Per curiosità oggi, dopo aver montato l'elica nuova (usata), ho controllato se è a massa e ... nulla!
Il tester non mi da la continuità che pensavo vedere. Siccome l'anodo sacrificale è montato sull'asse penso che così non serva a nulla.
E' normale?
Cosa posso fare?
Mettere dei contatti striscianti direttamente sull'asse o "cortocircuitare il giunto motore/asse? O ... ???
Un grazie a tutti i consigli che saranno benvenuti.
Un puntale del tester era sull'elica, e l'altro dove era?
L' importante (credo) ė che ci sia continuità tra lo zinco, l'asse e l'elica.
Cioè tra chi deve proteggere e chi deve essere protetto.
Lascia perdere la massa che non c'entra nulla.
Come non serve a nulla lo zinco. La corrente che quest'ultimo è chiamato a neutralizzare è' quella che si forma in presenza di elettrolita ( acqua di mare ) tra la differenza di potenziale creata dall'acciaio dell'asse è quella di bronzo dell'elica ! Forse si consumerà poco ,ma serve eccome. Per tutto ciò che riguarda le correnti interne al motore ,c'è lo zinco interno !
I puntali del tester erano uno sull'elica e l'altro sulla massa del motore dove non ho riscontrato la stessa continuità che invece c'è tra elica e anodo. (Fra l'altro oggi ho messo a massa anche il serbatoio: giusto vero!?)
Zinco interno?
Mai visto ne sentito parlare. Mi spiegheresti qualcosa che ... già che ci sono ... oltre alla cultura faccio anche il lavoretto?
Preciso comunque che la barca sarà sul lago di Garda quindi acque dolci. Io, comunque, ero convinto che ci dovesse essere continuità, ovvero massa elettrica, fra tutte le parti metalliche per avere una protezione galvanica.
Dovrò aggiungere anche un anodo al bulbo?
Che il motore e la trasmissione possano essere isolati non è strano e non c'è nulla di male,anzi,è meglio.
Gli zinchi al lago ti dureranno tutta la vita,l'acqua dolce non è l'acqua di mare..
...In acqua dolce,se vuoi protezione devi mettere gli anodi sacrificali in magnesio,non sono facili da trovare ma ci sono e di tutte le forme e dimensioni.
BV
Condivido l'opinione di Jarife: un metallo immerso in un elettrolita non corrosivo se isolato non subisce fenomeni corrosivi poiche' non si genera la tensione dovuta al contatto di due metalli diversi con differente elettronegativita', e' tale tensione che sostiene la corrosione galvanica. Corretta anche l'indicazione del magnesio per la massima protezione in acqua dolce.
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Io, comunque, ero convinto che ci dovesse essere continuità, ovvero massa elettrica, fra tutte le parti metalliche per avere una protezione galvanica.
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Solo nel caso sia inevitabile il contatto fra metalli diversi e' necessario avere continuita' verso l'elemento "sacrificale" (zinco in genere, magnesio sui laghi se possibile).
La sola continuita' senza fra i pezzi senza elemento "sacrificale" non protegge anzi talora (se mal fatta) e' deleteria, se il motore e' stato progettato in quel modo e' molto probabile che sia stata valutata la migliore condizione ipotizzabile, non farei alterazioni.
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Zinco interno?
Mai visto ne sentito parlare.
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Molti motori marini (la maggioranza) montano lungo il circuito di raffreddamento degli elementi solitamente in forma di tappi filettati con un inserto costituito da una barretta di zinco allo scopo di proteggere quelle parti in cui si trovano esposti all'acqua elementi cosituiti da metalli diversi in contatto fra loro, cio' e' necessario a causa dell'inefficacia di uno zinco esterno a proteggere parti all'interno di cavita' per l'enorme attenuazione che il campo elettrico protettivo subisce propagandosi in spazi ristretti.
Se sono presenti (non sempre ci sono) il manuale certamente ne parla, ne indica la posizione e suggerisce la frequenza di sostituzione.
