Come da titolo dopo 3 anni dal trattamento anti osmosi sono venute fuori alcune bolle sul bulbo. Il cantiere che ha effettuato il lavoro, ciclo veneziani previa sabbiatura ed asciugatura, mi ha detto che sul bulbo di ghisa è frequente trovare delle bolle e che non essendo di vetroresina non sono da considerarsi un lavoro mal riuscito. Comunque provvederanno ad aprire e stuccare con epossidica le bolle gratuitamente. Siccome la garanzia sul trattamento anti osmosi scade a fine luglio cosa mi consigliate di fare? Faccio scrivere dal mio avvocato?
Purtroppo confermo quello che ti dice il cantiere, stai contento che 3 anni li hai fatti... Inoltre non credo che la garanzia sull'antiosmosi copra questo difetto che osmosi non è...
Lascia sereno l'avvocato e fatto fare il rattoppo aggrrattiss.
(29-06-2015 13:45)Suncharm Ha scritto: [ -> ]Come da titolo dopo 3 anni dal trattamento anti osmosi sono venute fuori alcune bolle sul bulbo. Il cantiere che ha effettuato il lavoro, ciclo veneziani previa sabbiatura ed asciugatura, mi ha detto che sul bulbo di ghisa è frequente trovare delle bolle e che non essendo di vetroresina non sono da considerarsi un lavoro mal riuscito. Comunque provvederanno ad aprire e stuccare con epossidica le bolle gratuitamente. Siccome la garanzia sul trattamento anti osmosi scade a fine luglio cosa mi consigliate di fare? Faccio scrivere dal mio avvocato?
Le bolle sul bulbo sono quasi sicuramente bolle dovute a ruggine; da questo punto di vista il bulbo in ghisa è rognoso. Come giustamente ha detto bludiprua la garanzia anti osmosi non ha nulla a che vedere con il bulbo... fatti fare la riparazione e poi tienilo sotto controllo.
Pacman
Per me è un lavoro mal riuscito, e purtroppo i cantieri ancora non hanno stilato delle linee guida su come si tratta un bulbo. Ci vuole tempo, pazienza e impiego di materiali che non facciano reazione tra loro.
Ma inutile far scrivere dall'avvocato, ti hanno detto che provvederanno...ma chissà quanto durerà poi....
Se il cantiere offre intervento riparatorio ha qualche dubbio sul lavoro
oppure non vuol perdere il cliente per un po' di stucco.
Se interviene l'avvocato è probabile una risposta molto rigida
e nessuna riparazione: mai sentito che un bulbo in ghisa possa
fare osmosi, quindi
Io non mi starei a preoccupare più di tanto, è frequente qualche
sbollatura di ruggine, se proprio non vuoi vederne fatti fare un
bel ciclo di 10.10 o simile dopo una buona sabbiatura.
imho e senza pregiudizio
In genere la Ghisa presenta una certa porosita' in superficie, con microcavita (e crepe) che, dopo la sabbiatura, per effetto capillare "bevono" la prima mano di primer epossidico. Pertanto, dopo la sabbiatura, la superficie metallica va sigillata subito (nella stessa giornata ed entro poche ore) tramite primer epossidico, la cui prima mano va data in ABBONDANZA e passando la resina piu' volte, in modo da riempire e sigillare anche le microcavita' sotto la superficie, ottenendo in questo modo una superficie della chiglia di aspetto vetroso. Consiglio anche di proseguire nella stessa giornata con la seconda mano di resina (o di stucco epoxy) non appena la prima mano di primer inizia a gelificare. Gli errori che si possono fare sono tre:
1) non rispettare l'intervallo di temperature ed umidita' prescritto per la resina usata.
2) dopo la sabbiatura lasciare la superficie metallica esposta all'umidita' dell'aria per troppo tempo, provocando in questo modo un nuovo inizio di ruggine.
