I Forum di Amici della Vela

Versione completa: Ammainare la randa convento in poppa
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Esiste una tecnica per ammainare o prendere una mano alla randa con vento in poppa o al giardinetto, se questo diventasse imperativo?
Orzi un po' e non sei più in poppa.
Poi fai come quando prendi i terzaroli.
La randa non deve portare altrimenti non scende.
I carrelli aiutano, i lazy jack o il bag pure.
Fin che la vela non tocca le sartie, lascando teoricamente si può.
Resta da vedere chi la coglie sul boma a sbalzo sull'acqua.
Se tocca le sartie non viene giù.
Se hai l'alabasso, si può tentare anche contro le sartie, ma credo faccia sacco e non venga giù.
Io la vedo così, ma non ho mai tentato di farlo.
Sono sicuro di aver letto qualcosa proprio sul forum (forse Bullo?).
Comunque la tecnica è di mettersi in fil di ruota, cazzare la randa a ferro in mezzeria e, solo allora, lascare la drizza randa, la randa scende, la pieghi, prendi la mano, poi laschi la scotta.
Il punto "debole" della cosa è, secondo me, che devi avere qualcuno al timone che sappia tenere con destrezza il fil di ruota esatto.
Pare che funzioni, io voglio provare la prossima volta che scendo con maestrale formato in Croazia.
Mi sembra meglio così che orzare e ballare al traverso (quando ormai c'è vento e non te ne sei accorto...).


(29-06-2015 19:54)stevenit Ha scritto: [ -> ]Esiste una tecnica per ammainare o prendere una mano alla randa con vento in poppa o al giardinetto, se questo diventasse imperativo?
é una cosa che si fa solo con le regate d'altura. Stai correndo in poppa con vento forte all'aumentare ancora si decide di prendere una o due o tre mani alla randa, non si può orzare altrimenti la barca va stesa sull'acqua perchè troppo invelata.
Ci si mette in poppa piena, si porta il boma quasi in barca, la tecnica consiste nell'ammainare contemporaneamente la drizza, recuperare l'inferitura, e cazzare la borosa altrimenti la randa si appoggia al sartiame e crocette e non viene giù.
Meglio fare tutta la sequenza I°--- II°---III° mano.
Naturalmente ci vuole l'equipaggio, si può fare anche con la borosa unica da soli ma ci vuole tempo in quanto devi mollare la drizza un pò per volta 20/30 cm. e recuperare la borosa, altri 20 cm. e recuperare borosa.
Buon lavoro, la presa dei terzaruoli è un'opppppppinine.-
Con meno di 10 nodi io lo faccio regolarmente perché arrivo in porto quasi sempre a farfalla o al gran lasco e non ho voglia di perdere tempo mettendomi prua al vento. A qualche centinaio di metri dall’imboccatura ammaino la randa e proseguo con il solo fiocco senza mai cambiare rotta. Davanti all’imboccatura accendo il motore, avvolgo il fiocco ed entro.

La tecnica è più o meno quella già descritta da bludiprua e bullo, ma non serve mettersi necessariamente a fil di ruota.
In pratica si fa il contrario di quello che si farebbe normalmente, orientando al vento la balumina anziché l’inferitura. Se non sei proprio a fil di ruota porti il boma un po’ sopra vento.

L’importante è non far appoggiare la vela da qualche parte (sartie, crocette, lazy jack) perché le pieghe che si formano nel tessuto creano incastri ostacolando la sua discesa.

Occorre lavorare contemporaneamente su drizza e balumina (lascando un po’ alla volta e accompagnando la discesa), ma senza tirare troppo perché è il lato della vela più delicato e non gradisce troppo questa sollecitazione (specie nei tagli cross-cut).

La balumina va tesa dolcemente in orizzontale e verticale quel tanto che basta per distendere il tessuto evitando che appoggi e per dargli un aiutino nella discesa (io ne approfitto anche per piegarla correttamente mano a mano che entra nel lazy bag). Meglio afferrarla sui rinforzi (es. bugne dei terzaroli).

Riesco a fare tutto da solo con l’ausilio del pilota automatico.

Oltre i 10 nodi la manovra si complica perché aumentano i carichi e la barca è più instabile per via del mare. Meglio acquisire dimestichezza con venti leggeri.

