Anche secondo me a mischiare metallo resina e legno con quegli sforzi non resta stagno a lungo. e anche se è emerso, una volta che prende sale il compensato chiamerà umidità e comincerà a marcire...
p.s. se usi il carbonio, informati sulla sua laminazione: ha bisogno di precauzioni particolari rispetto alla fibra di vetro...
Aggiornamento lavori:
Dopo aver ripulito completamente il timone dal legno marcio ho deciso di ricostruire la parte mancante saldando del compensato marino sagomato a misura con stucco epossidico "fai da te" (resina epox più silicio colloidale).
A breve ulteriori foto sull'avanzamento dei lavori
Per quanto riguarda il sistema di collegamento alla barca, ho deciso di cambiare del tutto la modalità.
In origine (non so chi lo avesse fatto) i cilindri di alluminio che si innestano tra le femminelle della barca, erano fazzolettati con VTR e stucco alla pala, quindi interni alla struttura (come si vede dalle prime foto).
Questo faceva sì che tutto lo sforzo laterale si scaricasse sulla fazzolettatura, causandone, a poco a poco, il distacco e creando una via di ingresso per l'acqua.
In quello nuovo ho pensato di mantenere la "ferraglia" tutta all'esterno.
In realtà si tratta di lega leggera anticorodal, che deciderò se anodizzare o verniciare.
Nella foto si possono vedere i supporti, ancora grezzi, che ho fatto fare ad un'officina locale su mio disegno.
Secondo voi la struttura reggerà lo sforzo?
Le bande di alluminio sono da 5 mm di spessore e la pala in compensato marino è da 30 mm più altri 3-4 strati di stuoia twill da 300 gr./mq (ancora da fare).
Considerando che vanno su un natante di 6.6 metri, quanto rischio la rottura della pala nella zona più a rischio? Cioè quella subito al di sotto dell'ultimo tubo di alluminio?
Quasi finita la fase di rivestimento in VTR.
Se non fosse che il legno a vista, su una barca in alluminio, non c'entra proprio un c.xxo verrebbe da tenerlo così.
Una domanda...
Quando avrò finito con la pala, secondo voi, mi conviene prendere un grosso foglio di compensato e farne una dima (giusto perchè non si sa mai), oppure è una forma facilmente riproducibile e che posso trovare ovunque?
nemmeno un consigliuccio?
Se non fosse che il legno a vista, su una barca in alluminio, non c'entra proprio un c.xxo verrebbe da tenerlo così.
Perché dici questo ? A parte che legno e alluminioinsieme è' stato un Best seller di tutti i designer anni 70 ,se tu pensi che a livello strutturale stai messo bene ,io ( che ho una barca in alluminio ) lo terrei proprio così ! IMHO
La mia era una considerazione totalmente estetica.
Avendo tutto lo scafo bianco (AV compresa), il timone in legno a vista stona un pò.
Quindi metterò un paio di mani di primer\fondo epox bianco a coprire il tutto, più l'AV ovviamente.
Mi rimane il dubbio se verniciare o no la parte in alluminio che sostiene la pala.
L'anticorodal è sufficentemente resistente per reggere l'ambiente marino o solo il peraluman dà buona garanzie?
Ho finalmente inaugurato il timone!
Considerando che è stato il mio primo approccio con resine epossidiche, laminazione in vtr, stucchi epossidici "fai da te" con resina caricata, ecc. ecc.... sono abbastanza soddisfatto.
La struttura metallica, in lega leggera, che ho disegnato e fatta fare da un'officina meccanica, mi sembra adeguatamente robusta.
E, nel caso dovessi avere incidenti alla pala (scrat e di nuovo scrat), mi basterà svitare i bulloni per sostituirla con una nuova, che potrei prevedere di fare con calma in futuro, giusto per averla di rispetto.
Uno struttura di questo tipo, tra l'altro, è abbastanza versatile da permettere l'utilizzo di qualsiasi tavola di legno (anche una passerella o un remo) in caso di sostituzione in emergenza.