3) applicare la prima mano di primer epossidico in modo normale (come una pittura), e senza ri-passare piu' volte le superfici dove la resina risulta assorbita dalla porosita' della ghisa. Importante NON RISPARMIARE resina sulla prima mano!!!
Anni fa ho fatto un intervento seguendo queste raccomandazioni e la chiglia e' rimasta perfetta per 10anni. Poi ho venduto la barca per cui non conosco gli esiti successivi.
Temo cmq che non tutti cantieri attuano queste regole in modo rigoroso. Pertanto vanno concordato prima di iniziare il lavoro.
Vista l'importanza della prima mano di resinatura consiglio essere presente.
(30-06-2015 12:08)ASK Ha scritto: [ -> ]In genere la Ghisa presenta una certa porosita' in superficie, con microcavita (e crepe) che, dopo la sabbiatura, per effetto capillare "bevono" la prima mano di primer epossidico. Pertanto, dopo la sabbiatura, la superficie metallica va sigillata subito (nella stessa giornata ed entro poche ore) tramite primer epossidico, la cui prima mano va data in ABBONDANZA e passando la resina piu' volte, in modo da riempire e sigillare anche le microcavita' sotto la superficie, ottenendo in questo modo una superficie della chiglia di aspetto vetroso. Consiglio anche di proseguire nella stessa giornata con la seconda mano di resina (o di stucco epoxy) non appena la prima mano di primer inizia a gelificare. Gli errori che si possono fare sono tre:
1) non rispettare l'intervallo di temperature ed umidita' prescritto per la resina usata.
2) dopo la sabbiatura lasciare la superficie metallica esposta all'umidita' dell'aria per troppo tempo, provocando in questo modo un nuovo inizio di ruggine.
3) applicare la prima mano di primer epossidico in modo normale (come una pittura), e senza ri-passare piu' volte le superfici dove la resina risulta assorbita dalla porosita' della ghisa. Importante NON RISPARMIARE resina sulla prima mano!!!
Anni fa ho fatto un intervento seguendo queste raccomandazioni e la chiglia e' rimasta perfetta per 10anni. Poi ho venduto la barca per cui non conosco gli esiti successivi.
Temo cmq che non tutti cantieri attuano queste regole in modo rigoroso. Pertanto vanno concordato prima di iniziare il lavoro.
Vista l'importanza della prima mano di resinatura consiglio essere presente.
Consigli preziosi...per chi si appresta a fare il trattamento anti osmosi, per me è troppo tardi. Spero soltanto, alla lunga, di non perdere il bulbo mangiato dalla ruggine.
(30-06-2015 19:20)Suncharm Ha scritto: [ -> ] (30-06-2015 12:08)ASK Ha scritto: [ -> ]In genere la Ghisa presenta una certa porosita' in superficie, con microcavita (e crepe) che, dopo la sabbiatura, per effetto capillare "bevono" la prima mano di primer epossidico. Pertanto, dopo la sabbiatura, la superficie metallica va sigillata subito (nella stessa giornata ed entro poche ore) tramite primer epossidico, la cui prima mano va data in ABBONDANZA e passando la resina piu' volte, in modo da riempire e sigillare anche le microcavita' sotto la superficie, ottenendo in questo modo una superficie della chiglia di aspetto vetroso. Consiglio anche di proseguire nella stessa giornata con la seconda mano di resina (o di stucco epoxy) non appena la prima mano di primer inizia a gelificare. Gli errori che si possono fare sono tre:
1) non rispettare l'intervallo di temperature ed umidita' prescritto per la resina usata.
2) dopo la sabbiatura lasciare la superficie metallica esposta all'umidita' dell'aria per troppo tempo, provocando in questo modo un nuovo inizio di ruggine.
3) applicare la prima mano di primer epossidico in modo normale (come una pittura), e senza ri-passare piu' volte le superfici dove la resina risulta assorbita dalla porosita' della ghisa. Importante NON RISPARMIARE resina sulla prima mano!!!
