione di che tipo di riflessioni si possa fare.


Sul "non si poteva fare" una preparazione più mirata (diciamo cosi'), hai ragione non è più argomento tecnico ma da banchina, quindi Smiley30

bv
se non è indiscreto, come si chiama la barca ? (magari anche con MP)
[/quote]

Nel caso specifico tre cose:
la prima è che, assodato che da qualche parte c'è della corrosione in giro, dapprima si deve fare un attento esame di tutta l'impiantistica della barca, nulla escluso, nel merito dei cablaggi, dei montaggi e dei materiali usati; e per tutta intendo proprio tutta, dall'albero al motore, in maniera da riconoscerne la natura, il motivo e le cause, procedendo per ipotesi e verifiche. Ma di ciò non abbiamo notizia, né sappiamo le caratteristiche delle componenti tecniche della barca.
La seconda, e che mi pare siano state date opinioni contrastanti e pareri legati a situazioni pregresse in altri luoghi, su altre barche e, se pur valide in linea generale, non è detto che possano avere riferimento al caso specifico; e dallo sviluppo della discussione mi par di notare una qualche nebbiolina di pareri.
La terza è che per preparare una barca per il giro del mondo, anche se diportistico, vacanziero e/o per tappe, gli approcci sono molto diversi, e i problemi sui quali s’inventano dei rovelli nel caso specifico, non sono né i più gravi, né i prioritari.
Aggiungo, senza voler fare né “l’imparato”, né il “navigato” che non è beccolando sui forum che si preparano le barche per prove impegnative in navigazioni che sono cosa ben diversa dal randeggio diportistico; e se queste due son le cose sulle quali si interrogano i futuri argonauti, meglio che ripartano daccapo, colmando prima le evidenti lacune tecnico “navigative”, perché già domani, non dico fuori dalle colonne d’Ercole, ma semplicemente in una baietta in posteriore al Mediterraneo, questi e ben altri problemi saranno da risolvere autarchicamente.
Da ultimo è singolare che si pongano dei problemi per procura, nel momento in cui, dichiarato lo scopo (ambiziosetto anziché no) dovrebbero essere semmai loro a dare consigli a noi.
Citofonare a Acarloz per maggiori dettagli su problemini del tipo “pianto tutto e mene vado”.
Il tutto detto molto serenamente, con la giusta umiltà e senza pretese d’insegnar nulla ad alcuno.
[/quote]

Dapnia, da ingegnere apprezzo molto il tuo approccio ai problemi, prima studiare e documentarsi, poi agire. Nello specifico, di questa barca non conosciamo niente se non quello che è riportato sulla documentazione del cantiere e su qualche articolo di rivista nautica (sic!), e non è molto per fare studi o conoscere i materiali usati. Per fortuna il precedente proprietario non ha fatto nessuna modifica e nessun danno, e questo è il nostro punto di partenza.
Naturalmente abbiamo fatto un elenco delle priorità sui controlli/lavori da fare:
bulbo e carena già fatti, niente urti, delaminazioni, osmosi (check con strumento);
timone, fatto, qui se ne sta parlando;
passascafi e saracinesche, sostituite;
albero e sartie, controlli in corso, per ora tutto ok, stanno arrivando gli scalini;
ferramenta in coperta, da rinforzare gli attacchi;
motore, fatto, se parla in altra discussione;
vele ok, avvolgifiocco ok ma verrà smontato e controllato a giugno;
impianto elettrico immacolato, sostituite le batterie, da installare pannello fotovoltaico (e qui abbiamo il professionista) e generatore eolico, già acquisito.
Queste sono le priorità, ci siamo dimenticati qualcosa?
Poi controlleremo il frigo (via il freezer), toglieremo l'autoclave (i ragazzi non lo vogliono) che stiamo sostituendo con pompe a pedale, metteremo le lampadine a led e la radio SSB; uso il plurale, ma probabilmente alcune di queste cose le faranno autarchicamente i ragazzi nelle baiette prima delle colonne d'Ercole, non c'è nulla di male. Pare infatti, leggendo i racconti ed i libri di chi ha fatto lunghi viaggi, che nessuno è partito con la barca dichiarata "pronta", anche perchè alcune necessità si scoprono strada facendo (Acarloz compreso).
Il ricorso al forum è dovuto al fatto che i ragazzi non hanno ovviamente nulla da insegnare, tanto meno ai numerosi AdV che vantano consolidate esperienze.
BV
(16-04-2015 21:22)gandalfcorvotempesta Ha scritto: [ -> ]
(16-04-2015 21:07)AdryGS35 Ha scritto: [ -> ]Lo sappiamo, è più rischioso l'approccio seguito dai ragazzi, ma non c'era alternativa. Spaccheranno quello che c'è da spaccare strada facendo, speriamo il meno possibile, sgratt sgratt per loro, ed il più presto possibile.