Ultima annotazione.
Ho una randa di circa 18 mq con 4 stecche lunghe senza carrelli (solo cursori). Ammainato il primo terzo (circa 3 mt), il resto scende da solo.
Ogni tanto pulisco la canalina dell’albero facendo scorrere dentro uno straccetto imbevuto di Chanteclair e lubrifico garrocci e cursori con qualche spruzzatina di grasso asciutto al PTFE (seguendo le istruzioni indicate sulla bomboletta).
Mai avuto problemi di issata e ammainata.
Rido x non piangere perché bisogna complicarsi la vita specie per mare
Per me puoi anche issare le vele di poppa
(30-06-2015 07:11)tommy mura Ha scritto: [ -> ]Rido x non piangere perché bisogna complicarsi la vita specie per mare
Per me puoi anche issare le vele di poppa

..e con chi abbiamo il piacere di parlare?
Non ridere, non piangere scrivi e arricchisci il forum con le tue esperienze piuttosto. 27
Mah.. io non ci sono mai riuscito..
Bisogna dire che ho provato poche volte ma alla fine la parte alta della randa prende vento, forse bisogna tirare giù a forza ...molta..
Prossima occasione riprovo.
(30-06-2015 09:25)stout Ha scritto: [ -> ]Bisogna dire che ho provato poche volte ma alla fine la parte alta della randa prende vento,

Yeppa !!!

Al momento il meglio che riesco a fare è ridurre temporaneamente il genoa, orzare il giusto, prendera la mano, ripristinare il genoa e andare.
non ho capito come fate dal fil di ruota, con...diciamo 20 nodi a portare il boma a centro barca. Mi viene da morire al solo pensiero di portare il boma cazzato in centro barca col Mumm con 20 nodi... minimo mi sdraio...

Se avete la barca che plana o comunque leggerina probabilmente ce la fate, perchè la BS sarà "abbastanza" (...) vicina all TWS per cui la randa sarà scarica, ma su una barca di "x" tonnelate " che procede a 8 nodi, randa piena, in poppa piena con 20 nodi da dietro che spingono, magari pure onda corta che vi fa strapoggiare o straorzare... Si può fare?
io avrei ed ho paura a farlo
Ok, più o meno come pensavo, ma la mia domanda non è proprio campata in aria. Parliamo di traversata oceanica, so di certo che alcuni la fanno anche con la randa, magari non di poppa piena, ma al giardinetto. Siccome mi sto attrezzando e non mi piace l'idea di non avere la randa a riva, volevo vedere se c'erano tecniche "possibili" per poterla ammainare in situazioni simili, tenendo conto che con gli alisei si parla di 25 nodi e l'onda non è quella mediterranea.
(29-06-2015 22:51)bullo Ha scritto: [ -> ]é una cosa che si fa solo con le regate d'altura. Stai correndo in poppa con vento forte all'aumentare ancora si decide di prendere una o due o tre mani alla randa, non si può orzare altrimenti la barca va stesa sull'acqua perchè troppo invelata.
Ci si mette in poppa piena, si porta il boma quasi in barca, la tecnica consiste nell'ammainare contemporaneamente la drizza, recuperare l'inferitura, e cazzare la borosa altrimenti la randa si appoggia al sartiame e crocette e non viene giù.
Meglio fare tutta la sequenza I°--- II°---III° mano.
Naturalmente ci vuole l'equipaggio, si può fare anche con la borosa unica da soli ma ci vuole tempo in quanto devi mollare la drizza un pò per volta 20/30 cm. e recuperare la borosa, altri 20 cm. e recuperare borosa.
Buon lavoro, la presa dei terzaruoli è un'opppppppinine.-