Anni fa ho fatto un intervento seguendo queste raccomandazioni e la chiglia e' rimasta perfetta per 10anni. Poi ho venduto la barca per cui non conosco gli esiti successivi.
Temo cmq che non tutti cantieri attuano queste regole in modo rigoroso. Pertanto vanno concordato prima di iniziare il lavoro.
Vista l'importanza della prima mano di resinatura consiglio essere presente.
Consigli preziosi...per chi si appresta a fare il trattamento anti osmosi, per me è troppo tardi. Spero soltanto, alla lunga, di non perdere il bulbo mangiato dalla ruggine.
Aggiungo che conviene sabbiare, aspettare 15 gg e rifare la sabbiatura, ripetere tre volte o più.
(30-06-2015 12:08)ASK Ha scritto: [ -> ]In genere la Ghisa presenta una certa porosita' in superficie, con microcavita (e crepe) che, dopo la sabbiatura, per effetto capillare "bevono" la prima mano di primer epossidico. Pertanto, dopo la sabbiatura, la superficie metallica va sigillata subito (nella stessa giornata ed entro poche ore) tramite primer epossidico, la cui prima mano va data in ABBONDANZA e passando la resina piu' volte, in modo da riempire e sigillare anche le microcavita' sotto la superficie, ottenendo in questo modo una superficie della chiglia di aspetto vetroso. Consiglio anche di proseguire nella stessa giornata con la seconda mano di resina (o di stucco epoxy) non appena la prima mano di primer inizia a gelificare. Gli errori che si possono fare sono tre:
1) non rispettare l'intervallo di temperature ed umidita' prescritto per la resina usata.
2) dopo la sabbiatura lasciare la superficie metallica esposta all'umidita' dell'aria per troppo tempo, provocando in questo modo un nuovo inizio di ruggine.
3) applicare la prima mano di primer epossidico in modo normale (come una pittura), e senza ri-passare piu' volte le superfici dove la resina risulta assorbita dalla porosita' della ghisa. Importante NON RISPARMIARE resina sulla prima mano!!!
Anni fa ho fatto un intervento seguendo queste raccomandazioni e la chiglia e' rimasta perfetta per 10anni. Poi ho venduto la barca per cui non conosco gli esiti successivi.
Temo cmq che non tutti cantieri attuano queste regole in modo rigoroso. Pertanto vanno concordato prima di iniziare il lavoro.
Vista l'importanza della prima mano di resinatura consiglio essere presente.
Esatto il lavoro fa fatto cosi'
ASK ha scritto un
trattato sul giusto
trattametnto, ineccepibile e da tenere pronto in caso di,
ma prima che la ruggine si mangi il bulbo hai voglia a navigare!
In ogni caso puoi benissimo farti fare un rappezzo provvisorio per salvare le ferie e agire come sopra al prossimo carenaggio,
da contrattare fin d'ora con il tuo cantiere che sembra mostrarsi disponibile.
Piuttosto se han lavorato male su un oggetto facile come quello
come se la sono cavata col resto?
(30-06-2015 21:53)oudeis Ha scritto: [ -> ]Piuttosto se han lavorato male su un oggetto facile come quello
come se la sono cavata col resto?
Apparentemente bene ma a questo punto solo il tempo mi potrà dare una risposta. Altrimenti dovrei far fare una perizia alla barca.
Ask ha parlato come un libro stampato, tutto verissimo ,io come sabbiatore e verniciatore dico che ha detto tutto giusto.
Sono invece perplesso per ciò che è indicato da Enzo cioè ripetere tre volte o più la sabbiatura ; a che pro?
se è fatta bene la prima volta è sufficiente, ricordiamoci che la ghisa essendo porosa meno è esposta all'atmosfera meglio è!