Il che fa rabbrividire e gelare le vene.
Voglio proprio vedere cosa succede nella malaugurata ipotesi di rompere, che so, il grillo del paterazzo (un insignificante oggettino di pochi centimetri e pochi euro che però ti fa disalberare) nel bel mezzo del pacifico (migliaia di miglia dal porto più vicino) rispetto ad esempio una navigazione in adriatico, che nella peggiore delle ipotesi, sei a 40nm da una qualunque delle coste di paesi, grossomodo, tutti sviluppati.

Io, e sia ben chiaro, sono il più neofita dei neofiti, con una barca acquistata a gennaio, mai provata, ferma da 3 anni e non proprio di primo pelo, se dovessi fare il giro del mondo cambierei tutto ciò che è critico, a prescindere: manovre fisse, prese a mare, boccole varie, etc etc.

Il "spaccheranno strada facendo" lo potrai pensare per una galloccia o lo stopper del rollafiocco (lo spacchi? amen, leghi la cima ad una sartia o una galloccia di ormeggio.

se provare la barca in condizioni estreme ma mari relativamente sicuri non era fattibile, secondo me non si sarebbe dovuto organizzare il giro del mondo.

EDIT: grillo, tenditore, o quel che ti pare, era un esempio.

Per strada facendo intendevo finchè sono nel Mediterraneo.
BV
(16-04-2015 21:37)rob Ha scritto: [ -> ]se non è indiscreto, come si chiama la barca ? (magari anche con MP)

Nessun problema, si chiama "My Dream" ed il nome rimane: la conosci?
BV
(16-04-2015 21:52)AdryGS35 Ha scritto: [ -> ]Per strada facendo intendevo finchè sono nel Mediterraneo.
BV

non cambia molto, un conto è fare un "rodaggio" sapendo che non si andrà da nessuna parte, un altro è partire per il giro del mondo con tutti i crismi a bordo e ritrovarsi a rompere l'impossibile in mezzo al mediterraneo.

Sarà pur meglio prevenirli i problemi anzichè partire alla carlona sperando nella sorta (perchè mi pare di capire che non avendo provato ancora la barca, loro sperano nella sorte)

Poi magari in mediterrano becchi 10 giorni di bel tempo che non ti permette di provare la barca, arrivi di la delle azzorre e rompi tutto al primo fortunale. In mezzo all'oceano.
(16-04-2015 22:24)gandalfcorvotempesta Ha scritto: [ -> ]
(16-04-2015 21:52)AdryGS35 Ha scritto: [ -> ]Per strada facendo intendevo finchè sono nel Mediterraneo.
BV

non cambia molto, un conto è fare un "rodaggio" sapendo che non si andrà da nessuna parte, un altro è partire per il giro del mondo con tutti i crismi a bordo e ritrovarsi a rompere l'impossibile in mezzo al mediterraneo.

Sarà pur meglio prevenirli i problemi anzichè partire alla carlona sperando nella sorta (perchè mi pare di capire che non avendo provato ancora la barca, loro sperano nella sorte)

Poi magari in mediterrano becchi 10 giorni di bel tempo che non ti permette di provare la barca, arrivi di la delle azzorre e rompi tutto al primo fortunale. In mezzo all'oceano.

Stanno facendo tutto il possibile per prevenire i problemi, non partono alla carlona, la barca è già in prova da qualche settimana.
In Mediterraneo ci staranno per 4 mesi.
Sgratt sgratt.
BV
pur non condividendo l'approccio, è sempre interessante guardare un po' in profondità come altre persone si avvicinano ad un certo tipo di problematiche, ci si trovano sempre stimoli, con qualsiasi approccio.

Il proprietario -dal loro sito- è un ingegnere che parte con moglie/compagna e una bambina di 2-3 anni, sarebbe interessante un suo intervento, giusto per sapere se la "presentazione" del loro progetto letta in questo filo corrisponde all'orientamento che li guida.
Rob chi meglio di te puo consigliarli.
con tutte le miglia che hai sulle vele.
I me fa strano, avendo una bambina piccola, poter:
1) stare in giro a bighellonare 2 anni (che posteriore, se possono realmente farlo)
2) partire e stare in 4 mesi in mediterraneo con una barca che non conoscono e non hanno praticamente mai provato