Se orzi e lasci la scotta randa così com'è, non stendi affatto la barca in acqua, e se hai il lazy bag pronto, basta mollare la drizza e,a seconda dei carrelli che uno monta, la randa viene più o meno facile giù.
Se non hai il bag, molli comunque drizza e, man mano che la superficie si riduce, porti il boma in posizione più comoda per sistemare la randa.
Preferisco più la poppa che la prua al vento per ammainare la randa, è così comodo e silenzioso, non senti quella poverina sbattere per nulla.89
(30-06-2015 16:44)utente non attivo Ha scritto: [ -> ]
(29-06-2015 22:51)bullo Ha scritto: [ -> ]é una cosa che si fa solo con le regate d'altura. Stai correndo in poppa con vento forte all'aumentare ancora si decide di prendere una o due o tre mani alla randa, non si può orzare altrimenti la barca va stesa sull'acqua perchè troppo invelata.
Ci si mette in poppa piena, si porta il boma quasi in barca, la tecnica consiste nell'ammainare contemporaneamente la drizza, recuperare l'inferitura, e cazzare la borosa altrimenti la randa si appoggia al sartiame e crocette e non viene giù.
Meglio fare tutta la sequenza I°--- II°---III° mano.
Naturalmente ci vuole l'equipaggio, si può fare anche con la borosa unica da soli ma ci vuole tempo in quanto devi mollare la drizza un pò per volta 20/30 cm. e recuperare la borosa, altri 20 cm. e recuperare borosa.
Buon lavoro, la presa dei terzaruoli è un'opppppppinine.-

Se orzi e lasci la scotta randa così com'è, non stendi affatto la barca in acqua, e se hai il lazy bag pronto, basta mollare la drizza e,a seconda dei carrelli che uno monta, la randa viene più o meno facile giù.
Se non hai il bag, molli comunque drizza e, man mano che la superficie si riduce, porti il boma in posizione più comoda per sistemare la randa.
Preferisco più la poppa che la prua al vento per ammainare la randa, è così comodo e silenzioso, non senti quella poverina sbattere per nulla.89

in quanti siete a bordo ad operare quando fate queste manovre e con che vento? Sento parlare di lazy bag quindi immagino contesto crocieristico, io in crociera ci vado con la mia signora e mi ci vedo con 20/25 nodi a fare quello che dici o addirittura preferirlo alla prua al vento...

Un conto è il contesto detto spiegato da Bullo, un conto è ammainare con 10 nodi (che già se c'è un pò di onda che ti fa rollare ha il suo perchè in poppa piena) o 15,20 e più nodi in crociera con equipaggio ridotto.

Può risultare poco piacevole ma se mi ritrovo con ventone di poppa con randa piena, se devo prendere la mano orzo e la prendo e se devo ammainare idem poi con calma, tre quattro zerli e passa tutto... per sistemarla e ripiegarla c'è sempre tempo ma sicuramente gli faccio meno male che ammainarla di poppa... IMHO ovviamente.
Di solito sono da solo, e più il vento e forte e più adotto questo metodo, mi sento molto più sicuro rispetto a dover andare prua al vento con onde di faccia e randa e boma che si prendono a capelli....Imho
La manovra e' quella indicata da Bullo e la descrive in termini romantici il Comandante Basile
che ebbe ad effettuarla nel corso di una importante traversata oceanica su una celebre imbarcazione italiana impegnata in regata ( non ricordo ne' la barca ne' la regata)
Ricordo, di contro, che iniziava dicendo.... Misi alla barra il miglior timoniere e dopo aver
portato la barca in fil di ruota col boma in centro ne assicurai la varea su entrambi i lati ...
amantiglio e scotta randa cazzati a ferro un uomo fila la drizza randa ed in contemporanea un altro
alla mura ed un altro ancora alla nuova bugna tesano le borose. La randa scende tirata a mani nude
dagli stessi addetti alle borose . Egli stesso al termine della descrizione fa presente che la riuscita della manovra e ' stata resa possibile dalla eccezionale preparazione dell'equipaggio....
qualcuno potrebbe aiutarmi a ricordare.....marina militare?
Io la ammaino in qualsiasi condizione mi trovo nell' andatura in cui sto navigando, continuando nella mia rotta, quasi sempre da solo alla manovra e con pilota automatico, unica precauzione per non sforzare troppo la vela è non avere fretta approfittando dei momenti in cui si alleggerisce, ma essendo in rotta normalmente non ho fretta. La mia barca 12 mt. ha i carrelli ma anche sulle barche precedenti, coi cursori era la stessa cosa.
mah.... mi sa che dovrò rinunciare alla manovra e lasciare la randa nel lazy bag per la traversata.... ma mi sento un po come scendere da un passo di montagna in folle....
nelle andature portanti se cazzi molto il genoa la randa tende a fileggiare e cosi puoi prendere una mano o ammainarla completamente
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