Nel caso sopra esposto posso solo fare ipotesi: dopo sabbiato è probabile qualche schizzo di gocce di umidità sul bulbo prima del primer oppure delle soffiature interne alla struttura in ghisa ossidate che in seguito sono gonfiate, oppure tra i vari strati di prodotti vernicianti qualche goccia di umidità.
Si fà raschiare bene la bolla in profondità e poi un pò di primer e il problema è risolto abbastanza bene .
Tanto prima che mangi il bulbo ci vuole molto molto tempo.
Lascia l'avvocato a casa.... è meglio!
Saluti
Franco
Allora, alla luce della mia esperienza personale posso dire che:
- il sale è uno dei migliori distaccanti in natura;
- la ghisa, quando si ossida, produce delle micro-vaiolature dentro alle quali si insinua il sale ma non la sabbia;
- ho vissuto personalmente le esperienze sopra descritte e, seguendo i consigli di tecnico di primaria azienda di vernici, ho risolto nella maniera che descrivo.
Per debellare il sale ho usato una idropulitrice professionale, prestatami da un amico, 7 Kw assorbiti, che "pompa" a 1500 bar. Si. ho scritto bene: millecinquecento bar.
L'azione dell'idropulitrice ha fatto in modo che, anche nei minuscoli interstizi delle vaiolature, il sale fosse espulso, assieme agli strati di verniciatura che lo ricoprivano.
Una volta asciugata, con aria compressa, ho fatto seguire il classico ciclo di verniciatura: tre mani di fondo epox, bagnato su bagnato e due mani di poliuretanica previa adeguata carteggiatura del fondo.
Da una decina d'anni il bulbo, quando lo guardo, mi sorride.
(29-06-2015 13:45)Suncharm Ha scritto: [ -> ]Come da titolo dopo 3 anni dal trattamento anti osmosi sono venute fuori alcune bolle sul bulbo. Il cantiere che ha effettuato il lavoro, ciclo veneziani previa sabbiatura ed asciugatura, mi ha detto che sul bulbo di ghisa è frequente trovare delle bolle e che non essendo di vetroresina non sono da considerarsi un lavoro mal riuscito. Comunque provvederanno ad aprire e stuccare con epossidica le bolle gratuitamente. Siccome la garanzia sul trattamento anti osmosi scade a fine luglio cosa mi consigliate di fare? Faccio scrivere dal mio avvocato?
Penso che il cantiere abbia ragione.
1) I bulbi in ghisa non soffrono di osmosi, soffrono di ruggine e corrosione galvanica, quindi tecnicamente se hai firmato un contratto per trattamento anti-osmotico ti sarà impossibile dimostrare che il difetto è attribuibile all'osmosi.
2) non mi preoccuperei troppo
3) E' molto difficile far aderire le resine ai metalli, E' da aspettarsi che impurità o un po' di ruggine rimasta sul bulbo al momento del trattamento causino le bolle. Dopo la sabbiatura possono bastare solo pochi minuti, e dipende da temperatura e umidità dell'aria, per formare ossidazione. Alternativamente in passato il bulbo è stato trattato con una base in resina poliestere della quale sono rimasti residui sotto il nuovo strato epossidico. Se non hai pagato una fortuna per fare il trattamento in un forno a temperatura e umidità controllata e se hai solo poche bolle considerati fortunato.
4) fai trattare le zone al cantiere come ti hanno offerto e ringrazia.
(03-07-2015 12:09)mauimaui Ha scritto: [ -> ]...
4) fai trattare le zone al cantiere come ti hanno offerto e ringrazia.
(01-07-2015 18:32)Suncharm Ha scritto: [ -> ] (30-06-2015 21:53)oudeis Ha scritto: [ -> ]Piuttosto se han lavorato male su un oggetto facile come quello
come se la sono cavata col resto?
Apparentemente bene ma a questo punto solo il tempo mi potrà dare una risposta. Altrimenti dovrei far fare una perizia alla barca.
Anche sulle perizie ci sarebbe da scrivere...