I Forum di Amici della Vela

Versione completa: albero storto
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Cari tutti,
innanzitutto mi presento: sono Valerio, "armatore" di chopa #1, neofita della vela e amante del vento.

Da poco sono il poco felice proprietario di un Beneteau First 18 che purtroppo ha una grave stortura dell'albero, uno Spars.
Dopo varie peripezie un furbastro di cantiere è riuscito a farlo star dritto, ma la prima volta che ho mollato la drizza randa la crocetta bassa di sinistra ha ceduto e l'albero è diventato una "S", rimediabile solo con una cima fissata ad un metro dalla base e a prua.Smiley26

Ora ho disalberato e l'albero è storto e torto. Mi dicono che sia irrimediabile e pericoloso, quindi da cambiare.22
Che ne pensate? Come lo trovo un albero da adattare senza spendere più del valore della barca?
intanto vi auguro buon vento, sperando di poter ricevere anche io lo stesso augurio a breve19
Se cede una sartia, è normale che faccia una S, ma l'alluminio è molto duttile, credo che puoi rimediare.
Se devi per forza comprarne uno nuovo, non spenderai più di 2000 euro, tutto compreso. Dipende dove hai la barca
ecco le foto, che ne pensate?
Oppure te lo costruisci come ha fatto Stefano. Cerca nel web.
(01-07-2015 12:59)chopa #1 Ha scritto: [ -> ]ecco le foto, che ne pensate?

È riparabile
qualche dritta?
A volte, mettere nel profilo di dove sei, può anche essere utile.
Quanto meno si possono dare/ricevere informazioni mirate.
Ad un'amico, gli si era stortato l'albero ed un bravo ex alberaio ( di Mandello del Lario) gl' è lo ha raddrizzato.
Credo che il tuo è riparabilissimo.
rimedio, sono a Luino, Lago Maggiore
Guarda ,ti parlo come un ex del mestiere. " quel gran genio del mio amico....con le mani sporche d'olio...capirebbe molto ...certo meglio di buttare...riparareeee !!
D'accordo e' solo una canzone di Battisti ,ma è quello che volevo scherzosamente consigliarti e' il tentativo che devi fare per tentare di recuperarlo,visto anche la sezione abbordabile dell'estruso. Certo bisogna avere un po di...sensibilità nel farlo,e cioè ,appoggiando l'albero su due cavalletti ,( nello specifico il tratto con la curva verso l'alto ) e applicare una " ragionevole " e progressiva forza contraria alla deformazione. Basta vare due formine di legno imbottite dove appoggia l'albero x non ammaccarlo e ...spingere !
(01-07-2015 13:17)chopa #1 Ha scritto: [ -> ]rimedio, sono a Luino, Lago Maggiore

Conosco in provincia di Brescia il fornitore del mio albero, Luciano Lievi di Licospars.
Magari è anche onesto da suggerirti di riparare piuttosto che comprarne uno nuovo, ma se ti dice che è da sostituire, fidati di lui, è davvero serio
Ciao Valerio
non preoccuparti è cosa risolvibile
Stessa cosa capitò nche a me qualche annatto fà
raddrizzai l'albero con discreto successo nel seguente modo : ricordo che lo bloccai dalla base fino ad 1 mt dalla curvatura
poi sotto l'intera parte curva misi una lastra di ferro che fissai prima a terra con dei fischer poi con l'aiuto di un amico
e una saldatrice, facendo leva nei punti critici saldai dei tubi di ferro alla lastra sottostante , ricordo che dopo vari tentativi
riuscimmo a raddrizzarlo ; poi rivettai delle lastre di acciaio su entrambi i lati della albero
Ricordo che tutti gli amici del circolo criticarono il lavoro, barca e albero fino a 3 o 4 anni fà erano ancora in giro con il mio lavoro