(14-04-2015 19:51)Franc Ha scritto: [ -> ]I puntali del tester erano uno sull'elica e l'altro sulla massa del motore dove non ho riscontrato la stessa continuità che invece c'è tra elica e anodo. (Fra l'altro oggi ho messo a massa anche il serbatoio: giusto vero!?)
Zinco interno?
Mai visto ne sentito parlare. Mi spiegheresti qualcosa che ... già che ci sono ... oltre alla cultura faccio anche il lavoretto?
Preciso comunque che la barca sarà sul lago di Garda quindi acque dolci. Io, comunque, ero convinto che ci dovesse essere continuità, ovvero massa elettrica, fra tutte le parti metalliche per avere una protezione galvanica.
Dovrò aggiungere anche un anodo al bulbo?
Zinco interno mai visto? dipende di che motore stiamo parlando,se non c'è continuità tra l'asse e il motore/riduttore c'è di sicuro un giunto isolante tra il mancione e il riduttore.
(14-04-2015 20:23)JARIFE Ha scritto: [ -> ]...In acqua dolce,se vuoi protezione devi mettere gli anodi sacrificali in magnesio,non sono facili da trovare ma ci sono e di tutte le forme e dimensioni.
Visto che mi tiri pei capelli aggiungo che, se lo zinco è -1.10, i volts del magnesio sono -1.60.
Saluti
Intanto grazie a tutti per i vostri interventi che mi hanno "culturizzato" poi, aggiungo solo per dire:
- ero a conoscenza che, per le acque dolci, erano migliori gli anodi di magnesio (giusto come già ampiamente discusso in altri post) ma ho fatto una fatica terribile a trovare lo zinco per potermi fare quello che mi sono auto costruito (posterò qualche foto solo x curiosità e x far capire meglio) poichè non trovavo nulla in commercio, e si capirà solo dalle foto che ora non ho, ho dovuto farmi uno stampo dell'anodo, fonderci dentro lo zinco e poi tornirlo a misura;
- circa il motore (qualcuno ricorderà dei vecchi post su "l'odissea del Farymann che non parte) si tratta appunto di un vecchissimo Farymann A30, monocilindrico con raffreddamento diretto quindi dubito che ci siano degli zinchi da rintracciare anche perchè sul libretto, molto meticoloso, non ve ne è traccia;
- oggi ho verificato che non potrà mai esserci continuità tra il motore/riduttore e l'elica poichè il giunto cardanico è in materiale isolante.
Ancora grazie a tutti e B.V.
Ho dato un'occhiata anch'io al manuale ed effettivamente di zinchi non parla.
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- oggi ho verificato che non potrà mai esserci continuità tra il motore/riduttore e l'elica poichè il giunto cardanico è in materiale isolante.
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Trattandosi di un motore entrobordo la trasmissione e' in linea d'asse e quindi l'elica solitamente in bronzo si trova a contatto con l'asse solitamente in acciaio, cautela necessaria e' montare uno zinco proprio sull'asse (o sull'elica se ha un alloggiamento previsto altrimenti non va fatto per non sbilanciarla), il fatto che poi il cardanico isoli non e' un problema anzi e' meglio.
Come promesso per chiarire meglio posto questa foto precisando che, fra l'elica e lo zinco, ho dovuto inserire del filo di rame per dare la continuità elettrica che non capisco come mai non c'era essendo l'anodo montato su una superficie metallica. Comunque ora c'è.
....solo per curiosità...siccome vedo poca luce tra asse e astuccio....ma la boccola come viene RAFFREDDATA?
Se noti, nell'anodo, ho ricavato una "feritoia" - in realtà ce ne sono tre, che ricalcano con ampio margine, quelle che ci sono sotto e che, mi è stato spiegato, formano una sorta di pompa appunto per raffreddate la boccola dell'asse. Spero di aver mantenuto il sistema come era in origine. In alternativa non avrei saputo dove montare l'anodo.
Ciao e B.V.