I Forum di Amici della Vela

Versione completa: Cono d'ombra isola
Al momento stai visualizzando i contenuti in una versione ridotta. Visualizza la versione completa e formattata.
Spesso le lunghe utilizzano le isole come boe. A quando bisogna passarci sottovento per evitare il cono d'ombra ? Avete una regola matematica ? Qulche link ?
Anzi, aggiungo che le isole come la Gorgona ti fregano anche se ci passi vicino sopra vento.
Bisogna vedere quanto è grande e quanto alta.
Mai sentito parlare della bonaccia di sopravento?
per prima cosa direi che il vento non ama cambiare quota.
per cambiare quota dovrebbe cambiare pressione, densita, velocita.
direi che come per le vele la posizione reciproca soffre della tendenza del vento a ruotare intorno all' ostacolo.
cosi che, sia sopravento che sotto avrai due zone in cui il vento avra direzione e velocita diverse.
come per le vele a tre "altezze" di distanza le cose dovrebbero cambiare poco.. ma in realta il vento vede le vele ele isole a piu di 20 "altezze" e mentre intorno alle vele "circola" sempre in un certo modo intorno alle isole sceglie percorsi tutti suoi per cui spesso vale piu l' esperienza che la teoria.
(11-05-2015 19:45)ZK Ha scritto: [ -> ]....intorno alle isole sceglie percorsi tutti suoi per cui spesso vale piu l' esperienza che la teoria.

In generale l'influenza di un ostacolo di forma regolare, es. un dosso, su un flusso d'aria regolare che si muova a più di 4 m/sec., si estende sottovento per circa 7 volte l'altezza dell'ostacolo e sopravvento per 3 volte l'altezza.

Ma, come dice zk in merito al percorso dell'aria nel caso delle isole:

Un caso molto interessante è quello delle isole montagnose (come Stromboli, Pantelleria, Salina), quando la circolazione propria dell’isola viene fortemente influenzata da un vento dominante che spira sull’intera area. Durante il giorno, al di sopra dell’isola, si formano delle correnti ascendenti che convergono da tutti i lati dell’isola verso il centro, sommandosi alle locali brezze. La somma di queste due circolazioni, vento di “gradiente” più vento di origine “termica”, crea una sostenuta ventilazione che tende ad avvolgere tutte le coste dell’isola. Nella notte, con il raffreddamento dell’aria sopra la terra ferma, si formano dei moti discendenti che dal centro dell’isola si dirigono verso il mare, con raffiche meno intense. In pratica l’isola, durante il giorno, produrrà una circolazione ciclonica, mentre nelle ore notturne, si genera una circolazione di tipo anticiclonica. In presenza di un forte vento dominante che spira durante il giorno, quando sull’isola prevale la circolazione ciclonica, la corrente del vento dominante contornerà l’isola secondo due rami che tenderanno a ricongiungersi in un punto, nella parte sottovento. Da una parte all’altra si formerà un vento risultante, la cui forza sarà maggiore a destra che a sinistra, supposto che l'osservatore si muova nella direzione del vento. Quindi non è detto che la zona di calma si debba trovare nella parte di sottovento dell’ostacolo montuoso dell’isola
Penso che nel calcolo influisca anche la velocità del vento
I più bravi il vento lo vedono osservando il mare
Bullo piu che sentito parlare della bonaccia sopravvento, piu volte ha fregato il tattico della barca sui cui ero.
Zk cercavo proprio qualcosa su cui ragionare e Albert ha colpito nel segno; il passaggio tra Lipari e Vulcano e' particolare.
Tu ci passi bello lontano e vai tranquillo...
(11-05-2015 21:14)Giogiogio Ha scritto: [ -> ]Penso che nel calcolo influisca anche la velocità del vento
I più bravi il vento lo vedono osservando il mare

Non i più bravi... Tutti!
Ogni velista deve imparare a leggere lo specchio l'acqua,è la cosa più importante di tante teorie. Per quanta teoria si impari, che fa solo bene e quindi certamente utile, le variabili in gioco sono tantissime; per cui imparare a leggere l'ambiente circostante, e soprattutto lo specchio d'acqua, è determinante .
(11-05-2015 21:32)lord Ha scritto: [ -> ]Bullo piu che sentito parlare della bonaccia sopravvento, piu volte ha fregato il tattico della barca sui cui ero.
Zk cercavo proprio qualcosa su cui ragionare e Albert ha colpito nel segno; il passaggio tra Lipari e Vulcano e' particolare.
il primo approccio sbagliato a lipari l' ho fatto nel 2006, da allora li ho piu o meno azzeccati tutti.. salvo poi piantarsi subito dopo.. se il cancello e' in una zona senza vento hai poche possibilita.
come citazione rilevante ci sarebbe capraia, 25 nodi di maestrale portano fino a 50 nodi subito fuori dal porto.. li dove stanno le boe.
alle isole ti ci devi avvicinare sempre con i due modelli di circolazione possibili, ciclonici o anticiclonici.. avvicinandoti lo capisci subito come ci gira il vento intorno e ti ci adegui.. quanto alla dorsale.. non sai mai di preciso se ci sara e dove (la dorsale e' l' equivalente dell' uscita in balumina di una randa in stallo) ma te la devi aspettare e riconoscerla, finirci dentro e' un massacro che puo durare ore.
URL di riferimento