CIao e buon lavoro
Per raddrizzare l'albero consiglio seguire il suggerimento di Mimita ..."appoggiando l'albero su due cavalletti … e applicare una "ragionevole" e progressiva forza contraria alla deformazione …". Aggiungo qualche suggerimento. I strumenti da usare sono:
- Un piazzale piano pavimentato .
- due cavalletti imbottiti in modo da non ammaccare / graffiare l’albero.
- un metro di misura.
- il proprio “sedere”.
La forza da applicare sull'albero al centro fra i due cavalletti e’ il peso del proprio corpo, facilmente dosabile.
L’albero va posizionato sui due cavalletti ruotandolo in modo che la gobba da raddrizzare si trova in alto. Da notare che i due cavalletti non vanno posizionati alle estremita' dell'albero, bensi alle estremita' della zona da raddrizzare.
A questo punto, mettendosi a cavallo sulla gobba, e tenendo ferme le crocette in modo che l’albero non puo’ ruotare su se stesso, diventa possibile appoggiare gradualmente il proprio peso in modo da modificare la curvatura dell’albero. E questa modifica della curvatura puo’ essere quantificata con precisione e in tempo reale usando il metro per misurare la distanza fra la gobba e il pavimento.
Pero’ attenzione: inizialmente l’alluminio si deforma sempre in modo elastico per cui, togliendo il proprio peso, l’albero ritorno curvo come prima. Soltanto quando la deformazione supera una determinata intensita’, solo allora il materiale entra nella zona di deformazione plastica, per cui una parte della deformazione diventa permanente.
Pertanto occorre procedere a piccoli passi attraverso tanti tentativi, caricando il proprio peso ogni volta un pochino di piu’, e rilasciando ogni volta l’albero in modo da verificare quanto si e’ deformato (raddrizzato) e se non ci sono effetti collaterali indesiderati. Suggerisco aumentare la forza massima applicata ad ogni tentativo in modo da ridurre la distanza dal pavimento ogni volta di 1-2cm soltanto.
Ovviamente, se la piega prende una direzione non desiderata, occorre modificare la posizione dei cavalletti e ruotare l’albero in modo da “aggiustare il tiro”.
Ma quando l'hai comprata sapevi che fosse cosi? Altrimenti si può parlare di vizio occulto, uno dei rari casi in cui la compravendita tra privati, che è basata sul concetto "vista e piaciuta" può essere impugnata. In tal caso il venditore deve rispondere almeno in parte della riparazione.
se posso aggiungere a quanto già detto da ask, se tu riuscissi a ottenere un unto fisso a terra a cui agganciare un paranco (magari il paranco di randa) in corrispondenza verticale della curva da raddrizzare potresti dosare meglio e con accuratezza la forza da applicare verificandola continuamente (magari con un'asta graduata vicino al paranco).
puoi proteggere il punto di tiro con degli stracci o meglio fare due begli anelli a distanza di 50 cm e unirli per agganciarli al paranco in modo da non esercitare pressione in un solo punto. (spero do essermi spiegato).
A me sembra che il problema sia stato originato da un eccesso di carico dello strallo contro un paterazzo lento, il che ha determinato una curvatura in avanti dell'estruso. Ma siccome l'albero era stato sicuramente costruito "giusto" basta farlo ritornare lentamente nella posizione originale, tramite paranchi come ti dicono tutti.
giusto per sapere, le misure dell'albero? a occhio non sembra più grande di quello di una deriva. un 470 o un FD. magari con 3-400 euro te la cavi con un usato...
Mollando la Drizza randa? La crocetta ha ceduto?
La drizza serve a issare la randa e se la randa è in dacron a spostare il grasso più prua cazzando o più a poppa lascando.
Non capisco nulla molli la drizza e la crocetta cede, cioè si è spaccata o e scesa lungo la sartia?
Le crocette vanno legate sulla sartia, dove? sulla bisettrice dell'angolo formato con la stessa, in modo che non possano scendere, deve lavorare in compressione verso l'albero.
Cioè, lasciavi sempre la drizza in tensione, forse chiami drizza qualcos'altro, non capisco.
Sappoamo tutti che la vela è un'opppppppinione ma almeno la terminologia deve essere quella giusta, altrimenti non ci si capisce.-
Io prima di iniziare qualsiasi lavoro proverei a scoprire chi ha fatto il profilo dell' albero, e quanto costa un profilo nuovo compreso trasporto possibilmente intero se no in 2 parti divise all' altezza della crocetta, e da rinforzare con piastra acciaio, se il costo è ragionevole, come immagino, comprerei il profilo nuovo e monterei con pazienza da me l' attrezzatura dell' albero vecchio. Il fatto che lascando la drizza l' albero si curvi fa pensare che possa essere alla frutta e raddrizzarlo sia tempo sprecato.
Poi chiaramente se il profilo nuovo è fuoribuget, allora ragionerei sul raddrizzarlo, ma non credo che costi più di 400 euro, devi poi trovare un trasportatore economico, quanto sarà lungo?



innanzitutto mi presento: sono Valerio, "armatore" di chopa #1, neofita della vela e amante del vento.
Randa con tre mani?
(07-07-2015 08:51)bullo Ha scritto: [ -> ]Mollando la Drizza randa? La crocetta ha ceduto?
La drizza serve a issare la randa e se la randa è in dacron a spostare il grasso più prua cazzando o più a poppa lascando.
Non capisco nulla molli la drizza e la crocetta cede, cioè si è spaccata o e scesa lungo la sartia?
Salve Bullo, innanzitutto mi scuso per il linguaggio approssimativo, da neofita.
La vicenda è stata questa: pronto a uscire la prima volta, dopo che il santuomo dell'unico cantiere nautico di vela del circondario mi aveva assicurato di aver sistemato l'albero, mollata la drizza randa che teneva su il boma, senza amantiglio, l'albero si è storto con concavità a prora circa a metà e la sartia bassa di sinistra ha ceduto diventando molto molle (oscillava di circa 30cm).

Prima di cambiare albero vorrei quantomeno provare la "procedura del sedere", magari mi va di cool e mi risparmio qualche soldo. C'è mica qualcuno che vuole supervisionare?
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