Uno può farsi male come meglio crede, infilandosi in strane avventure senza avere (a quanto pare) la dovuta esperienza, ma qui c'è anche una bimba piccola......
(16-04-2015 23:27)corradino Ha scritto: [ -> ]Rob chi meglio di te puo consigliarli.
con tutte le miglia che hai sulle vele.

grazie mille per la considerazione/presa in giro, a scelta, ma almeno per me il discorso è di apprendimento/curiosità

per esempio:
il tipo che con una barchettinina fa il passaggio a NW mangiando solo orso polare lesso;
l'altro che su una zattera a pedali attraversa l'atlantico;
altri che con barche supermegamodernewuauwuau, con il senno di poi parlano sinceramente di cosa abbia funzionato, dei problemi incontrati;
oh, uno vero un (praticamente) amico Raphael, appassionato di navigazione "tradizionale" nel senso orientamento delle alghe, volo degli uccelli, senso dell'onda, costellazioni visibili o no, (quindi nulla di nulla di "moderno", neanche la bussola) dai dai ha attraversato il Pacifico su un firstino 25-27 (?), lo riconoscerai anche tu ogni tanto scrive sui forum francesi;
ecc ecc ...

tutti casi di approcci (molto) diversi, non farei mai nessuna esperienza di questo tipo perché motivazione = zero, cio' non toglie che sia sempre interessante stare a sentire come questi progetti vengano approcciati e il tipo di riflessioni fatte, in genere c'è sempre dietro un approccio con una "sua" logica, condivisibile o no ma interessante. Un progetto "inusuale" preparato con logica massimizza le probabilità di arrivare in fondo, un progetto anche banale preso sottogamba lascia la porta aperta a ogni tipo di conclusione.

Sarei curioso di sapere in quale misura l'approccio descritto indirettamente in questo filo corrisponda a quello reale dell'armatore, tutto qui.

bv
Adry, non si poteva fare. Tutto si puo' fare e molto si dovrebbe.

Perche' Gandalf ha ragione, ma per lasciarci le penne oltreche' la barca o quantomeno per passarci molto, molto vicino basta che il perno giusto - quindici centesimi - molli a 50 miglia da terra. Non serve mica l' Atlantico. E se l' equipaggiamento di sicurezza e' quello che presumo che sia ne bastano 10 di miglia.

Quindi come parere *tecnico e non da banchina*: quello che *non si puo' fare* e' andare a cercare di mettersi nei guai con una barca che non si conosce e un bagaglio di esperienze e di capacita' tecniche insufficiente.

Che poi possa andare bene e' vero, ma dal punto di vista tecnico, no, non si puo' fare.

Poi per carita', non e' la barca mia e non sono le penne mie. Ma per il bene dei ragazzi rivedrei pesantemente le priorita' e il metodo.

E ora ditemi pure che sono il solito catastrofista etc.
No Fabio, ritengo tu abbia RAGIONISSIMA!

condivido in toto!
Però, però, considerato che se non sono previsti itinerari in luoghi e latitudini impegnativi, che cosa c'è da fare di più su una barca come quella già omologata classe A? barche così si trovano lungo tutta la costa est ovest americana ed europa settentrionale, e magari navigano anche. con le possibilità di prevedere il meteo a lungo termine come si fa oggi, capaci di farsi il giro del mondo senza prendersi mai una burrasca. ....e allora? brobabilmente è più stressante peu una barca beccarsi una burrasca nello skaggerat (dove ce ne saranno tantissime di quella marca e modello) che nell'atlantico ....e allora?
e lasciamoli andare no?
ecco, magari un desalinizzatore, metti magari che rimangono senza vento per un po'...
Arcadia la barca è omologata classe A uscita dalla fabbrica.
Quella è vecchia e ferma da anni e mi pare di capire che chi l'ha comprata solo tre mesi fa non abbia le competenze necessarie per controllarla a fondo.

Non puoi sapere se c'è qualche componente stressato che cederà di botto, ad esempio l'inox non da segni di fatica, molla tutto in una volta e basta.

Personalmente è la prima volta che lo sento e fatico ancora a crederci che due persone non esperte comprano una barca da tre mesi per fare il giro del mondo tra un mese e mezzo. In pratica dopo 5 mesi dall'acquisto loro partono per due anni intorno al mondo.

A me sembra una follia, ricordo che c'è una bimba piccola.
Chi si occupa di lei in caso di maltempo quando entrambi i genitori saranno occupati a governare la barca?

Se becchi un groppo di 50 nodi pensi che la bimba continui a dormire beata in camera? No di certo. Pensi che il capitano sia in grado di governare randa genoa e magari armare la tormentina da solo mentre la moglie sta con la bimba terrorizzata?

Mah... Se ci riescono, e me lo auguro, bravi loro, ma quando si coinvolgono bimbi piccoli in avventure non proprio "normali" a me viene sempre una gran rabbia.
(17-04-2015 01:17)lfabio Ha scritto: [ -> ]Adry, non si poteva fare. Tutto si puo' fare e molto si dovrebbe.

Perche' Gandalf ha ragione, ma per lasciarci le penne oltreche' la barca o quantomeno per passarci molto, molto vicino basta che il perno giusto - quindici centesimi - molli a 50 miglia da terra. Non serve mica l' Atlantico. E se l' equipaggiamento di sicurezza e' quello che presumo che sia ne bastano 10 di miglia.

Quindi come parere *tecnico e non da banchina*: quello che *non si puo' fare* e' andare a cercare di mettersi nei guai con una barca che non si conosce e un bagaglio di esperienze e di capacita' tecniche insufficiente.

Che poi possa andare bene e' vero, ma dal punto di vista tecnico, no, non si puo' fare.

Poi per carita', non e' la barca mia e non sono le penne mie. Ma per il bene dei ragazzi rivedrei pesantemente le priorita' e il metodo.

E ora ditemi pure che sono il solito catastrofista etc.

Grazie per il suggerimento, anche se è già in corso, della sostituzione di tutti i perni, copiglie e grilli.
Non so cosa presumi come equipaggiamento di sicurezza, qui c'è la normale zattera senza limiti, salvagenti boetta cinture razzi medicinali come da regolamento, VHF, EPIRB, PLB, life line, più tutte le dotazioni previste dal regolamento dell'ARC (sono già iscritti, partono il 25 novembre, ecco perchè il rodaggio in Mediterraneo dura 4 mesi, tanto ci vuole andando piano per arrivare in tempo alle Canarie), più un bidone stagno, tipo grab bag, con dentro VHF portatile ed altre dotazioni suggerite dal "nostro" transatlantico Rocco De Santis.
Circa le esperienze e le capacità tecniche dell'equipaggio non sarei così categorico senza sapere nulla di loro (qualche migliaio di miglia in altura ce le hanno, ed anche qualcos'altro), ma ripeto questo lo considero un argomento da Banchina.
BV
Adry, mettiamola cosi': la situazione di budget e' a occhio quella che e'.

Si stanno chiedendo e accettando suggerimenti che senza togliere ad alcuno palesano che dal punto di vista tecnico l' esperienza e' da completare parecchio.

Che poi abbiano fatto tante miglia a vela magari e' una bella cosa, ma andare in giro sul serio non e' solo essere velisti. Anzi, direi che quella e' una parte minoritaria e, per esperienza, tutto sommato non necessaria della preparazione.

E per finire: non e' un argomento da banchina, qui sta una grande parte del malinteso: e' parte integrante, forse la piu importante, del lato tecnico.

Ribadisco: per conto mio in questo modo si vanno cercando guai. Che magari non succedono, ma se succedono e' da ridere.

Prendere una barca che non si conosce, ferma da tre anni, di grande produzione e con i lavori nemmeno terminati iscriversi alla ARC mi dice tutto quello che mi deve dire.

Poi, chiaramente, fate vobis. Con una sola precisazione: io sto cercando di evitarveli, i casini, come Rob e altri...
Fabio, ti ringrazio per le tue considerazioni, per il tono pacato e lo spirito costruttivo (estendo anche agli altri intervenuti): cercare di evitare casini è la priorità.
E' evidente che il viaggio è impegnativo, tuttavia i ragazzi pensano che rivoltare la barca come un calzino nei 6 mesi tra l'acquisto e la partenza, fare un rodaggio di oltre 4 mesi in Mediterraneo prima di traversare l'Atlantico, fare l'ARC con un equipaggio affiatato sia un buon supplemento alle esperienze che già hanno ed un viatico sufficiente per andare oltre. Questo è quello che pensano loro, sono giovani e tosti, molto motivati, ma non lo fanno per dimostrare qualcosa a qualcuno o a sè stessi, penso che siano tanto ragionevoli da fermarsi o tornare se si rendessero conto di non farcela.
Io mi limito ad aiutarli nel lavoro del calzino, e siccome questo in particolare non lo conosciamo cerchiamo di fare bene le cose chiedendo ai più esperti, ai cantieri, ai professionisti, al forum AdV.
Per il momento l'unica novità rispetto a quanto discusso in precedenza è che abbiamo spannellato in diversi punti l'arredamento interno ed abbiamo verificato che i candelieri sono fissati con viti passanti sia alla bandella di giunzione con la falchetta sia ad una contropiastra sotto la base: una buona notizia ed un lavoro in meno da fare.
BV
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